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04/02/2012 -

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IV POLO UNIVERSITARIO, I SINDACATI TORNANO SULLA VICENDA

Il sogno del IV Polo Universitario Pubblico in Sicilia, che avrebbe sede a Ragusa, si allontana sempre più dalla realtà. Mentre si paventa la chiusura anche della facoltà di Lingue, i sindacati, Cgil Cisl e Uil, unitariamente chiedono che si torni a parlare seriamente di IV Polo Universitario. Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera hanno inviato una nota al presidente del Consorzio Universitario Ibleo, Enzo Di Raimondo, per chiedere un incontro urgente al fine di confrontarsi sull’argomento. “Registriamo – si legge nella lettera inviata dai sindacati al presidente del Consorzio Universitario – con nostro pieno rammarico, che siamo nuovamente costretti a partecipare ad una battaglia di retroguardia per mantenere in vita la facoltà di Lingue a Ragusa dopo avere assistito al depauperamento delle altre facoltà”. “Dover rinunciare anche ad una sola facoltà universitaria – continuano i tre segretari dei sindacati – segna una sconfitta e una retrocessione del territorio in termini di nuovi saperi e di arricchimenti culturali che nei fatti depotenzia non solo le grandi opportunità per una crescita sociale e civile delle generazioni future iblee, ma si muove in piena controtendenza rispetto ad una tradizione consolidata di percorsi formativi di indiscussa eccellenza”. Tornando a parlare del IV Polo Universitario, i sindacati bacchettano la politica ragusana. “Su questo versante si è registrata – scrivono Avola, Romeo e Bandiera – un’eccessiva disinvoltura rispetto ad un lavoro di sintesi, in fatto di accordi e di alleanze, che non è stato sufficientemente battuto dalla politica, dalle istituzioni e dal mondo accademico”. La triplice sindacale parla anche dei lavoratori attualmente in servizio al Consorzio. “Oltre a preoccuparci dei 33 posti di lavoro in attività presso il C.u.i. – hanno scritto i tre sindacalisti -, che vanno comunque salvaguardati, siamo disponibili a spenderci per riannodare i fili di un ragionamento rispetto al quale si è registrata un’arrendevolezza ed una rassegnazione che non sono degne della posta in palio”.

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