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14/06/2012 -

Istruzione/Pubblica Utilità/Società/

Il liceo scientifico “Enrico Fermi” aggiunge al suo nome “Francesca Morvillo Falcone”

L’ultimo significativo tassello dei progetti legalità è stato deciso nei giorni scorsi, mentre ci si avviava verso la manifestazione conclusiva di lunedì scorso per i progetti “Io amo la mia polis” e “Sulle regole”. Il liceo scientifico di Ragusa ha aggiunto alla sua denominazione anche quella dell’istituto scolastico di Brindisi, la scuola dove si è verificato il drammatico attentato che ha causato la morte della giovane Melissa e il grave ferimento di altre studentesse. I due progetti, finanziati dalla Unione Europea e dal MIUR nell’ambito del PON 2007-2013, hanno visto per due anni impegnati oltre 50 studenti in un’azione di analisi della realtà quotidiana e di realizzazione di iniziative e manifestazioni tese a rimarcare i valori importanti come la giustizia e la legalità. Guidati dal coordinamento della professoressa Concetta Petrolito, insieme al valido ausilio del dottor Giorgio Abate e della dottoressa Stefania Pace entrambi di Libera Associazione, e il sostegno dell’ufficio amministrativo scolastico e del personale Ata, nonché del fattivo contributo del professor Carmelo La Porta, docente facilitatore del progetto, seguendo le linee direttive del dirigente scolastico Francesco Musarra, gli studenti hanno via via acquisito una positiva consapevolezza di un percorso di educazione alla legalità che è stato realizzato attraverso varie tappe, dall’incontro con il giudice Gherardo Colombo alla partecipazione a Palermo alle iniziative in memoria dei giudici Falcone e Borsellino, realizzando il lenzuolo della legalità, incontrando Libera, passando da Portella della Ginestra per ricordare le vittime che caddero il primo maggio del 1947 per volontà mafiosa e non solo, incontrando i vertici di Banca Etica, o seguendo da vicino, con la testimonianza diretta, il caso della famiglia Manca che chiede giustizia per il proprio figlio e dei signori Agostino che chiedono verità e giustizia per il proprio figlio, l’agente Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, e con l’incontro con Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso, ucciso insieme al magistrato Cesare Terranova. E’ stata anche ricordata la figura di Giovanni Spampinato, giovane giornalista ragusano ucciso a soli 25 anni e l’incontro a Comiso il 4 maggio con don Tonio Dall’Olio, Vito Lo Monaco ed il figlio di Pio La Torre, per far rivivere lo “spirito di Comiso”, allora contro i missili Cruise, oggi contro il Muos di Niscemi. Un intermezzo musicale, con l’esibizione artistica degli studenti, ha completato la manifestazione.

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