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16/03/2012 -

Sanità/Società/

PRECARI ASP, VERTENZA AL PALO

Il modo in cui l’Azienda sanitaria provinciale si è procurata negli ultimi tempi il personale, tramite la procedura dell’esternalizzazione dei servizi, è oggetto di una denuncia inoltrata dal sindacato Cgil all’Ispettorato provinciale per il Lavoro. Sul caso è stata aperta un’inchiesta che è ancora in corso. Questa denuncia è strettamente collegata alla vertenza del precariato Asp della provincia di Ragusa, dato che quasi 300 lavoratori hanno perso il lavoro da quando sono stati sostituiti da personale esterno. La vertenza dei precari da tempo è completamente bloccata. “Il passaggio dei lavoratori precari Asp alla Multiservizi sembra di colpo arenato – sottolinea il responsabile del dipartimento Sanità Cgil, Angelo Tabbì – senza alcuna spiegazione, se non le evidenti iniziative dell’Asp a non voler mantenere gli impegni presi prima nel tavolo della Presidenza regionale e poi con la task force regionale”. L’accordo che prevedeva la confluenza di tutti i precari dell’Asp provinciale alla Multiservizi regionale (che poi avrebbe dovuto sottoscrivere la convenzione con l’Azienda sanitaria), era stato stabilito e condiviso da tutte le parti il 20 maggio del 2011. A quell’incontro era presente il presidente della Regione, l’assessore alla Salute, il direttore generale dell’Asp di Ragusa, la Fp Cgil iblea e i rappresentanti dei lavoratori precari. Da quasi due mesi i sindacati hanno richiesto un incontro alla Regione, mai ottenuto, al quale avrebbero dovuto partecipare, oltre al Governo isolano, la Multiservizi e la direzione dell’Azienda sanitaria. “Oggi i circa trecento lavoratori precari, che da anni lavorano con l’Asp, si vedono sottrarre il lavoro da appalti ed esternalizzazioni – afferma Tabbì – e se non si interviene velocemente, rimarranno senza alcuno spiraglio occupazionale e tanto meno, senza una copertura sociale, quale è l’indennizzo della disoccupazione: sono trecento uomini e donne con le loro famiglie che sono ridotti in miseria”. In una nota Tabbì sottolinea come l’assenza dei precari fra il personale dell’Asp non comporta un risparmio, bensì un aumento della spesa pubblica, dato che appalti e esternalizzazioni costano di più.

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