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06/04/2012 -

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SANTA CROCE, LA CASA DEL POPOLO

La casa degli emarginati, degli ultimi, di coloro che non hanno la possibilità di avere un redddito certo a fine mese. Una campagna elettorale insolita, fatta in punti di piedi, lontana dai clamori della cronaca e delle grandi adunanze. Abbigliamento sportivo, indossa una felpa e scarpe da ginnastica, perché l’architetto Gianni Giavatto, sostenuto da una lista civica, la campagna elettorale la vuole fare correndo. La casa del popolo, voluta dal candidato sindaco, è un punto di riferimento per tanti cittadini di Santa Croce che vivono ai margini. “Non abbiamo nulla da promettere – tiene a precisare il candidato sindaco – a differenza di tanti altri candidati che dicono di avere posti di governo e di sottogoverno o peggio ancora di facili assunzioni all’aeroporto di Comiso. Vogliamo costruire una città diversa, che sia la città di tutti, di coloro che non hanno la possibilità di pagare l’affitto, di avere un posto fisso e di tanti braccianti che sono rimasti, in questi giorni di grande difficoltà economica, senza un lavoro”, ha detto Giavatto. Il candidato sindaco va oltre. “Se riesco a svegliare le coscienze dei cittadni – dice Giavatto -, penso che molti dei miei concorrenti alla carica di primo cittadino avranno una sgradita sorpresa. Mi auguro che la casa del popolo possa raccogliere gli umori della gente comune, degli emarginati, di coloro che sono stati ricattati politicamente in questi giorni di intensa campagna elettorale”, ha concluso il candidato a sindaco di Santa Croce, Giavatto. Sulle tariffe dell’acqua e sulla rivisitazione del piano regolatore generale l’architetto Giavatto parla di una soluzione semplice, ma efficace. “Non serve mandare via la ditta privata che fa pagare in maniera esosa l’acqua – spiega il candidato sindaco Giovanni Giavatto -. Occorre monitorare le utenze, pagare tutti e spendere di meno. Sul piano regolatore – ha detto ancora Giavatto -, a proposito del centro storico, occorrono scelte coraggiose. Il centro storico è ampio e inutile. Ci sono immobili fatiscenti, non fruibili, dove mancano i servizi minimi essenziali. Su questo vogliamo lavorare e iniziare a costruire un grande progetto per una grande Santa Croce”.

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