19-04-2024
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09/11/2011 -

Politica/

Nello Dipasquale e le congratulazioni a Carmelo Iacono

Carmelo Iacono è il primario di Oncologia sotto processo con l’accusa di peculato e concussione, reati che avrebbe commesso inducendo 34 pazienti ad operarsi in una clinica privata di Catania. Una storia che insieme allo scandalo su un altro primario, Civello, turba l’opinione pubblica e impone un’attesa rispettosa e fiduciosa nel lavoro della magistratura, e una riflessione sulla società ragusana ritenuta sino a qualche tempo addietro esempio di virtù. Il dottore Iacono è stato presidente dell’associazione italiana di oncologia medica e come tutti presidenti di tale associazione, una volta terminato l’incarico, è passato a dirigere la Fondazione Aiom. Il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale si è subito precipitato a diramare un comunicato stampa: “Desidero esprimere le più sincere felicitazioni per la elezione al vertice della prestigiosa fondazione che premia il lavoro del dottore Iacono”. Le congratulazioni non hanno trovato eco sulla stampa – tranne che per una notizia breve, a margine di pagina – tanto sono sembrate inopportune e forzate persino al mondo dei giornalisti, di norma estremamente incline a offrire spazi di luminosa propaganda al sindaco. Nello Dipasquale con la sua nota di felicitazioni ha marcato la distanza tra il suo regno e la vita e la sensibilità della comunità. Dovevano essere congratulazioni private ed invece il sindaco di Ragusa ha scelto di coinvolgere l’intera collettività per certificare la banalità o la irragionevolezza delle accuse. Nel regno di Nello Dipasquale non c’è prudenza, silenzio, contenimento, non ci sono atteggiamenti seri e composti; conta solo l’appartenenza, l’adesione al clan: basta essere amici del sindaco e scatta l’assoluzione preventiva. Carmelo Iacono, insieme al cognato, consigliere Sasà Cintolo, è tra gli entusiasti dell’associazione Territorio ed è questa lodevole comunanza ciò che suscita le felicitazioni del sindaco immediatamente trasmesse al popolo, e che convince il primo cittadino a cancellare l’esistenza di un processo che dovrebbe imporgli uno stile più riguardoso verso la collettività amareggiata e spaventata per gli scandali della sanità. Nello Dipasquale sogna di essere il garante della felicità della città; ogni sua goduria e conquista devono contagiare di beatitudine i ragusani. Potrà inventarsi qualsiasi associazione, il nostro sindaco, ma rimane comunque intriso e zuppo dei vaneggiamenti di Berlusconi, anche se adesso vuol scrollarseli di dosso. Ricordiamoci della frase più significativa che dall’Europa è giunta per descrivere il dramma che stiamo attraversando: “Sottometteremo l’Italia ad un test di realtà”. Vale anche per Ragusa.

 

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