25-04-2024
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Risultati per la ricerca: Oltre al fronte

COMUNE DI RAGUSA, LA PREPOTENZA GRILLINA COSTRINGE LE OPPOSIZIONI A CHIAMARE LA POLIZIA

 

img-20161231-wa0009L’ultima notte del maledetto 2016, roba da ricordare per noi ragusani. E’ arrivata la Polizia, quella che acciuffa i cattivi e mette ordine, ed ha raccolto la denuncia, disperata e sincera, delle opposizioni, tutte, senza distinguo, senza rivalità, senza le giuste differenze di idealità e provenienza, tutte unite in una sofferenza che doveva essere raccolta da un organismo terzo, imparziale e severo, per avere memoria e traccia del dramma che si stava consumando nella nostra casa Comune. Mai in questa città il filo del dialogo tra le parti politiche per quanto possa essere stato, nel corso della storia, sottile e fragile, era stato spezzato sotto i colpi della violenza del potere, e ora quei giovani che volevamo portatori di entusiasmo costituzionale, di freschezza comportamentale, e a cui Ragusa aveva donato il cuore, la fiducia, la passione, la speranza – i grillini –  hanno massacrato valori e tradizioni forzando la legge, offendendo l’intelligenza e la dignità del consiglio. Le variazioni di bilancio – che da un mese sono l’oggetto misterioso del governo Piccitto intestarditosi nel negare il diritto di conoscenza degli atti calpestando l’unico momento di reale controllo della spesa pubblica che il consiglio comunale esercita – hanno rivelato la pochezza di struttura dei cinquestelle e  la loro coltivata ignoranza che li porta inevitabilmente all’ossequio della giunta, del capo – il primo cittadino – come unica forma rappresentativa di esistenza avendo paura di ascoltare il dubbio che attraversa i loro animi. Lo sapevano, i consiglieri cinquestelle, che l’atto portato in consiglio non camminava ed infatti il 16 dicembre era stato bocciato grazie a qualche fortuita assenza e alla ribellione di una grillina dissidente, e sapevano che riproporlo era insensato ed illegittimo. Lo sapevano perché lo ammettevano nei colloqui privati con i giornalisti – in testa il presidente Antonio Tringali – lo sapevano perchè in queste settimane sono stati interrogati i migliori amministrativisti d’Italia, e ciononostante non hanno avuto la forza morale e politica di dire a Piccitto di fermarsi scegliendo invece corazza ed elmo, quello romano, muscolare, senza domande, senza parola. E’ stata una giornata terribile lì, dentro quell’aula. Ore ed ore di uno scontro struggente: da una parte l’opposizione che chiedeva e richiedeva di dare risposte articolate e piene a quel fiume inarrestabile di ragioni giuridiche in cui l’errore era palese, implorando di poter vedere i conti e gli impegni assunti in bilancio, e, dall’altra, il Palazzo, il sistema, quello dei dirigenti non più servi dello Stato ma braccio operativo dei capricci del comandante in capo, quello che li sceglie e a cui bisogna avere occhio di riguardo e rispetto vero, siculo, che non conosce tentennamenti. Non li hanno prodotti, ed era semplice e possibile, gli elaborati con i numeri; non volevano che qualcuno mettesse il naso in quel che pensiamo sia la naturale miseria della provincia siciliana: qualche manifestazione, qualche festino, la solita carezzina con contributo all’associazione amica, qualche rattoppo tardivo per mancata programmazione, denari risucchiati a comparti ben più seri, ipotizzabile quello dei lavori pubblici, nobili destinazioni che possono prendere altre strade più facili dove si raccoglie consenso. Venti milioni di euro: una cifra che merita attenzione. Ma l’opposizione ha avuto di fronte per nove ore la ripetitività vuota degli apparati che blindavano Piccitto ed è stata costretta a registrare e fissare quella prepotenza facendo bene a chiamare le forze dell’ordine. La Polizia ha raccolto le denunce dei consiglieri di opposizione che saranno trasmesse alla Procura. E’ giusto che si vada avanti, è giusto che il comportamento del segretario generale Dottore Vito Scalogna venga esaminato. E’  giusto stabilire i confini del lecito e del legittimo. Si deve sapere se c’è stato abuso di potere, omissioni di atti d’ufficio, negligenza. La via giudiziaria verrà intrapresa, l’opposizione non potrà più fermarsi, dovrà dare corpo a questa neonata dignità politica. L’arroganza dei grillini – forti di maggioranza e fascisti di sostanza – ha portato al miracolo: una opposizione generosa, e non per capacità spettacolare o eleganza retorica (a nessuno importa – con questa crisi che sta uccidendo la città che ogni giorno vede decine di disoccupati aggiungersi alla schiera dei cittadini perduti nell’incertezza- l’esercizio di stile) che ha sfondato il  muro di rigidità offerto dai cinquestelle penetrando  in uno spazio che supera la contingenza vividissima delle carte negate e che ci proietta in una dimensione di preoccupata riflessione sul mondo cinquestelle purtroppo assolutamente aderente negli usi e costumi a quel che volevamo spazzar via. La richiesta ossessiva degli atti è il tentativo strenuo di riportare il governo Piccitto ad una possibilità di ricostruzione democratica degli assetti che sostengono la città attraverso una condivisione basata sui principi comuni. Non basta a una città  senza speranza  – reggono solo gli statali e i professionisti –  l’ordinaria amministrazione e la stentata manutenzione. Dall’ultima provincia d’Italia infettata dalla speculazione edilizia, dal clientelismo, dall’illusione dell’effervescenza imprenditoriale, serviva una idea più complessa, articolata e visionaria del futuro. Siamo finiti con la tassazione comunale alle stelle, gli assessori che non lasciano il posto da consiglieri, i malumori inghiottiti per le promesse di candidature palermitane e romane, il vomito incessante di pensierini minimi su facebook, ed ora persino il bilancio comunale fatto in casa senza sguardi indiscreti.  Le variazioni di bilancio sono state votate come voleva Piccitto, a scatola chiusa, senza confronto, senza dialogo, senza sforzo morale e intellettivo, senza gusto, senza profondità,  senz’anima. Non si è avuto il piacere – dalle 16 del pomeriggio del 30 dicembre alle  6 del mattino del 31- di sentire la voce dei grillini. E chi non ha parola, non ha pensiero. Che fine ha fatto allora la dissidenza interna, quella che da un anno chiede la testa di Stefano Martorana? Sussurra tra i corridoi, non riesce a tenere il culo in aula, non si espone, non si spinge, mormora, si inzitellisce nel bisbiglio viperigno infruttuoso e antipolitico da comari in giacca e cravatta. Che brutta fine per Stevanato e Agosta che di nascosto brigano e a chiamata rispondono! E’ stata una grande vittoria per le opposizioni questa sconfitta. Si sono battuti come leoni – Iacono, Ialacqua, Migliore, Tumino, Massari e gli altri consiglieri di seconda fila, tutti eroici in questa giornata difficile. L’opposizione è sempre innocente e il potere è sempre arrogante. E’ una delle poche certezze del nostro vissuto democratico. Rafforzare quello stato di debolezza e denunciare la violenza del potere è un esercizio salubre. Lo hanno fatto con orgoglio e tenacia.  Riguardo gli uomini, Tringali dopo questa esperienza da novello tenentino di campo non riuscirà di certo a guardare dritto negli occhi il consiglio nella sua interezza: non rappresenta più tutti gli eletti e le parti della città, non va oltre il suo ombelico. E Piccitto? Che vittoria è la sua? Ha sempre ragione, nei fatti, nel ritenere i suoi un’accozzaglia di imbecilli, ma ormai sfrutta la cosa e ne trae giovamento. Ieri sera in una battuta con un giornalista che gli rimproverava di non aver voluto far crescere il movimento e e di non avere educato i consiglieri ha esclamato con il vigore del quarantenne pieno di sbrigativa energia: -“Provaci tu, se ci riesci! Provaci! ”-  Non c’è alcun turbamento di coscienza, ha preso atto del materiale umano a disposizione ed ha scelto di guardare avanti, oltre come dicono loro. Manterrà il suo posto nel cuore di Grillo. E’ in cima alla lista mentre gli altri amministratori del movimento vanno scacando. Si prospetta fulgida carriera. E a noi? Dal sogno al reparto Celere.

Dalla Cgil duro atto d’accusa contro Giovanni Cosentini e la sua gestione del Consorzio di Bonifica di Ragusa

intervento-michele-pagliaroCon la consegna di un lungo e ricco j’accuse, documenti e note di supporto, distribuite alla stampa sull’attività del Consorzio di Bonifica di Ragusa e sulla gestione operata dal direttore generale di questo ente, dr. Giovanni Cosentini, si è aperta la conferenza stampa promossa dalla Flai Cgil di Ragusa e dalla Cgil e tenutasi stamani nei locali dell’Hotel Kroma di Ragusa. Presente l’intero stato maggiore del sindacato siciliano: oltre Giuseppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa, Salvatore Carpintieri, segretario generale della Flai Cgil di Ragusa e di Francesco Cirmi RSA del Consorzio di Bonifica di Ragusa, erano presenti il segretario generale della Flai Sicilia, Alfio Mannino e il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro. Queste le parole di  Salvatore Carpintieri: “Mentre i dipendenti aspettano cinque mesi di stipendi arretrati e i  proprietari dei fondi agricoli si vedono arrivare bollette sempre più salate, prosegue invece l’azione irresponsabile di una gestione, a dir poco, disinvolta delle risorse finanziarie disponibili. Così noi ci troviamo da un lato a denunciare la politica di tagli insostenibili decisa dal governo regionale e dall’altro a fare i conti con scelte inaccettabili e gravissime dei responsabili dell’Ente. L’ultimo esempio è la decisione di corrispondere a Ragusa un compenso speciale al direttore e ai dirigenti con un criterio del tutto anomalo e differente da quello riservato agli altri direttori dei consorzi in Sicilia. Eppure il Commissario Straordinario è lo stesso a Ragusa, come a Catania, Enna ecc.  A lui abbiamo chiesto conto di questo comportamento e preannunciato che in caso di risposta evasiva o inaccettabile avremmo interessato gli organi competenti, dall’Assessorato regionale, alla Corte dei Conti. Ci è stato risposto che tutte queste decisioni rientrano nell’assoluta discrezionalità dell’Ente, che quindi può operare come ritiene anche violando le direttive regionali. Così è stato, infatti, in questi anni, quando al Direttore del consorzio di Ragusa è stato erogato dall’Ente un compenso speciale di 46.500. euro e analogamente ad altri dirigenti di Ragusa, commisurando questo importo a uno straordinario di 750 ore cioè tre volte il limite massimo disposto dalle Direttive regionali che hanno stabilito che tale compenso “eventuale” non può superare il limite massimo di 250 ore. Questa palese violazione si aggiunge al fatto che alla retribuzione annua di questo direttore e di questi dirigenti è corrisposta, inoltre, un’indennità di funzione pari a quattro volte quella tabellare e tre volte quella per gli altri dirigenti. Ciò grazie ad un accordo in sede aziendale prima bocciato dal dipartimento regionale e poi sottoscritto con l’allora Commissario Cartabellotta. E’ possibile che a Ragusa le disposizioni regionali possano essere disattese impunemente? E’ possibile inoltre che si possano conferire incarichi professionali – laute parcelle di acconto -, in contenziosi per oltre 15.000.000 di euro, a professionisti di uno studio romano dove collabora la figlia del direttore Cosentini, a suo dire, per mero praticantato? Analogamente trattamenti discriminatori si ritrovano in riconoscimenti di straordinario, promozioni, risarcimento di mezzi propri incidentati  e così via con la determinazione di un contenzioso legale spaventoso che si mangia l’Ente?”. Il segretario della Cgil Peppe Scifo ha dichiarato:” “E’ tragico che ci sono dipendenti che non prendono lo stipendio da sei mesi e sono costretti ad anticipare somme per le spese. Da Ragusa è necessario porre in essere un punto di svolta, nel senso che è necessario cominciare un percorso in controtendenza rispetto al cattivo funzionamento del Consorzio”. Michele Pagliaro ha concluso la serie degli interventi definendo “incresciosa” la situazione che si è determinata nel Consorzio di Bonifica di Ragusa la cui gestione non può più tendere a galleggiare. La Cgil siciliana prende in carico questo stato di fatti e la fronteggerà a tutti i livelli”.

 

Referendum e prospettive future. Assenza: “Stupiscono le dichiarazioni di Miccichè”

downloadIl deputato regionale Avvocato  Giorgio Assenza di Forza Italia interviene sui commenti al dopo referendum e scrive: “La vittoria schiacciante del NO al Referendum sulle riforme istituzionali per la quale, in verità, mi sono battuto sin dal primo momento, quando ancora anche Forza Italia tentennava sulla linea da adottare, è la vittoria dei cittadini italiani contro le oligarchie interne ed internazionali, i grandi mezzi di informazione, le organizzazioni imprenditoriali, ormai solo autoreferenziali, i ricatti di ogni genere, le previsioni apocalittiche e gli argomenti denigratori usati dal fronte del SI. Spiace soltanto che molti amici, anche di centro-destra, si sono lasciati abbindolare dalla favola del “cambiamento” fine a se stesso, e si trovano ora, loro malgrado, intruppati dai soliti opinion leaders, che ormai non ne azzeccano una, nel partito di Renzi. Altro che 40%! Quali le prospettive per il futuro? Spero, vivamente, – dichiara Giorgio Assenza – che a nessuno venga in mente l’idea malsana del Partito della Nazione, o di un Governo di larghe intese, o di una grande coalizione, perché in quel caso, veramente, si aprirebbe la strada per una vittoria schiacciante, a tutti i livelli, del Movimento Cinque Stelle. Le ultime dichiarazioni del Presidente Berlusconi sembrano tranquillizzare in tal senso, e fanno ben sperare in un rilancio della coalizione con Fratelli d’Italia e la Lega (senza, però, andare a rimorchio della stessa negli eccessi in cui spesso cade!), magari allargando a tante nuove energie che vogliono affacciarsi alla politica (il fiorire dei Movimenti civici, nelle recenti Amministrative, è indicativo in tal senso). In considerazione di ciò, stupiscono – dice Giorgio Assenza – le dichiarazioni del nostro Coordinatore regionale, on. Gianfranco Miccichè, che, a quanto pare, auspica a Roma un Governo Istituzionale e in Sicilia un’alleanza tra moderati e riformisti. Evidentemente lo stesso, non ancora pago di avere già regalato la Sicilia a Crocetta nelle scorse elezioni, vorrebbe ora ripetersi  magari consegnando agli avversari, oltre al Governo regionale, la guida delle grandi Città siciliane in cui si vota il prossimo anno (alcune indiscrezioni sulle candidature a Palermo sono veramente preoccupanti). Deve essere chiaro che l’elettorato del PDL (oggi Forza Italia), è saldamente ancorato nell’idea di alternativa alla sinistra, al PD e ai transfughi che gli consentono di governare a Roma come a Palermo. Decisioni diverse, – conclude Giorgio Assenza – non consentirebbero al sottoscritto e, ritengo a molti altri, di continuare a militare nello stesso partito”.

 

 

Il presidente nazionale della Cna Daniele Vaccarino ha partecipato sabato sera alla “Giornata dell’artigianato e delle Pmi”

la-consegna-delle-targhe-alle-start-up-dimpresaIl presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino, intervenendo sabato sera a Ragusa in occasione della “Giornata dell’artigianato e delle Pmi”, tenutasi a Poggio del sole, nel corso della quale sono stati celebrati i 45 anni di attività dell’associazione in ambito provinciale, ha dichiarato. “Abbiamo lavorato, in questi ultimi mesi – ha sottolineato Vaccarino – sulla legge di stabilità che, dopo anni, ci ha permesso di portare un poco di sistema delle piccole imprese al centro delle iniziative da intraprendere. Risultati? L’introduzione della tassazione per cassa per le piccole imprese, l’aver riottenuto il cosiddetto bonus fiscale per le ristrutturazioni e per le questioni energetiche, aggiungendo a questi quello per le problematiche sismiche. Così come vanno nella direzione giusta gli interventi che riguardano i cosiddetti iperammortamenti per gli investimenti in campo tecnologico. Purtroppo, a fronte di alcune luci ci sono talune ombre che continuano ad essere quelle della mastodontica burocrazia che blocca le nostre imprese, che impedisce di potere contare sullo slancio necessario, sulla forza, sulla volontà che tutte le Pmi mettiamo in campo. E poi c’è ancora il pagamento dell’Imu, di questa odiosa tassa sui beni strumentali che non siamo riusciti a fare eliminare perlomeno parzialmente”. Il presidente Vaccarino ha poi ricordato che anche alcune imprese di Ragusa, fatte da giovani, hanno partecipato al premio “Cambia-Menti” della Cna che, partito quasi in sordina, ha fatto registrare oltre 600 adesioni in tutta Italia. Il presidente regionale Cna Sicilia, Giuseppe Cascone, ha sottolineato i grandi passi in avanti compiuti dall’associazione sul fronte dell’apertura delle sedi territoriali praticamente quasi in ogni comune dell’isola. La serata è stata l’occasione per consegnare dei riconoscimenti ai primi tre storici presidenti della Cna provinciale di Ragusa: Angelo Migliorisi, Giovanni Avola (premio alla memoria, consegnato ai figli) e Guglielmo Statelli. Quindi la serata è proseguita con la consegna delle targhe a tre start up d’impresa che rappresentano il futuro del sistema delle piccole e medie imprese nell’area iblea. Il premio Giovani imprenditori è andato a: Giovanni Guastella della ditta “Punto Caldo” di Comiso; a Stefania Frasca, stilista di Giarratana; ad Angelo Macauda di una ditta di carpenterie di Modica.

INSIEME IN CITTA’, CONOSCIAMO IL PARCO AGRICOLO URBANO

prg-400x267Il paesaggio agricolo del territorio ibleo – sia quello austero e apparentemente spoglio dell’altopiano, che quello rigoglioso e caotico delle cave o quello sinuoso e rassicurante delle colline punteggiate di carrubi – suscita in molti di noi un sentimento che va oltre l’ammirazione estetica. Lo scrive l’associazione culturale ragusana Insieme in città da anni impegnata nella riscoperta di Ragusa. “Sarà perché tornando indietro di qualche generazione scopriamo che la sussistenza di gran parte delle nostre famiglie era affidata al mondo della produzione agricola o alla commercializzazione di quanto le campagne producevano. Ci è sembrato quindi particolarmente interessante il proposito del Comune di Ragusa di realizzare un Parco Agricolo Urbano che si insinua tra i palazzi della città e abbiamo voluto proporre due momenti di informazione e confronto su questo tema. Venerdì 2 dicembre 2016, alle ore 18,00, presso il saloncino parrocchiale della chiesa dell’Angelo Custode, in Corso Vittorio Veneto 328 l’Arch. Marcello Dimartino illustrerà il progetto predisposto dal Comune e lo stato dell’iter di approvazione, mentre due giovani professionisti mostreranno le loro proposte elaborate come tesi di laurea. Coglieremo l’occasione per iniziare la distribuzione del calendario 2017 dell’associazione  InsiemeinCittà che, quest’anno, abbiamo deciso di dedicare al tema della mobilità a Ragusa”. Domenica 4 dicembre, alle ore 10,00, con appuntamento presso il parcheggio pubblico in Via Ettore Majorana, di fronte al Centro Studi Feliciano Rossitto, visita dell’area interessata dal progetto del Parco con la guida dell’Arch. Dimartino.

 

On. Nino Minardo:  Aste giudiziarie e crisi del comparto agricolo e delle imprese artigiane. Richieste misure legislative alla Legge di Bilancio

 

foto-cessata-attivita-1“Sollecitato dal Movimento dei Forconi ho presentato alcuni emendamenti alla legge di Bilancio relativi alle aste per le esecuzioni immobiliari e sulla profonda crisi economica che ha collassato il comparto agricolo e le imprese artigiane”. Così il deputato alla Camera Nino Minardo che spiega: “Relativamente alle aste giudiziarie l’atto emendativo propone un tetto limite ai ribassi d’asta complessivamente non superiore al 20% del valore della perizia dell’immobile. Il provvedimento è opportuno ed indispensabile in quanto l’attuale normativa risulta oltremodo devastante per il debitore non risolvendo il problema del recupero del credito. Nella quasi totalità dei casi, per il perverso meccanismo dei ribassi d’asta, il debitore, di fronte alla vendita coatta di un bene del valore di gran lunga superiore al debito, rimane indebitato perché l’immobile viene svenduto mentre il creditore recupera solo una minima parte del credito vantato. Un meccanismo devastante che necessita di una migliore regolamentazione e che, soprattutto in provincia di Ragusa, sta distruggendo un cospicuo numero di famiglie. A questo problema si aggiunge la generale crisi economica che oltre a collassare le  famiglie sta generando profondi disagi al tessuto produttivo; molte attività sono state costrette a chiudere con la conseguenza della perdita dei posti di lavoro. Ho chiesto, a tal proposito, l’istituzione di un fondo di sostegno per le imprese artigiane ed agricole per gli anni 2017/18/19. Una sorta di ristoro per le migliaia di aziende, in stato di difficoltà temporanea, che intendono continuare la loro attività, mantenendo l’occupazione; un sostegno  a favore dei titolari di impresa, dei lavoratori e di tante famiglie”.

OCCHI SUL DIABETE, A RAGUSA SETTIMANA DELLA PREVENZIONE

occhiLa prevenzione del diabete costituirà il tema centrale della prossima “Settimana Mondiale del diabete”, che si terrà fra il 7 ed il 15 di novembre. Tutte le indicazioni utili relative alla cura, alla gestione e alla prevenzione del diabete saranno alla base del materiale informativo offerto dall’Associazione Italiana Assistenza ai Diabetici a tutti coloro che parteciperanno alle numerose iniziative in programma. Un articolata Settimana piena di appuntamenti, frutto del  rapporto di collaborazione e sinergia che ha caratterizzano i protagonisti della Settimana del diabete a Ragusa.     «Sensibilizzare il pubblico riguardo ad una malattia che ad oggi conta oltre 415 milioni di malati in tutto il mondo, è necessario anche nell’ottica di una futura diminuzione di coloro che non vedono ancora diagnosticata la propria patologia.» con queste parole Gianna Miceli ha presentato la conferenza stampa indetta per la Giornata mondiale del diabete. Presenti all’appuntamento il dr. Raffaele Schembari – «Anticipare la diagnosi mediante interventi mirati e opportunistici nel setting della medicina generale. Grazie ai farmaci innovativi e alle nuove tecnologie, oggi è possibile gestire nel modo migliore il diabete e garantire alle persone che ne soffrono un’efficace prevenzione delle complicanze, che vuol dire una vita in salute e di buona qualità.» Tra le complicanze più note dovute al diabete figurano i problemi agli occhi. Tuttavia, di fronte alla retinopatia diabetica, un controllo medico annuale particolare e dei trattamenti adeguati permettono di evitare le complicanze e soprattutto la cecità. Ne hanno parlato il presidente dell’Unione italiana ciechi, Salvatore Albani e Giovanni Arestia, Vice presidente Sezione provinciale di Ragusa. La Scuola ha il compito di Insegnare ai più giovani a nutrirsi in modo corretto nel tentativo di indurli a modificare le proprie abitudini a tavola e nel corso della giornata, all’insegna di uno stile di vita più sano, in grado di prevenire o allontanare definitivamente patologie diverse legate all’alimentazione, prima tra tutte quella del diabete. Sottolineata l’importanza dell’attività fisica dalla presenza delle Associazioni: Amunì, NoDoping e Siemu a Peri, che da anni condividono con l’Aiad numerose attività di informazione. Il Diabete è una patologia autoimmune che colpisce la ghiandola pancreatica, determinando la fine del funzionamento di queste cellule che hanno il compito di secernere insulina automaticamente a seconda dei livelli di zucchero presenti nel sangue. Esistono due tipi di questa malattia e per quanto abbiano aspetti simili, si caratterizzano per alcune importanti differenze: il Diabete di tipo 1 è quello che generalmente si manifesta in età infantile attraverso una sintomatologia tipica, ravvisabile nell’eccessivo aumento della sete e della rapida espulsione dei liquidi. Il tipo 2, che insorge solitamente in età avanzata ed è per questo chiamato “Diabete senile”, è collegato a diversi organi, infatti a partire dal malfunzionamento del pancreas vengono coinvolti anche altri organi e la sua gestione risulta più complicata rispetto a quella del primo tipo.

Uffici Postali chiusi, sciopero generale il 4 novembre

sciopero-generale-poste-italiane-tutte-le-informazioni_953329I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale in Poste Italiane Spa per l’intera giornata del 4 novembre con manifestazioni in ogni regione. A Roma è previsto un presidio di fronte al Mef e una manifestazione davanti la sede centrale di Viale Europa 175. scrivono i sindacati: “La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015. Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per “lenire” il debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale. Le Segreterie Nazionali di categoria ritengono estremamente grave e antieconomica l’intera operazione di dismissione da parte dello Stato, in considerazione che  dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e versando consistenti dividendi al Ministero dell’Economia, quindi alla collettività, quale azionista di riferimento. Con questa operazione il governo viene meno, dopo 160 anni di Poste Italiane, al dovere di garantire alla cittadinanza e alle sue fasce sociali più deboli un servizio essenziale. Privatizzare Poste Italiane, azienda che fa utili e offre servizi competitivi, può celare dietro una privatizzazione per togliere dal mercato l’unico concorrente scomodo delle banche, che oggi troppo spesso sono nell’occhio del ciclone della finanza speculativa. Attraverso Poste Italiane passa anche la democratizzazione del risparmio nel nostro Paese, per costi, trasparenza e rendimenti garantiti, con i suoi 500 miliardi di euro raccolti ogni anno dal risparmio postale negli oltre 13.000 Uffici Postali”.

 

 

 

SECONDA SCONFITTA CONSECUTIVA PER LA PASSALACQUA

consolini-1La Passalacqua spedizioni perde la sua seconda partita consecutiva e, dopo la disfatta di Venezia, non riesce a risollevarsi in casa con Lucca. Le statistiche del match evidenziano ancora una volta le palle perse dalla squadra di Lambruschi (20 in tutta la partita), che ha anche preso meno rimbalzi delle ospiti ed ha tirato con appena il 35% da due. Lucca ha portato a casa la partita con un 46-62 sicuramente pesante da digerire. “Il livello del gioco è stato molto ma molto basso, tanto è vero che siamo rimasti in partita quasi fino alla fine nonostante le nostre percentuali ignobili – commenta coach Gianni Lambruschi – potevamo anche rimanere lì ma anche in quel caso un paio di episodi, che fanno parte della bruttura di questa partita, hanno fatto sì che Lucca si avviasse alla vittoria. Diciamo che ero abbastanza tranquillo quando avevamo ripreso la partita ed eravamo andati avanti di cinque punti, ma poi abbiamo messo il cartello chiuso per ferie, nonostante Lucca non avesse fatto chissà che. Inoltre abbiamo avuto un blackout all’inizio del terzo quarto, che una cosa che mi fa imbestialire particolarmente, perché le ragazze sanno quanto è importante iniziare bene dopo l’intervallo lungo”.  Ora la squadra parte per il Belgio dove mercoledì alle 20,30 affronterà il Namur nella prima partita del girone E di Eurocup. Quindi, il giorno successivo Gorini e compagne atterreranno a Venezia per affrontare venerdì alle 21,00 San Martino di Lupari nella quinta giornata di campionato.

PICCITTO, COSENTINI, GLI ALTRI… RITORNO A TOTO’ E IL POTERE INCRICCATO

lumina-rasarituluiFinalmente ha smesso di soffrire Giovanni Cosentini, è tornato alla casa del padre, ha ritrovato un Totò stavolta Cardinale che lo ha fatto segretario di un partitello di grandi speranze: Sicilia futura. Una sigla di ampio respiro, da boccone pieno grondante succo carnale. Gliel’ha trovata, la collocazione, Nello Dipasquale già in tenuta da combattimento prelettorale. E’ utile posizionarsi nella parte destrissima del Pd e coltivare i vecchi amori, le buone amicizie dei democristiani di razza tinta – gente esperta nel tinteggiarsi all’abbisogna delle circostanze –  persone che sanno muoversi e raccattare voti in un sottobosco umano  cupo, indecifrabile, che si pensa ormai annientato e sconfitto e che invece rispunta nella sua morbosità.  Toto Cardinale se l’incertezza dei tempi resiste è uomo che il 5 per cento lo può incassare, e il nostro ex sindaco che gioca con le sigle – Territorio, Megafono, Pd – ha infilato nell’armadio questo straccio comunque indossabile in caso di nudità. Povero Cosentini, di nascita signore, ora ridotto al ruolo di valletto pronto a spazzolare la giacchetta del suo padrone! Tutto è invertito, confuso, folle e la politica si appalesa nel suo volto mostruoso strappandosi di dosso ogni lontano sapore di solidarietà e giustizia. E’ sparita ogni decenza, la lotta è oscena. Ci si batte in queste ore per rinnovare i vertici dell’aeroporto di Comiso, presidente ed amministratore delegato – gli uscenti sono Dibennardo in qualità di cognato di Nello Dipasquale, e l’altro è  Taverniti mite e  rassicurante rappresentante dell’industria ragusana che non c’è più –  e non affiora in questa spartizione l’attenzione alla questione centrale: come farla funzionare questa struttura eternamente potenziale e materialmente in deficit? Come rilanciare l’aeroporto tamponando l’emorragia di denaro che quotidianamente viene sacrificato sull’altare dell’illusione? Trovando manager di qualità ed esperienza è la risposta naturale;  peccato che non funzioni così, anzi, se questa è la strada maestra la politica schizza dalla parte opposta. Un manager qualificatissimo, Scapellato, che ha diretto aeroporti italiani e fu prezioso nella fase di nascita e riconversione del Magliocco sarebbe pronto e disponibile, ma noi, o meglio, loro, non lo vogliono li distrarrebbe dall’ossessione dominante: fare bottino, piazzare i luogotenenti, succhiare tutte le risorse vitali che questa regione sprigiona per poi pretendere che le proprie milizie diano il sangue, facciano il loro dovere, si ricordino chi ha donato ruoli prestigiosi e munifici, e così si mobilita l’esercito necessario a trascinarti alla vittoria – l’elezione di turno. Ne deriva che il Pd di Comiso che governa la città e che si ritrova il costosissimo gioiellino dell’aeroporto impazza e pure le associazioni di categoria che nel deserto della politica si ostinano a vantare capacità determinanti e insostituibili mentre sono solo dei  club autoreferenziali. Risultato: il giovane sindaco Spataro da buon renziano vuole rafforzarsi e sganciarsi definitivamente col vecchio partito e rottamare Digiacomo e pensa di flirtare con la lista Insieme proponendo come presidente dell’aeroporto Gianni Occhipinti, e Dipasquale lesto come una faina si lancia, porta scompiglio, si intesta la spericolata operazione, riprova a sistemare per l’ennesima volta il cognato che dopo due giri, l’incredibile premio di produttività di 80 mila euro (Taverniti se n’è presi 40) potrebbe, in verità, continuare a godere dei rombi degli aerei sistemandosi un baracchino panoramico sulla  terrazza della sala ricevimenti di Villa Orchidea e in caso di nostalgia asciugarsi le lacrime nei veli delle spose. Perché devono essere gli albergatori a gestire l’aeroporto non si sa. O meglio: per Dibennardo vale la regola della cognatanza, ma per Occhipinti? E’ il trionfo di Federalberghi, persino a Catania è stato nominato Nico Torrisi che è presidente della gloriosa associazione di categoria. Ah, dimenticavamo: Torrisi sta con Cardinale, è un piccolo dettaglio che però offre il senso del rimescolamento speranzoso che sta agitando la politica siciliana. E’ una guerra di trincea: resistere, non mollare mai la postazione, non volgere mai lo sguardo oltre il proprio giardino. Occhipinti è l’offerta migliore dentro il recinto della piccola Ragusa che si cosparge ogni giorno il profumo dell’agiatezza, del successo, ma questa bottiglietta sa solo di violetta di Parma buona a coprire l’odore di muffa. Occhipinti è alquanto serio, almeno la fisiognomica per quel che vale ce lo consegna tale, è fedele, ha un buon pacchetto di voti e a Ragusa un gruppo capeggiato dall’abilissimo e preparatissimo Maurizio Tumino che da tutta questa confidenza e miscelanza con il Pd non trarrebbe gran vantaggio. Si ritroverebbe, Tumino,  in un calderone con troppi candidati sindaco pronti a sbranarsi e perderebbe il marchio d’origine controllata da spavaldo conservatore. Vabbè! si dirà che è fatto così il partito della Nazione, ma troppi congiungimenti non giovano nelle partite locali. Intanto ci siamo dimenticati di Confindustria che preme e allora spunta  come manager – sempre dell’aeroporto-  l’industriale Giorgio Cappello voluto da Montante, guarda che roba! Dicono che non abbia i requisiti, ma c’è l’avvocato Tuccio Di Stallo che sta studiando il caso, e siamo più tranquilli. Un vorticoso affanno che allontana la realtà: nessuno racconta l’ultima disfatta della gestione Dibennardo Taverniti ossia il fallimento del bando per attirare nuove compagnie aeree. Non si è presentato nessuno, ed è la seconda volta – il primo bando sempre con fondi Insicem lo aveva promosso la Provincia regionale. Ciononostante si sono acchiappati, i due, questa estate, quella barca di soldi. E i grillini che dicono, che fanno? Innanzitutto come Comune di Ragusa in pieno stile democristiano tanto per rimanere nella corda armonica dell’odiato sistema abbiamo consegnato belli belli 200 mila euro alla Soaco con la solita litania di voler contribuire ad incentivare le rotte. L’unica rotta produttiva a noi sembra quella che vede un transito veloce e lineare finire nelle tasche dei prodigiosi amministratori, e poi, sempre parlando dei cinquestelle, come si pongono in questo terribile mondo schifoso? Sono primitivi e disinvolti. Sguazzano bene ovunque e se qualcuno si accorge che si sta impattando nella merda si alza il grido che attira il popolo: rompiamo tutto, e quest’onda magica cancella connivenze, imperizie, colpe. Hanno un limite: essendo assetati di assoluto non colgono mai le contraddizioni e se si osa metterli davanti l’evidenza del ritardo, del silenzio, della inefficienza si ritraggono e vomitano lezioni di morale. Ci troviamo dunque di fronte a blocchi di potere diversi dal punto di vista formativo e sentimentale che entrambi traggono forza dalla assenza di comunicazione: il pd dominante e tutta la ghenga che ruota o fa capo a Dipasquale non hanno alcun interesse ad alimentare e frequentare la cultura democratica di crescita e ascolto del territorio perché la salvezza  si ottiene solo attraverso l’azione di pirateria che impone un procedere occulto, e i grillini nostrani evitano il contatto emozionale con le masse che rivelerebbe deficienze, bugie, carenze del loro amministrare. Poteri  incriccati non all’altezza delle necessità, impotenza della politica, oligarchie democratiche. Scusate se è poco. Anche noi qui a Ragusa voliamo altissimi e ci tuffiamo nel dibattito che scuote il Paese. E per l’aeroporto? Mah! Se sol uno dei protagonisti di questa guerra di poltrone avesse avuto il piacere e l’onore di conoscere Pio La Torre, uomo sempre dalla parte dei deboli, uomo che sapeva dove si annidava il male e la corruzione, ci sarebbe maggior contegno nel trattare le idee di governo e il cielo da attraversare.

A CACCIA DI DISCARICHE  A RAGUSA

CAMERANella terza giornata di Puliamo il Mondo, iniziativa di Legambiente, è stata ripulita l’area del City, ormai in uno stato di grave abbandono dopo la chiusura del bar, le aree esterne delle scuole Mariele Ventre e Salvatore Quasimodo, un giardino pubblico in via Sofia e una grande discarica abusiva in via Almirante a meno di 20 metri dalla vicina Scuola Media Quasimodo. I primi ad essere sorpresi della grande quantità di rifiuti rinvenuti sono stati gli alunni delle scuola primaria Cesare Battisti e Paolo Vetri che senza perdersi d’animo hanno cominciato a dividerei rifiuti per tipologie: un sacco per il vetro e le lattine, un altro per la plastica ed un infine un terzo per l’indifferenziato nei quali sono finite anche scarpe e bombolette di gas usate per il campeggio . Alla fine sono stati riempiti circa 20 sacchi. Stupiti i bambini anche per la situazione del prato, non più verde ma rinsecchito, pieno di escrementi lasciati dai proprietari dei cani che non utilizzano il previsto sacchetto per la cacca e per le migliaia di cicche di sigarette abbandonate dovunque. Ancora più grave la situazione in via Almirante dove alle spalle dei cassonetti della raccolta differenziata sotto l’erba secca gli studenti hanno trovato di tutto: aspirapolveri, stufette elettriche, serrande per grandi finestre, copertoni, copri ruote per automobili, strutture in plexiglass per docce, bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, specchi rotti, lattine, carta e cartone in disfacimento, un albero di natale, sfalci di erba, un lavello da cucina, tondini di acciaio utilizzati per le case, polistirolo, scarpe e tanto altro ancora. Alla manifestazione, oltre a 4 classi della Mariele Ventre, due classi della Quasimodo , una classe ciascuno della Cesare Battisti e Paolo Vetri, i volontari di Legambiente, hanno partecipato anche circa 15 migranti richiedenti asilo ospitati nelle strutture della cooperativa Filotea e dell’OO.PP. Eugenio Criscione Lupis. I migranti, provenienti dal Senegal, Gambia, Ghana e Nigeria, accolti festosamente dai ragazzi della Scuola S. Quasimodo,  sono stati felici di collaborare con Legambiente in tal modo restituendo in parte quanto stanno ricevendo dalla comunità che oggi li accoglie. L’intervento dei migranti è stato reso possibile grazie al protocollo d’intesa tra prefettura, comuni e associazioni, per il coinvolgimento dei migranti in attività di volontariato. Legambiente dopo questa riuscitissima giornata di pulizia non può però esimersi dallo stigmatizzare il comportamento di diversi cittadini che non conferendo i rifiuti correttamente creano disagio ai tanti cittadini corretti e il comportamento del servizio pubblico che a fronte di una tariffa esosa permette il permanere di situazioni come quello di via Almirante e del City.

IL DEVASTANTE INCENDIO CHE HA COLPITO LA PINETA DI CHIARAMONTE

Sergio Failla“La tragedia che ha colpito in questi giorni e, ahimè continua a colpire, la nostra comunità con il devastante incendio che sta bruciando la nostra pineta impone di andare oltre lo sconforto. Davanti a tragedie del genere una comunità deve stringersi e fare fronte comune. Per questo abbiamo accettato e rilanciamo l’invito in tal senso rivolto dal sindaco Fornaro”. Lo dice il segretario cittadino del Pd di Chiaramonte, Sergio Failla. “Mentre ancora sulle nostre teste – continua – sentiamo il rumore dei Canadair in azione, cerchiamo di riflettere sull’accaduto. Temiamo che non sia stata la mano di un folle ad appiccare l’incendio ma piuttosto, come nel resto della Sicilia, una strategia “terroristica” mafiosa mirata a concretizzare il maggior danno possibile per interessi indicibili ma ben noti. A tutto questo, ovviamente, penseranno gli inquirenti. A noi spetta il compito di essere inflessibili, per questo abbiamo pensato di costituirci parte civile nell’eventuale processo contro questi criminali e così, crediamo, debba fare anche il Comune di Chiaramonte. Ma c’è anche la necessità di andare oltre. E’ necessario aprire una discussione pubblica, serena, con tutti gli attori interessati e con tutti i cittadini sulla migliore fruizione e sulla sicurezza del bosco, convinti che la prima possa garantire la seconda. Invitiamo perciò il sindaco Vito Fornaro, facendosi interprete di un sentimento comune fra i chiaramontani, a intraprendere tutte le azioni volte a tutelare il nostro bosco e la nostra comunità e a farsene carico, nei tempi e nei modi che riterrà opportuni. Garantiamo in ciò il pieno appoggio e la diretta partecipazione del Pd a qualunque iniziativa l’amministrazione voglia intraprendere per contrastare il fenomeno degli incendi e a qualunque evento di informazione/sensibilizzazione rivolta ai cittadini si voglia organizzare”.

Invasione di zanzare a Marina di Ragusa

Angelo  LaportaIl consigliere del gruppo consiliare Insieme, Angelo La Porta, sollecitato da tantissimi residenti e villeggianti, si è fatto carico nella seduta del consiglio comunale di  sottoporre la questione. “La presenza di zanzare viene registrata in quasi tutto il territorio della frazione, ma la criticità massima  oltre che nelle varie contrade che si trovano a ridosso del centro urbano, viene  registrata su tutta la zona fronte porto turistico, precisamente dallo Scalo Trapanese fino ad arrivare a Punta di Mola”. “Nel mio intervento chiedevo all’assessore ‘venuto dal nord’ – dice La Porta – di programmare degli interventi suppletivi di disinfestazione oltre a quelli previsti nel capitolato d’appalto, possibilmente con medicinale diverso e più proficuo di quello usato negli ultimi anni. Mi aspettavo almeno una risposta da parte dell’assessore, invece nulla di tutto ciò, solo presunzione e irresponsabilità nei propri comportamenti, comportamenti che non hanno nulla a che vedere con chi è stato chiamato ed immaginiamo pure il perché, ad amministrare la città di Ragusa. Tutti i cittadini sperano che l’amministrazione intervenga per risolvere la questione”.

NINO MINARDO CHIEDE UN’ISPEZIONE MINISTERIALE ALL’OSPEDALE DI MODICA

Modica-Ospedale-Maggiore-830x480Una lettera ben dettagliata ed una interrogazione al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per chiedere l’immediato invio degli ispettori del Ministero della Salute all’ospedale Maggiore di Modica dove in due mesi ci sono state tre morti sospette (due al pronto soccorso e una in cardiologia) per cui la Procura si è già attivata. Il Ministero, scrive Minardo, si è già attivato per inviare nel più breve tempo possibile gli ispettori ministeriali. “Il Ministero non può stare in silenzio e indifferente di fronte ai continui casi di malasanità in un presidio ospedaliero così importante che serve un ampio bacino di oltre 250 mila utenti. È evidente che vanno verificate le attività di coordinamento dell’ospedale (direzione sanitaria) del pronto soccorso (primario) e della cardiologia (primario facente funzioni) perché fanno acqua da tutte le parti”.

DISAGI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO NELLE VIE RAMELLI E S. AGOSTINO, E IL COMUNE DI RAGUSA INVITA LA CITTADINANZA A MODERARE I CONSUMI

 

ACQUA RUBINETTO (1)_1_0A seguito di alcuni disagi nel servizio di distribuzione delle risorse idriche per uso idropotabile registrati, nei giorni scorsi, nelle vie Ramelli e S.Agostino, l’Amministrazione comunale di Ragusa al fine di far fronte, in maniera rapida, alle situazioni di sofferenza idrica registrati in tali zone della città, ha già provveduto a potenziare il servizio di fornitura del prezioso liquido, aggiungendo un’altra autobotte a quelle che in atto già effettuano tale attività e richiederà, qualora se ne dovesse presentare la necessità, anche l’intervento delle autobotti comunali ancora a disposizione. Nel frattempo i Settori Energia ed Ambiente e Protezione Civile, alla luce della riduzione della portata delle sorgenti in atto utilizzate, invitano i cittadini a moderare i consumi di acqua potabile, fino al superamento della situazione di disagio finora registrata. L’Amministrazione Comunale, inoltre, prevederà un apposito intervento, mediante misure compensative finalizzate al rimborso delle spese sostenute dai cittadini per l’approvvigionamento idrico tramite autobotti private, limitatamente alle aree interessate dalla presente situazione di disagio, dietro presentazione di idonea documentazione fiscale ovviamente relativa al solo periodo nel quale si è verificata la situazione di sofferenza nel servizio di distribuzione idrica.

VANLOO E’ DI RAGUSA

vanloo1Seconda straniera in casa Passalacqua spedizioni. Dopo Laura Nicholls, ad indossare la casacca biancoverde è Julie Vanloo, play-guardia belga di 172 centimetri, classe 1993, fresca campionessa svedese con la casacca del Lulea Basket che ha trascinato anche in Eurocup. Play talentuosa dalla grande visione di gioco, Vanloo è capace di guidare velocemente il contropiede e liberare le compagne al tiro, ma nello stesso tempo è abile a crearsi il proprio tiro anche dai 6,75, dalla cui distanza, quest’anno, ha tirato con il 40%. Prima dell’esperienza in Svezia, Vanloo ha giocato in Francia con la maglia del Mondeville ed è convocata stabilmente nella propria Nazionale belga, con la quale ha fatto tutte le trafile prima di arrivare in prima squadra, esperienze nelle quali ha affinato anche le sue qualità di guardia tiratrice, oltre che di playmaker. “Ho scelto Ragusa – dice la nuova giocatrice biancoverde – perché rappresenta un grande passo avanti per me, il campionato italiano è davvero di buon livello, inoltre venire in Italia è stato sempre un sogno per me. E poi disputeremo l’Eurocup e dunque ci confronteremo con ottime giocatrici. Di Ragusa ho sentito tante cose buone: una bellissima atmosfera e tifosi molto calorosi e numerosi. Ho visto anche diverse partite dal momento in cui ho firmato e non vedo l’ora di cominciare. Ai tifosi prometto di dare tutto e giocare con il cuore per la squadra: mi piace molto fare segnare le mie compagne. Sono una persona molto allegra e positiva e sono pronta a lavorare duro ogni giorno”. Vanloo indosserà la maglia numero 35, che la accompagna da sempre. Il team di coach Gianni Lambruschi, dunque, continua a prendere forma. Vanloo e Nicholls si aggiungono a Laura Spreafico e alla riconferma di Gaia Gorini”.

FEDERICO PICCITTO TRA LA  POLVERE DELLE SUE  STELLE

Hale-BoppSi è sempre comportato, il sindaco, come se tutta la situazione fosse molto al di sotto della sua dignità. Non con alterigia, ma con pragmatismo liquidatorio. Cosa fanno in questi giorni i cinquestelle? Di fatto aspettano i risultati elettorali di Roma – di quelli di Vittoria se ne sbattono altamente, loro puntano sempre al massimo. Se la Raggi trionferà forse si sbloccherà persino la situazione ragusana e si tornerà in aula con un minimo di slancio ritrovato – è la reiterazione del miracolo che infonde loro la fede; in questo sono proprio plebaglia credulona e furiosa. Al momento si sfogano litigando e telefonando compulsivamente a Cancelleri, principe nisseno di Sicilia, che pare Don Bastiano lu prete brigante del Marchese del Grillo – “Pi favvuri, pa Maronna e tutti i Santi, nun facitii casinu ca ci su l’elezzioni! poi ci pensu iu”.  Implorazioni che cadono nel vuoto: devono odiarsi per colmare il vuoto sentimentale dopo che la fiammella prepolitica che li nutriva si è spenta. Nessuno conosce Dario Gulino, Porsenna, o il bellissimo Salvo Dipasquale che merita senza dubbio lo sguardo delle masse esteticamente e sessualmente attive, e tuttavia eruttano lapilli incandescenti e rabbiosi. Ce l’hanno, nell’ordine: contro l’entità fantasma del partito che non c’è, contro le difficoltà della politica, contro i burocrati di Palazzo che quando li incrociano evitano il contatto per incomunicabilità razziale, contro il sindaco che non li considera. Polvere di stelle. E’ vero che Federico Piccitto aveva ben pesato uno ad uno i suoi consiglieri traendone un giudizio esatto, ma è appunto la lucidità di questa lettura che doveva imporgli un’attenzione adeguata e particolare, pedagogica e premiale, ed invece, il sindaco, ha forzato il distacco non comprendendo il danno della frantumazione del gruppo. Ora, suo malgrado, sarà costretto a rincorrerli e a rincuorarli e sarà un recupero faticoso e non scontato. Il consiglio comunale non si tiene, si ricomincia il sei giugno. Nel frattempo in aula stanno cambiando le lampadine. Evoluzione della lingua: relamping. Pare che la rivoluzione passi dal led. In aula, a breve, si dovrà trattare del petrolio introducendo un articolo nelle norme di pianificazione urbanistica per impedire nuove trivellazioni. E’ una partita importantissima in quanto si dovrà dare sostanza allo slogan del Movimento in linea ad un principio sancito già a Parigi, ossia lo stop allo sfruttamento della vecchia e inquinante energia fossile. Però si devono trovare i numeri in aula, non c’è più maggioranza, e tutte le belle menti – da Iacono a Ialacqua a Massari – dovranno passarsi la mano sulla coscienza. Ed è proprio intorno al petrolio che si comprende cos’è il potere, cos’è la nostra Ragusa. Confindustria e società petrolifere sono scatenate nella loro missione lobbistica per impedire che in aula questo articolo 48 contro nuove trivellazioni venga approvato. Settimane addietro la direttrice di Confindustria Dottoressa Migliorisi si è fatta invitare, grazie all’abilità del consigliere Maurizio Tumino che ha aperto la maglia delle consultazioni ai soggetti interessati, in commissione a Palazzo, per esporre il suo deciso no alle scelte dell’amministrazione comunale. Ebbene, si è avuta la percezione netta e fastidiosissima di una presenza padronale costretta, per le intemperanze del popolo, a rimettere i confini, a segnalare i percorsi storici ineluttabili, insomma a ricordare che il destino dell’intera umanità non si modifica facilmente. Un sorriso di maniera della Signora Direttrice di  Confindustria  sottolineava il – purtroppo non capite, ma oggi vi rammento come funziona il mondo al di là delle stupidaggini degli ambientalisti che ostacolano i nostri inviolabili interessi – in una spiegazione spietata, incontrovertibile, unilaterale, saccente, che doveva indurre i cinquestelle, di solito ben equipaggiati in rozzezza, a invitare la Signora Direttrice a non dare lezioncine considerati anche gli inquietanti episodi che coinvolgono Confindustria e affaristi del petrolio, ed invece se la sono sorbita senza fiatare. Solo l’assessore al ramo, Corallo, non reggendola più si è allontanato un attimo; comunque è stata l’ennesima occasione perduta per i cinquestelle che potevano partire da questo schiaffo di classe ricevuto a casa loro per rilanciare alla città la questione. E’ necessario riuscire a far condividere una scelta amministrativa importante e di bandiera come l’articolo 48 all’intera città soprattutto di fronte al pressing delle società petrolifere, ciononostante non si registra dibattito alcuno. La società Irminio, da parte sua, sta invitando consiglieri e giornalisti ad ammirare i suoi impianti a Buglia Sottana per far capire quanto sia splendida e pulita l’estrazione di petrolio. Si, lo sarà senz’altro, peccato che è materiale arcaico dato che, ad esempio, le macchine elettriche funzionano a meraviglia, non inquinano e sono il futuro. Peccato anche che nel 2011 quando si lavorava a Tresauro, una sorgente, la Paradiso, si inquinò, nonostante teoricamente tutto sia sicuro e pulito. Ma il cammeo che ritrae la felice unione, l’intreccio indissolubile fra meraviglie del sud est siculo- governo nazionale- sviluppo e commercio vivace -informazione scrupolosa e cauta- ascesa sociale dell’uomo lavoratore che diviene possente petroliere, è tutto nel bacio di accoglienza tra Saro Minardo e il Ministro degli Interni Angelino Alfano in visita l’altro giorno a Modica. Alfano esce disinvolto dall’auto, e Minardo elegantissimo e con l’intero assetto corporeo dinamicamente predisposto a quel contatto rapido e incancellabile suggella il destino di un territorio: aggancia il ministro, lo avvinghia con mossa studiata e fulminea, lo  prende, lo  possiede in quel bacio che segna la realtà e che trasferisce un respiro di potere, un’onda che riempie e appaga- UAUH! Cosa rappresenta questo articolo 48, oltre che una gran rottura per chi conta davvero? Un tentativo di riflessione. Non è cosa da poco. Federico Piccitto è bravissimo quando tira fuori la logicità che lo caratterizza. E’ un ragazzo colto, preparato, convincente, ostinatissimo se vuole arrivare ad un risultato. Lo si è visto ieri mentre incontrava i contradaioli che aspettano l’acqua capitanati da Peppe Calabrese. E’ stato un bel vedere il match Calabrese-Piccitto. Calabrese straordinario provocatore, arruffapopolo, lancinante e brillante nello scontro e nelle frecciate velenosissime – significativa e amara però la domanda politica di un concittadino che rivolgendosi all’esponente del Pd ha rimarcato: ma persino con Dipasquale un tempo cercavamo la via della mediazione ed oggi con questo sindaco che ci incontra non vogliamo mediare?” –  e Piccitto che ad ogni costo voleva essere compreso e non si rassegnava di fronte alla rabbia degli astanti che da 30 anni attendono una vera qualificazione di quei quartieri spontanei nati lungo la Ragusa Marina. Insomma, Piccitto sembrava un vecchio educatore comunista e Calabrese un cinquestelle sfegatato. Concludiamo con un saluto ad Eleonora Ferrera che ricordiamo come una donna che sapeva gustare l’ironia. La sua ultima apparizione pubblica, involontaria, fu al teatro Duemila durante una esibizione di Fiorello che la coinvolse in uno scambio di battute. Rise. E sapeva cogliere il ridicolo anche in politica, e la sua risata roca, ma sincera e fresca era dirompente e simpatica e spezzava i toni tetri del Palazzo. Un caro abbraccio ai familiari.

RAGUSA, RELAMPING SU IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE NEGLI UFFICI COMUNALI

 

Line-1-3Saranno consegnati la prossima settimana i lavori di sostituzione degli impianti di illuminazione negli uffici comunali alla ditta aggiudicataria Edilsystem per un importo netto di 47.155,17 euro. L’intervento di relamping riguarderà i centri luminosi preesistenti più obsoleti nei principali edifici comunali adibiti a sede di uffici (Palazzo di Città, Palazzo ex Ina, edificio di via M. Spadola) con l’installazione di nuovi apparecchi luminosi a LED. Con i nuovi corpi illuminanti si stima di ridurre di oltre il 50% il consumo rispetto agli impianti preesistenti, ottenendo anche una migliore qualità della luce. Risparmi si otterranno anche sul fronte della sostituzione e manutenzione degli impianti, riducendosi drasticamente la necessità d’intervenire, considerato che le sorgenti luminose a LED garantiscono almeno 50.000 h di funzionamento.

VERSALIS, ANCORA FERMI GLI IMPIANTI DI RAGUSA 

downloadAnche il petrolchimico di Ragusa aderirà allo sciopero nazionale del gruppo Eni, indetto il 13 maggio dalle federazioni dei chimici di Cgil, Cisl, e Uil per protestare contro la vendita di Versalis. La vertenza nazionale non si è mai fermata. I sindacati continuano a fare pressioni su Eni e sul Governo per scongiurare la cessione della maggioranza di Versalis a SK Capital. Fallito anche il tentativo di conciliazione, con la mediazione del Ministero del lavoro. Resta, dunque, confermato lo sciopero in tutte le sedi del Gruppo Eni e Saipem per l’intera giornata di venerdì. L’astensione dal lavoro sarà accompagnata da una manifestazione nazionale a Roma. Intanto, stanno per scadere le quattro settimane che l’amministratore delegato di Eni aveva annunciato come termine per concludere positivamente le trattative preliminari con il fondo americano. Proseguono, tuttavia, senza sosta, le attività di ripristino e manutenzioni anche straordinarie allo stabilimento Versalis di Ragusa, fermo dal 6 gennaio 2016 per un incendio alle cabine elettriche. «I lavori –dichiarano Filippo Scollo, Giorgio Saggese e Giuseppe Scarpata, segretari territoriali delle federazioni di Filctem, Femca e Uiltec- potrebbero chiudersi, in una prima fase, quella della fermata di manutenzione programmata e generale, entro maggio, per poi continuare con interventi ad hoc finalizzati all’avviamento degli impianti che, presumibilmente, dovrebbero tornare in marcia entro il mese di giugno. Sono arrivate, intanto, da un mese, le prime autorizzazioni che hanno permesso a Versalis di spegnere i generatori a gasolio di energia elettrica e collegare, temporaneamente, alcune utenze a una cabina di Enel per permettere le opere di manutenzione. La fermata generale sta impegnando almeno cinquanta imprese terze, a vario titolo, e una forza lavoro che supera i 100 addetti per giornata. In questi giorni, lo stabilimento di Ragusa, sarà oggetto di ulteriori verifiche da parte dei vigili del fuoco sui luoghi interessati all’incendio del 6 gennaio scorso. Tutti i lavoratori dello stabilimento, lo ricordiamo, sono in cassa integrazione guadagni, per un ciclo di 13 settimane, dal 7 marzo scorso. L’applicazione dello strumento ordinario di sostegno al reddito è stato richiesto dall’azienda per far fronte al periodo di fermo produzioni dettato dall’incidente dell’Epifania. Le preoccupazioni dei lavoratori del territorio, con impianti fermi a Ragusa per un periodo oltremodo lungo, si sommano a quelle nazionali. Il progetto di vendita di Versalis, infatti, è tutt’oggi in corso. Eni non ha fatto alcun passo indietro; ecco perché il 13 maggio sarà di nuovo sciopero in tutti gli stabilimenti chimici del gruppo».

Marina di Ragusa scoperta una trincea della seconda guerra mondiale

Una-postazione-difensiva-della-seconda-guerra-mondiale-nel-Ragusano-938x535Il Movimento politico Insieme ancora una volta si sofferma su Marina di Ragusa e prende spunto dalle sollecitazioni ricevute dall’Associazione Lamba Doria che ha in Salvatore Marino il referente. Insieme con il suo gruppo consiliare racconta che nell’area a ridosso di via Ammiraglio Rizzo, di fronte all’ex camping villa Nifosi a Marina di Ragusa è ben evidente una trincea risalente alla seconda guerra mondiale ed i resti di un piccolo casolare che sarebbe stato adibito a polveriera/deposito munizioni del regio esercito italiano nel periodo bellico. L’area in questione è recintata ed oggetto di lavori di urbanizzazione. Il Gruppo Consiliare Insieme, che è formato da Angelo La Porta, Maurizio Tumino, Elisa Marino, Peppe Lo Destro e Giorgio Mirabella, dice che dalle norme tecniche di attuazione del PRG del comune di Ragusa si evince in modo chiaro la tutela di tutti quei manufatti: fortini,trincee, colombaie e postazioni militari in genere risalenti fino al periodo 2° guerra mondiale, sparsi in tutto il territorio comunale e su essi sono consentiti solo interventi manutentivi o di restauro nella logica della assoluta conservazione. Il gruppo Insieme chiede all’Amministrazione Comunale come mai nel contesto dei lavori di urbanizzazione in corso, non è stato salvaguardato questo sito. Secondo Insieme si è ancora in tempo per provvedere visto l’impegno assunto circa un anno fa, prima in 6° commissione e successivamente con un ordine del giorno approvato in consiglio comunale, affinché tutti questi siti oltre al recupero ed al mantenimento siano inseriti nella programmazione turistica del comune di Ragusa per una promozione del territorio.

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