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22/12/2014 -

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Quale futuro per i fondi della legge su Ibla?

ragusa ibla 5E’ l’interrogativo che si pone Paolo Ucchino, già consigliere comunale e componente della commissione per il risanamento dei centri storici, sul futuro del “prezioso” strumento legislativo che ha contribuito in maniera decisiva alla rinascita dei due centri storici. Per Ucchino, “alla luce dei più recenti provvedimenti della Regione Siciliana in materia di bilancio appare sempre più incerto il rifinanziamento della legge su Ibla, perchè ancorato a meccanismi di finanziamento basati sulla compartecipazione al gettito Irpef dei comuni siciliani e dal Fondo per investimenti degli stessi”. Secondo Ucchino “agganciare le risorse finanziarie della legge su Ibla a norme che prevedono, essenzialmente, assegnazioni finanziarie a tutti i comuni siciliani, potrebbe determinare una insufficiente disponibilità dei fondi”. Secondo Paolo Ucchino “è necessario prevedere un meccanismo virtuoso e certo che permetta di agganciare le risorse finanziarie alla realizzazione di interventi pubblici e privati che possano continuare a contraddistinguere il risanamento e la definitiva rinascita dei due centri storici della città di Ragusa, riunificati in unico Centro Storico dal Piano Particolareggiato, recentemente approvato. E quale migliore occasione potrebbe essere utile a raggiungere questo necessario obiettivo, purtroppo non ancora raggiunto in pieno, se non quella dell’attuazione del piano particolareggiato del centro storico, che rappresenta lo strumento principale per operare nei centri storici e che, finalmente dopo tantissimi anni di attesa, ha visto la sua approvazione, sia pure tra luci ed ombre?”. Per Ucchino occorre che ciascuno faccia la propria parte a iniziare dall’amministrazione comunale. Bisogna potenziare l’Ufficio tecnico operativo, definire il piano particolareggiato del Centro storico con le norme di attuazione. Critico, intanto, il commento del Movimento Città al piano di spesa di recente approvato in consiglio comunale. “Pur rappresentando un insieme di investimenti utili per l’economia ragusana, fallisce l’obiettivo primario che avrebbe dovuto avere” – spiega il Movimento secondo cui si registra una “mancanza sia di una pianificazione con criteri più propriamente tecnici di utilizzo di questi fondi straordinari che di una programmazione del recupero e della manutenzione di immobili di proprietà comunale che, pur essendo stati già oggetto in passato di interventi di restauro, versano oggi in grave stato di abbandono e degrado”. Città denuncia anche i “compromessi” tra maggioranza ed opposizione, “che hanno raggiunto un accordo su una serie di emendamenti condivisi, ma che di fatto non hanno modificato l’impianto generale del Piano di spesa che resta di profilo non adeguato”.

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