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23/04/2012 -

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RAGUSA 2 MAGGIO 1962, LA TRAGEDIA DIMENTICATA I PICCONIERI SEPOLTI DALLA FRANA

Una tragedia dimenticata. Un incidente sul lavoro, in contrada Rinazza Tabuna, a Ragusa, che costò la vita a 5 picconieri e carrettieri. Era il 2 maggio del 1962. Il cultore di storia Gianni Iurato ha ricostruito, grazie ai documenti d’archivio e alle testimonianze dirette, un grande tragedia per la comunità ragusana. “Erano le ore 17 del 2 maggio del 1962 – racconta Gianni Iurato l’esperto carrettiere Giovanni Iurato di 59 anni (inteso “palummiedu”), con il suo massiccio carretto trainato da un fiero cavallo, si dirige lentamente verso la pirrera a cielo aperto di proprietà Iacono Baglieri situata in contrada Rinazzi Tabuna, nei pressi della attuale sede della Questura, per compiere il suo ultimo carico, per la giornata, di blocchi di pietra. Ad attendere Vannuzzu Iurato, stanchi, sudati ed imbiancati dopo un faticoso giorno di lavoro, ci sono i suoi amici picconieri, Angelo Iacono inteso “mezza lingua” (proprietario della pirrera), Giuseppe Baglieri (socio di Angelo), gli operai Giuseppe Lucenti, Giuseppe Tumino Giovanni Iacono, quest’ultimo figlio di Angelo. I giovani pirriaturi non vedono l’ora di ritornare presto a casa, ma ecco – continua il racconto – che si fa sempre più insistente il rumore del carretto di Vannuzzu Iurato che arriva dalla strada sterrata accompagnato da mille scricchiolii. Può sembrare incredibile – spiega lo storico Iurato – ma i pirriaturi riconoscono i carrettieri, ancor prima di vederli, a secondo del rumore emesso da ciascun carretto e dai curiosi ordini, incomprensibili incitamenti monosillabi, che il carrettiere impartisce puntualmente con autorità al proprio cavallo. Neanche il tempo di risistemarli ai propri posti di carico che, ad un tratto, trema la terra e viene giù una parete di roccia di quasi venti metri”. Cinque i lavoratori sepolti da una frana: il carrettiere Giovanni Iurato, 59 anni, i “pirriatori” Giuseppe Tumino, di anni 27, Giuseppe Lucenti di anni 28, Angelo Iacono 64 anni, Giuseppe Baglieri. Nella testimonianza di Giovanni Gurrieri, classe 1938, oggi imprenditore assicurativo, all’epoca dei fatti autista del comandante dei vigili del fuoco di Ragusa, il racconto della tragedia. “All’epoca dei fatti avevo appena 24 anni e da qualche mese ero stato trasferito a Ragusa – racconta – quando sul tardi pomeriggio del 2 maggio del 1962, arrivò in caserma la richiesta di soccorso. Intervennero 2 squadre di vigili del fuoco coordinate personalmente dal comandante. Nessuno di noi si immaginava la scena raccapricciante che avrebbe visto e vissuta. I corpi erano tutti quasi irriconoscibili, una scena veramente indimenticabile”.

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