28-03-2024
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Archivio della categoria: Ambiente

RAGUSA, LA SORGENTE ORO SCRIBANO SEMPRE INQUINATA

La presenza di ammoniaca nell’acqua è sessanta volte superiore rispetto ai parametri normali. E così il prezioso liquido della sorgente “Oro Scribano”, da oltre due anni, non può essere utilizzato per usi potabili. Anzi, rischia di inquinare pure l’affluente nel quale viene gettata l’acqua, ossia il Ciaramite. Come confermano i dati dell’Arpa, in ogni litro d’acqua si riscontrano 30 mg di ammoniaca: un numero esorbitante. L’ammoniaca, ormai ci sono pochi dubbi, proviene da qualche allevamento, in particolare da qualche concimaia della zona. Si trova, infatti, in scarichi di tipo organico. Già un paio d’anni fa, la dirigente dell’Arpa, Lucia Antoci, aveva lanciato l’allarme, spiegando che se non si individua la fonte d’inquinamento e non si prendono seri provvedimenti, la sorgente rischia di non essere più utilizzabile. Ad oggi, quell’acqua non viene utilizzata, ma il Ciaramite, dove va a finire, non essendo canalizzata nella rete idrica, ne sta risentendo molto, facendo registrare tracce di inquinamento. Valori nella norma, invece, per la vicina sorgente Misericordia, che viene tenuta sempre sotto controllo. Ma il rischio che la situazione peggiori, comunque, non è escluso, anche in considerazione del fatto che non ci sono state abbondanti piogge che, per effetto del dilavamento, potrebbero portare eventuali sostanze “intrappolate” nel terreno proprio nelle falde.

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ELETTRODOTTO ITALIA-MALTA, DALL’ISOLA DEI CAVALIERI CONFERMANO: “PERMESSI ENTRO FEBBRAIO”

Nonostante il “no” del Comune di Ragusa, dall’Isola dei Cavalieri arriva una conferma sull’elettrodotto a 220 MW che collegherà Italia e Malta. A ribadirlo è il ministro delle Finanze maltese, Tonio Fenech il quale ricorda che “esiste l’impegno inderogabile del governo italiano”. E poi aggiunge: “Non siamo preoccupati. Ci è stato confermato che i permessi saranno disponibili al più tardi alla fine di febbraio”. A quanto pare anche l’ambasciata italiana a Malta, tramite il suo massimo rappresentante, Efisio Luigi Marras, alla stampa maltese avrebbe dichiarato che l’Italia considera lo “come un importante progetto strategico”. E anche lui ribadisce: “Da parte italiana c’è tutta la volontà per accelerare i tempi, come è stato fatto fino ad ora”. A dare l’ok dovrà essere il governo italiano. Il Comune, in giugno, aveva dato parere negativo, ma ovviamente la decisione verrà presa a Roma. Il 23 febbraio, al ministero dello Sviluppo Economico,ci sarà un incontro. Rassicurazioni ai rappresentanti dell’Isola dei Cavalieri erano state date dal Ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Il progetto da 200 milioni di euro, in parte finanziato dall’Unione europa, entro la fine del 2014 dovrebbe collegare Malta alla rete integrata europea. Si allarga il fronte del “no” a Ragusa. Da Sonia Migliore, dirigente dell’Udc provinciale, un appello per “stoppare l’iter del progetto inerente all’elettrodotto Italia-Malta che vedrebbe la centrale di partenza proprio dalle splendide coste di Marina di Ragusa che detiene la bandiera blu ed è considerata la nuova perla del Mediterraneo”.
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A RISCHIO LE SORGENTI NELLA VALLE DELL’IRMINIO PER LE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE

A fiume irminiorischio le sorgenti e i pozzi nella Valle dell’Irminio: è questa la sintesi delle osservazioni del Settore Geologia della Provincia regionale di Ragusa alla richiesta di trivellazioni di petrolio nella valle dell’Irminio srl a poche centinaia di metri dal fiume. Per il settore geologia della provincia di Ragusa ci possono essere impatti relativi alla sfera idrogeologica ed idrologica potenzialmente assai gravi. “In particolare c’è il rischio di perdere la sorgente Mussillo, la più importante della provincia, con una portata di circa 500 l/sec che alimenta l’irrigazione di 3000 ettari di terreni irrigui nel territorio di Scicli, oltre ad altre fonti idriche quali le sorgenti Giummarra e Fontana Nuova, i pozzi Eredità, Castellana e quelli del Consorzio di Bonifica – scrive Legambiente in una nota  – di cui due servono per alimentare l’acquedotto di Marina di Ragusa. Ma il settore geologia della Provincia di Ragusa critica tutto lo studio di impatto ambientale presentato dalla soc. Irminio srl. Dalla carenza di dati, alla ristrettezza dell’area indagata, ai modelli matematici proposti che non si adattano alla situazione carsica tipica della valle dell’Irminio, dall’utilizzo di traccianti inadatti per valutare eventuali inquinamenti, alla tecnica di perforazione. Purtroppo, stranamente, la relazione del Settore Geologia della Provincia di Ragusa è giunta in Regione in ritardo e quindi non è stata valutata. Ma anche la regione, pur sapendo dell’arrivo della relazione della Provincia ha chiuso l’istruttoria con eccessiva fretta con la conseguenza di concludere positivamente la valutazione di impatto ambientale pur trovandosi davanti ad un caso molto ma molto delicato. Infatti dall’indagine eseguita dal prof. Coltro per conto dell’Acquater (perizia Casmez 30/3007) si rileva che nell’area di fondovalle del fiume Irminio c’è un acquifero superficiale estremamente vulnerabile, all’interno del quale rientrano tutte le sorgenti e buona parte dei pozzi.In questo acquifero, come si rileva dalla carta della Vulnerabilità delle falde idriche redatta dal Prof. Aureli, “ data l’alta permeabilità per fessurazione e la presenza di fenomeni carsici, un inquinante, se sufficientemente veicolato, può raggiungere la falda in poche ore lungo gli alvei e in qualche giorno dalla sommità dei rilievi; le sostanze nocive, una volta giunte in falda, si diffondono velocemente pervenendo rapidamente ai punti di sfruttamento, sorgenti o pozzi posti più a valle, facendo riscontrare un inquinamento caratterizzato da picchi marcati.” Davanti a tanta evidenza la società Irminio nega che ci sia mai stato nel bacino minerario di Ragusa alcun incidente in pozzi perforati nelle successioni carbonatiche e che nel bacino petrolifero di Ragusa sono assolutamente da escludere fenomeni di perdita di circolazione di fanghi. La ditta stessa non considera fiume Irminio, e il rischio di inquinamento della riserva Naturale “Macchia Foresta del Fiume Irminio e del SIC” Fondali Foce del fiume Irminio”. Inoltre è costretta ad ammettere che l’impatto che si potrebbe verificare sulla sorgente Mussillo è senza dubbio la più probabile, ma minimizza (ovviamente) l’evento perché trattandosi di acque irrigue ne deriverebbe un impatto modesto. Come se gli eventuali inquinanti presenti nell’acqua irrigua non risalissero la catena alimentare, senza contare il danno commerciale e di immagine all’orticoltura della provincia di Ragusa. Come ulteriore beffa per l’agricoltura le trivellazioni si vogliono effettuare all’interno di un campo di mais destinato a produrre alimenti per le diverse aziende zootecniche da latte presenti nella zona.Quindi i dubbi di Legambiente sui rischi per le falde, nonostante le rassicurazioni della ditta, risultano avere riscontri concreti, e quindi ulteriori perplessità si aggiungono a quelle destate dall’autorizzazione di massima alle ricerche petrolifere rilasciata dalla Soprintendenza, in contrasto col Piano Paesaggistico.

Ragusa, sospese le concessioni di abitazione in zona agricola – La procura indaga

La procura della Repubblica vuole vederci chiaro sulle costruzioni in zona agricola. Il procuratore capo, Carmelo Petralia, ha già individuato un esperto paesaggistica, un tecnico di grande competenza, al quale a breve affiderà un incarico per una valutazione complessiva della materia. Il nome non viene ancora reso noto, ma il procuratore assicura che si tratta di una personalità di indubbia competenza. “L’esperto – spiega Petralia – avrà il compito di valutare la compatibilità di ciò che si sta costruendo e delle autorizzazioni concesse con il territorio”. Un’iniziativa sperimentale, che ha come scopo quello di vigilare sulla tutela del territorio. In procura ci sono diversi fascicoli che riguardano presunti abusi edilizi. Tante le segnalazioni inoltrate dagli ambientalisti. Ed il compito del consulente sarà proprio quello di dare indicazioni tecniche alla procura. Una buona intuizione per rispondere ad una crescente richiesta di tutela delle zone agricole contro un rischio, come denunciato da Legambiente, di speculazione edilizia. Ed intanto l’ingegnere Michele Scarpulla, dirigente di Palazzo dell’Aquila che da qualche settimana ha avuto anche il settore dell’edilizia privata, fa sapere che sono al momento sospese tutte le richieste di concessione di abitazioni in zona agricola. “Sto predisponendo un atto da presentare al consiglio comunale – spiega Scarpulla – per un definitivo chiarimento sulle norme di attuazione del Piano regolatore che riguardano appunto le zone di verde agricolo”. Una sorta di “interpretazione autentica” che il consiglio comunale dovrà fornire. Solo dopo l’approvazione di questo atto si procederà ad analizzare la altre pratiche. Un aspetto sarà previsto in questa interpretazione, e riguarderà l’obbligo di cura del fondo. L’interpretazione del consiglio, sostituirà il cosiddetto “Lodo Torrieri”, ossia quei criteri che venivano seguiti per il rilascio delle concessioni in zona agricola. Gli uffici stanno intanto smaltendo l’enorme mole di lavoro pendente per quanto riguarda le pratiche edilizie. Su circa trecento del 2012, ne erano state esaminate solo settanta o poco meno. “Adesso – spiega Scarpulla – stiamo prendendo in esame quelle presentate tra marzo e aprile dello scorso anno. Quelle relative alle zone agricole, ripeto, sono al momento tutte bloccate in attesa del passaggio in consiglio comunale”. comune di ragusa 2

Ex Macello di largo San Paolo, Pelligra: “Il Comune non può trascurare queste strutture”

Enzo-Pelligra-470x352“Ecco quello che non vorremmo vedere in un periodo di grave crisi come quello attuale. Una struttura pubblica, costata 1,4 milioni di euro, abbandonata a se stessa”. E’ quanto dichiarato dal presidente dell’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo”, Enzo Pelligra, con riferimento all’ex macello di largo San Paolo, a Ragusa Ibla. “Una riconversione ben studiata – afferma Pelligra – che avrebbe dovuto garantire un ulteriore spazio per la sosta (60 posti macchina) in una zona del quartiere barocco che, a dire il vero, è poco frequentata e che, però, può servire da supporto quando le altre aree per i parcheggi si intasano. Purtroppo, allo stato attuale, è il degrado a farla da padrone. L’immondizia si raccoglie a cumuli mentre un complessivo senso di sciatteria ha invaso il sito. Poi, mentre l’area sul piano della strada è perfettamente fruibile dalle auto – continua Pelligra -, la zona sottostante, anche in questo caso per la sosta delle auto, risulta essere inaccessibile, sbarrata com’è da un cancello sempre chiuso”. C’è un altro aspetto, inoltre, che Pelligra mette in evidenza. “Altra ricaduta utile per la comunità – continua Pelligra – la creazione di locali che erano stati messi a disposizione di alcune benemerite associazioni locali, l’Ail e l’Aiad, che si occupano di solidarietà. Peccato, però – continua Pelligra -, che, non essendo stato predisposto alcun impianto di riscaldamento, i locali in questione, durante il periodo invernale, siano praticamente inutilizzabili (a meno di non fare prendere una polmonite ai fruitori) e tutto ciò contribuisce ad accrescere il senso di degrado e di abbandono che pervade l’intero complesso”. L’associazione “Pensare Ibleo” sollecita il Comune di Ragusa ad individuare delle soluzioni. “Non vogliamo entrare in polemica con chicchessia – aggiunge Pelligra – ma visto che si stanno effettuando tagli ovunque, non è uno spreco impedire che questa struttura, riconvertita con soldi pubblici, possa essere utilizzata al meglio? Sarebbe troppo chiedere l’installazione di impianti di riscaldamento, anche tra i meno costosi in circolazione, per garantire il pieno utilizzo dei locali dell’ex macello dodici mesi l’anno? E poi perché chiudere il parcheggio sotterraneo? Chiediamo dichiara Pelligra – al commissario straordinario di valutare questi aspetti. A volte, la migliore vivibilità di una città dipende davvero da piccole cose”.

 

CAI RAGUSA, APERTURA DELL’ANNO SOCIALE

cai logoDomenica 13 gennaio con una camminata su un percorso che si snoda sull’altopiano di c.da Prato si aprirà ufficialmente l’anno sociale del Club Alpino di Ragusa. I partecipanti partiranno alle 8,30 dal Campo Boario e raggiungeranno la “Timpa ro Nannu”; da lì, lungo la Scala delle Rose, la comitiva percorrerà Cava Misericordia, costellata di resti di antichi mulini ad acqua, e raggiungerà il Romitorio del Cai per la pausa pranzo. Nel pomeriggio, si tornerà sulla sommità della cava dopo aver percorso un sentiero a fondovalle ed un’antica scalinata.

Ragusa, cemento in zona agricola

“In terreno agricolo, zona E del Piano regolatore generale, è vietata la realizzazioni di costruzioni a scopo abitativo residenziale”. Un concetto chiarissimo, un’indicazione che il dirigente del settore Urbanistica conosceva chiaramente. A metterlo nero su bianco, nel 2007, era stato il dirigente del settore Avvocatura del Comune, Angelo Frediani, che lo aveva “girato” al collega Ennio Torrieri. Facendo riferimento alle norme e alle sentenze dei Tribunali amministrativi, chiaramente indicava che in zona agricola non si possono realizzare abitazioni residenziali. Frediani spiegava che la sentenza del Consiglio di Stato, sezione V, n. 4861 del 18 settembre 2007, “ha ribadito il principio consolidato che la destinazione agricola nell’ambito della pianificazione edilizia ha lo scopo di impedire gli insediamenti abitativi residenziali e non anche di precludere in via radicale qualsiasi intervento urbanisticamente rilevante”. E in un altro passo di quella lettera interna aggiunge: “La previsione dello strumento urbanistico di destinazione a verde agricolo non deve necessariamente rispondere a interessi dell’agricoltura, ben potendo essere imposta pr soddisfare l’esigenza di impedire in determinate zone un’ulteriore edificazione, anche a fini di tutela ambientale”. Sempre nel 2007 anche l’avvocato Sergio Boncoraglio, dello stesso ufficio, spiegava alla Commissione edilizia e al dirigente dell’Urbanistica, dall’analisi delle norme tecniche di attuazione del Prg. Che “non vi è spazio per interventi edilizi di tipo diverso e che l’interpretazione secondo cui nella zona agricola si potrebbero realizzare abitazioni con il solo limite del rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiaria pari a mc/mq 0,03 sarebbe in contrasto con le norme tecniche di attuazione del Prg con la legge regionale n.78/1978”. Quando tuttavia Legambiente scrisse alla Regione perchè vigilasse su queste concessioni, il dirigente dell’Urbanistica spiegò, a Palermo, che le “autorizzazioni” erano ritenute regolari, fornendo una interpretazione discordante alle stesse norme analizzate dai professionisti. Neppure un dubbio sulla validità delle interpretazioni fornite sin dal 2007 dai due professionisti. La Regione si accontentò della risposta di Torrieri e chiuse la “pratica”. Ma la questione, a quanto pare, adesso potrebbe riaprirsi. Sulla vicenda dell’edificazione in zona agricola pare che la Procura voglia vederci chiaro e stia approfondendo l’intera questione. Quei due documenti, quello di Frediani e quello di Boncoraglio, non sono certo sentenze già scritte, ma rimangono senza dubbio quale prova del fatto che non tutti, a Palazzo dell’Aquila, la pensavano allo stesso modo di chi ha invece optato per il via libera alle concessioni in zona agricola. Nelle missiva inviata a Palermo in risposta alle segnalazioni di Legambiente, Torrieri spiegava che l’interpretazione della norma secondo cui sarebbe stata consentita la destinazione abitativa con l’indice di fabbricabilità fondiaria pari a mc/mq 0,03 “è stata un orientamento costante della Commissione edilizia”. Perchè il dirigente e la commissione non tennero conto delle indicazioni date dai due avvocati? Ci furono altri pareri legali che indussero dirigente e commissione a dare una lettura differente delle norme rispetto a quella fornita dagli avvocati Frediani e Boncoraglio? E perchè la tesi dei due avvocati non venne riportata nella risposta alla Regione, magari con le controdeduzioni di Torrieri? Sia la nota di risposta inviata dal dirigente a Palermo sia il documento di Frediani sono stati consegnati a Legambiente, che li chiedeva da tempo (la lettera di Torrieri alla Regione è del novembre 2010), solo un paio di mesi fa. L’associazione ambientalista, non avendo ottenuto l’accesso agli atti, aveva presentato anche una denuncia in Procura.263133-800x600-300x225

L’ITTIOLOGIA RAGUSANA INCROCIA LEGAMBIENTE E L’ISTITUTO CURCIO DI ISPICA

gambusiaSono venuti dall’areale ibleo gli unici contributi siciliani al recente Congresso nazionale dell’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci tenutosi a Torino presso il locale Museo di Scienze Naturali. Una presenza piuttosto articolata, frutto della stretta collaborazione tra il Biologo Antonino Duchi (nella duplice veste di ittiologo e presidente del Circolo Legambiente Il Carrubo di Ragusa), la Legambiente Scieri e Muciare di Pachino (rappresentata dal Presidente Salvatore Maino) nonché dall’I.I.S.S. G. Curcio di Ispica (rappresentato dal Prof. Giuseppe Micieli). Un primo contributo ha riportato la segnalazione di una specie ittica alloctona (Gambusia) nel Pantano Longarini, di recente inserito nella Riserva naturale Pantani della Sicilia Sud-Orientale. Un rilevamento avvenuto nell’ambito del progetto didattico Monitoraggio e studio dell’ecosistema della Provincia Iblea(PON2007 IT05PO ProgettoC4-FSE-2011-767 AzioneC4.N.1) condotto appunto da Duchi e Micieli e che ha visto la fattiva collaborazione di un nutrito gruppo di studenti del Curcio. La specie riscontrata va attentamente monitorata e seguita, in quanto può interferire negativamente con altre specie ittiche di importanza naturalistica presenti nel Pantano. Un secondo contributo, frutto della collaborazione tra Legambiente Pachino e Legambiente Ragusa, è consistito nella sintesi dei risultati di un’indagine ittiologica nel Pantano di Marzamemi. L’area umida in questione è stata infatti recentemente oggetto di un monitoraggio finalizzato a delinearne un primo quadro della presenza ittica. L’attività è stata quindi un significativo complemento alla Carta Ittica provinciale di Siracusa nonché del Piano di Gestione del S.I.C., che non avevano indagato tale ambiente da questo punto di vista. Infine, un terzo contributo ha riguardato la presenza e le problematiche dell’anguilla in Sicilia, una specie un tempo molto presente ma che recentemente ha evidenziato sintomi di regressione, in linea purtroppo con un decremento dei popolamenti in tutta Europa. Sono stati al riguardo individuati i principali problemi per la specie ed è stato delineata una proposta di programma di monitoraggio, salvaguardia e recupero della stessa. L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella direzione della creazione di una “rete” per la conoscenza, la salvaguardia ed il recupero degli ambienti acquatici siciliani.

CONFERENZA SULL’AMBIENTE

ambienteUna conferenza dal titolo “La strategia nazionale per la Biodiversità. Ambiente e Salvaguardia del territorio: cosa consegneremo alle generazioni future?”, relatori Maria Carolina Di Maio, Dirigente per il Territorio e Ambiente della Provincia Regionale di Ragusa, e Claudio Conti, ex Presidente di Legambiente Ragusa, si terrà giovedì 10 alle 16,30 presso l’auditorium del Palazzo di Provincia in viale del Fante a Ragusa.

SANTA CROCE, “NON BUTTARE VIA L’ALBERO DI NATALE”.

abeteAnche l’albero di Natale può essere riutilizzato. Se opportunamente curato, potrebbe essere reimpiantato in aree a verdi della città oppure, se si trova in pessime condizioni, utilizzato come compost domestico. Una raccolta di abeti natalizi usati è stata organizzata dall’amministrazione comunale di Santa Croce Camerina per sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente e nel caso specifico degli alberi. “Non buttare via l’albero di Natale”, lo slogan scelto. I cittadini potranno conferire gli abeti, privi degli addobbi natalizi, al centro di raccolta allestito presso piazza del mercato vecchio, a Santa Croce, tutti i giorni, dalle 10 alle 12. “L’Abete non è un rifiuto qualsiasi – spiega l’assessore all’ecologia e all’ambiente, Rosario Pluchino -e dopo le feste può essere trapiantato in ambienti idonei oppure trasformato in compost e riutilizzato. Tutti gli abeti raccolti saranno selezionati. Quelli idonei saranno reimpiantati in siti comunali,gli altri saranno trasformati in compost e riutilizzati. Gli abeti artificiali dismessi possono essere consegnati al personale dell’area di stoccaggio per il loro corretto smaltimento. Chi, invece, vuole conservare l’abete in casa, si raccomandano alcune indicazioni di massima. L’albero va tenuto lontano dalle fonti di calore – aggiunge l’assessore Pluchino -, in luoghi luminosi e freschi. Le  radici devono essere sempre tenute umide. Se si vuole piantarlo all’aperto, si tenga presente che, trattandosi di piante ad alto fusto, debbono essere piantati ad almeno tre metri dai confini della proprietà altrimenti si rischia di avere un alterco con il vicino di casa”.

Ragusa, unico settore per la gestione del verde pubblico, Malfa: “Decisione fondamentale”

malfa“C’è voluto parecchio tempo. Ma siamo arrivati al traguardo”. E’ il commento del consigliere comunale Maria Malfa dopo la decisione del commissario straordinario del Comune di Ragusa di rivedere l’assetto organizzativo dell’ente di palazzo dell’Aquila. “Faccio, in special modo, riferimento – chiarisce Malfa – alla nuova definizione delle competenze che hanno a che vedere con il VI settore che, tra le proprie competenze, ha inglobato quella relativa all’Ambiente e al Verde pubblico. Adesso si potranno gestire le varie problematiche del verde, ancorché il Comune in questa fase non abbia alcuna rappresentanza politica su cui potere contare, con la dovuta articolazione di compiti nel contesto dello stesso circuito operativo”.

Trivellazioni petrolifere iblee – LA RAI HA GIRATO A RAGUSA

L’impegno di Legambiente “Il Carrubo” Ragusa contro l’espansione del “trivellazionismo” nella provincia iblea ha suscitato l’interesse della trasmissione “Ambiente Italia” condotta da Beppe Rovera. Una troupe della Rai, in prima linea nella divulgazione delle luci e delle ombre della gestione ambientale in Italia, è stata recentemente a Ragusa per un servizio sull’argomento, che andrà in onda nella prossima puntata di sabato 29 dicembre alle ore 12.55. “Particolare interesse hanno suscitato, oltre ovviamente al problema dei rischi per l’ambiente (in particolare per le falde idriche ed il paesaggio), – scrive Legambiente in una nota – alcune “stranezze” nel procedimento autorizzativo, quali la già nota curiosa autorizzazione di massima rilasciata dalla Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali di Ragusa”. ambiente italia

CLEAN UP THE PARK

pulizia parcoSi è svolta, domenica, la prima edizione della manifestazione “Clean up tha Park!” nel Parco extraurbano di Serra san Bartolo. La manifestazione ha avuto come protagonisti l’Associazione Qirat, che da un anno e mezzo gestisce il parco, e i ragazzi del gruppo Agesci Vittoria 3. Durante la mattinata gli scout hanno raccolto ogni tipo di rifiuto: pneumatici, plastica, materiali ferrosi. Una occasione per far riprendere splendore al Parco, per renderlo più vivibile e per lanciare un forte messaggio contro le discariche abusive e per il rispetto della natura. Gli organizzatori hanno ringraziato anche l’Amiu, la società che gestisce il servizio di nettezza urbana a Vittoria, che si è resa disponibile al ritiro dei rifiuti raccolti.

 

Gestione rifiuti al Comune di Ragusa, Legambiente incontra il Commissario

Continua l’impegno di Legambiente Ragusa per il miglioramento della gestione dei rifiuti e per la salvaguardia degli interessi dell’ambiente e delle tasche dei cittadini. La gestione fallimentare della raccolta dei rifiuti, gli aggravi dei costi e la possibilità di rimpinguare le casse comunali sono stati l’oggetto di un recente incontro del referente per la problematica dei rifiuti, Claudio Conti del Circolo Il Carrubo, con il commissario straordinario della città capoluogo. Legambiente ha ribadito una serie di punti sui quali insiste da tempo senza che la passata Amministrazione abbia mai dato ascolto. Entro il mese di luglio la discarica di Ragusa si saturerà e bisognerà conferire i rifiuti presso la discarica di Motta Sant’Anastasia con un aggravio dei costi di smaltimento di circa il 40% dell’attuale tariffa della discarica di Ragusa. “Ciò a causa dei disastrosi risultati di raccolta differenziata: questa situazione sarà ancora più destabilizzante per il bilancio del Comune di Ragusa – scrive Legambiente – a causa di un maggior fabbisogno aggiuntivo di un milione di euro l’anno per oneri di smaltimento. Ciò comporterà un aumento della tassa rifiuti per circa 35 euro a famiglia. Unico modo per evitare questo aumento è il recupero delle somme, pari a 2 milioni di euro, che la ditta Busso deve al Comune di Ragusa per aver mancato gli obiettivi di raccolta differenziata e aver conferito in discarica più rifiuti del previsto: somme che l’ex sindaco Nello Di Pasquale si è guardato bene dal richiedere. Legambiente, dopo aver chiesto formalmente al commissario straordinario del Comune capoluogo – sottolinea Conti – il recupero di tale ingente somma, ha evidenziato la necessità ed urgenza di tale azione per evitare che i cittadini paghino per errori fatti dai politici.

GREEN ECONOMY

Un convegno su “Green Economy per uscire dalla crisi” si terrà a Ragusa presso la Camera di Commercio il 19 dicembre alle 18. L’incontro è organizzato da Legambiente e vedrà la presenza, anche di Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente.

RAGUSANO IN ASPROMONTE Al Parco Nazionale per censire i rapaci in migrazione

Si è parlato ragusano quest’anno al Parco Nazionale dell’Aspromonte. Infatti il Biologo Antonino Duchi è stato selezionato per far parte del gruppo di ornitologi che hanno censito la migrazione post riproduttiva dei rapaci lungo l’estrema dorsale appenninica italiana. Il progetto, finanziato dall’Ente Parco, si svolge da alcuni anni, ed ha come obiettivo di valutare l’andamento numerico della migrazione dei rapaci, oltre che delle cicogne, come elemento di valutazione delle variazioni numeriche dei popolamenti di queste specie (aquile, falchi, albanelle, nibbi…). Il nostro biologo ragusano Dottore Antonino Duchi è stato selezionato sia per la lunga esperienza di contatto con i luoghi, che ha frequentato per anni nell’ambito dei campi di volontariato antibracconaggio, sia per la sua esperienza nel censimento dei rapaci, che lo ha portato anche a svolgere ricerche a Capo Bon in Tunisia e nello stretto del Bosforo (Istanbul, Turchia) in collaborazione col massimo esperto di migrazione dei rapaci nel Mediterraneo centrale, il Naturalista Nicolantonio Agostini, dell’Università di Pavia.

Comitato ipparino No Muos

La lotta dei comitati no muos è giunta ad una svolta. Dopo il dissequestro dell’area della sughereta, gli americani continuano la costruzione delle antenne che gli garantiranno il totale controllo del mediterraneo. “Il movimento no muos o si rafforza nella sua organizzazione e capacità di mobilitazione e lotta o è destinato a perdere questa battaglia”. Per contribuire alla lotta si è costituito a Vittoria il “comitato no Muos ipparino” su iniziativa di alcuni militanti di base della sinistra ipparina. Il comitato no muos ipparino vuole essere una continuazione, nella valle dell’Ippari, del comitato no muos niscemese. I portavoce sono Andrea Gentile, Rui Matias e Luca Sgarlata.

VITTORIA, BANDO SERVIZIO RIFIUTI: NESSUNA DITTA PARTECIPA

Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, riferendosi alla mancata presentazione di offerte da parte di ditte interessate all’appalto per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, ha dichiarato di “avere intenzione di rivolgersi al Prefetto di Ragusa poiché trovo molto strana questa mancata partecipazione delle ditte. Al primo avviso – spiega il sindaco Nicosia – sono state ben tredici le ditte che hanno manifestato interesse; di queste, una è stata esclusa, per cui ne sono rimaste dodici ammissibili. Alcune hanno, successivamente, chiesto anche dei chiarimenti. Eppure, nonostante il periodo di crisi, che induce molte ditte a precipitarsi sui pochi appalti pubblici banditi, non vi sono state offerte per ben due scadenze. Può darsi che la gara a qualcuno possa essere risultata non appetibile. Oppure, può anche darsi che un appalto del genere possa essere stato condizionato da pressioni intimidatorie più o meno visibili. Nell’ipotesi, – scrive il sindaco di Vittoria, Nicosia – ciò desterebbe allarme e preoccupazione. Se non si dovesse andare avanti, i primi a rischiare saranno i dipendenti Amiu, poiché, considerata la liquidazione e la situazione di difficoltà operativa dell’azienza, non è difficile ipotizzare un finale alla Gesip di Palermo”.

Riserva Naturale Pino d’Aleppo, rimossi rifiuti contenenti amianto

Sono terminati i lavori di rimozione dei rifiuti contenenti amianto, abbandonati all’interno della Riserva Pino d’Aleppo, nel territorio del comune di Vittoria. I rifiuti, rimossi dalla Provincia, ammontano ad oltre sette tonnellate e, dopo essere stati messi in sicurezza, tramite una ditta specializzata, sono stati successivamente conferiti in discarica. I lavori di rimozione dei rifiuti, altamente tossici, sono stati eseguiti a regola d’arte, secondo un preciso piano di lavoro che era stato preventivamente presentato e approvato dall’Asp di Ragusa.

QUALITA’ DELLA VITA A RAGUSA

E’ un’immagine in chiaroscuro quella che viene fuori dall’annuale rapporto sulla qualità della vita pubblicato da “Il Sole 24 ore”. La provincia di Ragusa migliora la propria posizione generale, passando all’ottantunesimo posto (era all’87° l’anno scorso), ma i dati che riguardano la ricchezza prodotta, i risparmi ed alcuni servizi non sono buoni. Il territorio ibleo presenta dati positivi ad esempio per il costo delle case, 1.450 euro al metro quadrato, in zona semicentrale. E’ quattordicesima sulle 107 province italiane; a Roma il costo medio è di 5.250 euro al metro quadrato. Il tenore di vita in provincia è tra i più bassi d’Italia, siamo all’87° posto (abbiamo recuperato, anzi, otto posizioni). A far piombare giù il dato sono i consumi privati (veicoli, consumi elettrici, mobili, pc ed altri acquisti): siamo al novantesimo posto, con una spesa pro capite, nel 2011, di 673,81 euro. Ad Aosta la spesa è quasi doppia (1.337,34 euro). E poi i risparmi, quasi ultimi, novantanovesimi per l’esattezza: appena 10.049,48 euro per abitante, la media a Milano supera i 35.000. Non va bene nemmeno per i servizi. Nell’indice che misura la velocità della giustizia, il territorio ibleo è all’ottantaduesimo posto. Va meglio per la sanità, che non è certo la migliore d’Italia, ma almeno ci piazza a metà classifica (54esimi). Ci aiuta il clima, trentaseiesimi, ma non la pagella ecologia, al 75° posto. E per tornare agli indici sulla ricchezza, il Pil pro capite ci relega tra le “cenerentole” d’Italia, 15.680,75 contro i circa 35.000 di Milano. L’inflazione è bassa, pari a 2,13 nel 2011, e qui almeno siamo nelle zone nobili della classifica, ossia quindicesimi. Per quanto riguarda il lavoro e gli affari, 88° posto per l’export, 83° per i prestiti non onorati, 83° per la disoccupazione. Un dato positivo: gli imprenditori giovani, under 30. Siamo al 25° posto, 52,32 ogni mille pari età. L’ordine pubblico ci piazza sessantanovesimi, con un meno quattordici rispetto allo scorso anno: il trend di peggioramento degli indici sull’ordine pubblico (periodo 2007-2011) è preoccupante, una variazione pari a 112,97 punti (siamo penultimi, peggio di noi solo Enna). Solo 85esimi per la voce “tempo libero”, pochi locali, mentre va meglio per il numero di librerie. Infine la voce popolazione: la famiglia ancora “tiene”, siamo più o meno a metà classifica per quanto riguarda divorzi e separazioni, alto il tasso di natalità (16° posto con una media di 9,63 nati ogni 1.000 abitanti).

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