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10/07/2013 -

Giudiziaria/

ABUSO D’UFFICIO, LA PROCURA DI MODICA CHIEDE QUATTRO RINVII A GIUDIZIO

A seguito delle indagini che, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Modica, portarono anche al sequestro del terreno e delle attività di cantiere presenti nel fondo di via Trani, a Modica, il Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio per il dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Modica, D.C., del dipendente G.A. in servizio presso quell’ufficio e di due persone proprietarie del terreno considerate “beneficiarie e dirette istigatrici dell’illecito”. I proprietari avevano chiesto ed ottenuto dal Comune di Modica la concessione edilizia per la realizzazione di un edificio per civile abitazione, procedendo ai primi lavori di spianamento e movimento terra. Le indagini avevano accertato che la concessione edilizia sarebbe stata rilasciata omettendo ogni valutazione circa le conseguenze che la realizzazione dell’edificio avrebbe avuto sulla regimentazione delle acque. Infatti, l’edificio sarebbe sorto in una zona di impluvio naturale dove convoglia buona parte delle acque piovane (superficiali e di infiltrazione) di tutto il bacino sovrastante la via Trani, oggi fortemente urbanizzato. “Il cantiere del costruendo immobile, come si evince anche dagli ulteriori accertamenti svolti dal settore Geologia della Provincia Regionale di Ragusa, avrebbe modificato – spiega la Procura – i profili dell’impluvio e avrebbe ristretto la sezione naturale del cosiddetto letto di piena o di magra con possibili rischi geomorfologici ed idraulici dei luoghi e con processi di erosione accelerata, in occasione di eventi piovosi critici e non solo. Le indagini avevano tra l’altro documentato quanto accaduto nell’agosto 2012, allorquando, a seguito di un violento temporale, le acque piovane provenienti dalle vie sovrastanti e dalle traverse della Via Trani, l’avevano trasformato in un unico fiume in piena con allagamenti che hanno creato non poco allarme tra gli abitanti della zona, i quali erano già preoccupati per i pericoli per l’incolumità pubblica che l’edificazione di quel fondo poteva comportare”. I tre sono accusati di abuso d’ufficio in concorso.
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