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12/04/2017 -

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LA GESTIONE DEI BAGNI PUBBLICI SUL TERRITORIO CITTADINO DI RAGUSA, I CONSIGLIERI COMUNALI DEL PD D’ASTA E CHIAVOLA: “E’ UN’OPERAZIONE CHE PUZZA E CHE COSTA ALLA CITTADINANZA 100.000 EURO IN UN ANNO”

I-bagni-pubblici-del-lungomare-Andrea-DoriaMercoledì mattina, in conferenza stampa, i consiglieri comunali del Partito Democratico, Mario D’Asta e Mario Chiavola, hanno presentato un video denuncia sulla gestione dei bagni pubblici a Ragusa e sulle pessime condizioni in cui gli stessi versano“Il Comune – dicono D’Asta e Chiavola – paga per il servizio quasi 100.00 euro in un anno. Ma poi si scopre che i bagni di Piazza San Giovanni, oggetto di diverse denunce da parte di coloro che usufruiscono di quella zona centrale, è stato reso fruibile per i cittadini solo poche settimane fa e, quindi, dopo nove mesi dall’assegnazione della gara vinta il primo giugno del 2016. Negli altri bagni, da ciò che si evince chiaramente dal video non è presente alcuna unità lavorativa a custodia e pulizia degli stessi. Insomma parecchi quesiti che meritano una risposta e che ci fanno gridare allo scandalo. Bagni incustoditi, non curati che certificano non solo mancato rispetto delle regole e della legalità da parte dei Cinque Stelle, ma anche pochezza gestionale politica considerata l’importanza che un servizio del genere riveste in una città come la nostra a vocazione turistica”. Nel video-denuncia realizzato dai consiglieri democratici, infatti, è possibile verificare come nei bagni pubblici non ci sia alcun tipo di custodia, nonostante il capitolato d’appalto preveda tutt’altro, come gli stessi siano chiusi anzitempo quando invece, soprattutto in periodo estivo e nelle zone ad alta densità turistica (Ibla e Marina) dovrebbero rimanere aperti sino a sera inoltrata e come le condizioni generali lascino assolutamente a desiderare. Inoltre la mancata presenza dei custodi non permette l’incasso del ticket di 0,50 euro che l’Amministrazione comunale aveva preventivato, in 12 mesi di gestione, per un ammontare complessivo di 73.000 euro. “La custodia e la manutenzione – affermano D’Asta e Chiavola – risultano praticamente inesistenti. L’articolo 4 del capitolato speciale d’appalto prevede che, durante gli orari di apertura dei servizi igienici pubblici, la sorveglianza e il presidio degli stessi dovrebbe essere assicurato senza soluzione di continuità da personale che ha anche il compito di rilasciare ai fruitori dello stesso un regolare scontrino. E invece durante i controlli effettuati, in più giornate e a diverse ore del giorno, niente di tutto questo. In più, ci risulta, per stessa ammissione dei collaboratori che sono stati scelti dall’impresa aggiudicataria del servizio, che il personale non sarebbe utilizzato con l’adeguato inquadramento”. Tutta una serie di aspetti, insomma, che lasciano a desiderare come hanno sottolineato anche i rappresentanti di due cooperative, Sebastiano La Mesa della Agos e Armando Cappello della Cassiopea, che avevano presentato una denuncia, il 6 giugno del 2016, proprio con riferimento ai contenuti del bando di gara per l’affidamento in concessione dei servizi igienici sottolineando “gravi anomalie, irregolarità e stranezze”. Nel mirino l’assessore al ramo, Salvatore Corallo, che, più volte, è stato richiesto di fornire spiegazioni specifiche sul pressapochismo con cui il capitolato speciale d’appalto dava indicazioni circa i periodi lavorativi per non parlare del calcolo relativo al costo del personale o delle previsioni del bando che contemplavano un costo totale del servizio visto che era previsto anche l’utilizzo pieno dei bagni pubblici di piazza San Giovanni che, invece, sono stati inauguratiappena qualche settimana fa. “Tutti gli aspetti che abbiamo denunciato questa mattina in conferenza stampa – hanno infine evidenziato D’Asta e Chiavola – saranno al centro di una interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni. Ma non ci fermeremo qui visto che faremo in modo che la questione possa approdare in commissione Trasparenza. Ci sono troppi aspetti per i quali attendiamo chiarimenti. E l’Amministrazione grillina, che predica la regolarità delle procedure in ogni parte d’Italia, non può fare finta di nulla. Chiediamo che la gestione dei bagni pubblici diventi oggetto di confronto a livello politico anche in Aula per mettere in rilievo tutte le anomalie esistenti”.

 

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