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10/12/2011 -

Cultura e Spettacolo/Pubblica Utilità/Società/

Ragusa, museo archeologico da via Natalelli ad Ibla Parla Paola Pelagatti: “Sarebbe un grave errore”

“Sarebbe un grave errore trasferire il museo archeologico Ibleo di Ragusa ad Ibla, al Convento di Santa Maria del Gesù”. L’archeologa Paola Pelagatti difende la “sua” creatura, il museo archeologico regionale di via Natalelli, allestito tra il 1955 e il 1960 in seguito ai ritrovamenti storici riportati alla luce nella necropoli greca di Rito e nell’abitato di Scornavacche, dal professore Antonino Di Vita. Fu proprio la Pelagatti, alla fine degli anni Sessanta, a coadiuvare la sistemazione museografica, secondo l’assetto attuale, sulla base del progetto dell’architetto Vincenzo Cabianca. “Anzi, il museo di Ragusa, va valorizzato, e quindi deve restare nel capoluogo, perché è il museo provinciale – sostiene con forza la Pelagatti – mentre il museo che va creato nel Convento di Jesu, può assumere una veste specifica, per esempio legata al patrimonio barocco di cui Ibla né è scrigno per eccellenza”. La Pelagatti, interviene sul dibattito che da qualche tempo si è aperto e che è correlato al progetto di destinazione futura del complesso di Jesu a museo. Attualmente sono in corso dei lavori di sistemazione e messa in sicurezza del monumento di Ibla, che è uno dei 18 beni Unesco della provincia di Ragusa. La realizzazione di un Museo al convento di Jesu verrebbe eseguita con altre fonti di finanziamento, in particolare i Fesr. Nei prossimi mesi si attende l’elaborazione di un progetto preliminare per il trasferimento del Museo da via Natalelli ad Ibla. La direttrice del Museo di Ragusa, Giovanna Susan, sostiene, al contrario della Pelagatti, l’ipotesi del trasferimento del museo nel centro barocco. “La sede del Convento di Jesu sarebbe più idonea – spiega la Susan – e si tratta di attingere a fondi europei, per un importo di 6 milioni e 900 mila euro, che garantirebbero una sistemazione più adeguata, con spazi più ampi e idonei, consentendo di presentare i reperti secondo nuova concezione”.

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