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12/06/2017 -

Cronaca/

Fermati due fratelli gelesi per tentato omicidio avvenuto la scorsa notte a Comiso.

Calabrese Francesco 06.12.1977 GelaLa polizia ha sottoposto a fermo i fratelli Francrsco e Orazio Calabrese entrambi pluripregiudicati, per il tentato omicidio di un imprenditore comisano. Venerdì sera alle ore 23.30 circa, un imprenditore comisano si è accorto che all’interno della sua azienda (oleificio)in contrada Rinazzi proprio al confine con Comiso e Vittoria, ignoti avevano già divelto un infisso. L’uomo quindi chiudeva il cancello per evitare la fuga dei ladri. Essendo a conoscenza che vicino il proprio terreno vi abita una famiglia di pastori di cognome Calabrese con numerosi pregiudizi penali, insospettito si recava presso l’abitazione di Francesco Calabrese, persona di sua conoscenza a cui settimanalmente dava dei prodotti ortofrutticoli per gli animali. L’uomo ha chiesto a Calabrese se fosse stato lui a introdursi nell’azienda per rubare e qui il pastore si è scagliato contro l’imprenditore tentando di colpirlo. La vittima è andata via ed ha chiamato il fratello in aiuto. Dopo la mezzanotte il proprietario del’azienda che stava facendo un giro intorno alla sua proprietà per controllare i possibili accessi, è stato bloccato da due auto: sono scese 4 persone, due delle quali venivano riconosciute dalla vittima per i fratelli Calabrese. I 4 malfattori hanno preso a sprangate l’auto ed uno di loro, identificato per Francesco Calabrese, ha estratto un’arma esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima che restava in auto mentre il fratello ignaro di tutto era all’interno dell’azienda. Uno dei colpi veniva sparato alle spalle e si conficcava nel sedile dell’auto all’altezza del torace senza però ferire il conducente, salvo per pochi centimetri in quanto il colpo è stato deviato, con molta probabilità, da una delle molle dello schienale. La vittima è riuscita a tamponare le due auto con manovre repentine, creandosi lo spazio necessario per darsi alla fuga. L’uomo, sfuggito all’attentato, ha contattato il 113 chiedendo aiuto per lui e per il fratello che si trovava da solo in azienda. Grazie al lavoro degli investigatori ed alla testimonianza diretta della vittima venivano individuati i due fratelli che, considerati i numerosi precedenti penali e la possibilità di reiterazione del reato, sono stati fermati. La Squadra Mobile ed il Commissariato conoscono bene la famiglia Calabrese in quanto da anni crea diversi problemi nella zona di Pedalino; diverse le denunce raccolte dai vari uffici di Polizia. Francesco Calabrese ha confessato. Le indagini continuano per trovare gli altri due uomini ancora non identificati.

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