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12/01/2012 -

Economia e Finanza/Politica/Pubblica Utilità/Società/

L’ultima chiamata per il treno Sabato 21 gennaio mobilitazione dei ferrovieri alla stazione di Ragusa

I ferrovieri della provincia di Ragusa lanciano un allarme che potrebbe essere anche l’ultimo, sul futuro ormai incertissimo, della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, la cui esistenza è messa in discussione dai continui provvedimenti di ridimensionamento e di bus selvaggio. “O si realizza immediatamente una risposta corale e forte da parte di tutti coloro che, ognuno nel proprio ruolo e con le proprie responsabilità, vogliono mobilitarsi, o la linea rischia praticamente di sparire dalla carta geografica nell’arco di pochi mesi. Non è anacronistico sostenere il rilancio della linea ferrata: i costi della benzina sono così elevati da rendere insostenibile un tipo di trasporto privato basato sull’utilizzo dell’automobile – sostiene il portavoce della Cub trasporti, Pippo Gurrieri -. Il patrimonio ferroviario del nostro territorio è ancora intatto, grazie alla strenua difesa fatta in tanti anni dai lavoratori; esso può quindi rappresentare una base per impostare un sistema di mobilità veramente alternativo per tutti i comuni della provincia, le cui amministrazioni dovrebbero puntare sul treno quale sistema ecologico, sicuro e meno costoso di trasporto di un numero crescente di persone. Il paradosso – sottolineano i ferrovieri – è che qui si parla di cose che hanno dell’utopico, quando altrove rappresentano la normale gestione di un servizio tipico di paesi e regioni civili. Vuol dire che la Sicilia, e la provincia di Ragusa, non sono un paese civile? Può darsi. Noi esigiamo che il territorio ibleo venga incluso tra quelli che usufruiscono di finanziamenti per le ferrovie; e se questi finanziamenti sono pochi, che siano pochi ma per tutti. Esigiamo la realizzazione di un sistema di mobilità ferroviaria di tipo metropolitano provinciale – scrive la Cub – che colleghi tutti i comuni della tratta, da Ispica ad Acate, e funga anche da metroferrovia urbana nel tratto interessante il capoluogo. Esigiamo la riapertura degli scali merci chiusi in provincia di Ragusa. Attorno a questi obiettivi minimi chiediamo una mobilitazione sincera e costante, ma anche indignata e forte. Nessuno si permetta di calpestare la nostra dignità – sottolineano i ferrovieri – e nessuno si permetta di fingere solidarietà e impegni senza crederci, perché rafforzerebbe, com’è sempre accaduto, la politica di chi sta per azzerare la ferrovia iblea”. I ferrovieri lanciano un appello alla mobilitazione per la manifestazione prevista sabato 21 gennaio, alle 10.00, con raduno alla stazione centrale di Ragusa. “Sarà una manifestazione all’insegna di due sole parole d’ordine – conclude la Cub trasporti – rilancio o chiusura definitiva della rete ferroviaria iblea”.

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