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09/08/2013 -

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MARINA DI RAGUSA, CROLLO DELLE PRESENZE NEGLI STABILIMENTI BALNEARI

marina spiaggiaUna flessione di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che si somma alla debacle di maggio e giugno, quando le presenze sono calate in media del 45%. A rimetterci non solo gli imprenditori balneari ma soprattutto i giovani universitari che, in questo periodo, scelgono di lavorare sulle spiagge come camerieri, bagnini, aiutanti in cucina, per pagarsi gli studi. “La stagione turistica è iniziata in forte ritardo – spiega Gian Renzo Farinati, titolare di uno stabilmento balneare a Marina di Ragusa – nel mese di luglio le condizioni climatiche, specie nelle ore pomeridiane, non erano delle migliori. Adesso, con il mese di agosto, ci eravamo illusi di un repentino cambiamento non solo climatico, che c’è stato, ma soprattutto di presenze nelle nostre strutture. La situazione, come si può facilmente intuire passeggiando sul lungomare, è semplicemente disastrosa. Colpa della crisi, sicuramente, che ha tagliato le gambe ai nostri fruitori ma anche di norme restrittive, vedi la filodiffusione e la somministrazione di bevande alcoliche, che ha penalizzato e molto il lavoro degli operatori. Mancano le iniziative e le feste di intrattenimento che venivano organizzate nei lidi e negli stabilimenti nel dopo cena”. L’unica eccezione la notte del ferragosto con un mega party in spiaggia. “Molti ragazzi preferiscono andare altrove – aggiunge Farinati -. La vicina Marzameni, nel siracusano, è diventata un punto di riferimento”. Non cambiano però le abitudini e neppure gli orari dei ragazzi. “In estate si esce molto tardi dopo la mezzanotte – spiega Cristian Tommasi – mancano tutte quelle iniziative che hanno animato, in passato, la movida notturna a Marina di Ragusa. Oggi le comitive si spostano, nel limite del possibile, nei comuni limitrofi oppure direttamente in discoteca”. Antonello Firullo, rappresentante della Fiba, Federazione italiana balneari, della Confcommercio ragusana, parla di una situazione oggettivamente difficile per gli operatori del settore. “La stagione è stata disastrosa – afferma Firullo – colpa anche di scelte poco lungimiranti in tema di trasporti e di accoglienza. Altra anomalia è l’accesso difficile di alcuni arenili per i diversamente abili”.

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