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24/03/2016 -

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VENERDI’ SANTO A RAGUSA IBLA

Settimana Santa 2015 l'uscita di Cristo morto e AddolorataA partire dalle 20, dalla chiesa Madre di San Giorgio, il momento più atteso: la solenne processione. Tra due ali di devoti, ciascuno con in mano i ceri votivi, accompagnati dal suono immerso nella mestizia della banda musicale “San Giorgio”, il Cristo morto e l’Addolorata, l’uno dinanzi all’altra, procederanno lungo le vie del quartiere. “Questa – dice lo studioso Gianni Giannone – è la processione più antica della città di Ragusa. Il Venerdì santo, la processione col simulacro del Cristo morto partiva dalla chiesa Madre della città, che fino al 1896, nonostante la divisione amministrativa perdurasse da trent’anni, risulta essere l’attuale Duomo di San Giorgio. Solo dopo il 1896, quando la chiesa di S. Giovanni divenne chiesa Madre del quartiere superiore, la processione dei misteri che nel quartiere alto si svolgeva il Giovedì santo, passò al Venerdì santo. La prima notizia storica riguardante il Venerdì santo risale al 14 aprile 1713. Così da quell’anno, ininterrottamente, tale processione ha avuto luogo. Nel 1928, venne realizzata dalla ditta Eugenio Brogli di Milano un’artistica urna in argento. L’iniziativa fu del camerlengo Ignazio Nifosì che, collaborato dalle Dame di Carità, riuscì a raccogliere ben 85 kg di frammenti di antichi monili in disuso presso le famiglie di Ragusa. Si costruì così l’urna, decorata da otto cristalli incisi dalla ditta Luigi Fontana di Milano, rappresentanti i simboli della passione: il sudario, la corona di spine, il martello, la tenaglia, la lancia e la spugna da un lato; il gallo, l’alabarda, i flagelli dall’altro; il tutto circondato da rami di spine. Le aste di faggio per il trasporto furono donate da Vincenzo Diquattro; il pittore Antonino Cannì dipinse a nuovo il Cristo Morto, le sorelle signorine Lo Presti Solarino ricamarono la sacra Sindone in lino; il materassino e il cuscino in velluto bianco furono ricamati dalle suore benedettine. Alla fine del XVIII secolo il canonico Croce Tumino commissionò a Napoli un prezioso simulacro della Madre Addolorata, con il volto e le mani di cera. Ancora oggi gli eredi del canonico Tumino provvedono per la Veglia mariana detta “visito” nella notte del Venerdì santo. Nel 1832 il palermitano Bagnasco, padre dello scultore del simulacro equestre di S. Giorgio, realizzò una statua processionale della Madre Addolorata. Nel 2007 lo scultore maltese Camilleri realizzò l’attuale simulacro della Madonna che viene portato con l’urna del Cristo morto, in silente scalpitio, attraverso le vie di Ragusa antica”.

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