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13/05/2015 -

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Ragusa, considerazioni sull’avviso pubblico per la Casa delle Associazioni

casa-dei-dirittiSarà pubblicato, quanto prima, l’avviso di manifestazione d’interesse per la nascita della “Casa delle Associazioni”, che opererà presso l’immobile dell’ex-istituto Commerciale di Piazza Carmine “al fine di rispondere – si legge nell’avviso pubblico – alle numerose richieste da parte di associazioni di settore attive in città, di locali e spazi per lo svolgimento delle attività  dalle associazioni stesse, offrendo servizi di natura sociale che favoriscano soprattutto l’aggregazione giovanile”. il comitato promotore della casa dei diritti così commenta: “Salutiamo positivamente un progetto che punti all’apertura di spazi aggregativi in città, ma per onestà intellettuale, bisogna sottolineare l’incomprensione circa gli obiettivi e i contenuti manifestati dai promotori e dagli oltre 500 firmatari della petizione per la “Casa dei diritti”, sicuramente accentuata dal mancato confronto diretto con l’Assessore al ramo e col Primo Cittadino. Altrove (ad esempio a Milano) la “Casa dei diritti” è già da tempo una vera realtà amministrativa operante nel settore dei servizi, la cui utilità è pienamente riconosciuta in città e i cui obiettivi sono in primo luogo quello di erogare servizi ai cittadini e solo in secondo luogo quello di fornire assistenza ai cittadini bisognosi o di favorire l’aggregazione sociale e giovanile. Non solo, dunque, il mero assistenzialismo di chi non riesce a concepire la tutela dei diritti in modo diverso, ma soprattutto soluzioni concrete ai bisogni dei numerosi cittadini che vedono tutti i giorni compromessa o fortemente menomata la loro condizione di titolari di diritti soggettivi. Non escludiamo, tuttavia, – scrivono i prpmotori della casa dei diritti – che il nostro progetto  possa trovar vita anche all’interno dei locali destinati alla “Casa delle associazioni” (trattandosi di locali ampi e potenzialmente polivalenti), ma riteniamo accidentata la strada tracciata per attuarlo, sia dal punto di vista formale che a livello di contenuti: potrà, ad esempio, un gruppo informale che si occupa di diritti e che non è formalmente un’associazione, operare all’interno della struttura proposta dal Comune o, a causa di sciocchezze formali, non rientrerà nel progetto? Siamo certi che chi è predisposto alla realizzazione del bando, prenderà in considerazione questi interrogativi. Restiamo a disposizione dell’Amministrazione comunale e ribadiamo la nostra volontà di collaborare per la concreta realizzazione di progetti che abbiano come scopo esclusivo la tutela e la salvaguardia dei diritti in ogni ambito applicativo”.

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