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20/04/2012 -

Economia e Finanza/Pubblica Utilità/Società/

Aperture festivi negli ipermercati Il netto no dei sindacati

Documento unitario dell’Ente Bilaterale di Ragusa, della Confcommercio, della Confesercenti, della Filcams Cgil, Fisascat Cisl, e Uil Tucs in ordine all’apertura nei festivi non domenicali negli ipermercati. “Il calendario delle aperture nei giorni festivi e nelle feste canoniche, quelle cioè legate ad una forte tradizione religiosa e laica non possono calarsi, in modo freddo e disinvolto, nel piano delle aperture così come consentito dalla recente norma. Riteniamo – scrivono i sindacati e le associazioni di categoria dei commercianti – che anche questa disciplina, che regola la libertà delle aperture nella discrezionalità di esercitare o meno questa possibilità, vada conformata alle consuetudini e ai modelli di vita che sono fortemente radicati in ogni territorio. Non vi è dubbio che ci sono ricorrenze che portano in sé un consistente valore simbolico che sono nelle stesso tempo ricorrenze storiche e di identità di valori per il Paese. Il riferimento alla festa di Liberazione del 25 aprile e a quella del lavoro del 1° Maggio (ma non sono da rimuovere quella del 2 giugno, festa della Repubblica, il 15 agosto, Natale e S. Stefano, la Pasqua e il giorno di pasquetta) sono occasioni vicine e i negozi dei centri commerciali debbono rimanere chiusi dando la possibilità ai collaboratori e ai dipendenti – sostengono i sindacati – di poter vivere serenamente queste giornate nella quiete familiare, riconoscendo e tutelando, in questo, il diritto universale a vivere un ambito privato in queste ricorrenze. E’ del tutto evidente che come associazioni di categoria, come rappresentanze sindacali, ed ente bilaterale invitiamo, ove l’apertura il 25 aprile e il 1 maggio dei negozi con sede negli ipermercati dovesse essere confermata, i cittadini a trascorrere le giornate in campagna o al mare boicottando ogni forma di frequentazione o di acquisto nei centri commerciali in quelle due giornate. Sappiamo – scrivono associazioni di categoria del commercio e sindacati – di aprire un fronte vertenziale, ma siamo, però, consapevoli di affrontarlo perché sicuri di difendere esercizi elementari di democrazia che il consumismo ossessivo tentano di annientare. Denunceremo ogni forma di abuso o di esagerazione che si dovesse registrare sulle aperture dei negozi nelle feste”.

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