29-03-2024
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Archivi giornalieri: 30/04/2016

Santa Croce, due arrestati e sequestro di più di mezzo etto di droga

ELLOUIZI Soufiane-I carabinieri hanno arrestato due persone per spaccio di stupefacenti, dopo aver trovato in una cassetta della posta di un’abitazione privata due pacchetti di sigarette riempiti con stecchette di hashish. Quando I militari hanno intimato l’alt a due giovani a bordo di un ciclomotore. il conducente non si è fermato. Inseguiti, raggiunti e bloccati, i due sono stati trovati in possesso di trentacinque grammi di hashish già divisi in stecchette e arrestati. Si tratta di una coppia di fidanzati, originari della Lombardia: Soufiane Ellouizi, marocchino 26enne, e Laila Bahria, italiana 19enne. Il ciclomotore usato dai due arrestati era stato rubato a Santa Croce a un giovane albanese del luogo la scorso 15 aprile.

Pcl Ragusa sul caso Sigona

michele mililliLa sezione ragusana del Partito Comunista dei Lavoratori dichiara “Sgomenti, arrabbiati e indignati: a pochi giorni dal 25 Aprile le dichiarazioni della consigliera Gianna Sigona suonano come una provocazione intollerabile per tutti i cittadini ragusani sinceramente democratici e autenticamente antifascisti. Non è la prima volta che la consigliera mostra il suo vero volto, spesso non è riuscita a trattenersi dal prendere posizioni razziste, come quella volta in cui in Consiglio Comunale dichiarò di voler buttare fuori gli immigrati dal centro storico”. “L’unica nota positiva in questa storia – prosegue il Pcl- e’ stata l’indignazione e la rabbia sincera di centinaia di cittadini ragusani che hanno chiesto le dimissioni del consigliere”. Riferendosi al movimento 5 stelle ragusano, il Pcl ritiene che “quello che doveva rappresentare il nuovo si è dimostrato un metodo vecchio di amministrare la città, con l’aggiunta della grave incapacità di formare un minimo di classe dirigente che i casi della Nicita prima e della Sigona dopo hanno reso plateale. Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà sempre dalla parte dei cittadini contro i vecchi e nuovi fascismi e contro il nuovo movimento reazionario grillino”.

30 APRILE 1982, LA MAFIA UCCIDE PIO LA TORRE E ROSARIO DI SALVO

pioLa mafia li uccise per  ridurli al silenzio, per eliminare l’altra politica, quella onesta che denunciava già allora (ma era una voce nel deserto) le pericolose commistioni tra colletti bianchi e Cosa Nostra. Pio La Torre, avendo vissuto la mafia prima nelle occupazioni delle terre dei contadini siciliani per far applicare i decreti Gullo e poi nella camera del Lavoro di Corleone, successore di Placido Rizzotto, conosceva meglio di altri sin dove poteva incunearsi il crimine organizzato e sapeva su quali amicizie poteva contare: Pio La Torre conosceva la mafia, ma sapeva anche come contrastarla. Dal basso, insieme ai contadini che reclamavano i loro diritti; e dall’alto, nel Parlamento siciliano e in quello italiano, per un contrasto politico e non solo giudiziario-repressivo della mafia. La sua eredità è immensa, tangibile ed estremamente ricca, come la legge Rognoni-La Torre, la quale per la prima volta istituisce il reato di associazione mafiosa nell’ordinamento italiano (art. 416 bis). Qualche giorno prima dell’assassinio, Pio La Torre, insieme all’inseparabile Rosario Di Salvo, era stato a Ragusa, dove veniva spesso per il suo impegno contro i missili a Comiso, per la chiusura della base missilistica e la sua riconversione. Oggi, giustamente, l’aeroporto di Comiso porta il suo nome. Pio La Torre e Rosario Di Salvo con il loro sacrificio hanno dimostrato che la politica è diversa da come viene dipinta oggi. Nel loro omicidio c’è la paura della mafia verso coloro che prima di altri avevano capito che la mafia si poteva sconfiggere con più giustizia sociale, con la redistribuzione di ciò che le mafie avevano sottratto al territorio.

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