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26/01/2012 -

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SMARRITO SINDACO: NOME NELLO, COGNOME DIPASQUALE

Gli sarà presa la sindrome di Schettino? Taglia la corda quando si affonda? Sono passate due settimane e non c’è traccia. La prima versione è stata quella della bronchite, acutissima, che non consentiva nemmeno la comunicazione telefonica, poi l’ingolfamento delle vie respiratorie si è aggravato ed è diventato americanite. Ci ha tolto tutto, Nello Dipasquale, si è inghiottito l’intera città, l’ha inabissata, però ci ha lasciato il gusto del sogno. Quando lui parte possiamo sbizzarrirci dentro le sue avventure. Ipotesi a fumetti, ricordando Salgari: Nello e la fanciulla dei Caraibi, Nello alla corte del sultano, Nello e il vascello fantasma, Nello e la schiava rapita. Si è perduto, in sequenza: la roboante manifestazione istituzionale per il rilancio e lo sviluppo, il casino dei forconi, le lacrime del consigliere Emanuele Distefano. Peccato per i forconi, era cibo adatto ai suoi denti: rabbia, fuoco, rozzezza, bozzoli di eversione. Ma anche qui ha avuto culo, il nostro sindaco. Ha dato a Cosentini (chissà come e quando avvengono i contatti tra i due… il vice chiuso al cesso che decodifica i messaggi) l’ordine di solidarizzare con le masse scatenate, e il povero vicesindaco si è rimboccato la pancia – elemento unificante tra il nostro rappresentante di governo ed il popolo dei camionisti – ed è partito nell’abbraccio alla Vandea. Il culo del sindaco sta nel fatto che se c’era forse gli finiva male: di populismo si campa e si muore, ed infatti Peppe Drago, nella sua Modica, ha voluto vedere da vicino i rivoltosi ed è stato menato dalla folla, trascinato a terra e ripescato dalla polizia. Torniamo al nostro eroe, il bel capitano America. Che fine ha fatto Territorio? Era perfetta per essere sfoderata dai Forconi, ed invece silenzio assoluto. Vuoi vedere che già gli è venuta a noia? Il sindaco in effetti ha ragione. Passare dalla compagnia dei meglio costruttori machocafoni al manierismo dell’avvocato Sbezzi è dura, serve una boccata d’America. Ora basta, però, deve tornare. Salta tutto a Palazzo. Il consigliere Emanuele Distefano è rimasto fottuto: al suo collega Tasca l’assessorato, a lui neanche la presidenza di una commissione che poi non vale una cippa. L’ha fregato la Malfa che si è astenuta: tiè gli ha fatto la dolce signora all’infermiere. Si pugnalano, si tradiscono, si avviliscono, insomma perdono corpo e anima senza il loro conducator. Ma ciò è nulla in confronto a quel che può accadere: PdL allo stato gelatinoso rischia squagliamento. Se Salvo Mallia entra in giunta al posto di Addario, scavalcando Maurizio Tumino, si incavola il presidente del consiglio provinciale, Giovanni Occhipinti, e il gruppo di Nino Minardo fa il botto. Quindi Minardo dovrebbe star fermo, epperò Salvo Mallia vorrebbe entrare in giunta e così inizierebbe a covare il naturale sentimento di candidatura a sindaco per sostituire l’americano che, si sa, tende alla migrazione, ed allora tutti gli altri candidati come reagirebbero? Cosentini, Sonia Migliore, Ciccio Barone, Giovanni Occhipinti, impazzirebbero e sarebbe l’apocalisse finale. Che genio, questo Nello Dipasquale, ha trovato la soluzione: rimanere solo dopo la strage. E’ un uomo bomba, cammina e si trascina dietro un potenziale bellico pauroso. Meno male che ogni tanto sfoga all’estero. Domani, forse, torna… deve mettere la pace, ricominciare il giro: parla, innesca, si allontana, accende, sputa nella miccia, getta il fiammifero, preme il pulsante rosso: guerra totale. Un beato costruttore di pace, l’americano. Per il resto tutto scorre, come sempre. Le tasse sono un po’ altine, ma ci si consola nel male comune, poi non serve rimuginare sul disastro: Ragusa è già morta e ci deve far piacere, così si amplia il raggio d’azione dell’assessore ai cimiteri Tasca, e la funzione politica della squadra viene esaltata. Va tutto bene, e si lavora anche quando il sindaco è in vacanza. Il superdirigente dottore Salerno pensa alla macchina, non solo quella amministrativa. E’ stato beccato mentre sussurrava ad un ragazzetto, D’Aragona, divenuto vicepresidente del consiglio: “Consigliere ci stiamo attivando affinchè lei ottenga la possibilità di parcheggiare l’auto nel cortile della Prefettura!” Questo sì che è prodigarsi per l’interesse collettivo! Direttive dell’americano, non si babbìa.

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