19-03-2024
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Archivio della categoria: Sindacati

LA CISL RICORDA LA FIGURA DEL SINDACALISTA MODICANO ETTORE RIZZONE

La segreteria generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa manifesta il più profondo cordoglio per la scomparsa di Ettore Rizzone, sindacalista di Modica. “Rizzone – sottolinea il segretario generale Daniele Passanisi – è stato un punto di riferimento per i lavoratori e per le nuove generazioni che, come me, ne hanno apprezzato le competenze e le sue doti oratorie. E’ stato sempre lucido nelle sue analisi e pronto a un confronto schietto e leale, sia con le amministrazioni che con i colleghi delle altre organizzazioni sindacali. Ci ha lasciati un uomo che ha fatto la storia del sindacalismo ragusano e in modo particolare del Comune di Modica. Alla famiglia le più sincere e sentite condoglianze da parte mia e di tutta la Cisl Funzione Pubblica della quale è stato per tanti anni guida indiscussa e faro illuminante”.

Alessio e Simone vittime di un atto di stampo mafioso. Liberare Vittoria  da questa violenza. La CGIL in prima linea contro la criminalità per liberare la città dall’oppressione.

Riceviamo dal segretario generale della Camera del Lavoro di Ragusa: “A Vittoria ci siamo stretti attorno alla famiglia di Alessio. C’era tanta gente al funerale del piccolo, a testimonianza della solidarietà e della vicinanza al dolore immesso  dei genitori e dei familiari. Una grande partecipazione composta, tutta in lacrime come segnale di una sofferenza diffusa e condivisa. La stragrande  maggioranza delle persone presenti a San Giovanni non conosceva né il bambino né la  famiglia, ma ha voluto  essere presente come segno di solidarietà. Verso la fine della funzione è giunta la notizia della morte di Simone, il cuginetto anche egli coinvolto nel brutale incidente. Oltre lo sconforto e il dolore, tanta rabbia. Rabbia perché Alessio e Simone non sono solo vittime di un pirata della strada. Alessio e Simone sono vittime innocenti di mafia. In quella maledetta auto alla guida c’erano dei mafiosi che giravano come sempre sicuri di essere padroni delle strade, di poter continuare ad esercitare il proprio potere e la propria impunità anche attraverso il modo di guidare  con prepotenza e violenza. Per questo quello che è successo non è un caso. Questa gente vive la propria vile esistenza in questo modo, attraverso l’esercizio continuo della violenza a danno di tutta la comunità. È evidente che la loro presenza tutti insieme in quell’auto, Greco, Ventura e gli altri, significa che qualcosa non funziona nel sistema delle misure di sicurezza nella città di Vittoria. Vittoria e i Vittoriesi  soccombono per l’aggressività di questi gruppi criminali presenti in ogni ambito. Infiltrati nella politica e nell’ economia, e non è difficile incontrarli per le strade, in un bar e in altri luoghi pubblici. La città si sente sola e abbandonata, per questo servono segnali forti della presenza dello Stato. Ma non basta l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura. Serve l’azione della cittadinanza, della società civile e di tutta la parte sana che oggi si sente sconfitta e sovrastata dalla mafia. La rabbia e il dolore di questi giorni devono trasformarsi in forza per il riscatto che non può esaurirsi con il passare dell’onda emotiva. Serve  far perdurare dentro ognuno di noi il sentimento avvertito in queste ore per avviare una nuova stagione per far rinascere  Vittoria. Serve a noi adulti di oggi, ma soprattutto ai nostri figli, per i  quali oggi non possiamo che sperare  un futuro lontano da qui. E questa è una  sconfitta che non ci  possiamo permettere, prima di tutto per  noi stessi. Dobbiamo unirci e uscire allo scoperto, a testa alta, per gridare il bisogno di riscatto di un’ intera comunità. Il fiume di giuste parole espresse in questi giorni nei social bisogna trasformarle in azioni quotidiane e collettive reali. La CGIL sarà sempre in prima linea contro la mafia e ogni forma di oppressione per liberare Vittoria”. Firmato Peppe Scifo Segretario generale CGIL Ragusa

Primo maggio a Santa Croce Camerina tra canti, animazione e musica

Quest’anno la CGIL di Ragusa, con il patrocinio del Comune, ha promosso la Festa del Lavoro con due iniziative che si terranno alle ore 17 in Piazza Vittorio Emanuele, con giochi, sport e animazione e alle 20.30 con due eventi musicali. Il programma prevede, infatti, l’esibizione di Enza Strazzulla (Duo Coppola) e la band Antonio Modica & Mode.

La stagione della violenza mafiosa si riapre a Vittoria. Infiltrazioni nella filiera agro-alimentare: intervenga il governo nazionale

Riceviamo da segretario generale della Cgil di Ragusa: “Si torna a sparare a Vittoria. Inquietante episodio di violenza mafiosa tra due soggetti entrambi operanti nell’indotto della filiera agro-alimentare vittoriese. Inquietante perché testimonia ancora una volta il livello d’infiltrazione criminale nell’economia principale di questo territorio. La cappa asfissiante delle mafie rappresenta uno dei principali fattori dell’impoverimento generale della società, soprattutto per i segmenti più deboli della filiera. I piccoli produttori e i braccianti, gli operai e le operaie dei centri di condizionamento che ogni giorno si spezzano la schiena per la difficile sopravvivenza. Altri soggetti invece si arricchiscono, guadagnano, investono e diventano soggetti importanti della filiera acquisendo posizioni di vantaggio e monopolio. Qui chi lavora con il sudore a stento sopravvive e non è in grado di garantire gli studi ai propri figli che spesso decidono di emigrare. La situazione dell’economia agricola richiede essere affrontata con determinazione da parte del Governo nazionale. Tutti gli attori della filiera, a partire dagli operatori del mercato, le agenzie di commercio, le grandi aziende e la GDO devono scegliere con estrema chiarezza da che parte stare. Occorre prosciugare tutti i flussi di soldi dell’economia legale di cui la mafia dei servizi si nutre. La società civile, il mondo delle professioni devono reagire in modo concreto. Bisogna liberarsi dalle mafie e di chi con esse fa affari, alimentando e promuovendo i circuiti di economia legale dove c’è il rispetto delle leggi, in tutte le articolazioni, comprese il rispetto dei diritti dei lavoratori. C’è bisogno di una rinascita o si muore per sempre. Resistere e reagire senza sé e senza ma”. Firmato Giuseppe Scifo

Una folta delegazione di Ragusa ha partecipato allo sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni, a Ragusa dal 2008 si è perso il sessanta per cento degli occupati

Una folta delegazione della FILLEA CGIL di Ragusa ha partecipato allo sciopero generale unitario dei lavoratori delle costruzioni che si è tenuto a Roma e promosso dalla FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL. La delegazione ragusana ha manifestato aderendo ad una piattaforma vertenziale molto ampia: il rilancio del settore delle costruzioni e dei materiali (cemento, lapidei, laterizi, legno) dopo 10 anni di crisi che hanno comportato la perdita di 600 mila posti di lavoro, la scomparsa di 120 mila aziende (il 90% delle quali artigiane e di piccole dimensioni) e il collasso di grandi imprese e cooperative, con il conseguente blocco di importanti opere infrastrutturali. Si stima che siano oltre mille le unità irregolari che prestano servizio nel comparto delle Costruzioni a Ragusa. Sul fronte occupazione, in provincia di Ragusa nelle micro e piccole imprese con meno di 50 addetti delle Costruzioni, gli occupati sono 5.307, il 94,4% dei lavoratori totali (in Sicilia le MPI occupano il 91,5% degli addetti). Sono 3.485 gli addetti nelle imprese attive artigiane delle Costruzioni a Ragusa. Queste rappresentano il 62% del numero complessivo di occupati nel settore e il 28,9% dei 12.061 addetti che operano in tutte le imprese artigiane del territorio. Il Segretario generale della Fillea Cgil di Ragusa, Franco Cascone ha dichiarato: “Dal 2008 ad oggi, secondo dati oggettivi ricavabili dall’osservatorio  della Cassa Edile di Ragusa, si sono persi oltre il 60%  di posti di lavoro; circa il 50% delle imprese del settore sono state costrette a chiudere i battenti per mancanza di commesse o per crisi finanziaria. La massa salariale si è ridotta da più di 42 milioni di euro agli attuali 18 milioni di euro! Gli investimenti pubblici sono pressoché scesi a zero; anche l’investimento privato si è quasi del tutto bloccato. Il settore edile insomma è letteralmente in ginocchio; i lavoratori sono costretti a fare le valigie e a cercare altrove una opportunità di lavoro. Oggi più che mai occorre mettere in sicurezza il territorio dal rischio sismico e dal dissesto idrogeologico, serve ripensare la rete delle infrastrutture, sia quelle di mobilità che debbono garantire le vie di fuga in caso di calamità, sia di quelle sociali, che debbono garantire i livelli massimi di sicurezza statica e rispondere alle caratteristiche sociali e di organizzazione spaziale dei diversi territori. Incentivare l’efficientamento energetico, intervenire sulla rigenerazione urbana e sulla valorizzazione dell’enorme patrimonio paesaggistico storico e artistico anche attraverso la rinascita dei borghi da ricostruire e da un ripopolamento che è alla base di una conservazione che non può che fondarsi su l’identificazione tra comunità, luoghi e monumenti. Si chiede l’istituzione di un tavolo per una strategia di rilancio e di riqualificazione del settore all’interno di un progetto di manutenzione, prevenzione e rigenerazione delle grandi imprese, delle grandi stazioni appaltanti pubbliche, dei soggetti finanziari e dei lavoratori del settore”.

Superstrada Ragusa Catania e lotto autostradale Rosolini Modica. Per la Cgil sono opere indispensabili per la crescita.

Riceviamo dalla Cgil. “Ancora un altro rinvio sul definitivo via libera all’avvio dell’iter per la costruzione del raddoppio della Ragusa – Catania con i dubbi manifestati dal Governo sul progetto. Dubbi legittimi qualora ad essi seguissero soluzioni ed alternative concrete. Se il problema è il projet finacing e quindi i costi del pedaggio a gravare sull’utenza, si proceda ad individuare progetti alternativi e finanziamenti pubblici. Temiamo che tutto ciò possa far slittare di molto l’avvio dei lavori, e siccome questo governo è carente proprio nelle politiche sugli investimenti infrastrutturali, le nostre preoccupazioni sono a maggior ragione motivate. Fin’ora solo annunci, proclami, e come è ormai usuale, privi di soluzioni concrete. Non basta l’annuncio della Ministra per il Mezzogiorno che assicura sulla volontà del Governo di voler portare avanti l’opera. Ed è proprio su questo Dicastero ed in generale sulle politiche per il Mezzogiorno che nutriamo maggiori perplessità vista l’impostazione politica ed i progetti in corso dell’Esecutivo che vedono primeggiare sempre la Lega e la priorità degli interessi del nord. Vedi il progetto di autonomia differenziata. Non ci rassicurano affatto  nemmeno le dichiarazioni dell’assessore Falcone che garantisce l’impegno in prima linea del Governo Regionale attraverso il CAS. Ci sembra veramente improbabile che questo avvenga, per le esperienze passate ed per quelle ancora in corso. Il dramma della realizzazione dei lotti 6-7 e 8 per la costruzione del prolungamento dell’autostrada Rosolini – Modica è ancora sotto gli occhi di noi tutti, con i cantieri fermi e nessuna maestranza all’opera. Anche qui abbiamo assistito ed inseguito  annunci dopo annunci, slittamenti di date sul riavvio dei lavori e ad oggi niente. A tal proposito siamo preoccupati non tanto sulla ripresa dei lavori, bensì sulla reale capacità del CAS e del nuovo soggetto impegnato nella costruzione dei lotti in questione a portare avanti l’opera e concluderla. Anche per questo motivo le parole dell’Assessore Falcone sulla Ragusa – Catania non ci convincono. Serve assolutamente realizzare la Ragusa – Catania, servono investimenti per rilanciare il lavoro sopratutto in una provincia ormai ridotta ad assistere giorno dopo giorno alla riduzione delle attività produttive e alla perdita di decine di posti di lavoro. Tutte le belle parole sul turismo, sulle eccellenze, le vocazioni del territorio necessitano di investimenti celeri sul piano delle infrastrutture, diversamente tutto rimane propaganda, ad uso e consumo dei social network, mentre la realtà arretra giorno dopo giorno. Su questo tema siamo pronti alla mobilitazione contro l’immobilismo e l’inconcludenza dei  governi nazionale e regionale”. Firmato il segretario generale della Fillea Cgil Franco Cascone e il Segretario Generale Peppe Scifo

Vertenza Donnafugata Golf Resort

Riceviamo dai sindacati: “L’individuazione di una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali nella struttura alberghiera “Donnafugata Golf Resort” ed i generale il patrimonio produttivo è la priorità assoluta. Per questo è stato richiesto con urgenza  un incontro al Prefetto di Ragusa. I sindacati di categoria – FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UIL TUCS – e le confederazioni di CGIL, CISL, UIL di Ragusa, al fine di determinare un serrato confronto hanno chiesto  l’istituzione di un tavolo permanente al quale dovrebbero sedersi l’INPS, l’Ente Bilaterale del Turismo, Curatela e i rappresentanti sindacali. La prospettiva non è assolutamente critica, atteso che per l’ennesima volta non è andata a buon fine la procedura competitiva per l’affitto d’azienda con i lavoratori ancora  in sospensione dalla prestazione lavorativa, senza retribuzione e senza ammortizzatori sociali. Giova ricordare che il 31 Maggio del 2018 è stato dichiarato il fallimento del Donnafugata Gold Resort  con la conseguente apertura  dell’esercizio provvisorio fino al 30 Novembre 2018. Da Dicembre i lavoratori sono in sospensione senza percepire stipendi e senza ammortizzatori sociali. A Dicembre è stato aperto il primo bando per l’affitto d’azienda con scadenza del termine il 10 Gennaio del 2019. Al bando ha partecipato solo un’azienda che non ha soddisfatto i requisiti. Il 25 Gennaio 2019 è stato aperto un nuovo bando, con un ribasso pari al 50% rispetto al bando precedente, che è scaduto il 25 Febbraio 2019 senza alcun risultato. Non è escluso, che nei prossimi giorni, i lavoratori insieme al sindacato si organizzeranno per manifestare il proprio disagio attraverso forme di lotta eclatanti”. Firmato I segretari generali di FILCAMS, FISASCAT, UILTUCS, Antonio Modica,Teresa Pintacorona, Angelo Gulizia e i segretari generali  CGIL,CISL,UIL, Giuseppe Scifo, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò.

Ragusa, CGIL a sostegno della mobilitazione degli studenti

Sono stati centinaia gli studenti che venerdì scorso hanno riempito le strade del capoluogo di provincia in un corteo che si è concluso in Piazza San Giovanni, con gli interventi dei rappresentati provinciali e territoriali della Rete Studenti Medi, Unione Degli Studenti e delle Consulta Studentesca. La manifestazione è stata sostenuta, così com’è sempre successo in questi anni, sia dalla Confederazione della CGIL sia dalla FLC CGIL, categoria che si occupa del settore della conoscenza. Nell’intervento finale in Piazza San Giovanni il segretario generale della FLC CGIL Ragusa, Adriano Rizza, ha sottolineato, ancora una volta, l’importanza del ruolo istituzionale della scuola nella società. Ha ribadito che alcune scelte andrebbero condivise con i corpi intermedi, con gli attori principali della scuola come gli studenti e i docenti ed è esattamente quello che farà il centro nazionale della FLC CGIL ,in occasione della giornata di studio, “IL “NUOVO” ESAME DI STATO: incoerenze, contraddizioni, distopie” e che si terrà a Roma lunedì 25 febbraio prossimo. Gli argomenti affrontanti sono stati tanti e di grande rilevanza sociale e culturale a cominciare dai tre grandi temi presenti nella piattaforma rivendicativa della manifestazione: Esami di Stato del II grado con le novità introdotte dalla Circolare Ministeriale nr. 3050 del 04 ottobre 2018; tagli alla scuola Pubblica; l’assenza di una Legge sul diritto allo Studio nella Regione Sicilia. Cambiano i governi e le coalizioni politiche ma sulla scuola si continua ad operare con una logica di risparmi e lo dimostra il fatto che nella finanziaria 2019 sono stati previsti tagli per circa 4 miliardi di cui un miliardo e trecento milioni solo nel sostegno. “Dopo la grande manifestazione del 9 aprile scorso, commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, le tante mobilitazioni degli allevatori e produttori agricoli, ora anche gli studenti scendono In piazza in modo imponente contro le politiche di questo Governo. Ogni giorno prendiamo atto che alle parole d’ordine quali cambiamento e lotta alla povertà seguono fatti di natura opposta. Resta il tema centrale del lavoro che riguarda soprattutto i giovani il cui futuro rimane fortemente compreso dall’assenza di prospettive generale per il Paese e dal sistema scolastico e formativo pubblico sempre più carente soprattutto al Sud. Saremo sempre a fianco del movimento studentesco perché riconosciamo stessi interessi nella lotta per affermare il diritto al futuro che non può essere la prospettiva di un reddito di cittadinanza senza lavoro”.

Personale Libero Consorzio comunale di Ragusa, proclamato lo stato di agitazione

“Concordi nell’assumere iniziative concrete, tra cui l’immediata proclamazione dello stato di agitazione, non escludendo ulteriori forme eclatanti di protesta, aderendo a tutte le iniziative che nei prossimi giorni verranno messe in campo, atte al recupero della dignità dei lavoratori”. Questo in sintesi quanto deciso dall’assemblea sindacale dei lavoratori del libero Consorzio comunale di Ragusa, già Provincia Regionale di Ragusa, riunitisi lunedì’ 11 febbraio alla presenza del Commissario Straordinario e del Dirigente dei Servizi finanziari dell’Ente.  Al centro del dibattito “la gravissima condizione di criticità finanziaria dell’Ente”. Una nota sulle criticità evidenziate nel corso del dibattito è stata inviata al Presidente della Regione Sicilia, al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, a  tutta la deputazione nazionale e regionale della Regione Sicilia, a  S.E. Il  Prefetto di Ragusa, alla Digos di Ragusa e al Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Durante i lavori assembleari i dipendenti sono stati, anche, informati di quanto discusso, lo scorso venerdì 8 febbraio c.a. a Palermo, durante l’incontro con l’Assessore regionale dell’economia e vice Presidente prof. Gaetano Armao. Allo stesso è stata prospettata ed ulteriormente ricordata la grave situazione economica nella quale versano tutte le ex Province dell’isola. A questo riguardo i componenti le RSU, i segretari aziendali, il segretario generale della F.P. CGIL di Ragusa, Nunzio Fernandez e il segretario provinciale della CISL FP, Antonio Nicosia così commentano: “Purtroppo non è stata individuata nessuna soluzione concreta ed immediata sulla delicata vertenza che in questi giorni ha raggiunto livelli di seria preoccupazione non solo per gli stipendi dei lavoratori,  ma soprattutto per tutto il territorio che si vedrà privato dell’erogazione dei servizi fino ad oggi garantiti. L’assenza totale di risposte in merito all’assegnazione, da parte della Governo Regionale, delle  risorse necessarie a  chiudere il bilancio 2018, avrà gravi ripercussioni sull’erogazione dei servizi in atto garantiti (Viabilità, Servizi sociali, Istituti di istruzione superiori, etc…). Anche il Commissario Straordinario dell’Ente, dott. Salvatore Piazza, intervenuto all’assemblea,  pur mostrando anche lui segnali di preoccupazione, ha comunicato che è in corso  una interlocuzione con i vertici regionali, per porre alla loro attenzione l’ennesima proposta finalizzata ad intercettare possibile soluzioni alla problematica finanziaria dell’Ente. Il rischio reale è che la Sicilia, paradossalmente e nonostante la retorica mediatica della  campagna elettorale in  cui il Presidente della Regione si era candidato ad essere apripista in un riordino che si sta trasformando in un autentico pasticcio, perda terreno rispetto a quanto sta accadendo nel resto del Paese e che non riesca più  a gestire il nuovo corso degli enti (Città metropolitane e Liberi Consorzi) a causa del taglio sostanziale di fondi che mette in discussione i servizi per i cittadini e gli stipendi dei lavoratori”.

Cgil Ragusa a Roma alla manifestazione nazionale per dare futuro al Lavoro

Una delegazione della Cgil di Ragusa ha partecipato alla manifestazione nazionale di Roma aderendo con tutte le categorie, (presenti i segretari generali e i dirigenti sindacali), alla mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil a sostegno dellapiattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte e per chiedere al Governo di aprire un confronto serio e di merito sulle scelte da prendere per il Paese. Creazione di lavoro di qualità, investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture, politiche fiscali giuste ed eque, rivalutazione delle pensioni, interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire dal welfare, dalla sanità, dall’istruzione, dalla Pubblica Amministrazione e dal rinnovo dei contratti pubblici, maggiori risorse per i giovani, le donne e il Mezzogiorno. Il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, ha così commentato l’iniziativa unitaria: “Una grande manifestazione per dire al Governo di cambiare politica economica mettendo al centro il lavoro, gli investimenti soprattutto verso il sud sempre più distante dal Nord. Un divario aggravato dal ritorno del Paese alla recessione che ci proietta in una situazione di aumento della disoccupazione e del lavoro povero. Vanno cambiate le politiche economiche e non solo; l’ autonomia differenziata, vecchio progetto della Lega realizzerà  la definitiva frattura tra il nord e il sud eliminando così l’unità e la solidarietà nazionale”.

Il governo penalizza il territorio ibleo: scomparsa la Polizia Postale

Vito Licitra , segretario generale del SILP CGIL di Ragusa, denuncia l’ennesima penalizzazione inflitta dal governo al territorio ibleo che si è consumata in occasione delle ultime assegnazioni di personale della Polizia di Stato alla Questura di Ragusa. In una nota del Sindacato di Polizia si legge tra l’altro: “Gli uffici della Polizia di Stato in provincia di Ragusa, il cui personale ha una anzianità media intorno ai 47 anni, da tempo ricevono assegnazioni assolutamente esigue, che non riescono nemmeno minimamente a compensare i pensionamenti, nonostante il territorio necessiti e la popolazione richieda maggiore attenzione e vigilanza. Misura della criticità della situazione è rappresentata dal fatto che la città di Ragusa ha di fatto visto sparire un presidio di legalità importantissimo, la Sezione di Polizia Postale, nonostante l’aumento esponenziale dei reati nel web. Non meno drammatica è ancora la situazione dei Commissariati della provincia, il cui organico è calato negli ultimi anni almeno del 30%, con notevoli ripercussioni sui servizi al cittadino, quali il controllo del territorio effettuato dalle Volanti, i servizi investigativi e le attività di polizia amministrativa”.

FILLEA, FILCA e UIL di Ragusa denunciano la crisi del settore costruzioni e si preparano alla manifestazione unitaria nazionale del 15 marzo a Roma

Il Segretario generale della Fillea Cgil di Ragusa, Franco Cascone dichiara: “Dal 2008 ad oggi, secondo dati oggettivi ricavabili dall’osservatorio  della Cassa Edile, si sono persi oltre il 60%  di posti di lavoro; circa il 50% delle imprese del settore sono state costrette a chiudere i battenti per mancanza di commesse o per crisi finanziaria. La massa salariale si è ridotta da più di 42 milioni di euro agli attuali 18 milioni di euro! Gli investimenti pubblici sono pressoché scesi a zero; anche l’investimento privato si è quasi del tutto bloccato. Il settore edile insomma è letteralmente in ginocchio; i lavoratori sono costretti a fare le valigie e a cercare altrove una opportunità di lavoro ”. “La situazione non è più tollerabile”- commenta il Segretario generale della Feneal Uil Dathan Di Dio – “Bisogna che le istituzioni raccolgano il grido di allarme che proviene dal comparto delle costruzioni. Solo un rilancio dell’edilizia può rimettere in moto un meccanismo virtuoso di crescita dell’intera economia territoriale e può dare le giuste risposte occupazionali alla fame di lavoro che interessa le nostre maestranze edili. Bisogna rilanciare gli investimenti pubblici; occorre rendere immediatamente cantierabile risorse stanziate per le tante opere pubbliche, grandi e piccole, che attendono di partire o di ri-partire”. Il segretario generale della Filca Cisl Paolo Gallo aggiunge che: “Il territorio del ragusano è stato per tanti anni il fiore all’occhiello dell’economia siciliana; oggi l’economia del territorio è penalizzata dalla mancanza o dal mancato ammodernamento delle  infrastrutture strategiche (porti, aeroporti, autostrade in primis) e per l’incuria in cui versa la nostra rete di comunicazione viaria. C’è da dire che la crisi del settore dell’edilizia non è solo ragusana ma  è una crisi più generale: regionale e nazionale. E’, infatti, per questo che come Federazione Lavoratori Costruzioni abbiamo proclamato uno sciopero nazionale per il 15 marzo prossimo, che vedrà un concentramento e una mobilitazione dei lavoratori dell’edilizia a Roma. Stiamo lavorando come FLC territoriale appunto per organizzare la nostra partecipazione a questa grande manifestazione nazionale, che faccia giungere anche nei tavoli del Governo nazionale la protesta e le istanze dei lavoratori edili della provincia di Ragusa”. “La FLC che riunisce le tre federazioni di categoria di CGIL-CISL-UIL, concludono i tre Segretari, su due questioni, in particolare,  intende ancora una volta sollevare la denuncia e la  protesta: “la realizzazione dell’autostrada Catania – Ragusa e la ripresa dei lavori sulla Rosolini – Modica. Per quanto riguarda la Catania – Ragusa aspettiamo risposte concrete  dai tavoli della politica. Sia il Governo regionale sia il Governo nazionale devono mettere la parola fine a questa eterna storia di rinvii e ritardi; non è tollerabile che la burocrazia e i giochi sotto banco sottraggano al nostro territorio un’opera che aspetta da 30 anni. Sappiamo che l’iter di approvazione del progetto per l’avvio dei lavori è fermo da mesi al CIPE. Basta! E’ ora di smetterla. Il Governo regionale e il Governo nazionale dicano una buona volta in maniera chiara cosa intendono fare in positivo affinché i lavori inizino al più presto”. I sindacati si soffermano inoltre sulla vicenda della Rosolini – Modica. “Il cantiere è ancora fermo. Si rischia di perdere il finanziamento europeo di 70 milioni di euro e con esso forse definitivamente il completamento dell’opera. Si è finalmente risolto a quanto pare il braccio di ferro tra le due Ditte (Condotte e Cosedil) che avevano costituito il consorzio Co.si.ge. per superare l’empasse e il blocco dei lavori seguito alla presentazione del Concordato da parte di Condotte spa. I lavori potrebbero essere quindi proseguiti e conclusi da Cosedil: ma quando ripartiranno effettivamente i lavori? Quale sarà il nuovo cronoprogramma? Con quali modalità e con quali garanzie, innanzitutto in termini occupazionali, l’impresa attuerà le attività di cantiere? Abbiamo chiesto all’Assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone di convocare un tavolo con Impresa, Cas e OO.SS. al fine di chiarire le problematiche e dare conto dei tempi di attuazione degli impegni assunti e da assumere. L’assessore Falcone ci ha assicurato che entro i primi giorni di febbraio convocherà le parti per dirimere le questioni poste. Siamo in attesa del mantenimento di questo impegno e lo resteremo in maniera vigile e puntuale; nel senso che non staremo ad aspettare solo con le mani in mano.”

 Cgil Ragusa alla manifestazione per lo sbarco dei migranti della Sea Watch

Una delegazione della CGIL di Ragusa ha partecipato all’iniziativa posta in essere dalla CGIL Sicilia in contrada Targia alle porte di Siracusa dove  a un miglio dalla costa è ormeggiata la Sea Watch,  con il suo carico di vite umane alle quali viene impedito di toccare terra. L’iniziativa è perché nel nostro paese non si perda il senso dell’umanità e prevalgano solidarietà e accoglienza, così come è stato per la nave Diciotti. La delegazione di Ragusa era guidata dal segretario generale della CGIL, Peppe Scifo, che ha così commentato: “Come è stato ad agosto, oggi la CGIL di Ragusa manifesta a Siracusa davanti alla Sea Watch ferma da giorni ad un miglio dalla costa con dentro 47 persone bloccate in mare dopo l’ennesima dichiarazione del Ministro dell’Interno di chiusura dei porti. Si sta consumando l’ennesimo atto di propaganda politico elettorale sulle pelle di queste persone. Si   continua in questo senso a fomentare odio e l’idea che l’immigrazione fosse il principale male per questo Paese. È evidente che la realtà è diversa perché occorre chiamare alla responsabilità l’Europa e i Paesi membri a cambiare le norme relative all’accoglienza, all’asilo e alla protezione umanitaria. Il nostro Paese non può essere gettato verso l’odio e il razzismo , ed il Governo deve affrontare le vere emergenze di questo Paese, il lavoro, la fuga di miglia di giovani all’estero per cercare un futuro, gli investimenti in infrastrutture e la messa in sicurezza del territorio”. Della delegazione hanno fatto parte la segretaria generale dello SPI CGIL di Ragusa, Roberta Malavasi, il segretario generale della FILLEA CGIL di Ragusa, Franco Cascone, il segretario generale della F.P. CGIL di Ragusa, Nunzio Fernandez, il segretario generale della FILCAMS CGIL di Ragusa, Antonio Modica, i segretari provinciali della CGIL di Ragusa, Aldo Mattisi, Salvatore Tavolino e Graziella Perticone, nonché i segretari della Camera del Lavoro di Pozzallo, Nicola Colombo e di Comiso, Saro De Naro.

Cgil Ragusa al congresso che ha eletto Landini

Si chiude il congresso della CGIL nazionale con l’elezione a segretario generale di Maurizio Landini. La delegazione ragusana con il segretario generale Peppe Scifo, la segreteria dei pensionati Roberta Malavasi e Franco Cascone segretario provinciale della Fillea, come delegati hanno partecipato ai lavori del congresso nazionale. “Con Landini – commenta Peppe Scifo – si rinnova lo  spirito di lotta nella CGIL per rimettere al centro il lavoro, per riaffermare dignità e diritti di chi lavora in condizione di diffuso disagio, precarietà e perenne incertezza. Importante il documento politico finale dove si afferma la necessità e l’impegno per una contraddizione inclusiva che mette al centro il tema della solidarietà tra tutti i lavoratori in un ottica di rinnovata confederalita. Temi che interessano molto da vicino la nostra realtà territoriale attraversata da un processo di arretramento soprattutto in alcuni settori come l’industria. Qui occorre aprire la vertenza a difesa di tutte e tutti, lavoratori del diretto e dell’ indotto. Bisogna invertire la tendenza attuale che vuole mettere i lavoratori in competizione, a volte contro. Questo congresso ha dimostrato ancora una volta la grandezza della CGIL per tutti i temi affrontati oltre il lavoro, la battaglia per i diritti civili, per l’ uguaglianza per arrestare il declino della nostra democrazia.”

Cisl Ragusa Siracusa, non dobbiamo dimenticare il rispetto della persona e il diritto d’asilo

“Sicurezza e accoglienza sono temi da gestire come priorità da conciliare. Da sempre, per noi, come sindacato, sono due principi a cui non si può derogare”. A dirlo è il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro, che interviene nel dibattito sul Dl sicurezza sviluppatosi, in questi ultimi giorni, soprattutto nell’area iblea. “Auspichiamo che possa esserci un dialogo sempre più costruttivo – aggiunge il segretario Sanzaro – tra governo centrale e amministrazioni locali. Stiamo parlando, tra l’altro, di un fenomeno che fa riferimento a un territorio dove più alta è la presenza degli immigrati e dove, storicamente, è stato sempre centrale il tema dell’accoglienza”. “In ogni caso – aggiunge il vertice del sindacato – devono essere argomenti che non possono diventare terreno di scontro politico. Se ci sono sindaci che hanno sollevato delle eccezioni è opportuno che le stesse possano essere verificate. Ma mai e poi mai possono essere messi in dubbio i principi umanitari dell’accoglienza e dell’integrazione sanciti anche dalla nostra Costituzione. L’ultimo episodio del migrante quattordicenne proveniente dal Mali trovato con una pagella cucita in tasca ci dice parecchio su qual è la reale intenzione di chi fugge da drammi e disperazioni. Una storia che ha commosso tutti. Ecco perché come Cisl, a più livelli, ci stiamo spendendo per far sì che possa essere avviato un dialogo il più possibile proficuo da cui possano scaturire modifiche al testo del decreto. E’ fin troppo evidente che su queste tematiche non possono farsi prevalere ideologie politiche che dividono. Piuttosto, occorre remare tutti verso la stessa direzione”.

Eletta la nuova segreteria confederale della Cgil di Ragusa

L’assemblea generale della Cgil di Ragusa ha proceduto all’elezione della nuova segreteria che affiancherà nell’attività il segretario generale, Giuseppe Scifo. Sono stati eletti: Salvatore Tavolino (già segretario generale della Filcams Cgil Ragusa), Aldo Mattisi (già segretario generale della Fp Cgil Ragusa) e Graziella Perticone proveniente dalla Flc Cgil. Entro la pausa estiva farà il suo ingresso in segreteria un’altra donna, come da impegno assunto dal segretario generale. I lavori dell’assemblea sono stati conclusi da Mimma Argurio, segretaria regionale Cgil Sicilia che tracciato, illustrandole, le motivazioni della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil a Roma il 9 febbraio. L’assemblea generale ha potuto anche seguire l’articolata relazione del segretario generale, Giuseppe Scifo, che ha ripreso rilanciandoli i temi che hanno caratterizzato l’intenso dibattito registratosi all’ultimo congresso provinciale: gap infrastrutturale, crisi dell’industria, turismo, commercio e distribuzione, politiche sociali e welfare, sanità.

Sciopero settore trasporto merci, Prefettura Ragusa aprirà tavoli di confronto con  sindacato, Versalis e Colacem

Riceviamo dal Segretario generale FILT-CIGL Ragusa, Giuseppe Incatasciato: “ Il sindacato FILT/CGIL Trasporti di Ragusa esprime soddisfazione per la partecipazione dei lavoratori alla manifestazione nazionale del 14 gennaio che si è svolta a Ragusa in piazza Vann’Antò. Nell’ambito dello sciopero nazionale, del settore trasporto merci in provincia di Ragusa, si è ulteriormente ribadita una piattaforma aggiuntiva che ha visto accanto la FILT-CGIL l’adesione del CUB. Durante il presidio è stato denunciato il comportamento della società Versalis che consente a ditte in sub-appalto l’applicazione di contratti impropri e penalizzanti per i lavoratori sotto l’aspetto economico e previdenziale. A fine mattinata una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura per esaminare le diverse problematiche sollevate dai lavoratori con esito positivo in merito a due importanti problematiche di logistica riguardanti una la Versalis e l’altra la Colacem. In particolare la Prefettura si è impegnata a convocare a breve un tavolo di confronto con la Versalis e tutti i soggetti interessati per discutere sulla corretta applicazione del contratto di lavoro al fine di superare l’attuale “dumping” contrattuale. Per quanto riguarda la Colacem, la Prefettura sentiti i vertici, ha dato ampia disponibilità per un protocollo sulla Legalità che regola il comparto eliminando concorrenze sleali. Inoltre in materia di sicurezza stradale collegata agli obblighi di guida e di riposo, nonché alla corretta applicazione delle norme assicurative e previdenziali, si è richiesto alla Prefettura di implementare il sistema dei controlli incrociati tramite le banche dati dell’INPS, dell’INAIL e degli altri soggetti istituzionalmente preposti ai controlli. I sindacati della categoria mantengono lo stato di agitazione affinché le questioni poste trovino una rapida ed efficace soluzione”. Firmato il Segretario generale FILT-CIGL Ragusa, Giuseppe Incatasciato

Sciopero generale del trasporto anche a Ragusa

Lunedì 14 gennaio si terrà anche a Ragusa lo sciopero generale trasporto merci indetto dalle segreterie Nazionale Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti per dire no alla Mobility Package e alla modifica del regolamento sui tempi di guida e di riposo degli autisti; un rischio questo per la sicurezza dei conducenti, passeggeri e di tutti gli utenti della strada. Sono due le iniziative previste: un sit-in con concentramento a piazza Vann’Antò che si terrà dalle ore 5.00 alle 14.00 e, dalle ore 9, lo sciopero dei lavoratori degli appalti nel settore della logistica, pulizia industriale e servizi della Cooperativa San Giorgio che svolge servizi per la Versalis.

Decreto sicurezza, la Cgil di Ragusa ribadisce i dubbi sulla costituzionalità

La Cgil interviene ancora contro il decretato del governo sugli immigrati, ribadendo che “nell’ambito della divisone tra poteri  la Costituzione Italiana stabilisce precise prerogative alla Corte Costituzionale che non possono essere assorbite dall’atto di firma da parte del Presidente della Repubblica, stabilendo in questo senso l’esercizio di bilanciamento tra i Poteri nello Stato”. “Per fortuna – prosegue il sindacato – i dubbi espressi sulla norma non nascono dalla sola riflessione del segretario provinciale della Cgil di Ragusa bensì da diversi Sindaci e altrettanti rappresentanti istituzionali come i Presidenti delle Regioni di diverso orientamento politico. E prima ancora da diversi esperti e studiosi. Ogni giorno, anche a livello locale crescono le prese di posizione contro il DL Sicurezza di Salvini da parte di amministratori ed esponenti della società civile. Per cui siamo assolutamente convinti di aver intrapreso la giusta strada  a difesa dei lavoratori, di tutti i lavoratori senza distinzione, perché la nostra storia ci insegna che le lotte del movimento dei lavoratori hanno segnato conquiste in un ottica di avanzamento progressista delle società. La divisione tra stranieri e italiani, ma anche tra vecchi e giovani, tra meno garantiti e più garantiti, in questi anni ha prodotto un indebolimento generale delle condizioni di tutti i lavoratori, perché nella guerra fra poveri perdiamo tutti”. “Siamo determinati a continuare su questa strada, – ribadisce la Camera del Lavoro – forti del nostro ruolo e del nostro radicamento a partire da questa provincia dove la  Cgil di Ragusa con 37.304 iscritti è in crescita rispetto al 2016, non a caso siamo risultati primi nelle  elezioni delle  RSU nel pubblico impiego, nella sanità,  nella scuola, nell’igiene ambientale nel 2018. E soprattutto siamo convinti del  nostro forte radicamento tra i lavoratori, infatti, da anni chiediamo che si faccia la legge sulla rappresentatività, così come previsto dall’art. 39 della Costituzione. Ricordiamo che la nostra battaglia contro la legge Fornero la conduciamo da anni con tutti i governi che si sono avvicendati nelle ultime legislature. Per cambiare il sistema previdenziale e  per sostenere sviluppo e occupazione siamo scesi in piazza a livello  mobilitazione nazionale il 2 dicembre 2017, dopo l’esito del confronto con il Governo Gentiloni sul tema della previdenza, considerato insufficiente. Tuttavia la vertenza sindacale in quella circostanza ha prodotto alcuni importanti risultati, quali l’Ape social, l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi”.

Decreto Sicurezza Salvini, in provincia di Ragusa avrà gravi conseguenze

Riceviamo dal segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo: “La scelta di alcuni Sindaci  di sospendere il Decreto Sicurezza Salvini apre la possibilità di intervenire attraverso misure mirate che mitigherebbero alcuni effetti devastanti  di questa legge sbagliata le cui conseguenze saranno quelle di gravi violazioni dei diritti umani e l’ingovernabilità di alcuni aspetti per i Comuni. La scelta fatta dai sindaci di Palermo, Napoli, Bologna, Parma e di altre città nasce non tanto da una logica di “disobbedienza civile”, come già qualcuno ha dichiarato contro la norma,  bensì da una obbedienza alla Costituzione Italiana. L’iniziativa dei Sindaci tende a sterilizzare alcuni effetti devastanti del Decreto Sicurezza come conseguenze di alcune previsioni  della norma, ad esempio, la mancata possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe. A causa della  mancata iscrizione all’anagrafe per molti richiedenti asilo verranno meno alcuni diritti fondamentali a partire dalla iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. Ciò determina  una condizione di continua estraneità alla comunità, a qualsiasi percorso di integrazione e la netta violazioni di alcuni diritti fondamentali. Altro punto riguarda il mantenimento del sistema Sprar che rappresenta un’esperienza valida di accoglienza ed integrazione, a differenza di quanto vuole fare il governo attraverso l’apertura di nuovi centri affollati dove nessuna attività, a partire dall’insegnamento della lingua, viene prevista per costruire reali percorsi di inclusione  e cittadinanza. Nel nostro territorio il rischio primario è quello di incrementare le file del lavoro nero e diventare vittima di sfruttamento diretto o attraverso l’intermediazione illecita, cioè il caporalato. Le conseguenze del Decreto Sicurezza Salvini sull’immigrazione saranno quelle di un incremento della presenza di irregolari nel nostro territorio e quindi della sempre maggiore disponibilità di persone senza alcun diritto che ingrosseranno le file del lavoro nero e delle diverse attività irregolari. L’effetto finale sarà una crescita della insicurezza per tutti. Per questo crediamo che il nostro territorio debba riflettere in maniera attenta su quali effetti queste norme potrebbero innescare,  e a partire dai Sindaci  scegliere di “obbedire” ai valori della nostra Costituzione prevedendo, come sta avvenendo in altre parti del Paese, la possibilità di sospendere alcune norme del Decreto Sicurezza Salvini nell’interesse generale di tutti. Ciò che prevede il Governo in materia di accoglienza attraverso l’apertura di centri affollati affidati a chiunque possa avere l’interesse secondo un proprio business plan, determinerà di fatto condizioni di difficile integrazione e maggiore conflitto sociale a partire dai quartieri dove si insedieranno queste strutture. Allo stesso modo la scelta di non riconoscere diritti fondamentali,  come l’accesso ai servizi sociali attraverso l’iscrizione all’anagrafe, determinerà una condizione di fragilità sul piano dei diritti umani ed un incremento della vulnerabilità di queste persone il cui destino non potrà che essere quello di finire nelle mani delle diverse forme di illegalità e criminalità organizzata. Per questo riteniamo sbagliato il Decreto Sicurezza in quanto viola espressamente i diritti umani ed è criminogeno. Queste persone alle quali non vengono riconosciuti minimi diritti di cittadinanza, potranno essere utilizzate esclusivamente dalle diverse forme di economia illegale. La Cgil di Ragusa, già impegnata anche a livello nazionale contro le politiche del Governo ed in particolare contro questo Decreto Sicurezza  insieme a Cisl, Uil, Arci, Libera, Avviso Pubblico, Acli, Legambiente, propone ai Sindaci della provincia Iblea di schierarsi a fianco dei colleghi di Palermo, Napoli e di tante altri Comuni affinché possa affermarsi in questo Paese una diversa idea di gestione e governo di alcuni problemi epocali come l’immigrazione, a partire dal rispetto della centralità della persona umana dentro un orizzonte che vede tutti impegnati compresa l’Unione Europea per costruire un Europa spazio comune che si contraddistingue per i valori di civiltà e solidarietà. E’ ormai chiaro che questo Governo, soprattutto su alcuni temi, insegue gli slogan in un clima di propaganda elettorale perenne, sottovalutando le gravi conseguenze di alcune scelte. In particolare in tema di immigrazione la scelta attuata da tempo è quella di enfatizzare la sensazione di insicurezza dei cittadini, creando paure sulla quali speculare in termini di consensi elettorali. Il risultato è quello di un Paese sempre meno sicuro, con meno diritti per tutti ed un clima di odio sempre crescente che mina le basi della civile convivenza. Invece c’è urgente bisogno di solidarietà e di unità tra tutti i settori colpiti dalla crisi, a partire dall’unità tra tutti i lavoratori, senza distinzione di nazionalità, religione e cultura. La storia ci insegna che la conquista dei diritti nasce dalle lotte nate sotto il principio dell’uguaglianza e della solidarietà, e mai  dal clima di guerra fra poveri”. Firmato Giuseppe Scifo, segretario generale Cgil Ragusa

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