19-04-2024
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Archivio della categoria: Politica

SANTA CROCE, LA CASA DEL POPOLO

La casa degli emarginati, degli ultimi, di coloro che non hanno la possibilità di avere un redddito certo a fine mese. Una campagna elettorale insolita, fatta in punti di piedi, lontana dai clamori della cronaca e delle grandi adunanze. Abbigliamento sportivo, indossa una felpa e scarpe da ginnastica, perché l’architetto Gianni Giavatto, sostenuto da una lista civica, la campagna elettorale la vuole fare correndo. La casa del popolo, voluta dal candidato sindaco, è un punto di riferimento per tanti cittadini di Santa Croce che vivono ai margini. “Non abbiamo nulla da promettere – tiene a precisare il candidato sindaco – a differenza di tanti altri candidati che dicono di avere posti di governo e di sottogoverno o peggio ancora di facili assunzioni all’aeroporto di Comiso. Vogliamo costruire una città diversa, che sia la città di tutti, di coloro che non hanno la possibilità di pagare l’affitto, di avere un posto fisso e di tanti braccianti che sono rimasti, in questi giorni di grande difficoltà economica, senza un lavoro”, ha detto Giavatto. Il candidato sindaco va oltre. “Se riesco a svegliare le coscienze dei cittadni – dice Giavatto -, penso che molti dei miei concorrenti alla carica di primo cittadino avranno una sgradita sorpresa. Mi auguro che la casa del popolo possa raccogliere gli umori della gente comune, degli emarginati, di coloro che sono stati ricattati politicamente in questi giorni di intensa campagna elettorale”, ha concluso il candidato a sindaco di Santa Croce, Giavatto. Sulle tariffe dell’acqua e sulla rivisitazione del piano regolatore generale l’architetto Giavatto parla di una soluzione semplice, ma efficace. “Non serve mandare via la ditta privata che fa pagare in maniera esosa l’acqua – spiega il candidato sindaco Giovanni Giavatto -. Occorre monitorare le utenze, pagare tutti e spendere di meno. Sul piano regolatore – ha detto ancora Giavatto -, a proposito del centro storico, occorrono scelte coraggiose. Il centro storico è ampio e inutile. Ci sono immobili fatiscenti, non fruibili, dove mancano i servizi minimi essenziali. Su questo vogliamo lavorare e iniziare a costruire un grande progetto per una grande Santa Croce”.

SCOGLITTI, MAGGIORE AUTONOMIA PER LA FRAZIONE

Ampliata l’autonomia amministrativa di Scoglitti. Con una specifica delibera di Giunta è stata ampliata l’autonomia amministrativa della frazione vittoriese di Scoglitti, dove sarà istituita una nuova Unità di progetto intersettoriale dei servizi, alla quale saranno affidate le funzioni di coordinamento della Circoscrizione di decentramento; i servizi demografici, cimiteriali, scolastici ed educativi, manutentivi, sociali e di assistenza sociale, di viabilità ed informazioni e, in genere, della frazione; il mercato ittico; la biblioteca; i tributi; le attività ricettive e di accoglienza dell’utenza turistica; le attività ed i servizi culturali, sportivi, e ricreativi in ambito circoscrizionale. Tali servizi saranno espletati nei locali a tal fine destinati dall’Amministrazione comunale da personale in forza presso gli uffici della Circoscrizione di Scoglitti, ferma restando l’appartenenza del personale tecnico e della polizia municipale alle Direzioni di competenza. “Credo che quest’atto amministrativo – ha dichiarato l’assessore Salvatore Avola – costituisca un momento importante, se non fondamentale, per Scoglitti, che acquisterà quell’autonomia amministrativa che le consentirà di gestire al meglio le sue grandi potenzialità”.

Scicli, ripubblicato il bando per l’impianto sportivo coperto di Donnalucata

Il Comune di Scicli ha ripubblicato il bando per la progettazione del nuovo impianto sportivo coperto di Donnalucata, dopo che la precedente gara d’appalto è stata annullata per un vizio giuridico. Si tratta dell’avviso pubblico dell’indagine di mercato per l’affidamento del servizio attinente alla progettazione esecutiva, direzione lavori e connessi, coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione e d’esecuzione dei lavori di realizzazione di un campo sportivo polivalente coperto a Donnalucata, in via Rapallo. L’intervento è stato finanziato dal Ministero dell’Interno per un importo di 509 mila euro, nell’ambito dell’iniziativa “Io gioco legale”.

OPERE PUBBLICHE A SANTA CROCE

Opere pubbliche e interventi per il ripristino della rete idrica e fognaria nel territorio di Santa Croce. Cinque milioni di euro, grazie ad un finanziamento dell’Ato idrico, con un progetto esecutivo inserito nell’annualità 2011-2012, serviranno per la messa a pieno regime, secondo gli standard previsti dalle normative vigenti, del depuratore di contrada Pescazze. Altri 790 mila euro, con un finanziamento dell’assessorato regionale, dipartimento acqua e rifiuti, serviranno per interventi strutturali nella fascia costiera. In contrada Fontana sarà avviato il ripristino della rete fognaria, la sistemazione delle pompe di rilancio dei serbatoi, e il completamento di un tratto dell’allaccio alla rete fognaria nel rione della musica, a Punta Secca. “L’amministrazione uscente – dice il primo cittadino, Lucio Schembari – in questi ultimi mesi della sua legislatura sta continuando a lavorare nell’interesse della città. Abbiamo voluto attenzionare – ha detto ancora Schembari -, grazie ad un finanziamento cospicuo dell’Ato idrico e dell’assessorato regionale, la fascia costiera e le aree periferiche. Dopo il restyling della biblioteca comunale, con un vero e proprio centro culturale, consegneremo alla città, tra breve, altri interventi importanti che sono l’adeguamento del depuratore di contrada Pescazze e la rete fognaria nel rione della musica nella frazione di Punta Secca”, ha concluso il primo cittadino di Santa Croce Camerina, Lucio Schembari.

Tribunale di Modica. Le proposte dell’on. Nino Minardo

L’on Nino Minardo ha avuto un confronto con il sottosegretario al Ministero dell’Interno Mazzamuto in merito al Tribunale di Modica. “Il sottosegretario ribadisce che la legge delega, che affida al direttore generale del Ministero l’applicazione dei criteri e dei parametri normativi in materia di riorganizzazione delle sedi giudiziarie, non ammette particolari deroghe. Ciò non esclude, – sostiene l’on. Minardo – che qualunque spiraglio in essa si possa aprire, il mio lavoro sarà orientato ad evitare un taglio così ingiusto non fosse altro per la straordinaria efficienza mostrata dal Tribunale di Modica. Efficienza che fa il paio con una storia che affonda le sue radici nei secoli e che merita ogni tipo d’azione a sua salvaguardia. Ad oggi però, il mancato rispetto delle condizioni minime di dotazione organica e di numero degli abitanti, non è sanabile”.

FUTURO E LIBERTA’Pelligra: “Mi dimetto dall’incarico di coordinatore provinciale”

“Non condividendo le linee programmatiche e politiche del partito, indicate dal coordinatore regionale, con decorrenza immediata, rassegno le mie dimissioni dall’incarico di coordinatore provinciale”. Enzo Pelligra ha lasciato Futuro e Libertà Ragusa. “Ringrazio i presidenti dei circoli territoriali, con i quali ho condiviso momenti intensi di duro lavoro ma anche di speranza. Ho però dovuto prendere atto del fatto che non esistono più le condizioni per andare avanti con questo partito che non riesce, tra l’altro, – ha scritto Pelligra nella lettera con cui ha annunciato le dimissionei – a porre in essere alcuna iniziativa a sostegno e a vantaggio della comunità iblea. Lo sforzo di tutti era proteso a fare crescere Futuro e Libertà in provincia di Ragusa. Ma ci siamo dovuti rendere conto che ciò non è stato possibile”.

IL PD DI COMISO ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE IN RICORDO DI PIO LA TORRE E ROSARIO DI SALVO

“Contro l’oblio e la rimozione partecipiamo alla manifestazione del 4 aprile per ricordare Pio La Torre e Rosario Di Salvo a 30 anni dal loro omicidio”. A dichiararlo è il segretario del circolo Pd di Comiso e responsabile del Tavolo Sud del Forum Ambiente, Gigi Bellassai che ha voluto ricordare Pio La Torre. “Un martire della mafia – ha dichiarato Bellassai -, un uomo giusto che ci ha tramanda un patrimonio di valori civili e morali che oggi sembrano smarriti. Pio La Torre è una ricchezza per tutta la Sicilia, un siciliano che si è battuto per lo sviluppo e la crescita della nostra terra lottando contro la mafia, battendosi per la pace e contro i 112 cruise di Comiso, per un modello di sviluppo ecologicamente orientato, ponendo come centrale la questione morale e puntando alla rottura degli equilibri di potere di un sistema politico cristallizzato lavorando per nuove alleanze, con coraggio e grande attivismo politico”, ha detto ancora Gigi Bellassai che ha contestato la scelta di non intitolare a Pio La Torre l’aeroporto di Comiso.

UDC SICILIA, ANGELICA E’ NEL COMITATO DIRETTIVO

Il capogruppo dell’Udc al Consiglio Comunale di Ragusa, Filippo Angelica, è stato nominato componente del comitato regionale del partito. La nomina è arrivata in occasione del congresso regionale dell’Udc, che ha visto la riconferma di Gianpiero D’Alia come segretario regionale. Angelica, ringraziando i vertici del partito per la nomina, ha dichiarato: “Spero di ricambiare la fiducia accordatami dal segretario provinciale Lavima e dal presidente della Provincia, on. Antoci – ha dichiarato Angelica -. Profonderò il massimo impegno e sana militanza rappresentando nella sede regionale del mio partito proposte e idee che siano da contributo nel progetto politico riformatore che ha intrapreso l’Udc”.

No alla John Lennon Valley

La giunta municipale di Ragusa, dietro proposta dell’associazione Laocoonte (facente capo a Filippo e Maria Giudice, da anni abitanti a New York), ha cambiato il nome da Cava Gonfalone a John Lennon Valley. La scelta non piace affatto al Movimento Città che scrive: “Il nostro giornale, il Voltapagina, si era subito occupato del caso e lo stesso avevano fatto le telecamere della nostra trasmissione Sottozero, recandosi in loco e constatando lo stato dei luoghi. Per favore non propinateci anche la John Lennon Valley! La toponomastica è l’insieme dei nomi attribuiti alle entità geografiche ed il loro studio storico-linguistico. Non è l’individuazione capricciosa e causale di nomi di fantasia scaturiti dal nulla. E’ per questo che noi non vogliamo – scrivono gli aderenti al Movimento Città – che la Cava Gonfalone si chiami John Lennon Valley. Qual è lo studio storico e linguistico che ha promosso tale mutamento? Qual è la ragione di una scelta così scellerata? Quale è l’obiettivo che ci proponiamo di raggiungere? Ma ci pensate se il sindaco Renzi di Firenze un giorno decidesse di mutare il nome dell’Arno chiamandolo Freddy Mercury River? Oppure ad Agrigento la Valle dei Templi mutasse il proprio nome in Claudio Villa Valley? Per piacere risparmiateci quest’ennesima fandonia. Lasciate – scrive il Movimento Città – Cava Gonfalone così com’è. Non toccatela e non massacratela con iniziative scellerate e senza senso. Nel corso di decenni nelle cave S.Domenica e Gonfalone sono stati spesi – ricorda il Movimento Città – decine di milioni di euro per interventi non inglobati in un serio ed unitario progetto di fruizione delle vallate. Sono stati sperperati ingenti denari per la realizzazione di sentieri, illuminazioni, panchine e consolidamenti che oggi appaiono non fruibili e persino distrutti dall’incuria. Nella Cava Gonfalone c’è anche un teatro già realizzato e mai utilizzato né reso fruibile. Le poche risorse che abbiamo spendiamole per rendere fruibili le due vallate anche con semplici sentieri puliti e un pò meno spazzatura. O davvero dobbiamo credere che frotte di turisti si precipiteranno a Ragusa – scrive il Movimento Città – appena sapranno che la vecchia Cava Gonfalone ha mutato nome in Lennon Valley?”.

Corsi Copai, la denuncia di Italia dei Valori

Il capogruppo in Consiglio Provinciale Giovanni Iacono ha presentato all’Ufficio ispettivo dell’Inps, una denuncia tendente ad accertare l’eventuale omissione dei contributi che dovevano essere versati per i giovani e per i collaboratori che hanno partecipato ai corsi finanziati con i fondi Ptta dal Ministero dell’Ambiente di cui la provincia era beneficiaria e il Copai, su incarico della provincia stessa, era l’ente attuatore. I corsi, iniziati nel 2006 e conclusi nel 2010 avrebbero dovuto formare le seguenti figure: esperto nella gestione delle risorse idropotabili e esperto turistico della fascia costiera. Gli stessi corsi si diceva dovessero mirare a realizzare una struttura di servizi nel campo della gestione degli impianti di depurazione. Scrive Iacono: “Alla fine dei corsi, i giovani formati e diventati esperti, dovevano essere avviati alla creazione di impresa. Tutta l’operazione si è rivelata alla fine una colossale e tragica presa in giro, e quattro anni della vita di decine di giovani, oltre a centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici, sono stati bruciati e vanificati. Ai giovani non hanno dato nemmeno l’attestato di expertise. A coloro che hanno “abboccato” dando credito a dei “bandi pubblici” è rimasto il nulla, tanta amarezza verso la mala politica e, purtroppo, la rassegnazione”. In questi due anni il consigliere Iacono ha fatto diverse interrogazioni richiamando la Provincia alle proprie responsabilità e trovando sempre un vero e proprio muro di gomma. Iacono, ha dichiarato: “La fuga della Provincia dalle proprie responsabilità farebbe rabbrividire perfino Ponzio Pilato. Spero che qualcuno paghi per ciò che è stato fatto a questi giovani e chi deve pagare lo deve fare iniziando dai contributi previdenziali e dal pagamento della retribuzione

AEROPORTO DI COMISO L’on. Digiacomo: “Subito le firme del decreto altrimenti digiuno”

L’on. Pippo Digiacomo torna sull’aeroporto di Comiso per denunciare il silenzio preoccupante che è calato nuovamente sull’infrastruttura. Nonostante il sollecito per la firma del decreto di apertura inoltrato al Presidente del Consiglio Monti con lettera datata 15 febbraio 2012, non si è avuta alcuna risposta. Il deputato, dopo l’incatenamento dinanzi l’aerostazione del 27 luglio 2010 e l’occupazione pacifica dell’aeroporto di Catania del 3 luglio 2011, ha deciso di intraprendere una nuova clamorosa azione di protesta. Il 27 aprile prossimo l’on. Digiacomo tornerà ad occupare l’aerostazione di Comiso e inizierà lo sciopero della fame. “Siamo fortemente delusi dal silenzio del Governo – prosegue il parlamentare del Pd – e questo territorio ha il diritto di sapere quando partirà l’aeroporto per il quale la Regione Siciliana ha già stanziato 4,5 mln di euro per il pagamento dei controllori di volo per i primi due anni. E’ da oltre 24 mesi che attendiamo questo decreto interministeriale e in mancanza di un punto fermo c’è sempre una ragione per rimandare. Noi, invece, non vogliamo più rimandare e chiediamo con forza al Governo e alla Soaco la data d’apertura di questa infrastruttura la quale, – scrive Digiacomo per inciso, risulterebbe ancora non collaudata. Eppure lo stesso presidente Monti ha indicato alla Comunità Europea l’aeroporto come obiettivo primario per la Sicilia e il Mezzogiorno d’Italia. Cos’è intervenuto nel frattempo? Quali sono i motivi di questo assordante silenzio? – sono gli interrogativi posti dal deputato del Pd -. Attendiamo ancora pochi giorni, poi torneremo ad occupare l’aeroporto, inizieremo lo sciopero della fame e questa volta non desisteremo fino a quando non vedremo le firme”.

Contro il commissariamento, la Provincia si rivolge al Tar

La Giunta provinciale ha autorizzato il presidente della Provincia Franco Antoci a proporre ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania contro la revoca del decreto dell’assessore regionale alle Autonomie Locali di indizione dei comizi elettorali per l’elezione del presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale, in programma il 6 e 7 maggio 2012. La Giunta Provinciale ha affidato la difesa, oltre al dirigente responsabile del settore Avvocatura, Salvatore Mezzasalma, al costituzionalista professore Agatino Cariola, ed ha deciso che le spese legali saranno a carico dei singoli amministratori. La decisione di ricorrere al Tar contro la revoca del decreto di indizione dei comizi elettorali fa seguito alla mozione votata, in tal senso, sabato scorso dal consiglio provinciale

CONFESERCENTI CONTRARIA A NUOVE AUTORIZZAZIONI PER LA SOMMINISTRAZIONE A RAGUSA IBLA

“L’abbiamo già ribadito più volte e, come abbiamo spiegato insieme ad Ascom e Cna, anche la Confesercenti di Ragusa contesta le ultime scelte dell’Amministrazione comunale in merito alle liberalizzazioni e ai nuovi rilasci di autorizzazioni per la somministrazione a Ragusa Ibla”. E’ quanto dichiara Pippo Occhipinti, presidente territoriale di Confesercenti Ragusa che entra nel merito del dibattito attualmente in corso in città con lo sblocco, da parte del Comune, dei permessi per aprire nuovi locali dediti alla somministrazione nel quartiere barocco. “Noi riteniamo che la posizione dell’Amministrazione a voler rivedere il provvedimento non sia assolutamente accettabile. Piuttosto che pensare a nuovi rilasci di somministrazione, l’Amministrazione farebbe sicuramente meglio se mettesse in atto quanto da noi in più occasioni proposto e cioè l’incentivazione di altre attività mettendo a disposizione i tanti locali di proprietà comunale, ristrutturati e chiusi. Solo attraverso una scelta di questo tipo – conclude Occhipinti – si potrebbe davvero pensare ad una politica di sviluppo turistico, creando magari degli angoli per lo shopping che attualmente mancano a Ragusa Ibla”.

DIVIETO DI GIOCARE A PALLONE IN PIAZZA SAN GIOVANNI Sgarlata del Pd: “Scelta insensata”

Il patrimonio artistico va tutelato e protetto da incuria e vandalismo. Ma cosa c’entra con questo, il divieto di giocare nel piazzale sottostante – che non è davanti al sagrato della cattedrale di San Giovanni Battista a Ragusa? Se lo chiede la delegata del quartiere Centro Pd di Ragusa, Alessandra Sgarlata, che in una nota sottolinea come “da sempre u cianu di San Giovanni è stato teatro delle partitelle dei giovani che abitavano il centro storico di Ragusa. Adesso che in quella piazza non si può giocare, il sindaco dove permetterà a quei pochi ragazzi, ragusani e non, rimasti in centro, di incontrarsi qualche ora nel pomeriggio? C’è la possibilità di individuare delle strutture comunali per poter permettere loro – conclude la Sgarlata – di riunirsi e svagarsi?”

SANTA CROCE CONVENTION DI SALVUCCIO CARUSO

Un laboratorio politico con tanti volti nuovi che si affacciano per la prima volta sulla scena politica di Santa Croce. Città Futura, che sostiene la candidatura di Salvuccio Caruso, ha ufficializzato nella sede della biblioteca comunale, la lista dei candidati al consiglio comunale. Ecco i nomi: Carmelo Agnello, Salvatore ALbora, Maria Franca Aquila, Giovanni Busacca, Manuela Cappellini, Melissa Giardina, Salvatore Iozzia, Guglielmo Iurato, Antonino Mandarà, Vitaliano Pollari, Christian Recca, Domenico Sallemi, Pietro Savà, Giuseppa Valeria Zisa, Salvatore Zisa. “Non abbiamo nulla da promettere ai nostri concittadini – ha detto il candidato sindaco – ma solo tanto impegno e lavoro per il buon governo della città. Nessuna corsa per ricoprire incarichi di governo o di sottogoverno, ma solo il desiderio di vivere in una città diversa”. Presente alla convention il segretario provinciale di Idv, Ganni Iacono. Tre le macro areee che fanno parte del programma elettorale. “Nel settore attività produttive – spiega Caruso – ad esempio, abbiamo focalizzato l’attenzione su cinque punti essenziali. Occorre individuare la fiscalità di vantaggio, per le strutture ricettive e per i locatori di abitazioni che volessero ridurre la durata degli affitti. Sulla fascia costiera vogliamo ottimizzare i servizi (docce e bagni di facile accesso) ed individuare aree parcheggio con il bus navetta”. Sul commercio il candidatio sindaco parla dei centri commerciali naturali. “La creazione di uno sportello dedicato allo aggiornamento e alla formazione – spiega Salvuccio Caruso – l’installazione di impianti esterni di videosorveglianza stimolando le attività private con contributi o sconti sulle tasse comunali”. Grande anche l’attenzione verso il mondo agricolo.

SANTA CROCE, CONVENTION DI PIERO MANDARA’

Due gli assessori designati in prima battuta dal candidato sindaco di Santa Croce Camerina, Piero Mandarà. Si tratta dell’avvocato Giovanna Nicolini e di Lidia Caggia, laureanda in Politiche e relazioni internazionali. Quindici i candidati al consiglio comunale nella lista “Tutti per Santa Croce”. Ecco i nomi: Biagio Agnello, Salvatore Amenta, Lucia Francesca Bocchieri, Mario Coco, Vincenzo Crucetta, Francesco Dimartino, Marco Nunzio Distefano, Antonella Galuppi, Valentina Licitra, Alessandro Mandarà, Salvatore Mauro, Pietro Occhipinti, Fabrizio Panebianco, Patrizia Ruggieri, Virginia Piazzese. Una convention, al ristorante Rosengarten di Punta Secca, che ha visto la presenza, tra l’altro, di alcuni esponenti del Pdl (i fratelli Mallia, Salvatore e Giovanni, e il presidente del consiglio provinciale Giovanni Occhipinti). I candidati al consiglio comunale sono stati presentati dal cabarettista Sasà Salvaggio con un’improvvisata passerella dal soppalco del ristorante. Il candidato Piero Mandarà ha illustrato i punti salienti del programma elettorale racchiusi in un opuscolo che è stato distribuito ai presenti. “Lavoriamo per la trasparenza dell’attività amministrativa – ha spiegato Mandarà -. Il palazzo di città sarà aperto a tutti e attiveremo uno sportello aperto ai cittadini che possa ricevere proposte e osservazioni al fine di migliorare i servizi resi”, ha detto ancora Mandarà. La sicurezza e l’ordine pubblico tra le priorità. “In questo senso occorre agire su più fronti aggiunge il candidato sindaco -. Il controllo delle abitazioni date in affitto agli stranieri per valutarne le conformità igienico sanitarie, il potenziamento delle forze dell’ordine e l’utilizzo, previa convenzione, di personale esterno addetto alla vigilanza, specie durante le ore notturne”. Una compagine amministrativa che vuole, secondo il candidato Mandarà, essere in discontinuità con l’amministrazione uscente. Eppure il candidato sindaco ha ricoperto all’interno dell’amministrazione, retta da Lucio Schembari, l’assessorato ai Servizi sociali fino al dicembre 2009. Un esplicito riferimento, nel suo intervento, agli altri candidati a sindaco. “Tutti gli altri cercano equilibri su assessorati e posti da spartire – dice ancora Piero Mandarà -. Noi rispondiamo con la stesura e l’adesione totale al codice etico: un regolamento che regolerà l’accesso al consiglio comunale a seguito del voto degli elettori”, ha concluso Piero Mandarà, candidato a sindaco di Santa Croce Camerina.

NISCEMI, NO AL MUOS IL PD DI RAGUSA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE

Anche il Pd di Ragusa è stato presente alla manifestazione No Muos, che si è svolta sabato a Niscemi. Nel paese nisseno si è recata una nutrita delegazione del Partito Democratico ragusano formata soprattutto da giovani. Il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, ha dichiarato: “E’ stata una partecipata e sentita manifestazione contro un sistema radar americano”, ha detto Calabrese. “Alla manifestazione erano presenti numerosi sindaci della Sicilia orientale – si legge nella nota del Pd – oltre alla Provincia regionale di Ragusa con il proprio gonfalone”. “L’auspicio del Pd è quello che la città di Ragusa – ha detto ancora Calabrese – possa partecipare con una propria rappresentanza istituzionale alle prossime iniziative che si terranno”.

Ragusa: No Muos, centrodestra paralizzato

Il consigliere del movimento Città, Enrico Platania, è stato chiarissimo: è da irresponsabili – ha detto – non tenere in considerazione i dubbi e l’allarme creati da questo sistema satellitare. Sarebbe bastata un po’ di giudizio libero per accogliere la mozione presentata dall’opposizione in consiglio comunale, ma il diktat di Nello Dipasquale era chiaro: attenersi alle relazioni ufficiali degli uffici preposti a valutare i pericoli delle onde elettromagnetiche. Quando si tratta di fare cagnara populista, sta con i Forconi, annunciando persino il blocco delle autorizzazioni per le perforazioni petrolifere, in attesa di un calo del prezzo della benzina; quando sono invece controinformazione e ambientalisti a creare il legittimo sospetto per un impianto – in questo caso il Muos -, forse pericoloso, Nello Dipasquale ritrova la naturale dimensione da conservatore e reazionario, alla faccia del territorio. Mentre il movimento No Muos cresce, tanto che i sindaci, da Niscemi a Vittoria, si mobilitano in un comitato per meglio capire gli effetti di questo sistema sulla salute e sull’ambiente, Dipasquale ordina ai suoi di non prendere posizione. Il movimento Città scrive: “Giovedì sera in consiglio comunale si è consumata l’ennesima offesa alla funzione del civico consesso e alla dignità dei consiglieri. Il Consiglio è ormai ridotto a un mero circolo di conversazione in cui ciascuno approfitta della tribuna per affermare a gran voce il proprio pensiero nei confronti dell’opinione pubblica, ma si astiene poi dall’assumere decisioni consequenziali e coerenti con quanto già sostenuto se non riceve prima il placet di chi, dal di fuori dal Consiglio, muove le fila di ogni decisione. Giovedì – scrive il movimento Città – si discuteva di un ordine del giorno proposto dal Pd contro il Muos in corso di costruzione a Niscemi e nonostante durante il dibattito, almeno a parole, tutti i consiglieri si erano dichiarati favorevoli all’approvazione, alla fine della seduta i consiglieri della maggioranza hanno richiesto un rinvio del voto senza fornire spiegazione alcuna ed imponendo solo la forza dei numeri. E’ stata così mortificata – scrive il movimento Città – l’intera seduta del Consiglio resa vana dall’immotivato rinvio del voto finale. Ed è stata perfino offesa l’intelligenza di tutti i Consiglieri che pur avendo già manifestato l’incondizionato sostegno all’ordine del giorno non hanno potuto o voluto votarlo per la capricciosa decisione di chi ha pensato che il voto dovesse essere differito ad altra seduta”- conclude il movimento Città.

No Muos, Italia dei valori presenta interrogazione in Parlamento

Interrogazione parlamentare presentata dal gruppo di Italia dei Valori al Senato su richiesta del capogruppo in Consiglio Provinciale Giovanni Iacono. Il Muos è un sistema di 40 trasmettitori a sistema elicoidale Uhf di varia grandezza e potenza. “Il potenziale pericolo per l’installazione del Muos – dice Giovanni Iacono – investe l’aeroporto di Comiso, più che la salute dei cittadini. Infatti in condizioni normali il fascio di onde elettromagnetiche emesse dal Muos dovrebbe essere alto e fuori anche dalle rotte aeree, ma non si possono escludere eventi calamitosi e/o sismici che potrebbero produrre un puntamento errato anche di una sola delle tre antenne con conseguenze devastanti a partire dai possibili aerei che ne verrebbero investiti.”. La fondatezza di tali perplessità, spiega Giovanni Iacono riportando documenti ufficiali, “è data dal cambio di sito tra l’originario Sigonella e il finale Niscemi”.

No Muos, il sindaco di Vittoria scrive al Capo dello Stato

Giuseppe Nicosia ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, al Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, e al Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, per chiedere il loro intervento al fine di revocare o sospendere le autorizzazioni concesse per l’installazione della stazione Muos a Niscemi. “Intendo sottoporre all’attenzione delle SS.LL. – si legge nella missiva – il forte allarme sociale legato ai possibili rischi per la salute e per l’ambiente derivanti dall’installazione della stazione terrestre del sistema Muos di telecomunicazione satellitare della Marina Militare Usa in territorio di Niscemi. L’infrastruttura, già oggetto di un protocollo d’intesa siglato in data 1 giugno 2011 tra il Ministero della Difesa e la Regione Siciliana, oltre a destare preoccupazioni per l’impatto ambientale e per le possibili interferenze con i sistemi di volo dello scalo aeroportuale di Comiso, che in linea d’aria dista appena quindici chilometri dalla stazione Muos e la cui apertura è imminente, suscita allarme anche per i probabili danni alla salute, provocati dalla esposizione ai campi elettromagnetici della infrastruttura. Quest’ultimo aspetto, – scrive il sindaco di Vittoria al Presidente Napolitano – è stato evidenziato da uno studio di Massimo Zucchetti, professore ordinario di Impianti Nucleari al Politecnico di Torino, e di Massimo Coraddu, consulente esterno del dipartimento di Energetica del Politecnico ed ex ricercatore dell’istituto nazionale di Fisica nucleare. I risultati della ricerca, che ha ritenuto incompleti e affetti da innumerevoli incongruenze i dati tecnici forniti dalle autorità militari, contestano – scrive il sindaco di Vittoria – le analisi condotte dall’Arpa Sicilia ipotizzando come conseguenza dell’entrata in funzione dei trasmettitori del Muos un incremento del rischio di contrarre vari tipi di disturbi e malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico, come evidenziato in numerosi studi epidemiologici, e inducendo i due docenti universitari a chiedere al Presidente della Regione Siciliana di sospendere l’autorizzazione concessa. Sono sorti negli ultimi mesi diversi Comitati No Muos; ad oggi, però, – scrive il sindaco di Vittoria – gli appelli e le manifestazioni di sensibilizzazione non hanno sortito alcun effetto e nessuna presa di posizione da parte degli enti competenti. Pertanto chiedo che al di là dei protocolli, sicuramente importanti perché vertono in materia di sicurezza militare, si provveda a revocare o almeno a sospendere le autorizzazioni concesse, in attesa – scrive il sindaco di Vittoria – che ulteriori accertamenti dissipino ogni dubbio sull’effettiva pericolosità dell’installazione, i cui effetti potrebbero rivelarsi devastanti per il territorio e per la sua popolazione. Sento il dovere di ricordare – scrive il sindaco di Vittoria al Presidente Napolitano – che questa terra, già afflitta dalla presenza della mafia oltre che da due impianti petrolchimici (Gela e Priolo), ha una forte vocazione pacifista, e negli anni Ottanta fu teatro di una massiccia azione di protesta – che vide impegnato in prima persona Pio La Torre – contro la Base Nato di Comiso. Rivolgo il mio accorato appello – scrive il sindaco di Vittoria Nicosia al Presidente Napolitano – affinché il nostro territorio non debba oggi subire, in quanto area interessata al probabile raggio d’azione delle onde elettromagnetiche, le conseguenze dannose dell’operatività della stazione Muos. La Sicilia non può e non deve diventare la pattumiera d’Italia; i nostri figli non possono vedere ipotecati il loro futuro e la loro salute”.

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