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23/06/2012 -

Economia e Finanza/Politica/

RAGUSA, LA TASSA DI SOGGIORNO CHE NON PIACE

Il regolamento approvato dalla giunta comunale di Ragusa, che istituisce l’imposta di soggiorno nelle strutture ricettive del territorio, ha sollevato un vespaio di polemiche. Dal primo luglio tutti i fruitori delle strutture ricettive dovranno pagare un euro al giorno per i primi 15 giorni di permanenza. Per i pernottamenti effettuati presso campeggi o aree attrezzate, secondo il regolamento redatto dal Comune, la tariffa è di 50 centesimi al giorno, a persona. Le somme, incamerate dai gestori, dovranno essere elargite al Comune previo versamento alla tesoreria di palazzo dell’Aquila. “Questa tassa è una follia – dice Salvatore Di Modica, titolare di un campeggio a Punta Braccetto – che incide sulle tasche dei nostri ospiti. I gestori delle strutture ricettive si sono trasformati in esattori di imposte che vanno diritto nelle casse del Comune”. Secondo la Confconsumatori la tassa deve servire per migliorare i servizi in termini di accoglienza e di programmazione turistica. “Ci sono aspetti di questa tassa che vanno chiariti da subito spiega l’avvocato Samantha Nicosia della Confconsumatori -. Vogliamo mettere nero su bianco una vicenda che potrà avere delle ricadute negative sul turismo”. Gli albergatori e gli operatori di Punta Braccetto bocciano la tassa di soggiorno. “La tassa ha un effetto dirompente in un territorio dove mancano i servizi minimi essenziali – spiega Mario Coco, operatore turistico -. Nessun attacco politico all’amministrazione, ma è una tassa di soggiorno che danneggia il territorio ragusano in un momento di grande difficoltà economica. L’imposta sul turismo è un ulteriore balzello che penalizza l’economia della provincia”. “Non siamo in grado di offrire i servizi minimi indispensabili – aggiunge Nicoletta Conduratu, operatrice turistica -. Dobbiamo ringraziare questi turisti che hanno scelto il nostro territorio per trascorrere le loro vacanze”. I proventi della tassa di soggiorno dovrebbero essere reinvestiti sul territorio. “In un momento di grande crisi – aggiungono Mariella Muzzi e Roberto Vanzan, due turisti di Como in vacanza nel ragusano- l’amministrazione comunale avrebbe potuto rinviare il provvedimento in altri momenti, magari dopo la manovra di rilancio del governo nazionale”. La tassa di soggiorno, in vigore dal primo luglio, avrà effetti dirompenti. “Una tassa assurda – afferma Giorgio Criscione, chef -. Vorremmo capire a cosa serviranno le risorse incamerate dal Comune”.

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