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08/07/2015 -

Ambiente/

DA SAMPIERI A RAUSA U MARI E A TERRA NUN SI SPIRTUSA  

LOGONOTRIVNEWVenerdì 10 luglio, alle 18,30 – assemblea pubblica in piazza San Giovanni a Ragusa. Gli organizzatori hanno invitato tutti gli amministratori della provincia di Ragusa. “La compagnia petrolifera Irminio – spiegano gli organizzatori dell’assemblea – ha ottenuto parere favorevole anche da parte del Comune di Ragusa e potrà così cominciare a impiantare altri pozzi in una zona (la foce dell’irminio) tra le più caratteristiche e belle del nostro territorio. Noi siamo contrari a nuove perforazioni – oltre tutto in netta violazione delle norme per la tutela del paesaggio – e riteniamo un fatto gravissimo che queste autorizzazioni siano state rilasciate da parte di enti che, al contrario, dovrebbero tutelare un territorio che ha già pagato un tributo altissimo allo sfruttamento petrolifero, che nessuna elemosina (vedi Royalties) potrà compensare. Nessuno pensi che il nostro territorio sia esente da danni ambientali, con serio rischio anche per le falde acquifere; inoltre, se le perforazioni avranno buon esito, il trasporto del greggio estratto verso la costa porterà con sé delle incognite e dei rischi potenziali che, in caso di incidente, nessun risarcimento successivo potrà riparare. Tutto questo, a fronte di un’occupazione lavorativa di poche decine di unità. Noi non siamo contro i lavoratori che prestano la loro forza lavoro alle compagnie petrolifere! Ma sia essi che l’opinione pubblica – prosegue la nota -, cui è stato mostrato lo spettro della disoccupazione, si devono rendere conto che occorre trovare nuovi sbocchi occupazionali nei settori dell’energia pulita e rinnovabile: i posti di lavoro saranno più numerosi e sganciati dai ricatti delle compagnie petrolifere che minacciano la crisi ogni volta che qualcuno si oppone alle loro iniziative. Il modello di sviluppo basato sul petrolio è vecchio e dannoso e crea solo danni all’ambiente e agli esseri viventi, sia nella fase estrattiva che nell’uso abbondante dei combustibili e dei derivati del greggio; inoltre, le pressioni delle lobby non permettono di ri-pensare ad una nuova stagione energetica. Bisogna che si abbia il coraggio di invertire la rotta; occorrono scelte politiche lungimiranti e intelligenti, per condizionare positivamente scelte economiche basate sulla ricerca del profitto immediato, senza riguardo per le conseguenze negative sull’oggi e sul futuro. Essere contro nuove estrazioni petrolifere significa volere occasioni di sviluppo compatibili con il nostro territorio, che coniughino lavoro e ambiente sano, favoriscano il turismo, l’agricoltura, attività a basso impatto ambientale, un’occupazione duratura e pulita”.

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