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08/01/2013 -

Ambiente/

L’ITTIOLOGIA RAGUSANA INCROCIA LEGAMBIENTE E L’ISTITUTO CURCIO DI ISPICA

gambusiaSono venuti dall’areale ibleo gli unici contributi siciliani al recente Congresso nazionale dell’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci tenutosi a Torino presso il locale Museo di Scienze Naturali. Una presenza piuttosto articolata, frutto della stretta collaborazione tra il Biologo Antonino Duchi (nella duplice veste di ittiologo e presidente del Circolo Legambiente Il Carrubo di Ragusa), la Legambiente Scieri e Muciare di Pachino (rappresentata dal Presidente Salvatore Maino) nonché dall’I.I.S.S. G. Curcio di Ispica (rappresentato dal Prof. Giuseppe Micieli). Un primo contributo ha riportato la segnalazione di una specie ittica alloctona (Gambusia) nel Pantano Longarini, di recente inserito nella Riserva naturale Pantani della Sicilia Sud-Orientale. Un rilevamento avvenuto nell’ambito del progetto didattico Monitoraggio e studio dell’ecosistema della Provincia Iblea(PON2007 IT05PO ProgettoC4-FSE-2011-767 AzioneC4.N.1) condotto appunto da Duchi e Micieli e che ha visto la fattiva collaborazione di un nutrito gruppo di studenti del Curcio. La specie riscontrata va attentamente monitorata e seguita, in quanto può interferire negativamente con altre specie ittiche di importanza naturalistica presenti nel Pantano. Un secondo contributo, frutto della collaborazione tra Legambiente Pachino e Legambiente Ragusa, è consistito nella sintesi dei risultati di un’indagine ittiologica nel Pantano di Marzamemi. L’area umida in questione è stata infatti recentemente oggetto di un monitoraggio finalizzato a delinearne un primo quadro della presenza ittica. L’attività è stata quindi un significativo complemento alla Carta Ittica provinciale di Siracusa nonché del Piano di Gestione del S.I.C., che non avevano indagato tale ambiente da questo punto di vista. Infine, un terzo contributo ha riguardato la presenza e le problematiche dell’anguilla in Sicilia, una specie un tempo molto presente ma che recentemente ha evidenziato sintomi di regressione, in linea purtroppo con un decremento dei popolamenti in tutta Europa. Sono stati al riguardo individuati i principali problemi per la specie ed è stato delineata una proposta di programma di monitoraggio, salvaguardia e recupero della stessa. L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella direzione della creazione di una “rete” per la conoscenza, la salvaguardia ed il recupero degli ambienti acquatici siciliani.

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