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29/02/2012 -

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FERROVIA IBLEA, ECCO LA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA

La piattaforma rivendicativa per il mantenimento e il rilancio della ferrovia iblea sarà trasmessa in questi giorni dalla Provincia di Ragusa al presidente della Regione, all’assessore regionale ai Trasporti, al dirigente del servizio del trasporto regionale, Ignazio Coniglio (che ha partecipato alla conferenza provinciale tenutasi lunedì sera a Ragusa) e a Trenitalia. Nel frattempo sarà chiesto un incontro all’assessore regionale alla Mobilità Pier Carmelo Russo, proprio per approvare in sede palermitana questa piattaforma e per costituire una commissione permanente a tutela della ferrovia del Sud Est della Sicilia. Con la conferenza sono stati stabiliti tali punti fermi che riguardano le istanze che vanno fatte alla Regione. Inoltre è stata ulteriormente definita la piattaforma che si basa su cinque richieste fondamentali. La prima è quella del ripristino delle corse dei treni soppressi nella tratta Siracusa-Gela, segue l’istanza sulla realizzazione della metropolitana di superficie a Ragusa, si sollecita poi lo sviluppo di un sistema intermodale dei trasporti, il ripristino dei treni a lunga percorrenza e infine il rilancio del trasporto merci. Queste le proposte della conferenza. A distanza di un giorno dall’organizzazione di questo evento, immancabili le polemiche, fra queste, la presa di posizione del partito Comunista dei Lavoratori, sezione di Ragusa, che ha definito “l’incontro, nient’altro che l’ennesima passerella di politici locali, provinciali e regionali che in conferenza hanno confermato il loro qualunquismo e il loro non poterci fare niente”. Più articolata l’analisi fatta dalla Cub Trasporti che in un comunicato sottolinea che “la conferenza provinciale a prima vista potrebbe essere considerata l’ennesima occasione mancata: sindaci assenti, consiglieri provinciali e comunali latitanti, associazioni imprenditoriali ed enti assenti o presenti ma silenziosi. In più, il solito vizio della passerella che ha visto sfilare sul podio personaggi, anche deputati, con ben poche cose da dire, e soprattutto con una grande carenza di proposte”, ha concluso la Cub. Ma secondo la Cub trasporti, che è il sindacato di base dei ferrovieri che ha promosso il sit in del 27 gennaio scorso, punto di partenza dal quale si è approdati alla conferenza di lunedì sera, vi sono altri aspetti da valutare e sulla base dei quali puntare “per potere proseguire l’impegno – tutto in salita – che un tema spinoso come quello ferroviario, impone”. “Intanto per la prima volta i cittadini erano più numerosi dei politici e dei ferrovieri – dice Pippo Gurrieri della Cub Trasporti – e poi la presenza del dott. Coniglio delegato dall’assessore regionale Russo e del dott. Lo Sciuto per Trenitalia, ha permesso, di interloquire con le due istituzioni che hanno in mano le sorti delle ferrovie iblee”. Da qui il nodo cruciale da cui partire: il contratto di servizio. “Ed è a questo punto che deve essere chiaro che l’assenza degli enti locali ha pesato. I Comuni hanno un ruolo da cui non si può prescindere – scrive la Cub Trasporti -. Essi devono spostare fasce di pendolarismo studentesco e non, dalla strada alla rotaia, attuando le necessarie sinergie treno bus nelle stazioni: questa è la base per costringere Trenitalia a non tirarsi indietro dall’effettuare i treni per i pendolari, senza più alibi, compreso quelli delle perdite. Si potrebbero spostare – dice ancora la Cub – centinaia di studenti, sulle migliaia che usano i bus, sul treno. E sarebbe anche una rivoluzione culturale”.

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