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25/04/2012 -

Economia e Finanza/

IL FEI CONTINUA A PUNTARE GLI OCCHI SU CONFESERFIDI

Il Confidi 107 più a Sud d’Europa continua a catturare l’interesse del Fondo Europeo per gli Investimenti. La “Due Diligence Meeting”, tenutasi lo scorso 7 marzo a Scicli, ha dato l’occasione all’Amministratore Delegato, nonché Fondatore di ConfeserFidi, di presentare il Confidi nella sua interezza e di lasciare il proprio “bigliettino da visita” al Fei per l’ingresso ai programmi e alle attività coordinate dalle Banca Europea per gli investimenti. I documenti e le valutazioni prodotte su ciascun ramo operativo di ConfeserFidi sono state valutate tutte positivamente. Il Fei ha, infatti, comunicato al dott. Mililli il superamento della fase intermedia prevista dal processo di valutazione, e proposto di aumentare il plafond iniziale di ulteriori 2,8 milioni di euro. ConfeserFidi, concorre così alla fase di valutazione finale per la gestione di un plafond totale pari 12,6 milioni di euro. L’iniziativa Jeremie, darebbe, alle Pmi operanti all’interno del territorio siciliano attraverso liquidità fresca, la giusta boccata di ossigeno. I giovani imprenditori e le nuove start-up beneficeranno a breve di agevolazioni che arrivano grazie a una concomitanza di fattori: da un lato il decreto legge sulle liberalizzazioni, che favorisce le società attivate dagli under 35, e dall’altro lato i Fondi Jeremie Microfinance. Per sostenere l’imprenditoria giovanile, infatti, il dl sulle liberalizzazioni prevede semplificazioni per la costituzione delle nuove imprese: l’ammontare del capitale sociale può essere anche solo di 1 euro e non sono previsti bolli e oneri notarili, ma solo per i giovani imprenditori che non abbiano compiuto 35 anni di età. Se si guarda poi alle donne e all’imprenditoria femminile i Fondi Jeremie sono necessari per accendere il motore di sviluppo dell’economia Siciliana. “L’obiettivo – continua il dott. Mililli – deve essere quello di lavorare perché un grave deficit culturale diventi un vantaggio, perché siano eliminati i costi della discriminazione femminile. Per far sì che le donne, caratterizzate da uno spiccato senso di imprenditorialità e da un’elevata scolarizzazione, possano darci quel qualcosa in più per competere al meglio nello sviluppo dell’economia. Per questo vogliamo sviluppare e realizzare – ha detto ancora il dr. Mililli – proposte imprenditoriali e azioni tese a valorizzare progetti e professionalità in rosa e a generare percorsi virtuosi che lavorino più sull’affermazione della qualità della donna che sull’evidenziazione delle difficoltà che la società le propone”.

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