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18/04/2013 -

Lavoro/Società/

LAVORATORI STRANIERI IN AGRICOLTURA, DAL 2008 3.400 UNITA’ IN PIU’

Enzo-Pelligra-470x352Dal 2008 ad oggi, il numero dei lavoratori stranieri in agricoltura presenti in provincia di Ragusa è aumentato in maniera considerevole. Un dato in crescita che, dall’altro canto, ha visto diminuire il numero dei lavoratori italiani impiegati nello stesso settore. Le cifre parlano chiaro. “Siamo passati – afferma Enzo Pelligra, presidente dell’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” – dalle 9.514 unità straniere del 2008 alle 12.916 del 2012 con un incremento pari a 3.402 in quattro anni. E stiamo parlando, naturalmente, di lavoratori in regola, senza considerare quanti, e ce ne sono, si muovono nel sommerso”. Pelligra sottolinea che “paradossalmente, più la crisi è cresciuta, più il numero degli stranieri è andato ad aumentare. Perfino tra il 2011 e il 2012, periodo in cui le difficoltà economiche hanno raggiunto il loro apice, si è registrato un incremento di lavoratori stranieri, con 354 unità in più”. Nel 2008, la presenza predominante era quella tunisina, con 4.007 unità, seguita a ruota da quella romena, 3.099 unità e, molto più distaccata, da quella albanese, 907 unità. A fronte di tale incremento, sono in calo, invece, i lavoratori agricoli italiani. Dai 15.025 del 2008 siamo passati ai 14.067 del 2012, il peggiore dato – scrive Pelligra – dei cinque anni presi in esame”. Cosa vuol dire? Per Pelligra è evidente che le aziende agricole del territorio ibleo, fiaccate dalla crisi, non hanno saputo garantire quel ricambio e quella innovazione imposta dal mercato. “A ciò si aggiunge la difficoltà di reperire manodopera – continua – per cui è evidente che le imprese agricole hanno cercato di trovare altre soluzioni affidandosi ai lavoratori provenienti dall’estero”.

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