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29/06/2015 -

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Depennato il venti per cento del personale forestale addetto allo spegnimento incendi

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“Occorre ragionare con una nuova mentalità, con una differente visione strategica. Chiederemo la predisposizione di un importante progetto per la forestazione attraverso cui rilanciare la valenza del patrimonio boschivo che vuol dire ossigeno, prevenzione del dissesto idrogeologico e quant’altro indirizzato in tale direzione. Non possiamo poi avere fretta, in questo senso, quando si verificano le calamità. Il nostro obiettivo deve essere quello di anticipare i tempi e i potenziali problemi”. Lo dice il deputato regionale Orazio Ragusa a proposito del depennamento del venti per cento del personale forestale addetto allo spegnimento incendi. Personale che sarà destinato ad esercitare un’attività diversa per l’azienda forestale e che, in assenza della turnazione, sarà penalizzato anche sul piano economico. “Nella nostra zona – continua l’on. Ragusa – saranno soprattutto colpiti i centri montani. Ad esempio, in una realtà come Monterosso, su circa tremila abitanti, il dieci per cento almeno lavora alla forestale. E visto che si stanno già verificando ritardi nei pagamenti, il dovere fare i conti con l’ulteriore penalizzazione riguardante il personale antincendio, non potrà che peggiorare il quadro complessivo.Mi appello alla Regione e all’assessorato competente affinché, anche dopo la presentazione di alcune mie specifiche sollecitazioni, questo percorso possa trovare finalmente applicazione”. E l’on. Ragusa lancia una serie di proposte: “A Giarratana, ad esempio, è stata acquisita una tenuta dove è sorta una struttura per attività didattiche di natura ambientale situata in contrada Monte Lauro. Attività didattiche che potrebbero essere integrate con attività turistiche o comunque di ospitalità per i soggetti che vengono in Sicilia a partecipare a degli stage formativi di natura ambientale. A Chiaramonte Gulfi, poi, all’interno del demanio, insistono dei rifugi forestali di un certo fascino che potrebbero essere convertiti per usi turistici rurali e ambientali. A Monterosso, infine, è presente, a Canalazzo, un immobile del barone Cocuzza che, appositamente riconvertito, si presterebbe a coinvolgimenti di natura ambientale rivolti, perché no, anche ad associazioni europeiste. Come si vede, le idee non mancano. Occorre trovare il sistema per attuarle”.

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