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10/12/2011 -

Cronaca/Pubblica Utilità/Società/

Incubo Muos per Comiso

Il giornalista siciliano di controinformazione Antonio Mazzeo ha diffuso in rete un articolo sui possibili pericoli derivanti dal nuovo sistema satellitare installato a Niscemi. Scrive Mazzeo: “Le microonde del Muos dei militari Usa in via d’installazione a Niscemi, interdiranno l’uso dell’aeroporto di Comiso e di buona parte dello spazio aereo siciliano. Alla vigilia del tavolo di lavoro inter-istituzionale che dovrà fissare l’ennesima data di apertura dello scalo ragusano, lo studio dei rischi associati alla realizzazione del Muos a firma dei professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, prefigura interferenze elettromagnetiche incompatibili con il regolare traffico aereo in buona parte della Sicilia orientale. Le megaantenne degli Stati Uniti d’America – scrive Antonio Mazzeo – rischiano così di contribuire a creare l’ennesima cattedrale nel deserto; un’opera che è già costata più di 50 milioni di euro. Spiegano gli studiosi del Politecnico di Torino: “Alcuni apparecchi commerciali accusano interferenze e malfunzionamenti in presenza di emissioni elettromagnetiche di alta frequenza. Risultano poi particolarmente vulnerabili a questo tipo di disturbi alcune categorie di dispositivi elettronici, come gli apparecchi elettromedicali (pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici) e la strumentazione avionica, tanto da richiedere particolari cautele nel loro utilizzo”. I professori Zucchetti e Coraddu hanno potuto accertare – scrive Antonio Mazzeo – che la densità di potenza è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmente dal fascio, con conseguenti malfunzionamenti e rischi di incidente. Per Zucchetti e Coraddu, gli incidenti provocati dall’irraggiamento accidentale di aeromobili distanti anche decine di chilometri sono eventualità tutt’altro che remote e trascurabili ed è incomprensibile come non siano state prese in considerazione dagli studi progettuali della Marina militare Usa. I rischi d’interferenza – sottolinea il giornalista Antonio Mazzeo riportando lo studio dei due professori del Politecnico di Torino – investono potenzialmente tutto il traffico aereo della zona circostante il sito d’installazione del sistema Muos. Nel raggio di 70 Km si trovano ben tre scali aerei: Comiso a poco più di 19 Km dalla stazione di Niscemi, e gli aeroporti militare di Sigonella e civile di Fontanarossa che si trovano rispettivamente a 52 Km e a 67 Km. Per gli studiosi del Politecnico, l’irraggiamento accidentale, a distanza ravvicinata, di un aereo militare potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. “Le interferenze generate dalle antenne del Muos possono arrivare infatti a innescare accidentalmente gli ordigni trasportati”, affermano i due studiosi. I rilievi sull’insostenibile pericolo per il traffico aereo del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari sono noti – ribadisce Antonio Mazzeo – ai tecnici della Marina USA perlomeno da sei anni, al punto di convincerli a dirottare a Niscemi il terminale terrestre che in un primo momento doveva essere installato nella stazione aeronavale di Sigonella. A imporre la differente destinazione finale del Muos sono state le risultanze di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dalle grandi antenne eseguito da due aziende contractor: Analytical Graphics Inc (con sede a Exton, Pennsylvania) e Maxim Systems (con sede a San Diego, California). Appurato che le fortissime emissioni elettromagnetiche del Muos possono avviare la detonazione degli ordigni di Sigonella, sia Agi che e Maxim Systems – sostiene Antonio Mazzeo – raccomandarono ai militari statunitensi di “non installare i trasmettitori in prossimità di velivoli dotati di armamento”. Da qui la scelta di Niscemi. L’incompatibilità del terminale Muos con il traffico aereo nello scalo di Comiso – racconta Antonio Mazzeo – era stata denunciata in passato dalla Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, dal Comitato No Muos e da alcuni amministratori locali. Il 14 dicembre 2009, a conclusione di una riunione dei sindaci dei Comuni di Butera, Caltagirone, Niscemi, San Michele di Ganzaria e Vittoria, fu emesso un comunicato che segnalava come “l’aeroporto civile di Comiso potrebbe essere costretto alla chiusura per le interferenze elettromagnetiche dell’impianto radar che gli americani intendono realizzare in contrada Ulmo”. Denuncie – scrive Antonio Mazzeo – che furono costantemente ignorate dalle autorità regionali, dagli enti preposti alla sicurezza del traffico aereo e dalla Soaco la società di gestione dell’aeroporto comisano. Adesso, con l’entrata in funzione delle antenne del Muos di Niscemi, – conclude il giornalista siciliano Antonio Mazzeo – potrebbero tramontare le ultime speranze di vedere decollare un aereo dal multimilionario scalo ragusano”.

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