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22/01/2012 -

Economia e Finanza/Pubblica Utilità/Società/

BLOCCO DEI TIR, SI FA LA CONTA DEI DANNI

Tremila quintali di latte gettati via. Un danno economico pari a 250 mila euro. Poi gli ortaggi freschi, la zucchina e il pomodoro da insalata, rimasti nelle celle frigo, che tra breve dovranno essere buttati. L’economia della provincia è in ginocchio. Il blocco dei tir e i presidii del movimento forza d’urto e dei forconi hanno paralizzato la Sicilia. “I nostri tir carichi di latte sono ancora fermi in una stazione di servizio di Francofonte – dice il presidente della Ragusa Latte, Giovanni Schembari -. Stiamo cercando una mediazione attraverso la prefettura di Siracusa ma il danno all’interno sistema allevatoriale è incalcolabile. Il latte che da ben cinque giorni si trova all’interno delle cisterne dovrà essere conferito nelle apposite strutture di smaltimento con un costo aggiuntivo a carico della cooperativa”. Nelle strutture serricole, da Marina di Ragusa a Santa Croce, si fa la conta dei danni. “All’interno dei nostri magazzini abbiamo merce invenduta accumulata da giorni – dice Vittorio Gona, presidente della cooperativa Alba Bio -. Questi ortaggi freschi saranno gettati. Non possiamo spedire assolutamente nulla. I danni solo nella nostra cooperativa sono pari a 50 mila euro”. Il mercato ortofrutticolo di Santa Croce è rimasto chiuso. I piccoli produttori che dovevano conferire la merce hanno depositato gli ortaggi all’interno delle loro strutture in attesa di avere notizie circa la riapertura del mercato. Intanto la serrata prosegue almeno fino a mercoledì. Nel capoluogo nessun presidio. In pochi, tra i commercianti e gli artigiani, hanno aderito alla protesta. “Ho voluto in maniera autonomia aderire alla protesta – racconta Tony Bergamo, titolare di un’impresa edile – condividendo le ragioni della piattaforma rivendicativa e del malcontento”.

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