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18/01/2012 -

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RAGUSA, LA CGIL SCRIVE A SINDACO ED ASSESSORI: “NON TOCCATE IL WELFARE”

Una lettera aperta a firma del coordinatore della Camera del Lavoro della Città di Ragusa, Nicola Colombo, del segretario generale della Filcams Cgil di Ragusa, Salvatore Tavolino e del segretario generale della F.P. Cgil di Ragusa, Aldo Mattisi, è stata inviata al sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, all’assessore ai Servizi Sociali, e all’assessore al Bilancio per denunciare l’aumento delle quote di partecipazione delle famiglie e dei cittadini nel sostenere la spesa del welfare locale. In particolare, si legge nella nota dei dirigenti sindacali, gli aumenti riguarderebbero con effetto retroattivo la retta per la frequenza agli asili nido, il costo per il trasporto alunni, il servizio di refezione scolastica. “Agli annunciati tagli dei trasferimenti da Stato e Regione al Comune di Ragusa (si tratterebbe di oltre 2 milioni di euro) potrebbe seguire – si legge nella nota inviata da Colombo, Mattisi e Tavolino della Cgil – la riduzione dei servizi sociali erogati a utenti bisognosi, a categorie sociali più svantaggiate, a diversamente abili. Senza considerare il fatto che anche in città si acuisce il problema dei soggetti con difficoltà psichiche presenti nelle case famiglia, servizio costituzionalmente previsto, questo, che rischia di essere bloccato per mancanza di copertura finanziaria”. “Il Bilancio di previsione 2012 – dichiarano i tre sindacalisti -, in mancanza di azioni finalizzate alla copertura dei mancati introiti, potrebbe portare mediamente a una riduzione del 20% dei servizi finora garantiti con grave nocumento per gli utenti assistiti che ne hanno diritto e per gli operatori che, se non licenziati, vedrebbero ridotto il loro monte-ore lavorativo, tra l’altro già in regime di part time. Una sensata pratica amministrativa, specie nella fase di massima criticità come quella che stiamo vivendo – affermano Colombo, Mattisi e Tavolino -, imporrebbe invece che una ragionieristica e burocratica pratica amministrativa basata su tagli e ridimensionamenti, un’azione politica di concertazione tra le parti, vale a dire tra amministrazione comunale, rappresentanti dei lavoratori, associazioni dei cittadini-utenti, cooperative sociali affidatarie che gestiscono i servizi”. La Cgil chiede che nessun atto amministrativo afferente il welfare locale, determina sindacale o dirigenziale e atti di Giunta e Consiglio, venga posto in essere prima dell’avvio di un confronto costruttivo tra le parti al fine di addivenire a scelte concertate e se possibile unitariamente condivise che da un lato facciano fronte alla situazione economico-finanziaria dell’Ente ma dall’altro canto non smantellino il sistema delle politiche sociali. I dirigenti sindacali della Cgil Ragusa rimangono in attesa di una convocazione: “per poter partecipare a un primo fattivo incontro sulle problematiche organizzative, gestionali ed economico-finanziarie dei servizi sociali al fine di migliorarne tutti insieme – concludono i tre sindacalisti – i livelli di qualità e di efficienza del welfare nella nostra città”.

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