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15/12/2011 -

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Per una politica libera e senza inciuci

Riceviamo e pubblichiamo una lettera diffusa alla stampa da quattro giovani del Pd. “Siamo un gruppo di giovanissimi dirigenti del Partito Democratico, poco più che ventenni, ma che possiamo vantare diversi anni di militanza politica e diverse esperienze sia amministrative sia politiche; non siamo soliti utilizzare la stampa per la polemica politica e con questo comunicato non vogliamo fare polemica fine a se stessa, ma sollevare una questione di principio, una questione politica che riteniamo assolutamente inaccettabile per un partito che si rispetti come il nostro. Venerdì 9 dicembre all’interno della direzione provinciale del Partito Democratico abbiamo ascoltato il sen. Gianni Battaglia che ha ammesso – dopo essersi autodefinito il dirigente della sinistra iblea che storicamente ha avuto i più prestigiosi incarichi – il suo disimpegno, e quello di altri compagni a lui vicino, nella campagna elettorale per motivazioni che un giorno forse spiegherà; ma era chiaro il riferimento alla contrapposizione interna con il segretario Calabrese. Parole gravissime! Parole passate assolutamente in secondo piano in quella direzione dove si parlava di università e in cui moltissimi non vedevano l’ora che quella discussione finisse subito. Solleviamo questo problema innanzitutto perché le campagne elettorali le facciamo a prescindere! Dalla mattina a sera a fare volantinaggio davanti alle aziende, a scrivere i programmi, a contattare i cittadini nei mercati rionali e nel porta a porta, a incontrare migliaia di elettori, ad affiggere i manifesti; sacrifichiamo famiglia, fidanzate, amici, lavoro, studio, e tutto questo rimettendoci soldi, perché nessuno ci ha mai pagato né rimborsato un euro. Lo facciamo perché ci crediamo perché crediamo che le nostre città meritano amministrazioni migliori di quelle che propone il centro destra. Venerdì abbiamo appreso che il dirigente “più prestigioso per incarichi nella storia della sinistra” invece si può permettere di disimpegnarsi. Forse per lui il bene della città non vale? Nella scelta tra Sergio Guastella e Nello Dipasquale ci potevano essere motivazioni talmente alte che potevano portare a disimpegnarsi? Nella stessa direzione abbiamo poi anche appreso – sempre dalle parole del sen. Battaglia – che la nomina fatta dallo stesso Nello Dipasquale, in un posto che, come tutti sappiamo, è di sottogoverno, prima a componente del Consiglio d’amministrazione del consorzio universitario e, a pochi giorni dal voto amministrativo, a vice presidente non ha influito nella scelta del disimpegno. Questa nomina – dice il senatore Battaglia – è di natura tecnica e non politica, per cui il Partito Democratico non c’entra nulla in questo CdA e nella sua gestione: il senatore Battaglia c’è in veste personale, per le sue competenze tecniche. Come si può accettare un discorso del genere? Se passa questo principio qualsiasi dirigente del Partito Democratico può farsi indicare in qualsiasi posto di sottogoverno da qualsiasi amministratore di centro destra, proprio con la “scusa” della nomina tecnica. La politica che intendiamo noi è una cosa diametralmente opposta! Noi con gli amministratori di centro destra e berlusconiani non ci vogliamo avere niente a che fare, e l’opposizione la facciamo veramente senza avere mai il problema di parlare! Perché noi siamo liberi, e la politica dell'”inciucio”, quella accomodante, quella delle mezze parole o addirittura delle parole mai dette non la sopportiamo, anzi la nostra opposizione che è sempre finalizzata al governo della città, è fatta di proposte, di lavoro, di alternativa a questa destra iniqua, clientelare e che fa passare i diritti per concessioni. Qualcuno ci ha detto che prima di parlare dobbiamo avere 40 anni di militanza, e che è un peccato che non abbiamo appreso gli insegnamenti che ci sono stati dati. Probabilmente è vero, ma anche senza aver capito tutto, capiamo che tutto questo non può essere ammesso dal nostro Partito e dai suoi dirigenti, né che un dirigente di primo piano possa permettersi il “lusso” di “saltare un giro” né di farsi nominare come “tecnico” dal sindaco del centro destra in un consorzio universitario il cui lavoro viene definito positivo sol perchè ci sono più di 1000 iscritti a fronte degli 80 iniziali di agraria del ’95. Già ad Aprile scorso il segretario on. Zago e l’on. Digiacomo avevano preso posizione riguardo alla gestione unilaterale del centro destra di questo consiglio d’amministrazione, con la presenza a “titolo personale” di Battaglia. Adesso però ci aspettiamo, dopo questa direzione provinciale e dopo le parole che sono state aggiunte, che il Partito Democratico provinciale e i suoi vertici, non solo prendano una posizione netta sul fallimento della politica universitaria in provincia che hanno messo in piedi i soci di maggioranza e il CdA di loro espressione, ma chiediamo anche che prendano una posizione chiara e netta sul metodo e sul modo di fare politica affinchè il Pd sia da esempio ai giovani del Partito e agli elettori. Vogliamo dire chiaramente che siamo diversi dal centro-destra e che rappresentiamo un’alternativa per questo paese e per le future generazioni. Hanno allora ragione quelli che sostengono che alla fin fine siamo tutti uguali? Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti per la nostra strada e speriamo che i cittadini capiscano che il cambiamento è possibile, è credibile e che c’è qualcuno che può rappresentarlo veramente! La lettera porta le firme di Nanny Frasca, assemblea regionale Riccardo Schininà, direzione provinciale Alessandra Vicari, assemblea regionale Marco Moltisanti, direzione provinciale

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