20-04-2024
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Archivio della categoria: Economia e Finanza

Apre in Confindustria Ragusa lo sportello ImprendiSicilia

Uno sportello che ha l’obiettivo di supportare tutte le imprese ancora in embrione nel loro percorso di sviluppo iniziale. L’iniziativa di Confindustria si articola su base regionale, e tutti gli uffici territoriali faranno capo a ImprendiSicilia. Allo sportello potranno rivolgersi tutti coloro che hanno un progetto, un business plan, o semplicemente un’idea di impresa. Il Gruppo Giovani di Confindustria Ragusa, guidato da Mario Molè, affiancherà gli “imprenditori in erba” nelle fasi di nascita, avvio e sviluppo della loro nuova attività, in linea con le direttive di Confindustria Sicilia e di Confindustria nazionale. “Con ImprendiSicilia-Ragusa – dice Molè – parte una strettissima collaborazione con Università siciliane, Incubatori d’Impresa siciliani e Fidimpresa Confidi di Sicilia. Ci occuperemo di orientare i giovani e di sostenerli in tre modi. Il primo: se occorre il credito per una buona idea d’impresa – continua Molè -, faremo in modo di mettere in contatto i giovani con un imprenditore solido, che voglia finanziare il nuovo progetto, o con un istituto di credito e con Fidimpresa Confidi di Sicilia. Il secondo: se occorre un aiuto per abbattere le barriere burocratiche, ci occuperemo noi di assistere il giovane. Il terzo: se occorrono sia il credito che la pianificazione, allora orienteremo il giovane verso un incubatore di impresa”, conclude Molè. Per contattare lo sportello ImprendiSicilia-Ragusa l’indirizzo email è: imprendisiciliaconfindustriarg.it.

RAGUSA, S’INSEDIA IL COMITATO RISTRETTO PER L’AEROPORTO DI COMISO

Si è ufficialmente insediato, venerdì mattina, al Palazzo della Provincia regionale di Ragusa il comitato ristretto degli Stati Generali costituitosi il 27 agosto scorso per monitorare l’iter che porti all’apertura dell’Aeroporto di Comiso. Presenti il commissario della Provincia regionale di Ragusa, Giovanni Scarso, Giovanni Avola per Cgil, Cisl, Uil; Sandro Gambuzza presidente della Camera di Commercio di Ragusa; Rosario Di Bennardo presidente Soaco, Giuseppe Alfano sindaco di Comiso, in rappresentanza dei sindaci dei comuni della provincia; Giuseppe Massari per Cna, Confcommercio, Confindustria e Ance; per la società civile Giovanni Cirnigliano, Antonio Marco Giuliano e Raffaele Insacco. La decisioni assunte sono state quelle di puntare ad un incontro con il neo presidente della Sac, Giuseppe Giannone, (soddisfazione è stata espressa da tutti per l’elezione di un dirigente ibleo al vertice della società di gestione dell’aeroporto di Catania) e quindi con i Ministeri all’Economia e alle Infrastrutture per chiudere la vicenda legata alla firma della convezione tra Enav e Soaco. Lunedì 10 settembre, il Prefetto di Ragusa farà sapere al comitato ristretto le risultanze di un’interlocuzione che sta tenendo con il Governo. Il comitato, infine, ha proposto ed eletto coordinatore dello organismo il segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola.

PEPPINO GIANNONE PRESIDENTE DELLA SAC

Felice la Legacoop per l’elezione di Giannone alla società aeroporto Catania. Scrive la organizzazione: “Non possiamo non esprimere la nostra piena soddisfazione per l’elezione del nuovo presidente della Sac. Peppino Giannone, infatti, anche se non è diretta espressione della nostra organizzazione, ha ricoperto ruoli specifici all’interno di Legacoop e nel settore della grande distribuzione. E’ stato, quindi, e rimane, un grande dirigente della cooperazione”. Così il presidente provinciale di Legacoop Ragusa, , assieme ai componenti del comitato direttivo, commenta la storica notizia di un ibleo che, per la prima volta, condurrà le sorti della Società Aeroporto Catania. “Inutile ricordare – continua Occhipinti – quali potranno essere le positive ricadute per il territorio soprattutto se l’azione di Giannone, come ne siamo certi, sarà incuneata nella più complessiva strategia di rilancio del Sud Est. Auguriamo buon lavoro al neo presidente e siamo convinti che farà di tutto perché le attese della popolazione iblea non rimangano deluse”. L’on. Pippo Digiacomo interviene in merito alla nomina dell’imprenditore modicano Giuseppe Giannone che prenderà il posto di Gaetano Mancini. “Esprimo le più vive congratulazioni a Peppino Giannone per l’importante incarico attribuitogli dall’assemblea dei soci. Una personalità di alto profilo morale che contribuirà certamente a riequilibrare le linee strategiche di valorizzazione del sistema aeroportuale della Sicilia sud-orientale attraverso il riconoscimento dell’aeroporto di Comiso come infrastruttura fondamentale a tal scopo. La mia soddisfazione è doppia perché – scrive Pippo Digiacomo – la nomina riguarda una personalità di spicco della provincia di Ragusa e quindi figura di garanzia per il nostro territorio e le sorti dell’aeroscalo comisano. Al neo presidente della Sac vanno gli auguri di un buon lavoro, certo del contributo che riuscirà a dare nella gestione di uno degli aeroporti più importanti d’Europa e nella crescita di quello che diventerà il polo aeroportuale più virtuoso dell’area del Mediterraneo”.

Nomina Giannone presidente Sac Il plauso della dirigenza Conad e della triplice sindacale

Il Consiglio di amministrazione e il direttore generale di Conad Sicilia, Giorgio Ragusa, esprimono soddisfazione per la nomina di Peppino Giannone a presidente della Sac di Catania, società che gestisce l’aeroporto di Catania. “Il nostro augurio è che possa far crescere la Sac e le società collegate, nello stesso modo in cui ha fatto sviluppare negli anni della sua direzione Conad Sicilia”. Soddisfatti anche i sindacati iblei. “L’elezione di Peppino Giannone, designato dalla Camera di Commercio di Ragusa, è un grande e significativo riconoscimento per la nostra provincia e per l’intera comunità iblea. La sua lunga esperienza politica, sindacale e manageriale – scrivono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – sarà messa al servizio del più grande aeroporto del Mezzogiorno e dell’unica struttura aeroportuale del Sud-est. Ma la nostra provincia deve cogliere nella presidenza e nel nuovo assetto della Sac, l’occasione per sbloccare l’apertura dell’aeroporto di Comiso – affermano i segretari Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil, – attraverso cui si completa e si funzionalizza il sistema aeroportuale della Sicilia orientale”.

Protocollo di legalità, la firma in prefettura

Lunedì 10 settembre, alle 10.30, nei Saloni di Rappresentanza della prefettura di Ragusa, il prefetto, Giovanna Cagliostro, e il Presidente di Confindustria Ragusa, Enzo Taverniti, alla presenza del vice presidente di Confindustria con delega all’Education, Ivan Lo Bello e del vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, sottoscriveranno il Protocollo di Legalità, finalizzato al contrasto delle infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture pubblici e privati. Il protocollo prevede anche l’adesione dell’Associazione Costruttori Edili – Ance Ragusa e prefigura nuove forme di collaborazione attraverso gli istituti innovativi quali la white list ed il rating di legalità. Il documento è frutto del percorso avviato nel 2007 da Confindustria Sicilia all’interno del suo Codice etico.

RAGUSA, FIERA AGROALIMENTARE MEDITERRANEA

Il concorso floreale con il giardino mediterraneo è la vera novità della trentottesima edizione della fiera agroalimentare mediterranea organizzata dalla camera di Commercio di Ragusa. Una fiera dai grandi numeri, in programma dal 28 al 30 settembre, al foro boario, con oltre 600 capi di bestiame, 10 mila metri quadri di superfice espositiva, 50 espositori nel settore agroalimentare e 60 nella meccanizzazione. Tra gli espositori provenienti da fuori regione un’azienda di Bolzano che ha ricostruito i capannoni industriali devastati dal terremoto in Abruzzo. Un’occasione, la fiera agricola, di confronto per il mondo agricolo ragusano in un momento di grande difficoltà. “Numeri imponenti di espositori – dice Giovanna Licitra, presidente del comitato organizzatore della Fam – segno di una grande attenzione verso quersto appuntamento fieristico. Lo scorso anno – ha detto ancora la Licitra – siamo riusciti a catalizzare l’attenzione di oltre 25 mila persone che hanno visitato la struttura di contrada Maltempo allestita con dovizia di particolari dal comitato. La vera novità di quest’anno è il concorso floreale con uno spazio riservato alle aziende che dovranno allestire delle composizioni artistiche sotto la supervisione di un architetto paesaggista e un comitato ristretto”. L’associazione allevatori vive un momento di grande incertezza. Sarà parte integrante della fiera? “Il comitato organizzatore ha ritenuto opportuno recuperare le somme necessarie per il concorso zootecmico – aggiunge Licitra – senza gli animali non era una fiera agroalimentare”. Domenica 30 alle 11 la sfilata dei campioni e delle campionesse delle razze bovine Bruna, Frisona, Modicana, Charolaise e Limousine e Pezzata Rossa. Poi la sfilata dei soggetti delle specie equine ed asinine con la relativa premiazione.

Approvato dall’Anas il progetto dell’autostrada Rosolini-Modica L’on. Ammatuna: “Passo decisivo”

Il progetto per la realizzazione della tratta Rosolini-Modica dell’autostrada SiracusaGela è stato approvato in linea tecnica dall’Anas. A dare la notizia è l’on. Ammatuna, dopo un colloquio avuto con il Commissario del Consorzio Autostrade Siciliane. Adesso, dopo il decreto firmato del Presidente dell’Anas Ciucci, il progetto sarà restituito al Cas e quest’ultimo potrà bandire la gara di appalto per la realizzazione dell’arteria autostradale. “Dopo la conferma del finanziamento da parte dell’Unione Europea – afferma l’on. Ammatuna – l’avvenuta approvazione, da parte dell’Anas, del progetto per la realizzazione della tratta fino a Modica dell’autostrada Siracusa-Gela è un passo decisivo per l’avvio dei lavori”. Parte della tratta Rosolini-Modica, circa 12 chilometri è la prima presenza autostradale in provincia. I segretari generali di Cgil, Giovanni Avola, Cisl, Enzo Romeo, e Uil, Giorgio Bandiera, esprimono soddisfazione per l’approvazione del progetto definitivo dei lotti 6, 7, 8, dell’autostrada Siracusa Gela che da Rosolini portano a Modica. “L’Autostrada favorirà il rilancio dei comparti economici del territorio ibleo – hanno dichiarato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil -, non ultimo il turismo in tutte le sue declinazioni, che dovrebbe però fare sistema con l’apertura dell’aeroporto di Comiso e il potenziamento del Porto di Pozzallo. Lavoreremo, come sempre – hanno dichiarato ancora i vertici di Cgil, Cisl e Uil -, per recuperare impegni e obiettivi in questa direzione”.

Due milioni di euro per la zona artigianale di Vittoria “Che fine hanno fatto quei soldi?”

“Che fine ha fatto il finanziamento di due milioni di euro che il Comune di Vittoria aveva ottenuto dalla Regione per garantire il rilancio della zona artigianale?”. E’ l’interrogativo che il Partito Socialista italiano, tramite il segretario provinciale Carmelo Diquattro, rivolge all’Amministrazione comunale. “Si trattava di un intervento che avrebbe permesso di migliorare la fruibilità dell’area produttiva rendendola assolutamente soddisfacente alle esigenze delle piccole e medie imprese che vi si trovano insediate. Per quanto ci risulta, propedeutico all’utilizzo del finanziamento, c’era l’accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, che il Comune – scrive Diquattro in una nota – non ha inteso predisporre, con cui si sarebbero dovute avviare le procedure per il pagamento degli espropri”.

Esercizi commerciali a Carmine Putie, la soddisfazione di Giglio

Il presidente del Centro commerciale naturale “I Tre Ponti”, Gianni Giglio, dopo la firma del contratto di affidamento al Ccn della struttura di Carmine-Putie, che ospiterà vari esercizi commerciali, ha espresso la propria soddisfazione per il completamento di un percorso “che si propone l’obiettivo di partecipare in maniera attiva e concreta alla rivitalizzazione del centro di Ragusa”.

ZOOTECNIA, AUMENTO DELLE MATERIE PRIME MAIS INCREMENTATO DEL 42%

Un altro duro colpo per il settore agricolo arriva dagli aumenti dei prezzi delle materie di base. E in provincia di Ragusa altre aziende rischierebbero di chiudere definitivamente i battenti. Lo denuncia il consigliere comunale di Ragusa Enzo Licitra che sta monitorando lo stato di salute delle imprese che operano in un settore che, fino a qualche anno addietro, ricopriva il ruolo di comparto trainante per l’economia iblea. “E adesso, invece, con tutte le difficoltà che si registrano – afferma Licitra – rischia di compiere clamorosi passi indietro. L’incremento dei prezzi, poi, rischia di acuire la fase di incertezza che sta caratterizzando l’intero settore agroalimentare e, nello specifico, quello degli allevamenti”. Licitra, facendo riferimento anche a fonti d’informazione, quali quelle dei registri tenuti in ambito regionale, sottolinea che in un mese l’incremento dei prezzi è stato addirittura del 42% per il mais, del 34% per il grano e del 17% per la soia. “L’aumento dei prezzi dei fattori produttivi e la conseguente diminuzione del margine per gli allevatori – sottolinea ancora Licitra – sono elementi di grave rischio per la produzione agroalimentare. Di fronte a un contesto che richiede sempre più cibo per far fronte ad una crescita esponenziale della domanda mondiale, è inammissibile che nell’ambito della proposta di riforma della Pac non si prevedano interventi concreti a sostegno del potenziale produttivo europeo ma piuttosto – ha dichiarato ancora Licitra misure di riduzione delle superfici agricole. Anche l’agricoltura iblea rischia di pagare conseguenze molto più pesanti di quelle che già ha dovuto subire”. Licitra si rivolge anche all’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Francesco Aiello, “nella speranza – aggiunge Licitra – che possa individuare soluzioni strategiche”.

RAGUSA, LE PROPOSTE DI CONFCOOPERATIVE: “SNELLIRE LA BUROCRAZIA E AGGREGARE LE AZIENDE”

La cooperazione per aggredire il mercato. Un impegno “comune” per snellire la burocrazia e operare una semplificazione degli enti dedicati alla materia agricola. Una politica di interventi finalizzati alla realizzazione di azioni di accompagnamento alla modernizzazione e all’accrescimento della competitività delle cooperative. La proposta di Confcooperative Ragusa appare semplice ma troppo spesso difficile da attuare. “Se vogliamo la competitività e la crescita delle nostre imprese cooperative – dice il direttore di Confcooperative, Emanuele Lo Presti – diventa necessario e vincente organizzare e valorizzare le risorse locali del territorio. Stiamo vivendo una crisi che, a più riprese, colpisce il settore agricolo e che per essere combattuta e, speriamo superata, richiede una sempre maggiore aggregazione tra gli operatori”. Le cooperative attualmente associate a Confcooperative sono 126, a cui aderiscono circa 2062 cooperatori con una buona percentuale di donne. I settori in cui è riconducibile l’impegno della Unione provinciale sono: l’agricolo ed agroindustriale, sociale, abitazione, servizi, produzione e lavoro, turismo. “Confcooperative – aggiunge il vice commissario Gianni Gulino – è la principale organizzazione di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo locale. Per quanto riguarda nello specifico il settore dell’agricoltura rappresentiamo cooperative che sono il fiore all’occhiello dell’economia provinciale; nell’ambito delle direttive generali di Confcooperative – spiega Gulino – le linee politico sindacali ed organizzative del settore agricolo ed agroalimentare vengono rappresentate da Fedagri”.

RAGUSA, LA STAGIONATURA DEI FORMAGGI

L’unico settore della filiera in crescita. Nonostante la crisi del prezzo del latte. I formaggi, il ragusano Dop, e il caciocavallo, danno un valore aggiunto alle imprese. Una scommessa, quella della Cooperativa Progetto Natura, che ha sortito gli effetti sperati. Un centro di stagionatura e confezionamento dei formaggi. Una struttura unica del suo genere nell’Italia meridionale. Ventimila forme di formaggio che vengono gelosamente custodite e stagionate. Un processo lento, dalla salamoia, all’invecchiamento alla stagionatura. Fino al confezionamento. Anche in piccole porzioni. “E’ un settore in grande crescita – dice il direttore di Progetto Natura, Salvatore Cascone – in un momento di grande difficoltà della filiera agroalimentare. I formaggi di qualità possono dare un valore aggiunto a questo lembo di territorio”. Una scelta coraggiosa di chiudere le porte ai caseifici e valorizzare i formaggi tipici fatti con metodi tradizionali. “Lavoriamo con le eccellenze della provincia – spiega Cascone – con quei produttori che ci danno garanzie di assoluta qualità sulla tipicità dei formaggi. Ad oggi abbiamo in magazzino ben 20 mila forme di formaggio di produttori di ogni parte della Sicilia. Siamo in grado di accogliere fino a 35 mila forme di formaggio”. La crisi del latte ha messo in ginocchio l’economia agricola della provincia. “Abbiamo grosse difficoltà per recuperare i debiti pregressi – aggiunge il direttore della cooperativa – gli industriali del latte hanno difficoltà a pagare le fatture in tempi ragionevolmente brevi. Per noi diventa di fondamentale importanza avere la liquidità necessaria per pagare i nostri soci conferitori”.

IMPRESE AGRICOLE RAGUSANE IN BONIS

Uno strumento di accesso al credito, per le aziende in difficoltà finanziaria, grazie ad un accordo tra l’Ismea, le banche e la regione. Un esperimento che ha sortito gli effetti sperati in Basilicata che potrebbe esssere esteso in Sicilia. Un’azione straordinaria per salvare le aziende definite ‘non bancabili’ attraverso il coinvolgimento, attorno ad un unico tavolo, anche dei tribunali fallimentari oltre ad Ismea e alla Regione, al fine di individuare gli strumenti finanziari più idonei che, all’interno delle nuove normative, possano attuarsi. “Abbiamo varie vertenze sui temi agricoli – sottolinea Tano Malannino presidente nazionale Altragricoltura – concentrati in particolare attorno alla questione delle responsabilità debitoria a causa dalla mancanza di reddito. Credo che la vertenza delle aziende in Bonis, possa essere particolarmente rilevante perché – ha detto ancora Malannino -, se dovesse trovare soluzione, potrebbe avere ripercussioni rilevanti a livello nazionale. Se finalmente riusciremo a conquistare un vero risultato per gli agricoltori lucani, potremmo pensare di esportare il modello di questa soluzione dalla Basilicata anche ad altre realtà vedi la provincia di Ragusa dove, putroppo, insistono migliaia di aziende agricole con gravi problemi finanziaria”. Una crisi gravissima, che tende ad assumere carattere strutturale, attraversa l’intero sistema agroalimentare siciliano che non ha più prospettive di certezza per il suo futuro. In Sicilia il rischio che migliaia di piccole aziende agricole rimangano definitivamente fuori dal mercato è concreto ed è tale da tracciare un incontenibile decadenza dell’intero settore primario rendendolo sempre più marginale rispetto ai mercati nazionale ed internazionale.

SAC, INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

In riferimento alla vicenda collegata con gli adempimenti di queste settimane riferiti alla governance della Sac, Società Aeroporto Catania, della quale la Camera di Commercio di Ragusa è socia detenendo una delle otto quote societarie, e per la quale sono in corso le operazioni di rinnovo del consiglio di amministrazione, il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza ha precisato: “L’occasione che si è presentata alla Camera di Commercio di Ragusa di vedere eletto quale presidente della Sac il designato che questo ente ha individuato per la propria presenza nell’organo di amministrazione della società dell’aeroporto di Catania non era il risultato di una azione unanime e condivisa dei soci per dare un assetto stabile e definitivo alla Sac, e sono certo che quel consiglio avrebbe avuto vita assai breve perché c’erano le condizioni per inficiare la validità dell’assemblea con la conseguenza di vanificare anche per il futuro una presenza importante della Camera di Ragusa e del territorio nella gestione dell’aeroporto di Catania – ha dichiarato Gambuzza – e quindi del polo aeroportuale del sud.est, come mi piace definire l’asse Catania-Comiso. E’ quindi del tutto evidente che questa Camera di Commercio conferma con convinta adesione la indicazione per il consiglio di amministrazione della Sac spa del dott. Giuseppe Giannone, figura di alto profilo professionale ed imprenditoriale – ha dichiarato ancora il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza -, e si augura che questo avvenga in una visione unitaria che dia certezza per la qualità del futuro della Sac”.

RAGUSA, A SETTEMBRE RIVIVE CARMINE PUTIE

“Siamo finalmente riusciti a fare quadrare il cerchio”. E’ quanto afferma il presidente del Centro commerciale naturale “I Tre Ponti” di Ragusa, Gianni Giglio, con riferimento alla prossima apertura dell’area di “Carmine-Putie”, nel cuore del centro storico superiore del capoluogo ibleo. “Siamo ormai alle ultime battute – continua il vertice del Centro commerciale nazionale sorto sotto l’egida di Confcommercio – ed è opportuno sottolineare anche il grande lavoro di squadra portato avanti, in questa direzione, dai vari componenti del Consiglio di amministrazione del Centro commerciale naturale che, evidentemente, ritengono questa esperienza di grande valore. Dovremmo riuscire ad attivare le botteghe di Carmine-Putie a fine settembre, al massimo a metà ottobre – ha detto ancora Giglio -. Avremo un nuovo punto di ritrovo in città, un’altra area di socializzazione, per i giovani e i meno giovani. Ci sarà anche un laboratorio di particolare pregio che costituirà motivo di attrazione – ha detto ancora Giglio -. Una vera e propria sartoria per uomo e donna con professionisti che hanno avuto modo di collaborare con grandi firme come Gattinoni, Valentino, Capucci. Il centro storico sarà rivitalizzato grazie al complesso di Carmine-Putie e alla definitiva riqualificazione di via Roma. Adesso attendiamo l’arrivo dei finanziamenti europei da parte della Regione. E, anche in questo senso – conclude Giglio -, a settembre dovremmo avere delle buone nuove. L’ipotesi di un rilancio delle attività commerciali del centro storico superiore del capoluogo sembra meno lontana del previsto”.

CONFCOMMERCIO: NO ALL’AUMENTO DEI CANONI

“No all’aumento dei canoni alla scadenza dei contratti di locazione”. Appello del presidente provinciale Confcommercio Ragusa Sergio Magro: “Così si rischia di decretare la morte economica di numerose attività commerciali. Le piccole e medie imprese stanno per ricevere un’altra tegola sulla propria testa. Dovranno fronteggiare l’aumento degli affitti innescato dall’introduzione dell’Imu, che potrebbe riaccendere la corsa dei prezzi. Inoltre, c’è il rischio che, allo scadere del contratto di locazione, molti proprietari di immobili, per compensare i maggiori costi, chiederanno un forte aumento del canone”. Sergio Magro aggiunge: “L’appesantimento dei costi fissi è divenuto insopportabile per le piccole imprese. Nel periodo 2005-2011 l’indice delle vendite del commercio al dettaglio è calato del 4,7%; la tassazione applicata colpisce in maniera più forte le piccole attività, penalizzando le aziende che creano più occupazione e che sono la spina dorsale dell’economia nazionale. Vogliamo ricordare l’allarme lanciato dalla Bce, dal governatore Mario Draghi, che nel bollettino mensile del luglio scorso indica che l’ulteriore arresto dell’economia in Italia è anche determinato dall’aumento delle imposte sugli immobili. Ecco perché Confcommercio – scrive il presidente Sergio Magro – rivolge un appello a tutti i proprietari di immobili in locazione ad attività commerciali. A questi ultimi chiediamo un atto di responsabilità e cioè di non aumentare i canoni di affitto alla scadenza del contratto. In un periodo in cui l’economia ristagna, aumentare i costi fissi per le aziende del Terziario affittuarie significa decretarne la morte economica”.

RAGUSA, L’ALTRA FACCIA DELL’AGRICOLTURA AGRITURISMO E TURISMO RURALE IN CRESCITA

Un vero e proprio boom nel ragusano di strutture ricettive in aperta campagna dedite anche alla ristorazione. L’agriturismo e, in alcuni casi, il turismo rurale, ha consentito alle aziende agricole, i cui bilanci sono in rosso, di avere un reddito aggiuntivo certo. Sono 59 gli agriturismo che operano negli iblei di cui 56 già dotati di autorizzazioni da parte del Comune. L’agriturismo è una attività complementare a quella agricola. Quest’ultima deve, in ogni caso, essere preminente rispetto a quella agrituristica. L’agriturismo può essere esercitato nell’ambito delle attività connesse a quella agricola, esclusivamente in aziende che risultano iscritte al registro delle imprese presso la Camera di Commercio. Il “tempo lavoro” dedicato all’attività agricola deve comunque essere superiore o al massimo uguale al tempo lavoro dedicato dall’imprenditore all’attività agrituristica. Con la nuova programmazione Psr 2007-2013 sono stati pubblicati due bandi nel 2010 con la misura 311 azione A – agriturismo. Complessivamente i progetti finanziati sono 25 con un contributo concesso di 7 mlioni di euro. “Si evince che l’agriturismo nonostante la crisi che coinvolge l’agricoltura nel complesso, rappresenta un valido aiuto all’impresa agricola – spiega il dirigente capo dell’ispettorato all’agricoltura di Ragusa, Giorgio Carpenzano -. Il numero dei posti letto e della ristorazione già realizzati e da realizzare si ritiene possa differenziare e qualificare l’offerta di ricettività turistica culturale in provincia di Ragusa. L’agriturismo è rivolto esclusivamente a valorizzare i fabbricati esistenti che una volta erano destinati all’attività agricola ma che oggi – ha dichiarato ancora Carpenzano -, per caratteristiche intrinseche, sono obsoleti”. Edifici con porte strette, gradini, piccole dimensioni degli ambienti, sono inadatti all’attività agricola moderna e pertanto destinati al degrado. “Il recupero di questi edifici rurali con il tipico ‘baglio’ – aggiunge Raimondo Floridia, dirigente dell’unità operativa 142 dell’ispettorato all’agricoltura – le aie pavimentate con le basole di pietra, i mulini ad acqua, i frantoi oleari, i vecchi palmenti, le stalle, i silos di pietra, i muri a secco, costruiti sapientemente dalle maestranze locali con il tipico calcare duro dell’altopiano Ibleo, senza l’intervento agrituristico tendente al recupero degli stessi ed una nuova destinazione produttiva – ha detto ancora Floridia -, sarebbero stati irrimediabilmente persi, con un grave danno per le future generazioni”. La normativa agrituristica infatti privilegia il recupero degli edifici con l’utilizzo dei materiali tradizionali, il risparmio energetico, idrico e la razionale gestione dei rifiuti. Queste testimonianze del passato servono oltretutto a rivitalizzare l’ambiente agricolo e favorire la permanenza di giovani in agricoltura.

MUTUI: AL VIA LA IV MORATORIA

La sospensione del pagamento delle rate del mutuo dura 1 anno. Al via la 4° moratoria per la presentazione delle domande. C’è tempo – ricorda l’Adiconsum – fino al 31 gennaio 2013 per presentare le domande di sospensione delle rate del mutuo. L’iniziativa, frutto dell’accordo tra Associazioni Consumatori, tra cui Adiconsum, e Associazione bancaria italiana è giunta alla IV proroga, a conferma del perdurare della crisi e delle difficoltà delle famiglie ad onorare il pagamento del mutuo. Per richiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo occorre che il richiedente abbia subito entro il 31 dicembre 2012 la perdita del posto di lavoro per cessazione del contratto a termine o il provvedimento di cassa integrazione; la morte o grave infortunio del capofamiglia; la sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro. Le domande di sospensione vanno presentate entro il 31 gennaio 2013 presso gli sportelli delle banche aderenti, che sono consultabili presso il sito dell’ABI (www.abi.it) e la sospensione ha la durata di 1 anno. La sospensione si può richiedere per una sola volta ed è operativa entro 45 giorni lavorativi dall’accoglimento della richiesta del cliente. Al 31 marzo 2012 le banche hanno sospeso circa 68.000 mutui.

Aeroporto di Comiso, l’intervento del presidente della Camera di Commercio

In merito agli ulteriori rinvii per la firma della convenzione che potrebbe dare il via alla piena funzionalità dell’aeroporto di Comiso, il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza, evidenzia tutto il suo disappunto sulla notizia che viene definita come “un ulteriore freno alle potenzialità di sviluppo del territorio”. “Non posso che considerare, e con me tutto il sistema delle imprese di questa provincia – sottolinea Sandro Gambuzza – un fatto assolutamente grave questo ulteriore passaggio burocratico istituzionale che in queste ore si è pensato di attivare a Roma mentre si era ormai pronti alla firma con Enav della convenzione utile a far partire finalmente l’infrastruttura aeroportuale di Comiso. Aver voluto coinvolgere da parte del Ministero delle Infrastrutture ancora una volta il Ministero dell’Economia e la Corte dei Conti per un’ulteriore valutazione sui contenuti della convenzione ha decisamente il sapore di un moment dilatorio che mortifica ancora una volta le attese del territorio e evidenzia la scarsa attenzione ormai acclarata che Roma e gli organismi preposti hanno per le legittime attese di una comunità e di un territorio – ha dichiarato ancora Gambuzza – che si sta spendendo ai massimi livelli per ottenere la apertura dell’aeroporto di Comiso. In questo senso esprimo apprezzamento – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Ragusa – per l’impegno forte che in questi difficili momenti di interlocuzione è stato profuso dal prefetto Cagliostro e dal presidente della Soaco Dibennardo, che non hanno risparmiato energie in una difficile trattativa. Non si può non auspicare ancora una volta che si registri una efficace mobilitazione complessiva dei soggetti tutti a vario titolo collegati con il problema dello sviluppo di questa provincia perché la misura della pazienza di una comunità come quella iblea è ormai al limite e non esistono giustificazioni di nessun tipo per questa ulteriore azione di rinvio”, conclude il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza.

SANTA CROCE, LA CRISI DELLA SERRICOLTURA

Una distesa di colture in serre; tre milioni di metri quadrari di plastica bianca spalmati su 550 aziende che producono ortaggi e fiori. Una produzione ricchissima, quella di Santa Croce Camerina, che si scontra con una crisi di mercato devastante che ha tagliato le gambe anche alle strutture economicamente più solide. Il 30 per cento delle imprese ha deciso di non avviare la nuova campagna agraria. Troppo elevati i costi di produzione. Per coprire una struttura media, pari a mille metri quadrati di serre, ci vogliono tremila euro. Il costo della plastica incide in maniera rilevante: 2 euro e 50 al chilogrammo, più le spese per gli spaghi, le piantine e la manodopera. Una crisi gravissima, che tende ad assumere carattere strutturale, attraversa l’intero sistema agroalimentare che non ha più prospettive di certezza per il suo futuro. “Il futuro è molto incerto – spiega Peppe Russotto, uno dei produttori – e molte aziende, per la mancanza di liquidità, sono costrette a chiudere. Manca la solidità finanziaria per acquistare piantine e plastica nei magazzini e per iniziare la nuova campagna agraria”. La storia dell’azienda Cappello, in contrada Sughero, è simile a quella di tante altre strutture serricole. “Ho avuto la forza d’animo di chiudere anzitempo – racconta Antonio Cappello – prima ancora di iniziare una nuova avventura e accumulare altri debiti. Fortunatamente il bilancio di fine anno si chiude in parità. Ma da domani sono alla ricerca di un lavoro”. Il rischio che migliaia di piccole aziende agricole rimangano definitivamente fuori dal mercato è concreto ed è tale da tracciare un incontenibile decadenza dell’intero settore primario rendendolo sempre più marginale rispetto ai mercati nazionale ed internazionale. Quel tessuto produttivo essenzialmente costituito dalla piccola impresa quasi sempre a gestione familiare di limitate dimensioni, che vanno da meno di un ettaro ad un massimo di 3 ettari, pari a circa il 92% del totale delle imprese, fondamentale per l’economia di Santa Croce, viene oggi strozzato da fattori essenziali per la sua sopravvivenza. La costituzione del consorzio tra piccoli produttori, a Santa Croce, rappresenta l’anello di congiunzione che manca.

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