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05/02/2017 -

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Dopo Palermo, Ragusa

massariRiceviamo dal comitato Verso Ragusa Capitale Italiana della cultura 2020: “L’assegnazione del titolo di capitale italiana della cultura  per il 2018 alla città di Palermo, per la notorietà internazionale della città, rappresenta un salto di qualità  del concorso messo su dal Mibact, trasformandolo sempre di più in una vetrina globale in cui le città vincitrici saranno conosciute, osservate ed apprezzate da un pubblico amplissimo. Ma la vittoria di Palermo, rappresenta anche per il nostro percorso verso Ragusa capitale italiana della cultura 2020, una grande spinta ed una fonte di ispirazione importante per continuare con entusiasmo il nostro cammino.  Se Palermo ha vinto , Ragusa ha la strada spianata per diversi motivi. Il primo motivo è legato al fatto che sia Palermo che Ragusa fanno parte dello stesso gruppo di città, insieme a Torino, Ferrara, Genova, Napoli, Caserta, Agrigento, Siracusa, che la ricerca di  Carlo Trigilia e Paola Casavola, dell’università di Firenze e Palermo, ha considerato simili per dotazione di risorse artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali.  Siti archeologici, monumenti Unesco, barocco, ma in più una dotazione naturalistica superiore a quella palermitana ormai degradata, pongono Ragusa tra le città che partono un passo avanti rispetto a tante altre nella prossima corsa “verso Capitale Italiana della cultura 2020”. In secondo luogo, leggendo il dossier della candidatura di Palermo, che pone nella caratteristica di essere città europea e mediterranea, capitale del dialogo e delle culture i propri punti di forza, troviamo non solo elementi di sovrapposizione, ma ci rendiamo conto come Ragusa, grazie alle elaborazioni che nei vari gruppi di lavoro in cui si è stato organizzato il percorso per il bando, possa offrire spunti  culturali più ampi rispetto a Palermo, perché la nostra città è non solo porta tra Africa ed Europa, ma ponte tra est ed ovest: ricordiamo il ruolo strategico che da noi gioca l’università di lingue orientali di Ragusa ed i suoi rapporti di collaborazione con diversi stati dell’ estremo oriente tra cui Giappone e  Cina. Ragusa è la periferia che si fa centro e fa diventare centro tutte le periferie del mondo. In terzo luogo , come Palermo aveva attivato da anni il percorso per concorrere al bando 2018, anche per Ragusa l’attivazione di un percorso partecipativo iniziato nel 2016 che ha visto coinvolte circa 60 associazioni ed oltre 200 cittadini e la scelta strategica di concorrere al bando 2020, rappresenta un punto di forza sia per la qualità delle riflessioni e delle proposte che il tempo a disposizione ci permetterà di mettere in campo, sia perché permetterà alla nostra comunità ragusana di prendere coscienza che la cultura è il nuovo motore della città e che un nuovo modello di sviluppo locale passa attraverso la costruzione di un ambiente culturale aperto che permetta lo sviluppo di conoscenze e creatività, risorse fondamentali per l’innovazione in tutti i settori produttivi. Siamo dunque consapevoli che dopo la vittoria di Palermo, il successo per Capitale italiana della cultura 2020 per Ragusa sia ancora più realistico; in ogni caso siamo convinti che il viaggio verso Ragusa capitale italiana della cultura è sicuramente più importante della meta”. Firmato per il comitato da Giorgio Massari

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