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24/01/2012 -

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SCIOPERO DEI CAMIONISTI, LA PROVINCIA E’ IN GINOCCHIO

Centinaia di pedane di ortaggi all’interno dei box dei mercati di Santa Croce, Vittoria e Donnalucata. Lo sciopero dei camionisti, dopo lo stop forzato per la manifestazione organizzata dai forconi e del comitato onda d’urto, rischia di paralizzare l’economia della provincia. I tir che dovevano portare la merce della Sicilia ai mercati del nord Italia sono fermi. “Nei nostri magazzini ci sono decine di pedane di melenzane e zucchine – spiega Ciccio Emmolo, commissionario ortofrutticolo di Santa Croce -. Attendiamo notizie certe sul trasporto di questa merce; ci hanno riferito che ci sono blocchi ovunque, anche in Calabria. Si attendono notizie dai colleghi di Vittoria per una grande assemblea dei produttori per fare il punto della situazione”. I produttori serricoli chiedono l’intervento delle organizzazioni agricole che, in questa lunga e difficile vertenza, sono rimasti a guardare. “Serve l’intervento del presidente nazionale della Coldiretti, Sergio Marini, per definire una vicenda estremamente complessa – dice Guglielmo Occhipinti, portavoce dei gruppi d’acquisto – . E’ davvero impensabile che continuiamo a bloccare la Sicilia e la merce dei mercati esteri continua ad entrare come se nulla fosse”. Il portavoce dei “forconi” in provincia, Aldo Bertolone, assicura che tutti i presidii, regolarmente autorizzati dalla questura, sono stati rimossi. “In qualche città insistono cittadini che a titolo personale hanno voluto continuare la protesta, noi invece attendiano notizie positive da Roma dove è previsto l’atteso incontro con il primo ministro Mario Monti. Nella piattaforma rivendicativa chiediamo – spiega Bertolone – il congelamento delle cartelle Serit e la modifica della normativa vigente relativa al fermo amministrativo per le autovetture il cui valore di mercato è inferiore ai 6 mila euro”. I forconi chiedono l’eliminazione dell’Ici e dell’Imu su fabbricati rurali e terreni, il taglio delle accise sul costo dei carburanti e l’approvazione della legge riguardante la modifica dell’articolo 36 dello statuto siciliano che recita: “Al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati dalla medesima. Sono però riservate allo Stato le imposte di produzione e le entrate dei tabacchi e del lotto”.

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