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02/06/2014 -

Formazione/

INTEGRARE PER INCLUDERE

corsoSi è concluso il percorso di formazione rivolto a sei giovani del territorio, tre italiani e tre stranieri di seconda generazione, più due ragazzi che hanno partecipato come uditori. I ragazzi sono stati impegnati per circa due mesi in seminari formativi e laboratori pratici, inerenti l’intercultura, l’enogastronomia e la creazione di impresa. Asma, Anita, Vincenzo, Marianna, Giovanni, Murad, Davide, Hadi hanno avuto modo di conoscere le dinamiche vecchie e nuove della migrazione, le ragioni per cui i popoli si spostano e le città assumono nuove connotazioni socio culturali. “Lo spirito che sta dietro l’intercultura – spiega Davide Giummarra, uno dei sei ragazzi partecipanti al progetto – è lo stesso che sottende una buona ricetta: mischiare insieme tanti ingredienti diversi per creare un buon piatto che prima non esisteva”. I giovani oltre alle tematiche inerenti l’integrazione e l’inclusione si sono sperimentati praticamente in cucina, guidati da chef professionisti. Hanno realizzato piatti dolci e salati, apprendendo tutte le fasi del processo di lavorazione. Dall’intercultura alla gastronomia, passando per il marketing e l’economia. “E’ stato molto interessante – raccontano Anita e Murad – sperimentarsi concretamente nello scambio e nella realizzazione di piatti tipici di diverse culture, dal gulash ungherese, alla pasta frolla, agli arancini siciliani. Nel laboratorio di gastronomia ciascuno di noi ha avuto modo di sperimentarsi in una cucina professionale, sotto la guida del docente e della nostra tutor”.  Il progetto, infatti, ha previsto diversi incontri finalizzati all’acquisizione di nozioni legate alla creazione di impresa, al business model, all’elaborazione di un proprio progetto imprenditoriale. La seconda parte del progetto ha previsto l’incontro dei sei ragazzi con studenti delle scuole superiori della provincia per spiegare e divulgare le attività progettuali. Infine, ultimo step, ha riguardato la realizzazione da parte dei corsisti di un elaborato progettuale sulla creazione di impresa da presentare alla Commissione di valutazione nominata dall’Unione delle province siciliane, che doveva decretare un vincitore per ogni provincia. Ragusa ha presentato cinque elaborati, ritenuti tutti molto validi e meritevoli di menzione: “La biblioteca dei giocattoli” di Marianna Triplinetti, “L’aquilone. Take away afghano” di Anita Hashemi, “Fresh Express: pizza and BBQ Km 0” di Davide Giummarra, “Intetheatre, one world no frontiers” di Vincenzo La Cognata e “Agenzia di disbrigo pratiche” di Asma Sayadi. Gli ultimi due progetti sono stati premiati dall’Urps, ex equo, per la loro fattibilità e sostenibilità, con un contributo di mille euro ciascuno. I vincitori hanno ricevuto la comunicazione ufficiale a Palermo, lo scorso 27 maggio, durante un convegno conclusivo che ha visto la partecipazione dei referenti delle nove province siciliane e degli altrettanti enti che hanno gestito territorialmente i progetti. “E’ stata un’ottima opportunità – ha detto Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – per i nostri ragazzi perché, seppur in pochi mesi, hanno avuto modo di vivere un’esperienza ricca di sfumature, che li ha coinvolti attivamente in tutte le fasi progettuali. Sono stati allievi, formatori per i loro coetanei e creatori di idee imprenditoriali”.

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