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30/05/2012 -

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DISPERATI MA DEPUTATI

L’aria è molliccia per noi comuni mortali degli iblei: soffriamo per cassa integrazione, Imu, incertezza lavorativa dei nostri figli, panico per vicinanza greca, nausea per un territorio corrotto e arretrato. Il malessere, però, non intacca la politica ragusana colpita da una eccitazione fuori luogo – visti i tempi – che ci deprime ancora di più offrendoci ritratti ridicoli e paurosi. Su Repubblica scopriamo che quel buontempone di Orazio Ragusa, che un tempo campava con il salario da forestale, si becca, oltre ai 19 mila euro di stipendio, altri 3000 al mese per aver “lavorato”, in un anno, in commissione, 14 ore e 20 minuti. Aveva ragione l’allora comunista Gianni Battaglia che da disoccupato conobbe i fasti dell’assemblea regionale siciliana ed ebbe a dire “cari compagni qui la vita cambia da così a così”. Ed infatti il senatore, che si è distinto nel suo essere uomo di sinistra occupando per conto di Nello Dipasquale la poltrona di amministratore del consorzio universitario – con i brillanti risultati di chiusura a tutti noti -, e per la sua visibile e voluta assenza in questi terribili 6 anni di governo del centrodestra, stamane è apparso sulla stampa: “Annunciazione, Annunciazione, son qui, torno, anzi vorrei tornare”. Era la giornata provinciale del ritorno in pista del vecchio comunista. Ciccio Aiello lo ha fottuto. Addirittura assessore all’agricoltura, anche se di un governo in stato di putrefazione, un dettaglio che non intacca il politico di razza in grado di sopportare ogni tipo di lezzo; d’altronde non si era impressionato neanche ad andare con la destra di Incardona. Ora, la cosa divertente, ed ancora misteriosa, è: ma Nello Dipasquale è stato reso partecipe della mossa di Aiello? I patti territoriali fra i due sono saltati? Una cosa è certa: Ciccio Aiello, il gregario, non l’ha fatto mai a nessuno. E’ inglobato il nostro sindaco di Ragusa in questo progetto piratesco e disperato di Lombardo? Pensiamo di sì, ci sarà un gran listone autonomista anche se sarà dura dire – qualora Aiello venisse nominato assessore – che il governo siciliano è fantastico, dopo che per mesi ha sparato a zero su tutta Sala d’Ercole. Fatto sta che Dipasquale, che di norma parla assai, non si pronuncia nè su Aiello nè sullo scandalo Orazio Ragusa. Ma come funziona? Tutti i deputati gli fanno schifo e su questo spreco vergognoso non si pronuncia? Ah, Orazio Ragusa è amico suo. Nello Dipasquale è stato eletto grazie al 10 per cento della Udc che si schierò per fortissima volontà e scelta di Orazio Ragusa con il Pdl, ossia con il partito del sindaco e quello di Berlusconi. Capita, di cambiare nella vita – si dirà -. E’ vero, ci si può ricredere su Berlusconi; anche se farlo quando la caduta è prossima è una fuga più che una maturazione politica, e comunque, adesso c’è Zamparini. Il sindaco di Ragusa che ha fatto carriera infilandosi tra gli adoratori di Silvio – che ricordiamo era fedele a Priapo più che alla Costituzione – ha cambiato presidente, dal Milan al Palermo. Sta con Zamparini, l’uomo che oggi ha dichiarato: “Monti si vergogni, l’indegno è lui”. E sapete il motivo di tanta veemenza? Il premier Monti aveva detto a proposito dello scandalo sul calcio: “Provo profonda tristezza, il calcio andrebbe sospeso. Fa rabbrividire quando il mondo dello sport si rivela un concentrato di fattori deprecabili”. Ogni italiano serio la pensa come Monti. Ebbene, Nello Dipasquale, sta, invece, con Zamparini che vuole una nuova Sicilia. Altra novità. Il sindaco finalmente ha capito che non poteva più resistere al pressing della realtà e si è tagliato insieme agli assessori lo stipendio. Non del 50, non del 40, non del 30, ma del 26. Era ora. Poi, le comiche. Nello stesso comunicato del taglio c’è scritto che l’amministrazione comunale di Ragusa ha votato una delibera in cui si prevede la riduzione del 25 per cento del salario accessorio ai dirigenti al rinnovo del contratto. Serve la traduzione: quando ci sarà il nuovo contratto, si toglierà – non sulla base dello stipendio ossia 40 mila euro annui, ma sulla parte accessoria, 20 mila euro, – il 25 per cento ovvero invece di 80 mila guadagneranno 75 mila. C’è il trucco, non funzionano tre cose. La prima. Da qui a qualche anno non c’è nessun taglio. La seconda. Lo spreco è la nomina dei dirigenti perchè a norma di legge, Dipasquale, ne poteva nominare due e non sette, e quindi dovrebbe, la pubblica amministrazione, recuperare 400 mila euro l’anno, il costo dei 5 dirigenti. Terza cosa che non funziona. In verità non hanno deliberato alcunchè ed infatti dopo un’ora dal primo comunicato è arrivata la precisazione. “Non si tratta di delibera, ma di atto d’indirizzo”. Ultima curiosità. La giunta si è tenuta in villa, residenza del sindaco, che può essere ritenuta sede istituzionale. Già si sente il profumo di deputato, legifera nel lusso.

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