L’on. Pippo Digiacomo del Partito Democratico interviene nel dibattito in corso sul commissariamento della Provincia di Ragusa. “L’unico modo per evitare il commissariamento della Provincia Regionale di Ragusa – ha detto l’on. Digiacomo – sarebbe stato quello di approvare una legge che ridefinisse compiti, adempimenti e modalità elettive della nuova Provincia Regionale. A una settimana dall’indizione dei comizi elettorali questo era praticamente impossibile e pertanto si è fatto ciò che si poteva fare in tempi strettissimi, cioè impegnarsi a varare una legge che consentisse l’elezione diretta del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale, sventando così il pericolo molto realistico di procedere verso l’abolizione totale delle Province – ha detto ancora l’on. Digiacomo -, come del resto previsto dalla legge Monti. A meno che non si fosse andati a votare con l’attuale sistema, quindi con eguale numero di consiglieri provinciali e assessori – ha detto ancora l’on. Digiacomo -: il che avrebbe costituito, in un contesto di riduzione complessiva dei costi della politica, uno scandalo dagli effetti travolgenti, scandalo non voluto da nessuna forza politica a livello nazionale, regionale, provinciale né tanto meno dall’opinione pubblica. Si sarebbe potuto fare una legge? Certo, ma non negli ultimi cinque giorni. Ma che tipo di legge e in conformità o difformità di quale contesto complessivo, visto che a Roma questa materia è tuttora in discussione? Comprendo l’amarezza per il commissariamento, che è sempre un venir meno della democrazia”, ha concluso l’on. Digiacomo del Pd. Sulla vicenda ritorna anche l’on. Riccardo Minardo del MpA. “E’ opportuno sottolineare – ha dichiarato l’on. Riccardo Minardo – che il percorso scelto era l’unico che poteva resistere alla verifica di legittimità costituzionale da parte del Commissario dello Stato – ha detto l’on. Riccardo Minardo -, escludendo a priori ogni ipotesi di proroga non contemplata né dalle vigenti norme, né dalla Costituzione”.
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