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22/01/2012 -

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Ferrovie al capolinea, da lì è iniziato il declino

Anche se la giornata della mobilitazione a difesa delle ferrovie iblee, nonostante l’ennesimo accorato appello lanciato dai ferrovieri, non ha ottenuto una grande partecipazione di cittadini, la manifestazione di sabato, il sit-in alla stazione di Ragusa, ha raggiunto comunque un primo risultato. I presenti, ferrovieri, pendolari, rappresentanti sindacali ed esponenti politici e qualche cittadino, hanno deciso di costituire un comitato permanente che organizzerà tra il 24 e il 26 febbraio un’assemblea pubblica provinciale per elaborare la piattaforma delle richieste del territorio per il rilancio delle ferrovie locali. A questa assemblea verrà invitato l’assessore regionale ai Trasporti Russo. Il presidente della Provincia Franco Antoci ha sottolineato che sino ad oggi le richieste di incontro avanzate dalle province di Ragusa e Siracusa non hanno avuto alcuna risposta. A seguito dell’ultima eliminazione di treni pendolari disposta dal nuovo orario ferroviario, i presidenti delle due province hanno cercato invano di interloquire con l’assessore Russo. Da cinque anni infatti la Rfi (rete ferroviaria italiana) continua a ribadire che il problema dello smantellamento dei treni risiede nella mancata firma del contratto di servizio, fra Regione Sicilia e società ferroviaria. Una situazione di stallo, nella quale il territorio ha perso anche la capacità di interloquire. “Non vogliamo pensare che quella di oggi sia l’ultima manifestazione a difesa delle ferrovie iblee – ha detto Pippo Gurrieri della Fltu Cub trasporti, il sindacato di base che ha organizzato la manifestazione -. Non vogliamo credere che il raduno odierno sia come la raccolta al capezzale di chi sta morendo. Dobbiamo lottare e chiedere alla società ferroviaria che restituisca al territorio quello che è stato tolto via via, negli anni”. Dopo l’intervento di Gurrieri, parecchi esponenti politici hanno preso la parola (presenti fra gli altri gli onorevoli Digiacomo, Ammatuna, Gurrieri, Chessari, i consiglieri comunali di Ragusa, Calabrese e La Rosa, il vice sindaco del capoluogo Cosentini, il consigliere provinciale Giovanni Iacono). “In fondo per rilanciare la ferrovia basta poco – ha detto il pendolare Piero Paolino – è sufficiente che i Comuni si attivino per mettere degli autobus nelle stazioni e creare un raccordo”. Una realtà inesistente alla stazione di Ragusa, forse unica città capoluogo d’Italia ad avere il capolinea dei bus a grande distanza dalla stazione ferroviaria. “Per noi giovani, per gli studenti, il trasporto ferroviario è un’alternativa importante – ha detto Gianmarco Di Cara -. Lo abbiamo sperimentato in questi giorni quando è stato impossibile raggiungere Catania con il gommato”.

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