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03/09/2013 -

Storia/

IL 3 SETTEMBRE 1890 MORIVA A RAGUSA L’AERONAUTA BELGA HENRY BLONDEAU

Un buskers un po’ speciale. E’ Henry Blondeau, coraggioso aeronauta belga, che morì a Ragusa il 3 settembre del 1890. La sua è una storia che i ragusani non hanno dimenticato (c’è anche una lapide commemorativa al cimitero) e che l’associazione Edrisi, organizzatrice del festival di artisti di strada “Ibla Buskers”, vuole ricordare a pochi giorni dall’annuncio del programma ufficiale della prossima edizione della manifestazione in programma dal 3 al 6 ottobre 2013. Era un caldo pomeriggio di fine agosto del 1890. Il forestiero si presentò agli accaldati notabili del comitato per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista. Veniva dal Regno del Belgio. Era alto, biondo, con due pizzi di barba sul mento, gli occhi di uno splendido azzurro. Era accompagnato da una deliziosa fanciulla, sua figlia, che si diceva passeggiasse leggiadramente su un filo a 50 metri da terra. Henry Blondeau con il suo pallone aerostatico aveva volato sui cieli di tutte le grandi capitali d’Europa. Il suo spettacolo doveva essere la principale attrazione dei festeggiamenti in onore del santo patrono. Ma a causa del vento fu rinviata l’ascensione al 3 settembre. “In modo originale univa la sua performance ad evoluzioni acrobatiche dal “trappeso” (trapezio), utilizzato al posto del classico cestello collegato alla mongolfiera – spiega Francesco Pinna, presidente dell’associazione culturale Edrisi – Henry Blondeau, l’intraprendente acrobata e aeronauta belga, era venuto a Ragusa per essere l’attrazione centrale dei festeggiamenti a San Giovanni Battista. Il forte vento di maestrale non aveva consentito di effettuare l’ascensione il giorno previsto e l’evento attesissimo venne rinviato. Il 3 settembre del 1890, al mezzodì, una folla trabocchevole convocata dai vanniatura si era riunita ai Carruedda (davanti al Convento dei Cappuccini). Al momento della partenza della mongolfiera, però, il maestrale si rifaceva vivo con rinnovata forza a spazzare il cielo. L’ascensione si faceva proibitiva. L’artista tentennava, la figlia lo scongiurava, troppo pericoloso partire. La folla convenuta, ormai bramosa dello spettacolo rumoreggiava, voleva lo spettacolo. La pressione sull’orgoglioso belga si faceva quasi spietata e così Blondeau, ferito nell’amor proprio, decideva di partire”. Scaricata la zavorra, il pallone si innalzò salutato dall’urlo della gente. Fu un attimo. Nonostante i tentativi di Blondeau, l’aerostato rimase in balia del vento. Una raffica più forte scaraventò il pallone e il coraggioso aeronauta contro uno sperone di roccia dei vicini monti. A tarda sera si riuscivano a recuperare i poveri resti del coraggioso e sfortunato aeronauta che, riportati a Ragusa, sfilarono tra i cittadini affranti e storditi. “Vogliamo ricordare oggi, questo coraggioso ed innovativo artista che nelle piazze e sui cieli d’Europa – conclude Pinna – con la sua audacia e capacità, fece vivere emozioni forti ed inconsuete, e per orgoglio e temerarietà incontrò il suo fatale destino nella nostra terra. Da Ibla Buskers un affettuoso ricordo con questo piccolo omaggio”.
Cap H BLONDEAU Aéronaute

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