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03/03/2012 -

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RAGUSA, CONVEGNO DI GEOLOGIA

“Il ruolo della prevenzione e della pianificazione è fondamentale nel cercare di sensibilizzare la convivenza con questi fenomeni”. E’ stato questo il messaggio lanciato venerdì dai tecnici e dai docenti universitari che hanno partecipato al primo convegno sul riconoscimento, la definizione e la valutazione del rischio relativo alle faglie e alle discontinuità tettoniche promosso dall’Associazione geologi liberi professionisti della provincia di Ragusa e che, nell’aula magna dell’ex facoltà di Agraria di Ibla, ha ospitato oltre 120 iscritti provenienti da ogni parte della Sicilia. Aperti dal presidente di Ageo, Pietro Spadaro, che non ha mancato di rimarcare le caratteristiche della sismicità dell’area iblea, i lavori hanno subito concentrato la propria attenzione sulla crescita, lo sviluppo, l’evoluzione delle faglie e dei sistemi di faglie. E’ stato Enrico Tavarnelli, professore ordinario di Geologia strutturale, Dipartimento di Geologia dell’Università di Siena, ad illustrare cosa sta alla base del processo di fratturazione. “Tutto il plateau degli Iblei – ha detto Tavarnelli – è interessato da fratturazioni associate ad attività sismica. Comprendendo la natura di questi processi, dovremmo potere comprendere le migliori strategie per mitigare il fenomeno dei terremoti in generale con cui, nell’area iblea, e siciliana in generale, si convive”, ha concluso Tavarnelli. Antonio Rovelli, dirigente di ricerca Ingv della sezione di Roma, ha affrontato la questione degli effetti di amplificazione sismica in zone di faglia. Per il geologo Antonio Torrisi, funzionario direttivo del Dipartimento regionale di Protezione civile, è “fondamentale avere l’opportunità di analizzare i fenomeni in un determinato lasso di tempo. Nel caso in cui si registra una certa regolarità nel ripetersi degli stessi, è possibile pianificare, prevedere, anticipare in maniera opportuna i terremoti”, ha detto Torrisi. Ester Tigano, presidente della società geologica italiana-sezione Giovani, ha sottolineato come “in molti, ancora oggi, non sanno che esiste la figura fondamentale del geologo per le costruzioni, la libera professione e per molte delle branche che governano la vita di tutti i giorni”. Tra gli altri interventi quelli di Mario Dipasquale (dipartimento Scienza della Terra e del Mare, Università di Palermo), Rosario Occhipinti e Mauro Corrao (Ceratonia geophysics), Giuseppe Coco (Geocheck). Per la giornata di sabato è prevista un’escursione che consentirà di focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche di fagliazione sia alla macro che alla meso scala, in affioramenti chiave presenti lungo la valle del fiume Irminio.

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