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21/03/2012 -

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IL “NO” DI MINARDO ALLE COPPIE DI FATTO. CITTADINI, MA SENZA DIRITTI

Nei giorni in cui la Corte di Cassazione sentenzia che “le coppie gay hanno diritto a una vita familiare” ed il Parlamento europeo si esprime favorevolmente sulle unioni omosessuali, l’onorevole Riccardo Minardo, con l’immancabile nota quotidiana, sbandiera la propria astensione, in prima Commissione, sul disegno di legge per promuovere il rispetto dell’identità di genere. Questo il Comunicato: “La Prima Commissione legislativa Affari costituzionali all’Ars presieduta dall’On. Riccardo Minardo, nella seduta odierna, ha respinto il disegno di legge sulle unioni civili. Il disegno di legge, che promuoveva l’istituzione dell’elenco delle unioni civili a livello regionale e l’adozione di alcune iniziative in materia di formazione del personale e della gestione dei servizi sanitari già rinviato dall’aula, dopo l’esame da parte della commissione, è stato bocciato. Il presidente Minardo con la sua astensione – conclude la nota – ha voluto esprimere la propria contrarietà ai contenuti del disegno di legge”. Fin qui la nota. Qualche riflessione è d’obbligo. A chi è indirizzato il “messaggio” dell’onorevole Minardo, uomo tutto casa e chiesa, in verità più casa che chiesa nell’ultimo periodo? Chi dovrebbe rallegrarsi per questo “risultato” che nega diritti fondamentali a cittadini comuni? Persino il vescovo di Ragusa, uomo cauto, aveva invocato una tutela legislativa per le unioni di fatto, anche tra persone dello stesso sesso. Il parlamentare ibleo, invece, cerca di far passare un atto incomprensibile a molti come fosse una “vittoria”. Non si parla nè di matrimoni nè di adozioni, temi “caldi”, ma di “promuovere il rispetto dell’identità di genere”, il rispetto di quelle persone che quotidianamente incontriamo in strada, al lavoro, che vivono in famiglia con noi. Persone a cui, anche con il “no” di Riccardo Minardo, contro logica e buonsenso, si negano diritti fondamentali, che l’Europa e lo Stato iniziano a riconoscere. Ci si rallegri, piuttosto, per i risultati utili alla gente, quelli che da Palermo tardano ad arrivare. Quando i diritti, anche di una parte soltanto della società, vengono compromessi, indeboliti, ignorati, non c’è nulla da sbandierare. Stupito per questa presa di posizione il presidente del Comitato Arcigay Ragusa, Salvatore Milana, il quale dichiara: “L’amore non fa male a nessuno. Sarebbe bello poter dire che stiamo diventando migliori, che tutto sta cambiando, ma mi accorgo che non è così: si vedano le recenti aggressioni e le ultime uscite di Alfano e Bindi. Mi aspetto, dai nostri politici, uno stile più contemporaneo. Suggerisco a Minardo di intestarsi crociate più nuove e moderne per la sua azione politica”.

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