29-03-2024
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09/06/2015 -

Ambiente/

RANDELLO, IL COMITATO INTERVIENE AL TAR  

foto comunicatoIl Comitato Randello Libera si è formalmente costituito ed ha deciso esperire intervento ad opponendum al ricorso proposto dalla società Donnafugata Resort Srl innanzi al TAR Sicilia -sez.staccata di Catania – contro il Comune di Ragusa, nonché avverso gli ulteriori due ricorsi per motivi aggiunti che si terrà il prossimo 9 luglio. “Il Comitato – si legge in una nota – è nato a seguito dei fatti accaduti la scorsa estate 2014, quando la nota multinazionale del turismo ha provato a realizzare uno stabilimento balneare sulla spiaggia, provocando una reazione spontanea di resistenza civile, che ha spinto numerosi cittadini ad intervenire tempestivamente, riuscendo di fatto a bloccare i lavori. L’area oggetto del contendere è peraltro inserita in zona SIC – sito di interesse comunitario – a ridosso di un parco appartenente al demanio forestale regionale e su cui insiste un vincolo di tutela di livello tre, (livello nel quale sono incluse quelle aree che devono la loro riconoscibilità alla presenza di varie componenti qualificanti di grande valore e relativi contesti e quadri paesaggistici). Nonostante la forte mobilitazione popolare della scorsa estate, gli appetiti su Randello non sono mai cessati. Il Comitato si è quindi costituito ufficialmente per tutelare la Spiaggia dalle mire predatorie di soggetti privati in un area oramai unica nel suo genere, che non può assolutamente essere posta al servizio esclusivo di chi abbia il solo scopo di ricavarne profitti, ma deve mantenere la sua natura di bene comune, di oasi libera ed incontaminata. La giurisprudenza consolidata riconosce ai soggetti di rilevanza locale, la possibilità di agire in giudizio per tutelare i propri interessi statutari proprio in materia di tutela di interessi diffusi, quali, nel caso specifico, l’ambiente. Tutelare i nostri interessi statutari – conclude il Comitato – vuol dire Liberare Randello ed è questo il nostro unico obiettivo e con questa finalità abbiamo deciso di intervenire in giudizio, forti del sostegno dei tanti che ci hanno seguito in spiaggia, nelle strade, nelle piazze e sui social. Non si può pensare di disporre di un bene comune prezioso come Randello, uno dei pezzi pregiati della nostra terra, senza fare i conti con chi ci vive ed abita in quella terra. Ed in questi mesi il volere della gente è stato chiaro, non faremo altro che ribadirlo in tutte le sedi opportune”.

 

 

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