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14/03/2015 -

Trasporti/

Convegno per rilanciare a Ragusa il progetto della metropolitana di superficie

littorina passa con barre alzate ore 15 circa del 28 gennaio 2014Si è svolto venerdì 13 marzo, presso il salone conferenze dell’Avis, il convegno sulla metropolitana organizzato da Cub trasporti, Legambiente, Comitato pendolari siciliani e Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di Insieme in città. Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo d’intesa comune-ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rfi del 2005, all’odierno Paes, sottolineando il paradosso di una infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare a metro. Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo da zero, i costi dell’epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi. Qualsiasi amministrazione non si sarebbe lasciata sfuggire l’opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte. Sono state quindi proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare la metro di oggi: 1) Stazione Ibla; 2) Carmine; 3) Ospedale Arezzo; 4) Stazione centrale; 5) Colajanni; 6) Paestum/Masserie; 7) ASI; 8) Cisternazzi/Nuovo ospedale. Gurrieri ha fatto rimarcare come in 20 anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Il secondo intervento è stato di Giosuè Malaponti, responsabile del Comitato pendolari siciliani, che ha parlato delle politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e ha spiegato i ritardi in tema di firma del contratto di servizio. E’ seguito l’intervento del prof. Francesco Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l’università di Reggio Calabria, che ha detto: “il nodo centrale della questione è che qui esiste già un’infrastruttura, condizione fortunata per il territorio. Dall’analisi del percorso della metro e dell’estensione della città attorno ad esso, si può prevedere un flusso di viaggiatori attorno ai 20.000 al giorno; ma la metro dovrebbe  funzionare per determinate ore di punta, per il resto dovrebbe funzionare un Donnafugata-Modica e poi ancora i treni per l’aeroporto di Comiso: tre segmenti all’interno della medesima giornata. Oltre all’utenza cittadina va considerata quella turistica: i turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L’accordo 2014-2020 fra Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un’economia della sicurezza e per interventi infrastrutturali basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per nuovi mezzi da far circolare su questa linea”.

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