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22/01/2013 -

Ambiente/

Ragusa, emergenza idrica

Lo stop ai due pozzi, B e B1, che si trovano nell’alveo del fiume Irminio, hanno mandato in tilt il sistema di distribuzione idrica in città. Una minor disponibilità di prezioso liquido da immettere nelle condutture idriche pari a circa il 25% del totale dell’acqua a disposizione. Eccezion fatta per le zone Cappuccini, Palazzello e Ibla, praticamente un po’ tutta la città soffre per la penuria d’acqua. Nel giro di un paio di giorni sono già state un centinaio le richieste di interventi con autobotte. La decisione di chiudere i due pozzi è stata presa alla fine della scorsa settimana, perchè risultati inquinati. Una presenza di ammoniaca eccessiva, il doppio rispetto a quella prevista dalla legge, che ha fatto scattare l’intervento di blocco dei pozzi. Ieri mattina un vertice in Comune per trovare soluzioni nell’immediato, anche se il problema è a monte, e riguarda l’inquinamento dell’intera zona di cava della Misericordia e conseguentemente del fiume Irminio. Monitoraggio costante e continuo dei sei pozzi che garantiscono l’approvvigionamento idrico della rete cittadina ed in particolare dei due pozzi B e B1 che sono risultati inquinati e chiusi, reperimento di fondi sia per il completamento della trivellazione di un nuovo pozzo in Contrada Bruscè che per l’attivazione di una somma urgenza per avviare un servizio di autobotti utile a fronteggiare l’emergenza idrica. Sono queste le prime misure decise nel corso della conferenza di servizio promossa dal Commissario Straordinario Margherita Rizza. Erano presenti anche Paolo Roccuzzo, che da esperto a titolo gratuito dell’ex sindaco aveva già lanciato l’allarme su una situazione ormai insostenibile, il dirigente del settore Ambiente ed energia, Giulio Lettica, ed altri tecnici comunali. Nell’incontro, riferisce una nota di Palazzo dell’Aquila, si è parlato anche “delle possibili misure che potrebbero essere adottate per risalire alle cause di inquinamento dei pozzi”. Per quanto riguarda l’emergenza, si sta cercando di sopperire con le autobotti che senza sosta prelevano l’acqua dall’impianto di Petrulli e la fanno arrivare nelle case. Ma i disagi segnalati dai cittadini sono già assai gravi. E la situazione, a meno che non si abbassino i livelli di ammoniaca, non potrà che peggiorare. In ogni caso il nodo centrale rimane, al di là dell’emergenza, quello di individuare forme di smaltimento dei liquami delle aziende zootecniche, diversamente il problema rischia di riproporsi in modo sempre più grave.

autobotte

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