29-03-2024
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Archivio della categoria: Ambiente

Caccia in Sicilia, vittoria degli ambientalisti: sospeso il calendario venatorio

Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso presentato dalle Associazioni Ambientaliste Legambiente, Lipu, Man, con l’intervento altresì di Wwf, Lav, Enpa, Lac, sospendendo l’efficacia del calendario venatorio emanato dall’Assessore Regionale alle Risorse Agricole e Alimentari Francesco Aiello. “Il pronunciamento collegiale dei Giudici Amministrativi che conferma il precedente Decreto Presidenziale del Tar – dichiarano gli ambientalisti – ribadisce la necessità del Piano Regionale Faunistico Venatorio, la piena vigenza della normativa comunitaria in materia di protezione dei Siti Natura 2000 e l’operatività del vecchio calendario venatorio 2011/2012, il più rigoroso tra quelli dell’ultimo decennio ed emanato dal precedente Assessore D’Antrassi”. Conseguentemente il Tar ha confermato i divieti di caccia nei Siti Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale) previsti lo scorso anno e soprattutto che la caccia non potrà essere prolungata sino a febbraio 2013. Ha inoltre condannato l’Assessorato Regionale Risorse Agricole e Alimentari ed alcune associazioni venatorie al pagamento delle spese processuali per un importo di 2.100 euro in favore delle Associazioni Ambientaliste ricorrenti.

Ragusa, il punteruolo rosso colpisce ancora

Il punteruolo rosso, il temibile coleottero che sta letteralmente sterminando le palme della Sicilia, è arrivato anche in piazza Ospedale, a Ragusa. Per la precisione, i sintomi della sua presenza, sono già evidenti in una palma di via Salvo D’Acquisto, vicino alla caserma dei Carabinieri. A segnalarlo sono stati alcuni cittadini residenti in piazza Ospedale, che con grande senso civico hanno cercato invano di far presente al Comune di Ragusa, della malattia che ha colpito la palma in questione. “Sono giorni che tento di fare questa segnalazione – spiega una residente – infatti ho chiamato il numero telefonico del servizio fitosanitario (0932.988609), quello che era stato indicato nella lettera inviata ai cittadini sull’emergenza del punteruolo rosso e mi hanno detto, che trattandosi di una palma comunale dovevo chiamare, appunto, il Comune di Ragusa”. Ma la signora Maria ha rinunciato, in quanto né tramite centralino né tramite numero telefonico diretto del settore verde (indicatole dall’impiegata del servizio fitosanitario di Vittoria che fa capo all’assessorato regionale all’Agricoltura) è riuscita a parlare al telefono con chicchessia. “Così ho pensato di “comunicare” con il Comune tramite i mass media ecco voglio dire ai signori tecnici comunali, che questa povera palma da circa una settimana mostra chiari segni di sofferenza. A mio parere – conclude la residente – è bella e spacciata”. Nessuna meraviglia. Il punteruolo rosso bazzica da anni nella zona di piazza Ospedale. Anni orsono, quando è stato aperto il cantiere per la realizzazione del parcheggio interrato in piazza del Popolo, una palma è stata uccisa dal coleottero. Dato che la poveretta si trovava nell’area transennata, è morta senza che nessuno abbia fatto un minimo di intervento per salvarla. All’epoca dei fatti, il dirigente comunale responsabile del settore competente aveva poi dichiarato che “per salvare quella palma non abbiamo potuto far nulla, perché non potevamo entrare nell’area del cantiere”. Costatato, comunque, che le altre erano rimaste indenni, non si è mai visto uno straccio di operaio che adottasse dei trattamenti particolari per prevenire che anche le altre palme di piazza del Popolo e piazza Stazione si ammalassero.

Emergenza rifiuti a Ragusa Legambiente scrive al commissario

L’emergenza rifiuti che sta investendo diverse zone della Sicilia (Palermo, Agrigento ed altri comuni e provincie), rischia di coinvolgere completamente la provincia di Ragusa, considerato che già sei comuni hanno grandissime difficoltà finanziarie e conseguentemente gestionali. E’ l’allarme che lancia il presidente di Legambiente iblea Antonino Duchi. “Il problema principale è quello economico-finanziario, perché potenzialmente gli impianti non mancano, anche se l’esaurimento della discarica di Ragusa previsto per la prossima primavera potrà creare grossi problemi. Pertanto è urgentissimo – sottolinea Duchi in una lettera scritta al Commissario Rizza – ridurre i costi di gestione del servizio. La soluzione, è l’avvio serio della raccolta differenziata porta a porta secco/umido in tutti i comuni della provincia. Per fare ciò è però necessario procedere ad una nuova gara che solo la nuova società che si andrà a costituire (Srr) potrà bandire essendo il vecchio Ato in liquidazione. Ma la Srr, pur avendo tutti comuni già approvato l’atto costitutivo e lo statuto della Società, per essere operativa ha bisogno dell’ultimo passaggio formale: la firma dell’atto davanti ad un notaio da parte di tutti i sindaci – scrive Duchi – invitiamo quindi il commissario Rizza a voler convocare entro il mese, tutti i sindaci”.

TRIVELLE: POZZALLO RITIRA L’ADESIONE ALL’APPELLO DI GREENPEACE

Greenpeace ha ricevuto dal sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, la comunicazione che il Comune ritira la propria adesione all’appello promosso dall’associazione a tutela del mare e contro le trivellazioni off-shore. “Questa richiesta – scrive Greenpeace – avviene in un momento particolarmente delicato. La Edison, gestore della piattaforma Vega A al largo di Pozzallo, ha infatti fatto richiesta per realizzare un nuovo impianto, la Vega B, nella stessa concessione. Il procedimento adesso è in attesa della Valutazione di impatto ambientale e le comunità hanno tempo per opporsi fino al prossimo 24 settembre. Mentre i Comuni di Scicli e Modica – scrive Greenpeace – si stanno muovendo per osteggiare il progetto, proprio Pozzallo fa marcia indietro. E’ davvero allarmante che in un momento così delicato, il sindaco di Pozzallo decida di proteggere gli interessi delle compagnie petrolifere invece di quelli della propria comunità – afferma Giorgia Monti responsabile della Campagna Mare di Greenpeace -. Invece di illudersi su possibili ricadute occupazionali portate dalla piattaforma, il Comune di Pozzallo dovrebbe salvaguardare le risorse ambientali per garantire un vero futuro all’economia locale”. Tra le motivazioni addotte dall’amministrazione “la consolidata sicurezza degli impianti che, da anni, operano senza particolari e significativi eventi negativi e nocivi per l’ecosistema marino”. Commenta Greenpeace: “L’unica consolidata esperienza è quella che riferisce di un rinvio a giudizio di sei persone per inquinamento del mare causato appunto dalla piattaforma Vega A. La prima udienza del processo si terrà a Modica il prossimo 15 ottobre. Tra le altre incredibili affermazioni contenute nel testo del sindaco di Pozzallo spicca la teoria secondo cui l’insediamento di una base off-shore a Pozzallo potrebbe innescare un meccanismo virtuoso in termini economici ed occupazionali. I documenti presentati dalla stessa Edison al Ministero dell’Ambiente per lo Studio di Impatto Ambientale relativo alla nuova piattaforma Vega B – dice Greenpeace – indicano invece come gli incrementi occupazionali locali previsti siano nulli o di lieve entità mentre è certa (e confermata da Edison) una riduzione delle aree oggi soggette alla pesca. In questo momento è sempre più importante che la Sicilia, nonostante le pressioni delle grandi compagnie petrolifere, mantenga forte la propria opposizione alle trivellazioni in mare – continua Giorgia Monti di Greenpeace -. E’ questo il messaggio da portare forte e chiaro al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Mare, Corrado Clini, il prossimo 9 ottobre”.

Apre i lavori il progetto Swmed a Ragusa

La Provincia Regionale di Ragusa, partner di supporto del progetto Swmed, in collaborazione con il partner di progetto Svi.Med. (Centro Euromediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile) ospiterà la prima tavola dell’acqua per discutere lo stato dell’arte del sistema idrico nel territorio di Ragusa all’Assessorato Ambiente e Territorio della Provincia. Il progetto Swmed ha l’obiettivo di promuovere l’uso sostenibile delle risorse idriche nei Paesi mediterranei. Sono coinvolti nel progetto la Regione Lazio, Iridra s.r.l., Malta Resources Authorities e il Ministero di Gozo (Malta), Palestinian Hydrology Group for water, e Palestinian Water Authority. Il progetto, nel primo anno di svolgimento ha condotto un’analisi dei sistemi amministrativi delle risorse idriche, identificando ruoli e competenze, una raccolta dati sulla gestione delle acque per uso domestico, la gestione delle acque chiare e scure, il consumo domestico e gli aspetti sanitari connessi. Grazie a Swmed saranno distribuiti 30 mila kit per ridurre il consumo dell’acqua domestica a Malta, sarà realizzato nei territori palestinesi e in Tunisia un centro tecnologico dimostrativo per la promozione del risparmio idrico e l’ottimizzazione del trattamento e del riuso delle acque chiare e scure.

MODICA, ITALIA DEI VALORI CHIEDE TAVOLA ROTONDA SU EX CONVENTO CARMELITANI

Proseguono le iniziative di Italia dei Valori di Modica sulla destinazione del ristrutturato ex convento dei Cappuccini. Dopo la raccolta di firme della scorsa settimana, il referente cittadino del partito, Ignazio Giunta, ha rivolto al sindaco e all’assessore alla Cultura la richiesta di indire una tavola rotonda sull’argomento. Giunta ha scritto una lettera agli amministratori comunali. “A seguito di importanti ritrovamenti fatti nell’ex Convento dei Carmelitani, portati alla luce durante l’opera di restauro – ha scritto Giunta nella lettera -, in città si è sviluppato un sentito dibattito sull’opportunità di destinare l’uso dell’ex Convento dei Carmelitani ad un percorso culturale medievale che arricchirebbe notevolmente l’offerta storico/monumentale agli studiosi di tutto il mondo, oltre che alla sfera turistica. Per questo motivo Le chiedo – scrive ancora Giunta rivolgendosi al Sindaco Antonello Buscema – di organizzare una tavola rotonda ove si possa opportunamente discutere sulla migliore destinazione di una opera architettonica di valore inestimabile”.

IL RADON CAUSA TREMILA MORTI ALL’ANNO IN ITALIA A RAGUSA INDAGINE SU 500 ABITAZIONI

Tremila morti in un anno in Italia. Più di una inondazione. Più di un terremoto. Quasi un bollettino di guerra. Sono gli effetti deleteri del radon, un gas radioattivo, incolore e inodore, presente in concentrazioni variabili nel sottosuolo. Su cui, però, i riflettori non sono quasi mai puntati. E questa carenza di informazione determina comportamenti non appropriati. Anche e soprattutto nella costruzione di nuovi edifici. E’ il senso dell’allarme lanciato venerdì mattina nel corso del seminario formativo sul tema “Il radon nei fabbricati” promosso dall’Associazione geologi liberi professionisti della provincia di Ragusa e tenutosi al Centro direzionale del Consorzio Asi, nel capoluogo ibleo. Il biologo Carlo Grandi, esperto in valutazione e gestione rischi da radiazioni, ha precisato che si stima come il radon sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta. Nelle situazioni in cui dopo aver effettuato una misurazione si dovesse rivelare una concentrazione di radon superiore ai livelli di riferimento è opportuno effettuare degli interventi di bonifica. Oggi è possibile effettuare uno screening autonomo dei propri locali (consigliabile soprattutto nei seminterrati e nelle cantine) attraverso dei dosimetri economici. In pochi mesi si riescono ad ottenere risposte specifiche circa la presenza o meno del gas. Carmela Vaccaro, docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, ha chiarito gli aspetti geologici, l’origine e la diffusione di un gas che all’aperto si disperde rapidamente mentre negli ambienti chiusi e non areati può raggiungere valori molto elevati. Riflettori puntati anche sulla realtà della provincia di Ragusa, dopo la presentazione del Piano radon in Sicilia da parte di Antonio Conti dell’Arpa regionale. Rosario Mineo del settore Geologia e Geognostica della Provincia regionale di Ragusa ha spiegato che da circa nove anni vengono effettuate una serie di rilevazioni grazie alla presenza di una rete di stazioni nel sottosuolo. Emerge che la concentrazione più elevata si registra in prossimità di faglie. Mineo ha precisato che sta per essere portato a termine il progetto del rilevamento delle concentrazioni del radon nelle abitazioni dei territori provinciali, con circa cinquecento edifici sotto indagine soltanto nell’area iblea. “Una enormità – aggiunge ancora – se si considera che appena qualche anno fa erano cinquemila in tutta Italia”. Le soluzioni? Ad illustrarle ci ha pensato Giovanni Zannoni, del Dipartimento di architettura dell’Università di Ferrara. “Nelle nuove costruzioni – ha spiegato – il modo più semplice è di realizzare una membrana che separi la casa dal terreno. Ci sono delle membrane radon certificate, anche se abbastanza costose, 6-7 euro al metro quadrato. Ma anche una normale membrana bituminosa, magari un poco spessa, che non si rompa durante la messa in opera, riesce a compiere lo stesso un ottimo lavoro di protezione. Non esiste ancora una informazione capillare e una sensibilità adeguata rispetto alla presenza di un rischio reale e concreto.

Mega discarica abusiva sequestrata a Pozzallo

Oltre 3.000 mq di terreno adibiti a discarica abusiva, nelle immediate vicinanze della riserva naturale del pantano Longarini, e circa 200 quintali di rifiuti pericolosi sequestrati. Questo è il resoconto dell’ultima operazione condotta dal nucleo mobile della Guardia di finanza di Pozzallo. Si tratta di otto aree, ubicate a circa 200 metri dalla riserva naturale, in cui venivano scaricati costantemente ruderi di eternit, contenenti amianto, copertoni di pneumatici, e altri rifiuti pericolosi, così come etichettati dal testo unico sull’ambiente. Tutto ciò nonostante, meno di un anno fa, sempre le fiamme gialle pozzallesi avevano già sottoposto a sequestro altre aree sempre attigue alla riserva naturale.

Il Comitato No Muos Ragusa contro l’ex sindaco Dipasquale

E’ stato messo in rete in questi giorni, il video in cui l’ex sindaco di Ragusa Dipasquale, durante l’intervento ad una manifestazione a sostegno del candidato a sindaco di Niscemi La Rosa, usa parole pesanti contro il Comitato No Muos. A tal proposito il Comitato di Base No Muos di Ragusa precisa di “non aver mai chiesto al sindaco Dipasquale di aderire ad alcun Comitato No Muos, e di non aver mai avuto altro genere di rapporti con il sindaco riguardo questa vicenda, vista anche la sua palese reticenza a prendere una posizione chiara. Nel video in questione Dipasquale riferisce di avere inviato una dura lettera a Lombardo chiedendogli la sospensione dei lavori del Muos. A parte il fatto che una semplice lettera in un anno non può significare impegno, – continua il Comitato No Muos di Ragusa – ma – nel merito – con quella lettera, che non è neanche farina del suo sacco, Dipasquale ha semplicemente chiesto una sospensione dei lavori in vista di una documentazione dell’Arpa che facesse chiarezza sull’eventuale nocività della base di comunicazioni satellitari in costruzione a Niscemi. Noi abbiamo ritenuto e riteniamo quella lettera una chiara lavata di mani, che ha mantenuto le posizioni del sindaco sempre sul bordo dell’ambiguità”, scrive il Comitato No Muos del capoluogo, “e vogliamo fare due annotazioni: in quell’intevento a Niscemi, Dipasquale attacca duramente il Pd, ma sostiene un candidato dell’Mpa. Oggi, invece, Dipasquale è sempre contro Lombardo, ma si candida nel Pd, Lista Crocetta. E siccome i suoi sostenitori sottolineano che Dipasquale, solo per il fatto di essere ragusano, va sostenuto – conclude il Comitato – ci viene il dubbio che quel “ragusano” si riferisse al caciocavallo: mostra 6 facce proprio come il caciocavallo”.

L’on. Ammatuna sulla ex distilleria Giuffrida a Pozzallo

Si è svolto a Pozzallo, su sollecitazione dell’on. Ammatuna, un sopralluogo per affrontare nel dettaglio la problematica relativa all’ex distilleria Giuffrida, il sito di archeologia industriale che occupa una fetta rilevante del perimetro urbano della cittadina marinara. Erano presenti all’incontro, anche i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, della Sovrintendenza ai Beni culturali di Ragusa, della proprietà ed i residenti delle abitazioni limitrofe alla struttura industriale. Si è affrontato il tema del vincolo totale, apposto dalla Sovrintendenza, che blocca qualsiasi intervento di riqualificazione dell’area e di messa in sicurezza della struttura. “Lasciando la distilleria ancora in queste condizioni – scrive l’on. Ammatuna – si corre il rischio di perdere definitivamente un pezzo di memoria storica della città”.

PIANO PAESAGGISTICO, GLI AMBIENTALISTI: “AVEVAMO RAGIONE”

Gli ambientalisti esultano e ribadiscono: “Avevamo ragione”, questa volta sentenza alla mano. Il Consiglio di giustizia amministrativa pronunciandosi su un ricorso del Comune di Sortino sul piano paesaggistico di Siracusa, sancisce che “il piano non va sottoposto a valutazioni ambientali”. Stabilisce, inoltre, la prevalenza del piano su tutti gli interessi di altra natura. La sentenza è importantissima, in quanto il Tar aveva “bocciato” anche il Piano paesaggistico di Ragusa proprio per questo motivo, ossia la mancanza della “Vas”. Il ricorso al Cga, presentato dalla Regione e dalla Soprintendenza, non è ancora entrato nel merito, ma è chiaro che il pronunciamento su Siracusa da parte dei giudici amministrativi di secondo grado non potrà essere differente da quello su Ragusa. “Per l’ennesima volta – dichiara Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia – si fa ulteriore chiarezza sulle procedure di adozione dei piani paesistici. Tutti coloro che strumentalmente hanno tentato di impedire, in particolare a Siracusa e Ragusa, l’approvazione di questo prioritario strumento di programmazione, hanno ricevuto una sonora bocciatura. Per cui adesso l’assessore regionale Trigilio convochi, senza ulteriore perdite di tempo, – conclude Zanna – l’Osservatorio per il paesaggio per approvare definitivamente i piani di Siracusa e Ragusa”. Al momento, grazie ad un pronunciamento del Cga in attesa della decisione di merito, il piano è in vigore. Si attende, però, dalla Regione, l’approvazione definitiva, anche a seguito del pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa.

VERTENZA ECOSEIB Vertice in Prefettura

Confronto in Prefettura fra il Comune di Scicli, la ditta Ecoseib e la Cgil di Ragusa sulla vertenza aperta dai lavoratori della azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti e che attendono il pagamento delle proprie spettanze. Nel corso dell’incontro, le parti hanno raggiunto un’intesa per un pagamento a breve da parte del Comune di una somma per consentire alla Ecoseib l’erogazione di una parte dei salari vantati dai lavoratori. Le stesse parti si sono impegnate a procedere ad una verifica congiunta delle somme ancora dovute dal Comune alla ditta ed alla definizione di un piano di rientro, connesso anche all’incasso dei trasferimenti statali e regionali. La Prefettura continuerà a seguire la vicenda per assicurare la regolare erogazione del servizio di raccolta dei rifiuti e il pagamento delle spettanze alla ditta e ai lavoratori.

Convegno nazionale di speleologia Da venerdì a domenica a Ragusa

Ragusa è sede dell’ottavo convegno nazionale di speleologia in cavità artificiali. L’iniziativa si terrà da venerdì a domenica 9 settembre al teatro Donnafugata a Ibla. Il convegno è promosso dal Cirs Ragusa su mandato della Commissione nazionale Cavità artificiali della Società speleologica italiana e con il patrocinio della Fsrs. Quattro le sessioni programmate su distinti argomenti: idraulica apogea, captazione e opere di raccolta; antiche miniere, archeologia industriale e problematiche di stabilità, cavità rupestri e strutture ipogee sepolcrali, rifugi antiarei, camminamenti, rilievo e utilizzo scientifico di strutture ipogee. Sarà inoltre allestita una sessione espositiva, mentre nell’arco dei tre giorni, si terranno delle visite guidate presso importanti strutture ipogee locali. Domenica si concluderà con l’escursione nelle miniere di contrada Steppenosa.

L’amministrazione Dipasquale mette in ginocchio Marina di Ragusa Interi quartieri senz’acqua

In alcune zone di Marina di Ragusa l’acqua arriva a giorni alterni. Un ferragosto da dimenticare per chi ha scelto la frazione rivierasca per trascorrere qualche giorno di vacanza. Animi esasperati anche tra gli agenti immobiliari costretti, loro malgrado, a sopperire alla mancanza d’acqua nelle case in affitto. “Siamo tempestati dalle telefonate dei clienti inferociti per una situazione assurda; – dice Lidia Zisa, titolare di un’agenzia immobiliare – in alcuni casi abbiamo messo a disposizione i nostri uffici per fornire l’acqua per lavarsi. Ci siamo attivati, attraverso i privati, per rifornire con le autobotti le case e le villette”. Da Punta di Mola, al villaggio Santa Barbara, a via Fois a Marina, da via Ammiraglio Rizzo fino al lungomare Andrea Doria, nel cuore del centro storico, la penuria d’acqua sembra non risparmiare nessuno. Al civico 34 del complesso Andrea Doria un autobotte privata ha scaricato l’ennesimo carico d’acqua. “Per giorni interi siamo rimasti a secco, – racconta la residente Lidia Occhipinti – con i piatti da lavare e i panni sporchi ammassati in un angolo. Il contenitore utilizzato per la biancheria sporca pieno d’acqua per lavarsi. Continuare a vivere in queste condizioni mi sembra assurdo”. La fornitura d’acqua non viene garantita in maniera puntuale. “Il comune di Ragusa ci ha mandato un autobotte per rifornire i tre condomini del nostro complesso – spiega Giuseppe La Criola, residente – al resto ci abbiamo pensato noi, a spese dei condomini”. “L’amministrazione comunale deve riflettere su questa vicenda che rischia di fare allontanare definitivamente i vacanzieri che hanno affittato le case a Marina; – afferma Peppe Tumino, consigliere comunale di Idv – si continuano a rilasciare concessioni edilizie a dismisura non garantendo ai cittadini i servizi minimi indispensabili, come la fornitura dell’acqua”.

Manca l’acqua: cittadini e turisti fuggono da Marina di Ragusa Riceviamo e pubblichiamo

Preg.mo Sig. Direttore, sono un cittadino ragusano che attualmente ambirebbe di vivere il periodo feriale nella propria casa di villeggiatura di Marina di Ragusa. Purtroppo, dalla fine del mese di luglio la fornitura idrica nel mio quartiere, ma anche in molti altri, è stata erogata in misura sempre più insufficiente, fino ad essere cessata del tutto negli ultimi giorni. Ho appreso da amici che abitano in altri quartieri di Marina di avere gli stessi problemi ma, cosa ancora più grave, diversi esercizi pubblici quali residence, strutture alberghiere, campeggi, vedono fuggire i propri ospiti a motivo del problema. Da informazioni assunte sembra che i pozzi di estrazione dell’acqua, uguali a quelli degli altri anni, siano tutti in piena efficienza e così pure gli impianti. Se, come dichiarato dai dipendenti comunali addetti al servizio, il problema è causato dall’aumento dei residenti, non si vede perché non si ricorra alla distribuzione a giorni alterni nei vari quartieri, in modo da assicurare che il servizio venga erogato in misura ridotta ma uguale per tutti. Non c’è chi non si avvede come l’incapacità dell’amministrazione comunale di gestire un così grave problema proprio nel periodo di maggiore afflusso turistico, oltre che danneggiare i propri cittadini, danneggi anche irreparabilmente l’immagine della nostra località balneare di cui tanto si è strombazzato l’ottenimento delle bandiere blu, degradandola al livello dei più arretrati paesi siciliani dell’entroterra, dove la siccità e la sporcizia erano in passato tutt’uno. Mi auguro che la pubblicizzazione del problema possa servire all’amministrazione per rendersi conto della gravità della situazione. Lettera firmata

Volontari ripuliscono le spiagge

Sacchi, guanti, rastrello e … tanta buona volontà per ripulire un lungo tratto di costa del litorale di Santa Croce. Un messaggio di educazione civica a chi, e sono tanti putroppo, trasforma la spiagga in una discarica pubblica. I ragazzi di Generazione Santa Croce, la maggior parte dei quali studenti universitari, coadiuvati da gruppo Youpilis Ragusa hanno fatto gli straordinari. L’iniziativa, dal titolo “la spiaggiaàa chi la rispetta” è stata organizzata a ridosso di ferragosto nel momento di massima concentrazione di turisti nelle borgate marinare con l’obiettivo di sensibilizzare la collettività al massimo rispetto per un bene pubblico rappresentato dalle splendide spiagge, la maggior delle quali libere. “Forse non siamo riusciti a sensibilizzare le menti più ottuse – dice Carmelo Caggia di Generazione Santa Croce – ma abbiamo lanciato un messaggio forte e chiaro affichè nei più piccoli ci sia il rispetto per la natura”. A dar man forte ai volontari anche Fabio Mastroberardino, ex coordinatore nazionale universitari del Terzo Polo e Sara Giudice, la ragazza di Milano che fece la battaglia contro Nicole Minetti. “Siamo qui in vacanza per qualche giorno – spiegano – e abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa. Queste spiagge sono stupende ed è un vero peccato che l’inciviltà e la pigrizia di pochi prevalgano ancora sul buon senso e sull’attivismo di così tanti ragazzi”. “Un’esperienza indimenticabile, – aggiunge Michael Massaridi dell’youpolisragusa- un momento di formazione per noi giovani sempre più sensibili al sociale e anche per i bagnanti che increduli riprendevano con le loro macchine fotografiche una raccolta così insolita. Tuttavia – continua Michael – abbiamo riscontrato numerose lamentele da parte dei villeggianti nei confronti di amministrazioni che non si sono mai preoccupate di munire la zona con cestini per la raccolta dei rifiuti”.

RAGUSA, L’ALTRA FACCIA DELL’AGRICOLTURA AGRITURISMO E TURISMO RURALE IN CRESCITA

Un vero e proprio boom nel ragusano di strutture ricettive in aperta campagna dedite anche alla ristorazione. L’agriturismo e, in alcuni casi, il turismo rurale, ha consentito alle aziende agricole, i cui bilanci sono in rosso, di avere un reddito aggiuntivo certo. Sono 59 gli agriturismo che operano negli iblei di cui 56 già dotati di autorizzazioni da parte del Comune. L’agriturismo è una attività complementare a quella agricola. Quest’ultima deve, in ogni caso, essere preminente rispetto a quella agrituristica. L’agriturismo può essere esercitato nell’ambito delle attività connesse a quella agricola, esclusivamente in aziende che risultano iscritte al registro delle imprese presso la Camera di Commercio. Il “tempo lavoro” dedicato all’attività agricola deve comunque essere superiore o al massimo uguale al tempo lavoro dedicato dall’imprenditore all’attività agrituristica. Con la nuova programmazione Psr 2007-2013 sono stati pubblicati due bandi nel 2010 con la misura 311 azione A – agriturismo. Complessivamente i progetti finanziati sono 25 con un contributo concesso di 7 mlioni di euro. “Si evince che l’agriturismo nonostante la crisi che coinvolge l’agricoltura nel complesso, rappresenta un valido aiuto all’impresa agricola – spiega il dirigente capo dell’ispettorato all’agricoltura di Ragusa, Giorgio Carpenzano -. Il numero dei posti letto e della ristorazione già realizzati e da realizzare si ritiene possa differenziare e qualificare l’offerta di ricettività turistica culturale in provincia di Ragusa. L’agriturismo è rivolto esclusivamente a valorizzare i fabbricati esistenti che una volta erano destinati all’attività agricola ma che oggi – ha dichiarato ancora Carpenzano -, per caratteristiche intrinseche, sono obsoleti”. Edifici con porte strette, gradini, piccole dimensioni degli ambienti, sono inadatti all’attività agricola moderna e pertanto destinati al degrado. “Il recupero di questi edifici rurali con il tipico ‘baglio’ – aggiunge Raimondo Floridia, dirigente dell’unità operativa 142 dell’ispettorato all’agricoltura – le aie pavimentate con le basole di pietra, i mulini ad acqua, i frantoi oleari, i vecchi palmenti, le stalle, i silos di pietra, i muri a secco, costruiti sapientemente dalle maestranze locali con il tipico calcare duro dell’altopiano Ibleo, senza l’intervento agrituristico tendente al recupero degli stessi ed una nuova destinazione produttiva – ha detto ancora Floridia -, sarebbero stati irrimediabilmente persi, con un grave danno per le future generazioni”. La normativa agrituristica infatti privilegia il recupero degli edifici con l’utilizzo dei materiali tradizionali, il risparmio energetico, idrico e la razionale gestione dei rifiuti. Queste testimonianze del passato servono oltretutto a rivitalizzare l’ambiente agricolo e favorire la permanenza di giovani in agricoltura.

SAN GIACOMO, CAVA DEI SERVI

Una risorsa dalle straordinarie potenzialità, che, se opportunamente valorizzata, potrebbe creare sviluppo ed occupazione. Cava dei Servi, nella frazione rurale di San Giacomo a Ragusa, è diventata, in questo scorcio d’estate, meta di decine di visitatori che ne hanno apprezzato la valenza naturalistica. “Abbiamo scoperto per caso questo posto davvero incantevole per trascorrere qualche ora lontano dal caos cittadino e dalla movida della fascia costiera – dice Enzo La Ronica, un turista bolognese in vacanza in provincia di Ragusa – ne abbiamo apprezzato la natura selvaggia e la valenza anche archeologica. Peccato davvero che la cava sia difficile da raggiungere e non faccia parte dei tour organizzati per visitare il territorio ragusano”. “L’istituzione di un parco protetto è d’obbligo – aggiunge Debora D’Aronica, una turista campana – per consentire di tutelare e proteggere un patrimonio straordinario”. Il fiume, con la sua azione erosiva, nei secoli ha creato un canyon lungo e stretto che con un andamento tortuoso con pareti a strapiombo ha anche creato conche e marmitte. Nelle acque limpide del fiume vive la trota macrostigma che è una specie protetta ed indigena degli Iblei. Lungo le pareti della cava vi sono numerose grotte rupestri dell’età del bronzo antico nonché dell’età di “Pantalica I” (XII-XI sec.) ed a pochi chilometri, nella cava del Prainito, è stato scoperto un insediamento preistorico della “Facies Castellucciana” datato al periodo 1800 – 1400 a.C.. L’assessorato regionale al territorio e ambiente sta portando avanti l’iter per istituire una riserva naturale orientata chiamata “Valle del fiume Tellesimo” e l’inserimento nel piano regionale dei parchi e riserve che ricadrebbe entro la perimetrazione definitiva del Parco Nazionale degli Iblei.

Scarso: Nessun pericolo per la balneazione lungo le coste iblee

Rientrano nelle norme di legge i valori batteriologici rilevati dall’ASP lungo la costa marina iblea. Questo è il risultato della conferenza di servizi convocata dal Commissario straordinario Giovanni Scarso, a seguito dell’allarme lanciato da Legambiente per le evidenti tracce d’inquinamento presso la foce del fiume Irminio. “Durante l’incontro – spiega il Commissario Scarso – dai dati rilevati da Legambiente e dall’Arpa si è evidenziato un palese stato di criticità delle acque dell’Irminio, soprattutto dovuto a residui chimici non eliminati dai depuratori a monte, che però non compromettono la balneabilità delle nostre acque. Infatti, l’Asp dopo l’effettuazione di test batteriologici in diversi punti della nostra costa, ha potuto far rientrare la salute del nostro mare nella categoria di legge definita “eccellente”. Essendo parte integrante della relativa riserva, alla foce dell’Irminio vige il divieto di balneazione, salvaguardando così la salute pubblica. In ogni caso, tutto ciò ci spinge – dice il commissario Scarso – ad accelerare la stipula di un accordo di programma efficace per la salvaguardia del fiume, iniziando a chiedere al relativo gestore, una maggiore portata delle acque rilasciate dalla diga Santa Rosolia per una migliore capacità depurativa naturale. Durante la riunione – conclude il Commissario Scarso – il Consorzio Asi di Ragusa ha confermato un finanziamento di 4milioni di euro del Cipe per il potenziamento ed adeguamento tecnico del depuratore di Ragusa realizzato nel 1980″.

Inquinamento: non è una parola tabù

Legambiente e Goletta Verde ce l’hanno fatta a intavolare un confronto con gli enti pubblici ragusani per parlare dello stato di salute di mare e fiumi. L’Irminio, si sa, anche se nessuno voleva ammetterlo, è malato di inquinamento. E’ stato il commissario provinciale Scarso a mettere insieme enti e ambientalisti per affrontare la realtà. Scrive Legambiente di Ragusa: “la scelta di effettuare campionamenti in prossimità delle foci di alcuni corsi d’acqua ha evidenziato che l’inquinamento marino deriva anche dai corsi d’acqua. I dati snocciolati dall’Arpa e riguardanti l’Irminio – dice Legambiente Ragusa – sono impressionanti e sono il frutto di devastanti impatti. Non solo gli scarichi incontrollati, ma soprattutto il depuratore di Ragusa con sforamento dei limiti tabellari per l’ammoniaca, e per i solidi sospesi, fino a 12 volte superiori al limite massimo previsto per legge. Oltre alla drammatica situazione del depuratore di Ragusa – (ci saranno responsabilità nella gestione! ndr)c’è il problema dell’inquinamento di alcune sorgenti; entrambi i fattori negativi si riverberano fino al mare, dove la prateria di Posidonia, prospiciente la riserva naturale della foce dell’Irminio, ha iniziato a mostrare segni di sofferenza che potrebbero – spiega Legambiente – portare alla definitiva scomparsa della spiaggia antistante il sistema dunale, dato che la Posidonia è una trincea contro la erosione del mare. La presenza di criticità nel fiume Irminio era nota da anni. E’ quindi grave che poco o nulla sia stato fatto per risolvere tali problematiche. Legambiente non può quindi che confermare che non ci sono scorciatoie, se si vuole il mare in buone condizioni bisogna intervenire anche con una gestione territoriale sostenibile.

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