19-03-2024
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RAGUSA, 9 APRILE 1921 – 9 APRILE 2022: COMMEMORAZIONE BRACCIANTI UCCISI DALLA VIOLENZA FASCISTA IN PIAZZA SAN GIOVANNI

Anche quest’anno il Comitato “9 aprile 1921” con l’adesione del Gruppo anarchico di Ragusa, della Confederazione Unitaria di Base, del Comitato di Base NO MUOS di Ragusa, del Circolo Lebowski, della Federazione del Sociale dell’USB, dell’AMR Controvento torna in piazza a ricordo dei tre braccianti assassinati il 9 aprile 1921 dalle squadre fasciste sotto le direttive di Filippo Pennavaria e della borghesia agraria ragusana. “Ricordare per noi – affermano gli organizzatori – non è un semplice esercizio di nostalgia, ma serve a leggere nelle vicende passate anche il presente, e a organizzare l’impegno per il futuro, un futuro che non può essere senza memoria”. Sabato 9 aprile 2022 in piazza S. Giovanni, sotto la lapide che ricorda Rosario Occhipinti, Carmelo Vitale e Rosario Gurrieri, voluta dai cittadini di Ragusa vent’anni fa, verrà deposta una corona di fiori e ribadito l’impegno a lottare contro tutti i fascismi e tutte le guerre.

Manifestazione a Ragusa per ricordare Alice, Maria e Pamela

Mercoledì 29 maggio alle ore 20 in Piazza San Giovanni, nel trigesimo della morte di Alice, si terrà una manifestazione contro la violenza sulle donne, a cui hanno aderito donne, uomini e istituzioni, dopo l’appello lanciato sui social, a partecipare alla fiaccolata promossa da un Collettivo di Donne che si è organizzato del tutto spontaneamente per dire NO alla violenza nei confronti delle donne. Il corteo seguirà il percorso da Corso Italia, via Roma per arrivare alla rotonda Maria Occhipinti.

Manifestazione a Ragusa per il 29 maggio del Collettivo Donne

E’ stato condivisa all’unanimità la decisione di indire per il 29 maggio una fiaccolata e un filo rosso che unirà le donne e gli uomini che parteciperanno alla manifestazione. Non è ancora stabilito il punto di partenza del corteo, ma tutte/tutti  hanno condiviso l’arrivo fino al largo “Maria Occhipinti”  via Roma, luogo simbolo dedicato a una donna che ha lottato per la l’affermazione dei diritti delle donne. E’ stato approvato anche un documento/lettera che verrà inviato al Prefetto, Sindaco, Direttore generale dell’Asp e al Direttore provinciale Scolastico, tutti Attori interessati alla problematica della violenza di genere. Il Collettivo Donne si rincontrerà il 20 maggio alle ore 18.00 al Centro Polifunzionale di viale Napoleone Colajanni, per definire i dettagli della manifestazione. Chi volesse partecipare sarà un valore aggiunto. Questo il testo del documento: “Nell’assemblea del 9 Maggio organizzata dal collettivo donne Adesso Basta! sui due tragici episodi di femminicidio avvenuti a Ragusa in sei mesi, si è convenuto, assieme alle associazioni di volontariato, le rappresentanze istituzionali e sindacali, le cittadine e i cittadini presenti, di organizzare  per MERCOLEDI’ 29 MAGGIO, trigesimo dell’orrenda fine di Alice Bredice, una fiaccolata in memoria delle vittime della violenza di genere nella nostra città. A tal fine, facciamo appello alle SS.VV. affinché aderiscano ufficialmente alla suddetta iniziativa e, soprattutto, perché mettano in atto concretamente, ognuno per i propri specifici ambiti di competenza, tutti gli strumenti adeguati atti a prevenire nel territorio ogni possibile e orribile episodio del genere”.

DUE FEMMINICIDI A RAGUSA NELL’ARCO DI SEI MESI

Riceviamo dal Collettivo Donne Adesso Basta Ragusa: “Nella nostra “tranquilla” città, oltre la marea di orrore e dolore, presente in tutti gli ambienti reali e virtuali, sale l’onda dello sgomento e dell’incredulità. Noi vorremmo uscire da questa nebbia per riflettere e confrontarci al fine di non dovere più commentare in futuro altri avvenimenti simili. Solitudine, disagio mentale, violenza domestica, prevaricazione maschile … e noi? Non facciamo niente? Che ne dici, intanto, di incontrarci? Giovedì 9 maggio 2019 alle ore 17:30 al “Centro Servizi Culturali” via Diaz, 56. Per informazioni e/o adesioni rivolgersi a [email protected] (Franca Carpinteri), [email protected] (Gianna Miceli)”. Firmato Collettivo Donne Adesso Basta Ragusa

Ragusa ricorda le vittime innocenti delle mafie

Giovedì 21 marzo, in occasione della XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno, il Coordinamento provinciale di Libera Ragusa, insieme ai presidi di Libera Ragusa e Modica, alle associazioni che fanno parte della rete, alla Consulta Provinciale Studentesca e a diversi collettivi di studenti e studentesse, organizza un corteo a Ragusa. I partecipanti alla manifestazione si raduneranno alle ore 9 presso il piazzale di Via Zama, a Ragusa, da dove partirà un corteo che attraverserà via Zama, via Carducci, Viale del Fante, Via Natalelli. Il corteo si concluderà alle 11 presso il piazzale antistante alla struttura del “City”, dove ci sarà la lettura degli oltre 900 nomi delle vittime innocenti delle mafie e gli interventi conclusivi. Parteciperanno alla manifestazione le scuole superiori della città ed una rappresentanza delle scuole superiori di Modica, Scicli e Vittoria. “Coltivare la memoria significa – spiega Vittorio Avveduto, coordinatore provinciale Libera Ragusa -anche non fermarsi alla banalità dei numeri, ma riconoscere i nomi e le storie delle persone. Quest’anno Libera ha inserito nell’elenco dei nomi delle vittime innocenti delle mafie 15 persone, vittime del caporalato e dello sfruttamento, tutte straniere, tutti migranti. Ed è importante, per noi, ricordarle per nome: è un diritto di ogni persona”.  “La provincia di Ragusa, – prosegue – caduta ormai da tempo la maschera della provincia babba, presenta criticità che non vanno sottovalutate, così come diventa compito di ciascuno approfondire e mantenere alta l’attenzione sulle fitte reti che si tessono sul nostro territorio e che potrebbero non solo coinvolgere gruppi criminali e professionisti, ma anche non essere estranee a pezzi della politica”.

E’ nata a Ragusa CreAZIONE Giovani

Giovedì 21 febbraio alle 7, venerdì 22 alle 12 e sabato 23 alle 20,15 andrà in onda su Tele Nova (canale 14 visibile nelle province di Ragusa, Catania, Siracusa e Caltanissetta) uno speciale contenente la Conferenza di Presentazione dell’Associazione politico-culturale “CreAZIONE Giovane”. Interverranno i soci fondatori dell’Associazione  Ismael Giovanni Scribano, presidente, Matteo Burgio, vicepresidente e Matteo Bracchitta, tesoriere.

Nasce a Ragusa CreAZIONE Giovane

Martedì 19 Marzo, alle ore 16:30, presso la Sala Conferenze del Palazzo della Provincia sito in Viale del Fante 10 a Ragusa  si terrà la Conferenza di Presentazione dell’Associazione politico-culturale “CreAZIONE Giovane”. Interverranno Ismael Giovanni Scribano, presidente, Matteo Burgio, vicepresidente e Matteo Bracchitta, tesoriere.

FIACCOLATA PER REGENI A RAGUSA

Il 25 gennaio saranno passati tre anni dalla scomparsa di Giulio Regeni. Amnesty organizza, come l’anno scorso, una fiaccolata per ricordare a tutti che non ci si fermerà finché non ci saranno verità e giustizia per Giulio. Il gruppo Amnesty di Ragusa si troverà in piazza Poste dalle 19 e accenderà le fiaccole alle 19:41, l’orario in cui è scomparso Giulio. Un’iniziativa  aperta a scuole, associazioni, università e singoli per ribadire la nostra richiesta di verità e giustizia, un impegno che continuerà fino a quando non ci sarà una verità che coincida con quella storica, che ne accerti le responsabilità.

Essere umani, essere Battisti di Adriano Sofri

Questo l’articolo pubblicato sul Foglio: “Sono un essere umano, non c’è niente di umano che mi sia estraneo. Ho quello che, alla lunga, può considerarsi un vantaggio ed è comunque una differenza: una conoscenza intima della giustizia e della galera. Mettersi nei panni altrui, è un modo essenziale di essere umani, anche nei panni più loschi. Fred Vargas, scienziata e scrittrice, si impegnò senza riserve nella difesa di Cesare Battisti, convinta che un pregiudizio politico pesasse in modo determinante sui suoi processi. Immaginate di essere Fred Vargas e di leggere le parole con le quali l’uomo forte del governo italiano, ufficialmente suo ministro dell’Interno, chiosava la cattura di Battisti: “L’abbiamo preso. E ora dovrà marcire in galera fino all’ultimo giorno”. Nei panni di Fred Vargas, avrei provato orrore e spavento e mi sarei confermato nella mia diffidenza verso lo stato italiano. Non ho letto gli atti dei processi di Battisti e nemmeno i libri che gli sono stati dedicati, non posso dirne niente. Ho sentito il presidente di un’Associazione delle vittime del terrorismo e dell’eversione contro l’ordine costituzionale, Roberto Della Rocca, lui stesso a suo tempo bersaglio di un attentato, uno di quanti si congratulano francamente per la cattura di Battisti, dire questa frase: “Non vogliamo portare qualcuno in galera perché marcisca dietro le sbarre”. So mettermi nei panni di un agente della polizia penitenziaria. Ne ho conosciuti tanti, alcuni spregevoli, alcuni stimabili, di alcuni diventai amico. Dovranno occuparsi di questo Battisti sul quale si è fatto tanto chiasso. È probabile che agli agenti, benché non dipendano dagli Interni ma dalla Giustizia, siano arrivate più forti le parole di Salvini che quelle di Della Rocca. Immagino – potete immaginarlo anche voi – che risonanza possano avere parole simili in chi si proponga, per propria cordiale inclinazione o per zelo di obbedienza o tutti e due, di praticarle. Immagino di sentirle ripetere attraverso lo spioncino, come un divertito ritornello: “Devi marcire fino all’ultimo giorno”. (È una variazione distillata, sofisticata, del più asciutto slogan di stadi e galere: “De-vi mori-re!”). Sono un essere umano, so mettermi nei panni di un parente o un amico di una vittima del terrorismo o dell’eversione eccetera. Oltretutto, le cose andarono così male che restarono pochi a non annoverare qualche “propria” vittima. Ma, a questa distanza dai tempi di cui si parla – almeno quarant’anni fa, per lo più – si è un po’ meno prigionieri dell’opposizione fra “i nostri morti” e “i loro”. Capisco, mi pare, il desiderio dei famigliari delle vittime di vedere chiuso in carcere il responsabile provato – o colui che credono il responsabile provato – del loro lutto. Io però ho da tantissimo tempo, e molto prima che mi riguardasse così da vicino, un’obiezione di coscienza radicale alla galera, salvo quando la reclusione sia il solo modo per impedire a qualcuno di fare ancora del male. Un’abitudine pigra, ma niente è più ostinato dell’abitudine, continua a identificare il risarcimento dovuto alla vittima e alla comunità con la cella. Io provo solo disgusto e vergogna per la cella, con tanta forza che non mi succede mai, nemmeno fra me e me, di augurarmi che le persone che detesto e considero nemiche (ce ne sono, infatti, com’è umano) finiscano loro in galera. Perché la galera, chi la conosca da carcerato o da carceriere, e resti umano, nobilita il prigioniero e contagia di ignobiltà chi la augura. Di nuovo da ieri impazzano gli usi dell’idea di pentimento. Perché le condanne di Battisti, sostiene qualcuno, si fondano sulla sola, e interessata e contraddetta, parola dei “pentiti”. E perché altri dichiarano invece, a suo carico, che Battisti “non si è mai pentito”. Fra questi ultimi ci sono magistrati di grido. Si ripete lo scambio fra la fruttifera delazione (benvenuta, quando serva a sventare delitti) e l’intimità del pentimento. Battisti “non si è mai pentito”? Può darsi: io non lo so, voi nemmeno. La Chiesa, che pure inventò terribili cerimonie pubbliche di penitenza, ha tuttavia messo il pentimento personale al riparo di una gratina di confessionale. Quello che voglio dirvi, per il caso che non ci abbiate ancora pensato, è che il carcere è il luogo più disadatto al vero pentimento. Il carcere è così disumano e cattivo e assurdo da attenuare fino a cancellare la stessa differenza fra innocenza e colpevolezza, da insinuare nel detenuto una sensazione di umiliazione e di offesa che prevale sulla ragione che ce l’ha portato. In carcere si può “pentirsi” solo maledicendo l’accidente che vi ci ha portati: una lezione a delinquere meglio, la volta che ne sarete usciti. Chi attraversi una conversione vera dei propri desideri e della propria vita lo fa non grazie alla galera, ma nonostante la galera. La quale, che lo si voglia oppure si pensi e si proclami di non volerlo, è una vendetta. Bene. La gran maggioranza non pensa così. Pensano molto diversamente da così la grandissima maggioranza delle autorità pubbliche. Alcune hanno già oltrepassato la soglia della stessa legalità formale. Salvini è rivelatore per eccesso, si prende una licenza personale, da buffone di corte promosso a titolare delle guardie in un nuovo carnevale. Ha anche detto, ieri, dopo essere andato a ricevere Battisti all’aeroporto: “Spero di non vederlo da vicino”. Bastava la televisione. Ha fatto capire che sarebbe stato più forte di lui, da vicino, l’impulso a farsi giustizia con le sue mani, tenetemi sennò. Gli agenti penitenziari, quelli nei cui panni mi ero messo sopra, lo vedranno giorno e notte da vicinissimo, Battisti. Speriamo che siano più controllati del ministro. Il quale, se non nei panni, nelle divise loro si mette in posa come nessun altro. Dunque Battisti va in galera, come vuole la legge. Nei limiti fissati dalla legge, bisognerebbe. Ieri ho letto titoli così, di provenienza governativa: “Sarà escluso dai benefici di legge”. Sì, e perché? E da chi? Ci sarà una legge speciale per lui, una lex contra legem? Ricorderei che non occorre essere innocenti per diventare capri espiatori: anche un Battisti colpevole di quei delitti di quarant’anni fa può fare da capro espiatorio del giorno d’oggi. Basta esagerare. Giorni fa alla Camera dei deputati un disgraziato aveva confuso me con Battisti, e si era augurato che io venissi presto estradato dal Brasile per gli schifosi crimini eccetera. Povero deputato: ma il gruppo leghista (quello inquadrato nel video) applaudì energicamente, e la vicepresidente della Camera assicurò che la magistratura avrebbe provveduto. Rischiai di lasciarmi sopraffare dal contagio irresistibile del ridicolo, e fui costretto a pensare per la prima volta seriamente a Battisti. Non solo non me ne sono occupato abbastanza, ma ho avuto a mia volta un forte pregiudizio. Non perché fosse in fuga dalla galera: io non l’avrei fatto, ma non trovo che ci sia una differenza morale, di fronte alla galera ciascuno risponde a suo modo, come ogni animale quando sia braccato. Quanto De André abbiamo ricantato in questi giorni, eh? Quella storia del pescatore che si era assopito all’ultimo sole? De André, anche dopo il Supramonte, non avrebbe detto ai gendarmi da che parte scappava uno che da quarant’anni non avrebbe fatto violenza al suo prossimo. Ma sono solo canzonette, e anche il Vangelo è solo il Vangelo, lo so. Il mio pregiudizio è invece legato all’amore che provo dall’infanzia per Cesare Battisti, quell’altro – “quello vero”, stavo per scrivere, e l’avrei aggravato. Perché l’antipatia che questo Battisti sembra aver coltivato con cura nei propri confronti usciva aggravata da un senso di usurpazione, di sacrilegio quasi (l’altro Cesare Battisti resta avvolto in un’aura sacra). Naturalmente questo Battisti, almeno del proprio nome e cognome non è colpevole. Ma l’idea che un cittadino interrogato oggi su Cesare Battisti probabilmente conoscerebbe più questo che l’altro, e magari cominciasse ad attribuire a questo e alle sue protezioni anche tutti quei nomi di strade, è insopportabile. Ho un legame particolare con la figura di quell’altro, e ieri il mio pregiudizio ha avuto una ricaduta dolorosa di fronte a baffi e pizzo di questo Battisti (non ho capito se fossero cresciuti o finti) e alle fotografie e alle agenzie che lo descrivevano camminare “a testa alta” fra i poliziotti giù dall’aereo. L’altro Battisti – “quello vero”, ma non posso dirlo – barba e baffi, camminava a testa alta, alto però lui stesso una spanna più dei suoi carcerieri, nel cortile del Buonconsiglio avviandosi al patibolo, e l’immagine, insieme all’altra del corpo appeso col boia tronfio e gli astanti ridenti, fu il selfie collettivo che costò davvero all’Austria più di una battaglia perduta. Un’infelice sovrapposizione di nomi e di immaginazioni, e ieri non ho potuto fare a meno di chiedermi se questo Battisti, che dopotutto qualche conto fra sé e sé con l’altro l’avrà fatto, avesse per una volta, nel momento per lui più solenne e chissà quanto aspettato, emulato l’altro, almeno nella barba e nella testa alta. È tremenda la tentazione delle assonanze: la cattura in Bolivia per noi vuol dire il Che, ed ecco un altro, immotivato, impulso di fastidio. Ultima immedesimazione: nei panni di questo Battisti che entra in carcere, oggi, con l’aria che tira, col vento che gli soffia addosso. Questo Battisti dev’essere trattato secondo i doveri e i diritti di qualunque condannato in uno Stato che si vanta di diritto. Sarà tentato anche lui di farsi male da solo, l’ha già fatto, ed esistono tanti modi per un animale in trappola. Gli altri non possono permettersi alcun rincaro. Dal rincaro sono spaventato e inorridito. Ieri, nella cronaca dall’aeroporto di un telegiornale dei migliori, l’inviata dalla pista ha espresso il seguente concetto: questa mattina era un bruttissimo giorno, pioveva a dirotto, e quando l’aereo è arrivato è venuto fuori il sole, e forse questo è un segno… 

Articolo di Adriano Sofri pubblicato dal Foglio

Caos presepi anche a Ragusa

Difficoltà in tutte le famiglie, anche nel ragusano. In molte case i Re magi non sono giunti a destinazione perchè bloccati alla frontiera. Alcuni sono rimasti sulla nave, in attesa di poter trovare un porto dove sbarcare. Difficoltà anche per Gesù Bambino: malgrado sia nato da 12 giorni i genitori, anch’essi stranieri, non riescono a iscriverlo all’anagrafe del comune per poter ottenere la necessaria assistenza sanitaria. A scaldare il piccoletto è rimasto solo il bue, perchè tutti gli asini si sono trasferiti su facebook a urlare “prima gli ItaGliani”.

MOGLI MEDICI RAGUSA, RINNOVATO IL DIRETTIVO  

E’ ripartita con il nuovo anno l’attività dell’Associazione mogli medici italiani di Ragusa in seguito alle elezioni avvenute nei giorni scorsi. Alla carica di presidente è stata riconfermata Agata Giaquinta, vicepresidente Cettina Tumino, segretaria Angela Aprile, tesoriera Sarà Dipasquale. Past president è Silvana Giudice, consiglieri Antonella Sapienza e Venerina Liali. I probiviri, invece, sono Amelia Giummarra e Paola Gucciardello. Revisori dei conti Denebola Ammatuna e Concetta Solarino. “Ringrazio tutte le socie – sottolinea la presidente Agata Giaquinta – per la fiducia accordatami ancora una volta. Veniamo fuori da un anno sociale molto intenso sul piano delle iniziative e ripartiamo con la giusta lena per promuovere altri eventi degni di nota e considerazione. L’obiettivo è far sì che i principi fondatori dell’Ammi possano attecchire sempre di più tra le nostre socie così da garantirci di promuovere la cultura della conoscenza della salute a più livelli. Finora questi obiettivi sono stati raggiunti. Ci impegneremo per far sì che possano concretizzarsi ulteriormente”.

CHIUDE IL CAFFE’ DEL VIALE DI RAGUSA

“Abbiamo letto numerosi commenti, in queste ore, sulla chiusura dello storico bar di viale Tenente Lena, da tutti i ragusani conosciuto come Talmone. Riteniamo, però, che ai proprietari, la famiglia Blundo, vadano solo applausi per come, negli anni, sono riusciti a portare avanti questa attività”. Lo dice il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, che mette in rilievo il grande lavoro svolto e il servizio reso a tutti i cittadini del capoluogo ibleo. Il Caffè del Viale chiuderà i battenti a partire dal primo gennaio 2019. “Un’attività portata avanti – chiarisce Chiavola – con tutte le difficoltà, alti e bassi, che si registrano lungo ogni percorso imprenditoriale. Soprattutto gli ultimi decenni sono risultati tutti in salita. Eppure, nonostante tutto, la famiglia Blundo c’è sempre stata e il loro bar ha sempre rappresentato un punto di riferimento per tutta la città. Ora, però, hanno deciso di uscire di godersi la meritata pensione”.

Ragusa, i prossimi appuntamenti di InsiemeinCittà

Mercoledì 26 dicembre, festa di Santo Stefano, ore 10:00, passeggiata sul tema “Invenzione di un capoluogo”, con partenza da Piazza San Giovanni e visita alla Prefettura, a cura del Prof. Giorgio Flaccavento. Sabato 29 dicembre, Chiesa dell’Ecce Homo, ore 19:00, riflessioni sulla tradizione degli antichi mestieri nel Presepe.

Vetrina d’Autore per l’UNICEF RAGUSA, nel cuore storico di Scicli

Il fotografo siciliano Gianni Mania dedica al Comitato Provinciale UNICEF di Ragusa la sua vetrina natalizia, già meritoria di premi, negli scorsi anni, per gusto e qualità estetica. Il noto fotografo – è recente il bel volume “Vista Mare”, edito da Giorgio Mondadori, che porta nella Introduzione un testo critico di Elisa Mandarà – ha infatti voluto comporre la vetrina del suo studio, collocato nel centro storico di Scicli, con una sua intensa immagine, frutto di un reportage condotto in Giordania nel 2014, che inquadra un bambino a Petra. A completare l’universo infanzia, immersa tra le note azzurre e i candidi bianchi, una elegante collezione di gadget realizzati dall’Unicef per la Campagna di Raccolta Fondi di Natale, destinata a emergenze straordinarie di bambini e adolescenti, ai quali l’Unicef dedica progetti, campagne, interventi, in settori essenziali quali la salute, la protezione, l’istruzione, l’igiene, la sanità, come attesta il dettagliato Report dei Risultati conseguiti nel 2017 delle attività dispiegate dall’UNICEF in centonovanta paesi del mondo. “Esprimo una profonda gratitudine all’amico fotografo Gianni Mania – ha comunicato il Presidente Provinciale di UNICEF Ragusa Elisa Mandarà –, che ha voluto promuovere il sentimento della umana solidarietà e il sostegno della complessa missione dell’Unicef nel mondo, trattando il tema con l’inconfondibile sensibilità che connota l’occhio fotografico di Gianni Mania, con la sua ricerca di visioni poetiche quanto originali”. A commento della foto, in questa raffinata vetrina d’autore, recita una pregnante frase di Einstein: “Non esistono grandi scoperte né reale progresso, finché sulla terra esiste un bambino infelice”. Il Comitato Provinciale UNICEF di Ragusa ha sede a Scicli, presso Palazzo Spadaro, in via Mormino Penna 34 (Presidenza) e in Corso Mazzini 5 (Punto d’incontro). Cell. 3427665313.

Libera è… a Ragusa

Venerdì 21 dicembre dalle ore 18 presso la Libreria Flaccavento in via Mario Rapisardi 99 a Ragusa si terrà l’incontro di presentazione del Presidio di Libera Ragusa alla cittadinanza, dal titolo “Libera è… a Ragusa!”. Secondo l’indice di organizzazione criminale, la provincia iblea risulta essere la prima a livello nazionale. Sono soprattutto fattori economici e sociali ad influenzare il grado di vulnerabilità di un territorio al crimine organizzato, come la disoccupazione e il tessuto imprenditoriale. Controllo della filiera agroalimentare, reati ambientali, archeomafia, traffico di stupefacenti, presenza ad oggi di 21 beni confiscati, racket ed estorsioni sono solo alcune delle ragioni che rendono fondata e doverosa l’istituzione di un osservatorio a Ragusa. Sarà ospite dell’incontro Gregorio Porcaro, Coordinatore regionale di Libera Sicilia. Vittorio Avveduto, Coordinatore provinciale di Libera Ragusa. «L’esistenza dei Presidi a Modica e Ragusa e la nascita di altri in provincia –  dichiara Avveduto – non possono non essere considerate come delle note molto positive di fronte alla pervasività mafiosa nel nostro territorio. La narrazione che vede questo come una “provincia babba” collide con le infiltrazioni mafiose, che seppur silenti e camaleontiche per ragioni affaristiche, emergono in modo evidente dalle indagini degli inquirenti e nei vari dossier prodotti. La presenza di Libera a Ragusa è fondamentale per promuovere una nuova cultura della responsabilità e della giustizia nella lotta contro una mafia “poco visibile” ma tanto potente e contro quelle zone cosiddette grigie che prestano il fianco alla corruzione. Per queste ragioni il gruppo di Ragusa vuole intitolare il Presidio a Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese assassinata per le sue inchieste».

Aggressione omofoba a Vittoria

Il Prefetto Filippo Dispenza condanna fermamente l’aggressione omofoba avvenuta in città venerdì pomeriggio. “Esprimo il mio sdegno e la mia ferma condanna per il vile e inqualificabile gesto messo a segno da alcuni ragazzini, a quanto pare tutti minorenni – dichiara il Commissario straordinario -. Evidentemente, chi compie tali atti sconosce valori come il rispetto, l’educazione, la civiltà, e ritiene di potere umiliare un ragazzo che non viene riconosciuto come persona  e come cittadino rispettoso delle regole del vivere civile, ma come “diverso”. Sono indignato per quanto è accaduto nella città che, assieme agli altri due commissari, amministro da quasi cinque mesi, e spero che episodi del genere non si ripetano mai più. Esprimo la mia totale e incondizionata solidarietà al giovane vittima della brutale aggressione e apprezzo la sua coraggiosa scelta di denunciare i fatti alle forze dell’ordine. Solo così, chiamando alla responsabilità gli autori di tali atti odiosi, che dovranno rispondere del loro vile operato davanti alla giustizia, si pongono le basi per la crescita di una coscienza civile e democratica della comunità”.

Trizzi team Ragusa ai primi posti in Italia per una rivista di estetica

Un nuovo riconoscimento è stato ottenuto da  “Trizzi team”, Salone e Accademia per parrucchieri di Ragusa, che è stata recentemente inserita ai primi posti in Italia dalla prestigiosa rivista Estetica . Il fondatore dell’Accademia, Giuseppe La Cognata, è stato ricevuto ieri al Comune dal sindaco Cassì. Ragusa – ha dichiarato il primo cittadino – vive di tante eccellenze, piccole e grandi, e riconoscimenti come questo ne sono una prova. Mi fa particolarmente piacere che questo elogio arrivi proprio ad un’azienda che ha nella formazione e nei giovani un punto di forza della sua attività”.

100 anni raggiunti dal modicano Carmelo Alecci

Una vita passata a contatto con la natura mangiando i prodotti della propria terra. Potrebbe essere questo il segreto della longevità di Carmelo Alecci, arrivato ieri a tagliare l’importante traguardo dei 100 anni in perfetta forma e circondato dagli affetti dei propri cari, in primis dell’amata moglie Rosa che ha 10 anni in meno di lui ma altrettanta vitalità. Insieme alla inossidabile coppia anche i due figli Giuseppe e Rosario con le rispettive consorti e con una nutrita schiera di nipoti e pronipoti. A presenziare anche il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate.

PRESEPE VIVENTE A MONTEROSSO ALMO DAL 26 DICEMBRE

Gli “Amici del presepe” di Monterosso Almo, sostenuti dall’Amministrazione comunale, sono già all’opera allo scopo di predisporre un percorso ricco di fascino. Gli appuntamenti sono stati programmati per il 26 e 30 dicembre, l’1, il 5 e il 6 gennaio, a cominciare dalle 17,30, con partenza da piazza San Giovanni. Nel cuore del centro montano, i visitatori potranno ammirare la laboriosità del “curdaru”, del “firraru”, della “lavannara” e, ancora, dello “scarparu”, nonché di tutte le altre figure che, per il Natale, ritorneranno ad essere protagoniste riproponendosi alle nuove generazioni, portando con loro in dotazione una ricchezza di storia e di tradizione che, spesso e volentieri, finisce nel dimenticatoio. “La nostra consapevolezza – dice il presidente dell’associazione “Amici del presepe”, Paolo Tavano – è che anche quest’anno non si potrà non rimanere incantati dinanzi alla scena della Natività che sarà riproposta con tutta la propria magia. Vedere spuntare, nel cuore del quartiere Matrice, i Magi, l’asinello, il bue, Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù, costituisce un elemento non da poco vicino al senso più intimo che ciascuno di noi riesce ad attribuire al Natale”. Per informazioni è possibile contattare il 339.8739007.

Giornata internazionale per il contrasto e la lotta contro la violenza sulle donne – Il Comune di Modica aderisce all’iniziativa

Il Comune di Modioca aderisce alla Giornata Internazionale per il contrasto e la lotta contro la violenza sulle donne con un programma, che si inserisce nella VII edizione della manifestazione “Fuori dall’Ombra” anno 2018, che va da sabato 17 a venerdì 30 novembre. Il programma prevede per sabato 17 novembre alle ore 19.00 l’inaugurazione della mostra “Eumenidi” nei saloni della Fondazione Grimaldi a cura della Kromato Edizioni. La mostra rimarrà aperta sino a 30 novembre (orari di visita 9.00/13.00 e 16.00/20.00). Domenica 25 novembre all’Auditorium “Pietro Floridia” alle ore 19.00 proiezione del film “La Vita Possibile*” con Margherita Buy e Valeria Golino. La regia è di Ivano De Matteo. Alle 22.00 in Piazza Matteotti flash mob a cura del gruppo Giovani 104 Amnesty International di Modica. I promotori dell’iniziativa sono: le associazioni Ipso Facto, AVIS, Mogli Medici Italiani sez. Modica, Grazia Minicuccio, Coop. L’Arca, F.I.D.A.P.A. sez. Modica, Inner Wheel Ragusa Contea di Modica; Inner Wheel Monti Iblei, Lions Club Modica, Rotary Club Modica e Rotaract Club Modica.

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