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14/02/2012 -

Società/

Ancora cemento sull’altopiano

“Dopo aver devastato la costa e aggredito l’altopiano, la cementificazione selvaggia si sposta nella parte più intatta del comune di Ragusa, a San Giacomo”. E’ la denuncia che Legambiente ha presentato a Vigili urbani e Guardia di Finanza. “Nella frazione montana, a circa 1,6 km dal nucleo urbano lungo la provinciale che porta a Giarratana, – si legge nel documento inviato a polizia municipale e fiamme gialle – si sta ultimando la costruzione di quattro villini, di cui uno ancora allo stato di fondazioni. Per accedere agli edifici è stata anche realizzata una strada demolendo un costone roccioso. Inoltre le opere in costruzione non sono segnalate da alcun cartello come d’obbligo in caso di regolare concessione”. Gli ambientalisti spiegano: “In base ai consolidati pareri dell’unità operativa del Dipartimento regionale dell’Urbanistica, l’intervento in oggetto sembrerebbe somigliare ad una lottizzazione abusiva sia per la realizzazione di una nuova strada, che per l’impiego dell’unità fondiaria ai fini della realizzazione di una pluralità di insediamenti residenziali”. Da qui la richiesta di “un intervento immediato per accertare l’abuso e se verificato procedere al sequestro dell’area”. Accertamenti che, pare, starebbero già partendo. A sindaco e Regione, invece, un’altra segnalazione, che riguarda una area adiacente il fiume Irminio. Si tratta di una lottizzazione, rilasciata nel mese di giugno scorso, confinante con un’area Sic (Sito d’interesse comunitario). “In base ai dati in nostro possesso sembrerebbe – spiegano gli ambientalisti – che l’intervento in oggetto, confinante con l’area del Sic, non sia stato sottoposto a Valutazione di incidenza. Qualora ciò fosse vero invitiamo il Comune di Ragusa a sospendere immediatamente i lavori e a procedere ad attivare la procedura di Valutazione di incidenza”. Secondo Legambiente, infatti, “la realizzazione di decine di villette in un’area limitrofa ad un sito d’interesse comunitario potrebbe avere diversi effetti negativi sull’area tutelata”. La richiesta, come detto, è rivolta anche all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente perché, qualora il Comune non ottemperi attivando la valutazione, si sostituisca ad esso per gli adempimenti del caso. Altre due segnalazioni, quindi, che ripropongono la questione, mai risolta in maniera definitiva, delle costruzioni in aree verdi.

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