24-04-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Controlli nelle case di riposo Denunciati i gestori di due strutture modicane

Dovranno rispondere di omessa comunicazione all’autorità di Pubblica Sicurezza delle schede degli alloggiati, i gestori delle due case di risposo modicane sottoposte a controllo nei giorni scorsi da parte dei Carabinieri di Modica. I gestori delle strutture ricettive, anche tramite i propri collaboratori, sono tenuti a consegnare ai clienti che chiedono alloggio una scheda di dichiarazione delle generalità conforme al modello approvato dal Ministro dell’interno. Tale scheda, anche se compilata a cura del gestore, deve essere sottoscritta dal cliente. Le schede di dichiarazione, in serie numerata progressivamente, sono conservate per dodici mesi presso la struttura ricettiva a disposizione degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza che ne possono chiedere l’esibizione e devono essere inviate, entro le ventiquattrore successive all’arrivo, alle questure territorialmente competenti. Ad uno dei due gestori è stata elevata, altresì, una sanzione amministrativa di euro 1.036 per aver gestito la struttura con un numero di persone superiore a quello autorizzato.

RAGUSA, LA GDF SEQUESTRA UN’AREA DI 8 MILA MQ

La Guardia di Finanza ha sequestrato un deposito di autodemolizione sprovvisto delle prescritte autorizzazioni. Ad agire le Fiamme gialle della Compagnia di Ragusa che hanno posto sotto sequestro un’area recintata di circa 8 mila metri quadrati, localizzata nella Zona industriale IV fase. L’area risultava illecitamente adibita ad autodemolizione in assenza delle prescritte autorizzazioni relative agli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti pericolosi. “L’operazione di servizio – afferma il comandante provinciale, colonnello Francesco Fallica – che si inquadra nell’ambito della più complessa attività di monitoraggio del territorio della provincia finalizzato alla tutela ambientale, ha consentito di rinvenire una elevatissima quantità di carcasse di autovetture dismesse ed innumerevoli parti meccaniche già smontate (motori e loro blocchi, sportelli, filtri, sospensioni-ammortizzatori, parti elettriche, catalizzatori, marmitte, fari, radiatori, centraline, motorini di avviamento, cavi elettrici, paraurti, parafanghi, vetri, parabrezza, rifiuti, molti dei quali rientranti nella categoria di quelli speciali, altamente nocivi per la salute umana)”, ha detto ancora il colonnello Fallica. L’inquinamento originato dal materiale depositato sulla nuda terra, oltre a deturpare l’ambiente, scaturisce dall’obiettivo di evitare gli elevati costi necessari per il regolare smaltimento nelle discariche autorizzate. Il proprietario dell’area sequestrata è stato denunciato per gestione illecita di impianto di recupero, rottamazione e demolizione di autoveicoli e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.

VITTORIA, I CARABINIERI SEQUESTRANO ALCUNE ARMI

Continuano i controlli da parte dei Carabinieri nelle aree rurali di Vittoria. Venerdì mattina i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno trovato in contrada Serra San Bartolo, nascoste all’interno di sacchi di plastica neri posti sotto un vecchio e logoro materasso, alcune armi e munizioni perfettamente funzionanti e in buono stato di conservazione. Le armi e le munizioni (si tratta di: un fucile doppietta cal. 12 con matricola abrasa; un fucile doppietta cal. 16 con matricola e marca abrase; un fucile tipo Flobert monocanna cal. 9 con marca e matricola abrase; una pistola, con marca e matricola abrase, semiautomatica cal. 7,65 con relativo caricatore monofilare; 8 cartucce a pallini cal. 12; una cartuccia cal. 16 ed una cartuccia cal. 12 assemblate artigianalmente; 4 cartucce cal. 16; 83 cartucce a pallini cal. 9; 49 cartucce a palla cal. 9; 8 cartucce a palla cal. 7,65; una cartuccia a palla cal. 9X19) sono state sequestrate per lo sviluppo delle successive indagini da parte del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Vittoria.

INCIDENTE A MODICA, GRAVE UNA RAGAZZA

Una minorenne è ricoverata in prognosi riservata a seguito di un incidente autonomo che si verificato giovedì sera in Via Roma. G.V., 15 anni, era alla guida di un ciclomotore sul quale trasportava un coetaneo. Per cause in corso di accertamento da parte della Polizia municipale di Modica, la giovane avrebbe perso il controllo del mezzo. Sul posto l’ambulanza del 118 che ha trasportato i due giovani al Pronto Soccorso. La quindicenne è stata ricoverata in rianimazione con la prognosi riservata per un grave trauma cranico e una vasta ferita alla testa mentre l’amico se l’è cavata con una decina di giorni.

Scicli, ristoratori denunciati per commercio di pesce in cattivo stato di conservazione

Con l’avvicinarsi della stagione estiva entrano nel vivo i controlli sanitari a tutela dei consumatori effettuati dai Carabinieri. I militari della motovedetta d’altura di stanza a Pozzallo hanno effettuato degli accertamenti in alcuni ristoranti del lungomare sciclitano al termine dei quali sono stati denunciati in stato di libertà i 2 gestori di un ristorante della frazione di Sampieri, entrambi sciclitani. Dovranno rispondere, di fronte alla magistratura, di commercio di prodotti ittici privi di certificazione sanitaria e stabulazione in cattivo stato di conservazione. Nel corso dei controlli all’interno delle cucine del ristorante i Carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 14,2 kg di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione e 400 grammi di salmone affumicato scaduto.

Rappresentante di gioielli simula una rapina

Aveva trascorso la mattinata dell’11 aprile a Modica per mostrare ad alcuni gioiellieri il campionario di monili in oro prodotti da alcune aziende del nord Italia da lei rappresentate. Al termine della giornata lavorativa aveva fatto tranquillamente ritorno a Palermo, sua città di residenza. Il giorno dopo, S.C. – 47enne rappresentante di gioielli – si era, però, presentata ai Carabinieri di Palermo per denunciare la rapina subita il giorno prima a Modica nei pressi di una gioielleria della “Sorda” dove si stava recando a mostrare un campionario di gioielli in oro del valore di quasi 20.000 euro. Nella denuncia ai Carabinieri la donna aveva riferito di essere stata avvicinata da due individui che, dopo averla minacciata da tergo, le avevano sottratto le borse contenenti i gioielli che erano custodite all’interno del cofano della sua utilitaria e si erano poi dileguati a piedi verso il centro cittadino. I Carabinieri di Modica, ricevuta la notizia della rapina da parte dei colleghi di Palermo, hanno immediatamente avviato le indagini. Tuttavia, viste le numerose incongruenze nel racconto della vittima che nel frattempo era stata convocata in caserma a Modica, i Carabinieri non hanno impiegato molto tempo a capire come siano andati realmente i fatti e ad accertare come la donna abbia simulato la rapina per appropriarsi indebitamente dei monili in oro. Di fronte alle contestazioni mossele dai militari dell’Arma circa l’assenza di testimoni ed immagini riprese dalle telecamere di numerose attività commerciali modicane, la signora non ha potuto far altro che ammettere le sue colpe sancendo, così, il suo passaggio da vittima ad indagata.

RAGUSA, BAGARRE ALL’UFFICIO POSTALE Alessia la trans: “Un impiegato non mi voleva dare un pacco perchè non mi riconosceva donna”

Alessia è bellissima, super femminile, con tutti gli attributi di donna al posto giusto. Solo che per legge, dato che il suo percorso di “transito” è ancora in itinere, non si chiama Alessia. Nei documenti esce ancora il suo nome di quando era maschio. Tanto basta per fare andare in tilt un ufficio postale di Ragusa, per l’esattezza quello di via Ercolano, dove venerdì mattina è successo un parapiglia, dato che l’operatore allo sportello non ha riconosciuto l’identità femminile di Alessia, in contrasto con il nome maschile sul documento, rifiutandosi di dare il pacco che la ragazza era andata a ritirare. L’impiegato ha applicato alla lettera la burocrazia, ma Alessia si è sentita profondamente offesa. Il gesto dell’operatore ha fatto scoppiare in lacrime questa trans, originaria di Scicli e residente a Ragusa da 6 anni. L’impiegato non ha voluto dare il pacco alla 25enne nemmeno quando perfino la gente, che era in fila in attesa del proprio turno, ha preso posizione, invitando il dipendente dell’Ufficio postale a dare il pacco alla ragazza. “Attendevo questo pacco, che aveva al suo interno un toupet, con ansia, perché il parrucchiere mi aspettava per applicarmelo – spiega Alessia – io ho vissuto a Bologna, Roma e Milano e mai mi era capitata una cosa del genere. Mi sono sentita offesa nel mio essere donna. Tantissime altre volte sono andata a ritirare pacchi negli uffici postali e nessuno ha mai messo in dubbio la mia identità femminile. L’ho fatto nelle grandi città senza alcun problema. In banca, – racconta Alessia – appena arrivata a Ragusa, quando ho aperto un conto corrente in un locale istituto di credito, l’impiegato che mi ha guardato, nel momento in cui ha confrontato il mio aspetto femminile con il nome maschile scritto nel mio documento di identità, mi ha fatto un sorriso e poi mi ha fatto i complimenti – conclude Alessia – perché ero diventata molto più bella da donna rispetto a quando ero maschietto”. C’è voluto l’intervento del direttore dell’ufficio postale, al quale Alessia si è rivolta per risolvere il problema (su suggerimento dello stesso impiegato), per dirimere la diatriba.

INCIDENTE MORTALE IN VIA ARCHIMEDE A RAGUSA, PERDE LA VITA IL 23ENNE EMANUELE SPERANZA

Emanuele Speranza è morto dopo le 22 di giovedì, per un incidente stradale autonomo.
Il giovane era alla guida di un ciclomotore quando, giunto in via Archimede, esattamente di fronte alla villetta, sarebbe andato a sbattere contro un palo dell’illuminazione pubblica. Emanuele Speranza è deceduto durante il trasporto in ambulanza. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco e gli agenti di Polizia municipale che hanno eseguito gli accertamenti di rito per ricostruire la dinamica del sinistro e chiarirne le cause. Il dato più incerto riguarda l’esatta sequenza dei fatti. Non si capisce se la plafoniera del palo della luce sia caduta prima del violento urto, oppure se l’armatura sia crollata dopo che il giovane è andato a sbattere contro il palo. Il luogo dell’incidente è stato transennato.

POZZALLO, FRODE FISCALE DA 40 MILIONI DI EURO: DENUNCIATE UNDICI PERSONE

La Guardia di Finanza di Pozzallo, a seguito di un’approfondita analisi e di un costante monitoraggio all’interno del porto, ha individuato una società ragusana operante nel settore dell’importazione di cemento e materiali ferrosi che, malgrado l’ingente movimentazione di merci e l’elevato tenore di vita dei suoi rappresentanti, aveva una dichiarazione dei redditi non proporzionata. Lunghe indagini, durate oltre un anno, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, hanno consentito di contestare complessivamente 40 milioni di euro di evasione. Gli accertamenti effettuati dai militari della Tenenza di Pozzallo, hanno permesso di individuare accanto alla società principale una serie di società collegate che spostavano ingenti liquidità con operazioni contabilizzate come “finanziamento soci”, cioè tra le varie società riconducibili agli stessi soggetti veniva spostato del denaro da una società all’altra senza fatture. Queste operazioni infragruppo avevano lo scopo di spostare l’utile da una società all’altra con l’unica ragione di evitare il pagamento delle imposte. Contestualmente altri controlli effettuati presso le sedi di altre società, appartenenti al medesimo gruppo, hanno consentito alle Fiamme Gialle di scoprire anche numerose fatture relative ad operazioni inesistenti, per importi pari a circa 5 milioni di euro, allo scopo di creare costi fittizi. La documentazione contabile rinvenuta, piuttosto frammentaria, è stata però supportata da una serie di attività di riscontro esterno, che hanno confermato l’ipotesi investigativa, consentendo di delineare compiutamente il modus operandi degli amministratori. I rappresentanti avvalendosi di mere “teste di legno”, facevano assumere la formale gestione delle società a queste persone, dal punto di vista manageriale assolutamente incompetenti, per fargli assumere la responsabilità al momento della liquidazione. Tale intestazione fittizia era diretta a non pagare le imposte e a rendere particolarmente difficoltosa la ricostruzione delle vicende societarie anche in caso di controlli a posteriori degli organi accertatori. A conferma del fine intento fraudolento, la sede di alcune società del gruppo veniva trasferita presso indirizzi improbabili. Le indagini finanziarie sui conti correnti bancari hanno permesso di ricostruire i movimenti finanziari ed economici della gestione societaria. L’evasione fiscale ammonta a circa 40 milioni di euro, che è stata già proposta per il recupero; 15 milioni l’Iva non versata. Gli undici responsabili sono stati denunciati per frode fiscale, una serie di reati societari, appropriazione indebita e abuso d’ufficio.

MODICA, RITROVATA UN’AUTO RUBATA

La Polizia locale di Modica, nel corso dei servizi predisposti dal comandante Giuseppe Puglisi, ha recuperato un’automobile che era stata rubata a Palazzolo Acreide qualche giorno fa. Durante un controllo in piazza Corrado Rizzone, un agente aveva fermato un’auto per contestare al conducente un’infrazione appena commessa. I due occupanti, alla richiesta dell’agente di esibire i documenti di guida, tentennavano. L’agente, allora, ha chiesto l’intervento di una pattuglia che si è portata sul posto. Durante le operazioni, però, i due occupanti la vettura si sono dati improvvisamente alla fuga, riuscendo a far perdere le proprie tracce, sebbene fossero stati inseguiti a piedi. Nel corso degli accertamenti è risultato che il veicolo era stato rubato da qualche giorno ad una donna di Palazzolo Acreide. Sono in corso le indagini per cercare di individuare le due persone che erano a bordo della vettura, che è già stata riconsegnata alla legittima proprietaria.

VITTORIA, ARRESTATO UN CATANESE

Si presenta ai cancelli della discarica di Vittoria e pretende di prelevare pezzi di ferro per poi rivenderli. All’operaio dell’Amiu che gli spiega che non si può, perché il materiale viene poi conferito in piattaforme autorizzate, ribatte “Devo campare”. Ha minacciato ritorsioni nei confronti dell’operaio, e poi ha desistito andando via. Una storia finita con l’arresto di un catanese quella riferita dalla Polizia di Vittoria. Al centralino del Commissariato di Vittoria erano arrivate due allarmate segnalazioni telefoniche che raccontavano l’accaduto. Immediato l’intervento della Polizia che ha trovato poi l’uomo, a bordo di un autocarro, in una strada adiacente la discarica. Insieme a lui un’altra persona. Nell’autocarro con gru c’era anche la carcassa di un’auto. Dalle indagini di Polizia stradale, è emerso che aveva commesso ben 14 infrazioni al Codice della Strada. In manette è finito Calogero Viglianesi, 37 anni (nella foto). Per lui l’accusa è di tentata estorsione.

La fabbrica della droga in casa, arrestati padre, madre e figlio a Modica

Una piccola piantagione di marijuana in casa. Una piccola azienda di produzione della droga a gestione familiare. E’ stata scoperta dai carabinieri in via Modica – Noto. In manette una famiglia di origini svizzere. Padre, madre e figlio, rispettivamente di 53, 49 e 19 anni sono stati arrestati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Una famiglia tranquilla, senza alcun precedente penale. I militari dell’Arma hanno trovato oltre alla piantagione di marijuana anche centinaia di grammi di stupefacente, tra hascisc e marijuana, già divisi in dosi pronte per lo smercio. E c’erano anche semi di canapa e spinelli. Un piccolo bazar delle droghe cosiddette leggere. Quando i carabinieri sono arrivati in casa, la donna ha provato a disfarsi del librettino d’istruzioni sulla coltivazione della droga. Ha lanciato i fogli dal balcone, ma il gesto non è passato inosservato. In casa c’era tutto il necessario per il confezionamento dello stupefacente, compreso un bilancino di precisione. E poi 900 euro in contanti, molto probabilmente il provento dello smercio della droga. L’operazione è partita da un normale controllo alla circolazione stradale. Il giovane era stato fermato e, dando segni di nervosismo, si è proceduto ad un controllo più accurato. Aveva cinque grammi di marijuana. Quando i militari sono andati a casa sua hanno scoperto da dove proveniva la sostanza stupefacente. Dalle prime indagini, sarebbe emerso che i genitori aiutavano il figlio, nato in Costa Rica, a coltivare la droga. Successivamente, a smerciarla, nel Modicano, ci avrebbe pensato il giovane. Al momento i tre soggetti sono ai domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.

Chiaramonte, picchia le assistenti sociali I carabinieri lo arrestano poco dopo

Sono entrati negli uffici dei Servizi sociali, dove erano stati convocati per definire una pratica. Quando le assistenti sociali hanno spiegato che per la conclusione dell’iter ci voleva altra documentazione sono andati in escandescenze ed hanno malmenato le due impiegate comunali. E’ avvenuto mercoledì, al Comune di Chiaramonte Gulfi. Le due dipendenti hanno riportato ferite guaribili in 15 e 5 giorni, per traumi al cranio e al volto. Protagonisti della vicenda un uomo di 54 anni, divorziato, e la sua giovane convivente. I carabinieri, giunti in Comune, hanno subito attivato le ricerche. L’uomo Salvatore Giardina, è stato arrestato poco dopo. Per la giovane compagna è scattata la denuncia a piede libero. Giardina dovrà rispondere dei reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato.

Ragusa, tifoso del Catania arrestato dopo l’amichevole

L’amore per la sua squadra lo ha portato a violare le imposizioni di legge. E’ andato allo stadio nonostante il Daspo, il divieto di accesso alle gare di calcio del Catania. Per questo è stato arrestato. Si tratta del catanese Santo Alberto Trovato, residente ad Aci Castello. L’uomo era stato controllato nel corso della partita amichevole tra Ragusa e Catania disputatasi il 10 maggio scorso. Quando è entrato allo stadio di contrada Selvaggio, a Ragusa, gli agenti gli hanno chiesto i documenti. Lui non ne aveva. Dai controlli al terminale della Polizia è emerso che nei confronti dell’uomo era stato emesso un Daspo dal questore di Bergamo. Santo Alberto Trovato è stato arrestato il giorno dopo. Il giudice ha convalidato il provvedimento condannandolo a presentarsi agli uffici di Polizia giudiziaria nei giorni in cui gioca il Catania calcio.

Scicli, l’attack nel lucchetto della tomba del giornalista Vanasia, presentata una denuncia

Qualcuno ha sigillato con la colla Attack il lucchetto della cappella dove è sepolto il giornalista Santo Vanasia, nel cimitero di Scicli. A scoprirlo è stata la moglie del giornalista, morto qualche anno fa, che è corrispondente da Scicli del Giornale di Sicilia. Il segnale potrebbe essere indirizzato proprio a lei per la sua attività. Pinella Drago ha presentato denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Scicli, dove negli ultimi giorni si sono verificati una serie di attentati incendiari. Potrebbe trattarsi anche di un gesto vandalico, ma da un apposito controllo non è emerso alcun danno ad altre tombe o cappelle. La segreteria provinciale dell’Assostampa di Ragusa ha espresso solidarietà alla giornalista Pinella Drago “auspicando che i carabinieri facciano piena luce sull’inquietante episodio”.

Giovane donna ispicese muore in Germania per un incendio

Una giovane ispicese, da tempo emigrata in Germania, è morta, qualche giorno fa, a causa dell’incendio divampato nell’abitazione in cui la donna stava dormendo, a Biberach. Paola Riccio, 33 anni, lavorava lì come cameriera in un ristorante che si trova al pian terreno dell’immobile dove abitava. In piena notte si è sviluppato l’incendio che ha interessato tutto l’edificio. Insieme alla donna c’erano anche i due figli di 5 e 12 anni. I due ragazzini sono stati soccorsi, più gravi le condizioni della più piccola, mentre per la madre non c’è stato nulla da fare: è morta dopo tre giorni. La salma è stata trasferita ad Ispica per i funerali.

Pozzallo, “colpo” in agenzia di viaggi Ladri rubano 500 euro e buttano i computer in spiaggia

Escalation di furti a Pozzallo. L’ultimo, in ordine di tempo, quello messo a segno ai danni di un’agenzia di viaggi che si trova in pieno centro, nella . I malviventi sono entrati di notte, dopo aver mandato in frantumi la vetrata con un grosso masso. Hanno scardinato la cassaforte, portando via circa 500 euro. Ma non si sono fermati lì. Hanno preso alcuni computer e li hanno scaraventati nella vicina spiaggia, causando un grave danno economico all’agenzia. I carabinieri indagano sull’episodio. Un interrogativo al quale dovranno rispondere le indagini: perchè i ladri hanno preso i pc e poi li hanno gettati in spiaggia? Naturalmente gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi di altre piste che spiegano altri moventi, oltre al semplice furto.

Paziente muore al Maggiore, indagate 21 persone

Sono ventuno le persone indagate, tra medici e infermieri, per la morte di un paziente, Nicolò Di Rosa, 54 anni, di Pozzallo. L’uomo è deceduto il sette maggio scorso, al Maggiore di Modica. Era stato ricoverato per un intervento per la riduzione di una ulcera. E’ stata la moglie a chiedere alla magistratura di fare chiarezza sulle cause della morte del marito. Il giudice ha disposto l’autopsia, che è stata già eseguita. A causare la morte potrebbe essere stata un’embolia. Tra i 21 indagati anche l’autista dell’ambulanza: sarebbe accusato di presunti ritardi nel trasporto del paziente dal “Maggiore” ad un centro specializzato, per accertamenti specifici urgenti. Di Rosa era stato portato in ambulanza da Pozzallo all’ospedale di Modica un mese e mezzo fa. In un primo momento era stato ricoverato in cardiologia, poi in chirurgia per essere sottoposto all’intervento di riduzione dell’ulcera. Pare che l’intervento chirurgico fosse riuscito bene. Ma qualcosa ha poi fatto peggiorare il quadro clinico e, il 7 maggio, il paziente è deceduto. Saranno adesso le indagini, con l’esito dell’autopsia, a chiarire le cause del decesso e ad accertare eventuali responsabilità.

Controlli nel Vittoriese, tre arresti

Quando i militari dell’Arma sono arrivati sul posto, hanno appurato che era già stata staccata la mascherina che copriva i fili di accensione della vettura. Sarebbe bastato un attimo per metterla in moto e portarla via. Per il tentato furto di una Seat Marbella è stato arrestato Rosario Battaglia, 53 anni, bracciante agricolo. I militari hanno arrestato, nel corso di un controllo, anche l’acatese Vincenzo Palmieri, 70 anni, perchè trovato in possesso di una pistola a salve modificata in arma semiautomatica, perfettamente funzionante e con le munizioni. L’uomo, con precedenti penali, aveva anche un coltello pieghevole. Un tunisino, infine, è finito in cella per mancato rispetto delle norme imposte dal giudice. Nonostante fosse ristretto ai domiciliari, non era in casa.

ARRESTATO VITTORIESE

Torna in carcere, dopo otto giorni dalla liberazione, il vittoriese Alberto Drogo. Un anno e mezzo fa la Polizia lo aveva arrestato perchè in camera sua aveva 180 grammi di marijuana. Ora ha patteggiato la pena ed è tornato in carcere dove deve scontare un anno, dieci mesi e ventotto giorni di reclusione.

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